1 giugno 2008

LA PACE ATTRAVERSO LA VERA CONOSCENZA DEL CUORE

Mag. Inge Tolson

Introduzione
Sto lavorando da diversi anni nel campo dell'educazione e della terapia per le famiglie e sto facendo interventi ed organizzando seminari su genitorialità, vita di coppia e vita in famiglia. Negli gli ultimi 4 anni ho lavorato come consulente per i giovani e in questo impegno ho sperimentato i risultati delle famiglie disfunzionali, in cui i giovani cercano la realizzazione dei loro desideri interiori al di fuori della loro famiglia e a causa della situazione emotiva difficile, agiscono con aggressività, vengono facilmente coinvolti in attività sessuali, cercano di evadere prendendo droghe o alcool, etc. Il percorso ci è fin troppo famigliare. La mia preoccupazione principale è la famiglia e ed il mio desiderio e la mia meta sono quelli di sostenere e affiancare coppie e genitori affinché possono stabilire rapporti profondi e stabili e famiglie felici. Come la vedo io, la famiglia è il posto migliore per apprendere ed acquisire la capacità di creare e mantenere la pace e rapporti di cuore.
Sono sposata da oltre 18 anni e sono veramente grata per il rapporto completo che vivo con mio marito Mark. Il nostro rapporto ha aggiunto incredibile guarigione, calore, comprensione, ricchezza e crescita alle nostre vite. Siamo dei genitori orgogliosi di tre meravigliosi ragazzi, che ci aiutano a sviluppare il potenziale del nostro cuore e diventare persone autentiche e capaci di amare, quali siamo destinati ad essere.
Tutti desideriamo la pace, ma una pace che è molto di più che soltanto l'assenza di conflitti, lotte o discussioni. La vera pace è caratterizzata da un'atmosfera di buona volontà, accettazione, apprezzamento, affetto, incorag-giamento, compassione, generosità, comprensione, rispetto, dignità, empatia, onestà. In questo stato pos-siamo rilassarci, sentirci liberi di essere la persona che siamo veramente e possiamo fare errori, imparare, crescere e realizzare il nostro potenziale.
Perché allora è cosi difficile creare pace nella nostra vita quotidiana? Per questo tipo di pace abbiamo bisogno di agire, vedere, pensare e sentire con il nostro cuore. Il cuore non è stato il principio che ha guidato le ere passate, altrimenti la storia non sarebbe così piena di spargimento di sangue, emozioni , concetti ed azioni distruttive.
Nella mia comprensione, si è aperta una nuova era di guarigione e di cuore, questo significa che il vero amore, la vera genitorialità e la pace possono essere realizzati. Ma, nonostante questa transizione in atto, dobbiamo liberarci dei vecchi modelli e concetti che non sono in accordo con il nostro cuore e dobbiamo costruire nuovi modelli di pensare, sentire e di volontà guidati dal cuore. Questo richiede tempo e sforzo continuo. Magari leggiamo testi sulla crescita e lo sviluppo spirituale del cuore e pensiamo "Sì, voglio seguire il mio cuore" ma poi nella frenesia delle nostre vite quotidiane con tutte le sue richieste scivoliamo facilmente indietro nei vecchi modelli di comportamento.
Quando ho cominciato a lavorare con gruppi di genitori insieme a Siegfried Klammsteiner, abbiamo detto ai genitori che devono essere disponibili a lavorare sul rapporto con il loro partner, i loro figli e sull'educazione almeno per due anni. Ci vuole tempo per acquisire una nuova comprensione ma ci vuole ancora più tempo per creare nuovi modelli. Con un gruppo stiamo per iniziare il quarto anno e loro non vedono l'ora di continuare. Vedono i cambiamenti positivi che hanno avuto luogo nelle loro famiglie ma sono consapevoli del fatto che hanno bisogno di più tempo e sostegno per acquisire le capacità ed i modelli necessari a creare e mantenere rapporti profondi e diventare i genitori che desiderano essere.
Cos'è il cuore. Quando qualcuno ci dice di vivere seguendo il nostro cuore siamo completamente d'accordo, noi sentiamo profondamente che è vero e che è questo che vogliamo, ma per essere in grado di realizzarlo abbiamo bisogno di una comprensione più profonda del cuore e del funzionamento di tutti nostri aspetti interiori.
Il cuore è il centro degli aspetti essenziali interni dell'essere umano: emozione, intelletto e volontà.
Il cuore è l'aspetto originale, autentico e più essenziale della personalità umana. Il cuore è il centro del nostro essere e la fonte dell'amore. Attraverso il nostro cuore siamo collegati con Dio, nostro Creatore ed il regno dell'amore di Dio. Noi portiamo nel nostro cuore l'essenza e la natura divina, il piano e l'ordine divini.
