1 giugno 2008

Una grave omissione a danno di tutti i disabili

Del Dott. Franco Previte

http://digilander.libero.it/CristianiperServire

Il 6 dicembre 2006 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (nella Sixty-first Session Distr. General A/61/611) ha adottato la “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità”, un Documento di valenza internazionale sottoscritto da 191 Paesi aderenti all’ONU ed anche per l’Italia dall’Ex Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero e dal Sottosegretario dello stesso Dicastero. La “Convenzione” è stata elaborata con la ferma intenzione di sostituire le politiche caritatevoli e di welfare dei vari Paesi obbligati ad abolire leggi che costituiscono forme di discriminazione nei confronti dei “diversamente abili”.
Infatti la “Convenzione” non tutela formalmente e concretamente il diritto di “ malato”, perché la “Cart” segna un distacco da un approccio medico-assistenziale ad un approccio legato ai soli diritti umani.
Quindi un impegno condiviso e costante nella difesa della dignità e dei diritti, anche quello del diritto alla vita, che si esplica attraverso una assistenza concreta nella promozione individuale e sociale delle persone portatrici di ogni genere di disabilità.
Purtroppo nella “Convenzione” non sono emerse “norme specifiche” verso i malati psichici, che come “tali”, non possono partecipare alle attività sociali e culturali, continuando a trovare ostacoli, anche in Italia nella legislazione ( legge 180 e 833 del 1978) che impedisce, in maniera pratica e prioritaria al vivere sociale soffrendo di continue violazioni dei loro diritti che si trascinano da ben 30 anni, e quello che non è condivisibile è il volere associare il malato fisico con il malato mentale. Infatti per il primo sussistono possibilità di inserimento sociale e lavorativo, nel secondo si possono attuare cure specifiche, ma non si possono prevedere né tempi di recupero, né proposizioni di intendimenti lavorativi che richiedono coesione di intelletto e responsabilità.
Oltre 450 milioni di persone nel mondo, soffrono di affezioni mentali, neurologiche od a causa di problemi comportamentali, ed il 64% degli Stati membri dell’ONU non ha mai emanato alcuna legge in “materia” o possiede una normativa che può essere considerata superata.
Un aspetto, non ultimo, non affrontato dalla “Convenzione”, riguarda il “progetto di vita” che emerge con vera drammaticità, quando viene il momento del “dopo di noi” sfiorato dall’art. 12 punto 5, cioè l’assenza della sicurezza economica di quanti devono proseguire il vivere quotidiano, dopo la morte dei genitori o parenti del “malato”, e del “durante”, che in Italia con euro 246,73 al mese consente solo di sopravvivere.
Il nostro Paese doveva procedere alla ratifica della “Convenzione”entro il 2007, perché secondo notizie dei mass media, l’allora Ministro Ferrero si era “impegnato a ridurre i tempi ed a promuovere le indispensabili misure legislative per la concreta approvazione dell’Accordo”.
Ma il provvedimento legislativo di ratifica da sottoporre all’approvazione del Parlamento entro il 2007 d’iniziativa del Governo Prodi, non vi è stato, per costituire principi, obiettivi e regole in sintonia con la “Convenzione”.
Ratificare quel Testo Giuridico Internazionale costituisce il passaggio obbligatorio per giungere alla effettiva entrata in vigore dei 50 articoli che definiscono traguardi e politiche anche di natura nazionali, indispensabili per regole chiare sulla non discriminazione e la promozione delle pari opportunità, elementi necessari per adottare dei veri e propri doveri pratici, impegnando all’art. 4 gli Stati, come l’Italia, “ad adottare appropriate misure legislative”, che per i malati psichici mancano da ben 30 anni!
Il 23 marzo 2007 con lettera da noi inviata al Segretario Generale della Nazioni Unite dr. Ban Ki-Moon avevamo richiesto l’indizione di una “Giornata Mondiale sulla Salute Mentale” e per inserire un emendamento alla “Convenzione” per il riconoscimento giuridico della malattia mentale.
Ci fu risposto ( Vittoria Beria-Secretariat for the Convention of Righys of Persons with Disabilities Division for Social Policy and Development DESA United Nations Secretariat 2 UN Plaza, Room DC2-1374 New York, NY 10017 USA 5 aprile 2007), che questi emendamenti devono essere presentati da uno Stato membro delle Nazioni Unite, Italia compresa, come pure quella per l’istituzione di “Giornata Mondiale sulla salute mentale”.
Si chiede al Governo Berlusconi di voler considerare prioritario nei 100 giorni di Governo:
1.) la ratifica della “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità”, (Distr. General A/61/611);
2.) emendamento dove viene riconosciuto il termine giuridico-sociale di handicappato mentale ( come recita la legge italiana art.104/1992), perché l’Italia, quale membro delle Nazioni Unite può proporlo in base all’art.47 della “Convenzione”
3.) richiesta indizione di una “Giornata Mondiale sulla salute mentale”.

Nessun commento:

Posta un commento