Gli aspetti del nostro Cuore: 1. bisogni e atteggiamenti, 2. desideri e sogni, 3. valori e principi, 4. visione e motivazione, con al centro l’amore.
I bisogni sono l'aspetto centrale del cuore. Noi abbiamo bisogno di rapporti per ricevere e dare amore , includendo tutti gli aspetti dell'amore: essere accettati incondizionatamente, fiducia, affetto, empatia, rispetto, apprezzamento, comprensione, realizzare il nostro potenziale e trovare il nostro ruolo nella vita, etc. Questi bisogni sono come la forza motivante dietro le nostre azioni e la nostra ricerca di coltivare rapporti profondi, trovare il significato della vita e dare un contributo sostanziale al mondo. Fino a che i nostri veri bisogni interiori non sono realizzati ci sentiamo vuoti e insoddisfatti. I figli dipendono molto dai loro genitori affinché i loro bisogni a ogni livello del loro sviluppo vengano soddisfatti e così diventino capaci, da adulti, di accedere al loro cuore e di fare buon uso della loro libertà e responsabilità, come il seme di un girasole che ha il potenziale di diventare un bellissimo girasole che produce semi nuovi quando riceve tutto quello di cui ha bisogno dal suo ambiente.
Con un atteggiamento di cuore ci occupiamo degli altri, prendiamo i loro ed i nostri bisogni sul serio e sia-mo capaci di avere empatia e comprensione. L'atteggiamento di cuore ci aiuta a vedere il potenziale e le qualità dell'altra persona e di me stessa, e sostenerci l’uno l'altro, impegnandoci a diventare la persona che siamo destinati a essere. L'atteggiamento di cuore viene espresso in modo bellissimo attraverso il vero amore dei genitori, quando i genitori mettono i bisogni dei figli al primo posto davanti ai propri bisogni e danno incondizionatamente. Nel nostro cuore ci sono desideri e sogni. Desideriamo vivere in una famiglia e in un rapporto di coppia piena d'amore, sogniamo un mondo dove le persone vivono insieme come fratelli e sorelle, desideriamo essere un buon marito o moglie, padre o madre pieni di amore e cura, sogniamo grandi realizzazioni personali, etc. I nostri sogni attivano le nostre risorse e il nostro considerevole potenziale di creatività e intelletto.
Nel nostro cuore ci sono valori universali ed il principio di creazione che devono essere applicati perché i bisogni possano essere realizzati. In tutto il mondo vengono apprezzati valori come la vera amicizia, una buona famiglia, il servizio, la compassione, la fedeltà, l'onestà, etc. I bisogni, i desideri e i valori più profondi per la nostra vita, per un rapporto pieno d'amore verso il nostro partner e i nostri figli, per una vita di servizio, per un mondo dove i bisogni essenziali interiori ed esteriori dell'essere umano vengono realizzati. Creano le visioni per la nostra vita. Queste visioni creano la motivazione e l'energia per la loro realizzazione.
Una delle principale confusioni del mondo di oggi è causata dal fatto che le persone non fanno differenza tra cuore ed emozioni. Quando le persone parlano secolarmente di amore, parlano spesso di emozioni. Ma il vero amore è molto di più dell'emozione. Le emozioni cambiano, non sono stabili, non si può basare un rapporto sulle emozioni soltanto. In un rapporto di coppia, la moglie può avere emozioni molto positive verso il marito e pensare che lo ama molto. Ma poi le emozioni cambiano e magari a causa di aspettative non realizzate, possono svilupparsi sentimenti di sfiducia. Come conseguenza, lei trova difficile amarlo incondizionatamente e può cominciare a pensare che non lo ama più. Tante volte le persone dicono di fare quello che uno sente. Questo è pericoloso, se le emozioni sono il centro e non sono guidate dal cuore. Questi tre aspetti, emozione, intelletto e volontà sono come dei figli. Loro hanno bisogno di un centro. Quando vengono guidati e uniti dal cuore sono strumenti meravigliosi che ci aiutano a vivere la nostra vita al massimo.
Per sviluppare il potenziale e il programma immagazzinato nel nostro cuore dobbiamo essere in grado di accedere al nostro cuore. Ma questo accesso può essere bloccato dal nostro intelletto, dai nostri preconcetti e convinzioni, dalle nostre emozioni e dalla nostra volontà. Rispetto a ciò, le emozioni sono la cosa più fondamentale. Per questo motivo analizzerò di più quest’ultime. Se le emozioni prendono il controllo e diventano soggetto non siamo capaci di pensare chiaramente e il cuore viene bloccato. Agiamo guidati dalle nostre emozioni e in queste situazioni l'intelletto fa il servo delle emozioni e provvede, in seguito, a fornire giustificazioni alle azioni.
Prima di avere figli non potevo immaginare di perdere la pazienza. Ma quando i nostri figli non obbedivano potevo diventare così furiosa da rimanere sconvolta di me stessa! I figli si spaventavano con questo tipo di eruzioni emotive che risultavano dalle grida. Agivo guidata dalle mie emozioni, in quel momento non ero capace di capire come sentivano i miei figli e di che cosa avevano bisogno. Soltanto dopo che ho imparato a trattare le mie emozioni in maniera costruttiva e a cambiare, andando al livello del cuore, ho potuto smettere di gridare, essere capace di mantenere un atteggiamento di amore anche in situazioni difficili e diventare la madre che desideravo essere.
Qual è un buon metodo di trattare con le emozioni? Le emozioni non vogliono essere giudicate, condannate, represse, rifiutate o ignorate. Vogliono essere percepite, accettate, permesse, nominate, espresse con parole e comprese. Spesso ho sperimentato questo quando ho dato consigli a persone disoccupate: quello che desideravano di più era l'occasione di esprimere le loro frustrazioni e preoccupazioni e sentire che erano accettati e compresi. Dopo erano grati ed erano più capaci di pensare in modo positivo e creativo. Magari tutte le madri hanno sperimentato una volta una situazione simile alla mia, quando circa due anni fa la mia seconda figlia tornava da scuola e gridava: "Odio quell'insegnante!" In quella situazione avrei potuto spiegare che lei non doveva odiare etc. e darle una spiegazione sull'amore e il rispetto. Invece le ho dato la mia completa attenzione e ho detto: "Vedo che sei veramente arrabbiata. Cos'è successo?" Dopodichè lei è esplosa e ha condiviso che si sentiva trattata ingiustamente e questo l'aveva ferita profondamente. Ma, poi, ha continuato e ha condiviso quella che era la vera causa del suo essere profondamente arrabbiata: la sua amica l'aveva delusa! Soltanto prendendo tempo e essendo in empatia con lei ho potuto scoprire cosa la preoccupava di più. Lei si sentiva capita e ci sentivamo molto vicine una all'altra. Dopo essersi calmata, lei ha cominciato a pensare cosa poteva fare in quella situazione. Le emozioni non spariscono semplicemente ignorandole o sopprimendole. Non sono un male in sé stesse ma possono portare ad azioni malvagie. Le emozioni non sono il problema, ma il problema si crea quando vengono espresse in maniera distruttiva come ignorare, sarcasmo, denigrare, creare muri, violenza con parole e con azioni, stuzzicare etc. Ricordo molto bene le parole di una signora anziana di 77 anni: "Tutti pensano che sono molto pacifica, non ho nemici, vado d'accordo con tutti, ho imparato a non insistere sulle cose … ma poi mi sorprendo quando mi arrabbio spesso per cose minime - così non mi considero pacifica!"
Le emozioni possono aprire o bloccare la via per il cuore. Sono in una posizione cruciale. Se sentiamo positivamente verso qualcuno è facile investire in quella persona. Se abbiamo emozioni negative come rabbia, frustrazione etc. faremo fatica a continuare ad amare quella persona incondizionatamente. Fino a che non abbiamo un'idea e una strategia chiara su come trattare le forti emozioni negative, loro limiteranno molto l'accesso al nostro cuore. Spesso il nostro problema è che non abbiamo imparato a essere consapevoli e trattare le nostre emozioni in maniera adeguata. Se elaboriamo le nostre emozioni, anche le più insignificanti, in maniera giusta, essendo consapevoli di loro, identificandole e verbalizzandole, esprimendo come ci sentiamo (usando frasi con "io") in un rapporto di comprensione possiamo far "scoppiare il palloncino". Se trattiamo noi stessi e le nostre emozioni in maniera amorevole e rispettosa, esse possono diventare nostre amiche e farci capire quali aspetti hanno bisogno di guarigione. La maggior parte delle persone porta con sé dolorose emozioni represse come solitudine, ferite, trascuratezza, colpa, paura, rabbia e lacrime non versate che hanno origine nelle esperienze durante l'infanzia e la loro vita, o sono state assorbite o ereditate. Fino a che non cominciamo a elaborarlo, questo "zaino emotivo" avrà un effetto negativo sulle nostre vite. Se nei nostri rapporti di coppia sviluppiamo una cultura di condivisione e comprensione onesta, allora anche le emozioni più difficili possono essere guarite. Per questo motivo un rapporto basato sul vero amore ha questo tipo di forza di guarigione e può essere così liberatorio. In questa maniera possiamo trattare noi stessi con un atteggiamento di cuore, prendere responsabilità per le nostre emozioni, vedere che la causa è dentro di noi e che sono state soltanto scatenate dal nostro partner. E così importante realizzare un' "igiene emotiva" nella nostra vita quotidiana, in modo che emozioni difficili non abbiano la possibilità di svilupparsi, per poi essere liberate in maniera dannosa, rovinando i nostri rapporti, ferendo le persone care intorno a noi o noi stessi attraverso malattie o dipendenze.
Noi tutti - uomini e donne ugualmente - vogliamo condividere quello che sentiamo, la gioia e le difficoltà. E facile condividere i nostri sentimenti e le nostre esperienze positive. E molto più difficile condividere le nostre battaglie interiori e le nostre emozioni negative e per farlo abbiamo bisogno di un atmosfera di amore, compassione e comprensione e la sicurezza che il nostro partner non ci giudicherà ma ci ascolterà con empatia.
Noi donne abbiamo un vantaggio storico nel campo delle emozioni perché fino adesso le donne e le ragazze generalmente potevano esprimere apertamente le emozioni e di conseguenza facevano meno fatica a parlare dei loro sentimenti. Penso che per questo motivo è importante che promuoviamo attivamente un clima di condivisione.
All'inizio del nostro matrimonio, mio marito erigeva semplicemente un muro attorno a sé quando attraversava un momento difficile. Lui aveva difficoltà di parlare delle sue emozioni perché era duro per lui articolarle e qualche volta non capiva consciamente cosa succedesse dentro di lui. Dopo anni di sforzi da parte di entrambi, lui è molto più in contatto con i suoi sentimenti ed è capace di condividerli spontaneamente. Per nostro figlio era più difficile che per le sorelle, dopo essere tornato da scuola, condividere il fatto di aver dovuto affrontare una situazione difficile, di sentirsi ferito, imbarazzato etc. Ho dovuto investire più tempo, attenzione ed energia affinché lui imparasse a condividere le cose appena possibile e non andare in giro a lungo tenendosi dentro quello che lo disturbava. Non sarebbe servito chiedendo a lui "Come stai? Com'è andata a scuola?" Invece ho dovuto indovinare dal suo linguaggio del corpo e con la mia intuizione cosa sentiva: "Posso vedere che sei triste: sembra che hai avuto una mattinata difficile, etc." Poi rispondeva immediatamente "No, non è quello" o "Sì, .." e poi di solito cominciava a condividere quello che gli era successo. Adesso è normale per lui tornare a casa e raccontare tutte le cose emozionanti ma anche i problemi che ha dovuto affrontare, così dopo è libero di concentrarsi sui compiti o le altre cose. I ragazzi condividono normalmente liberamente quando sentono che siamo liberi di ascoltare e quando c'è un'atmosfera di pace. Siamo molto abituati a usare il nostro intelletto, giudicare, dare consigli, analizzare etc. Ma in una situazione emotiva è essenziale ascoltare prima con empatia. Un bambino, se è arrabbiato e vuole condividere, ma riceve solo un consiglio o la madre addirittura vuole dirgli come deve sentirsi, si chiuderà in se stesso e non sarà in grado di ascoltare quello che i genitori cercano di dirgli. Alla fine smetterà di condividere e cercherà di elaborare da solo queste emozioni. Prima devono calmare le loro emozioni e poi possono ascoltare e accettare.
L'empatia crea una forte vicinanza nei rapporti. Le situazioni emotive difficili sono i momenti nei quali i nostri figli hanno veramente bisogno di noi. Durante il periodo di crescita i nostri figli sperimentano emozioni forti come la gelosia, che porta alla rivalità tra fratelli, etc. Spesso quando sono ancora piccoli possono picchiare il fratello o la sorella perché non hanno ancora imparato a esprimere le loro emozioni in maniera appropriata. Qui tocca a noi genitori aiutarli. Così i figli imparano che non è un problema se abbiamo emozioni o lotte difficili. Il problema esiste quando non siamo capaci di gestire situazioni difficili in una maniera pacifica, basata su una buona comunicazione.
Così, ci sono innumerevoli situazioni nelle quali i figli hanno la possibilità di imparare a risolvere i conflitti in maniera pacifica che poi saranno in grado di applicare nella loro vita futura e al di fuori della famiglia. Allora possono capire che quando due persone diverse s'incontrano è normale affrontare situazioni difficili e che questo non significa che non si amano ma che le emozioni difficili sono un'opportunità di crescita, di appro-fondire la comprensione e di sviluppare intimità e unità.
La vera conoscenza sociale è una conoscenza di cuore e comincia con la capacità di creare buoni rapporti e un'atmosfera pacifica realizzando modelli di pensieri, sentimenti e azioni con il cuore al centro. Il migliore posto di allenamento è la famiglia. Su questa base possiamo andare fuori nella società e portare compassione, riconciliazione e guarigione.

Mag. Inge Tolson
Pedagogista e consulente di famiglia
Istituto per la conoscenza sociale
Lienz (Austria)

Relazione presentata durante un convegno mondiale della WFWPI (Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo Internazionale) in Austria che aveva come tema: Donne come costruttrici di ponti: applicando una cultura di cuore e di pace

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