25 marzo 2022

Discorso di Romano Prodi – SUMMIT 2022 Seoul

Sono felice di partecipare con voi al Summit della Universal Peace Federation.

Desidero iniziare il mio intervento con un caloroso e profondo ringraziamento alla fondatrice di UPF, dottoressa Hak Ja Han Moon, al Primo Ministro cambogiano dottor Samdech Hun Sen, e all’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, con cui ho lavorato molto bene per tanto tempo. State svolgendo un grande lavoro, facendo ogni sforzo per unificare la Corea, rispettando i diritti umani e avendo il senso della storia che vi spinge a questo impegno per la riunificazione.                                                              

In Europa l’unificazione tedesca è avvenuta più di 30 anni fa. Dobbiamo capire che il caso coreano è assolutamente assurdo. È l'unico paese diviso al mondo dopo quasi 70 anni a causa di una combinazione di problemi interni ed esterni. La tensione politica mondiale non ha mai aiutato l'unificazione. La divisione coreana era strumentale all'aumento del potere nel mondo o a qualche tipo di obiettivo politico.

Il vero primo messaggio è che questo è un processo win-win, vantaggioso per tutti. Nessuno sarà danneggiato dalla riunificazione coreana. Avremo solo risultati positivi per il commercio, l’aumento del PIL, la prosperità e il progresso scientifico. Questa è una precondizione per un secondo messaggio che inizia con la cooperazione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud.

Ci sono due governi, ma c'è il desiderio e l’impegno per una cooperazione sempre più profonda. Per mia esperienza si può cominciare da piccoli esperimenti nel campo dello sport, della cultura, dello scambio di studenti, della musica e del turismo. Dobbiamo creare un'atmosfera positiva perché questi sono i passi da intraprendere verso l’obiettivo dell’unificazione. Qualcuno potrebbe pensare che stia sognando. Sono stato Presidente della Commissione Europea, e posso testimoniare che lo sforzo per unificare l’Europa non è facile, anche se siamo a metà strada.

Siete un solo paese, con una sola lingua, con una sola storia comune. In Europa siamo 27 paesi con 22 lingue, e ogni giorno siamo di fronte a posizioni differenti o divisioni. Ma quando hai un dialogo continuo capisci che il tempo lavora a tuo favore. Quindi, questo non è un impegno a breve termine, e nemmeno troppo lungo, perché le persone capiscono i vantaggi del dialogo.

E’ evidente che dobbiamo partire dall'idea che questo processo non ha nulla a che vedere con l'unificazione tedesca, in cui un paese ha prevalso sull'altro a causa dei continui cambiamenti negli assetti di potere internazionali. Non è così, dobbiamo avere una cooperazione che sia su un piano di parità, in cui le persone capiscano il valore di essere uniti. Quindi ribadisco che questo non è un sogno. La cooperazione è come un'infezione, come il COVID-19, che si diffonde tutt’intorno: se cooperiamo stiamo diffondendo la virtù intorno a noi. Il mio desiderio è che questo forte legame tra i popoli del Nord e del Sud sia una precondizione per l'unificazione. La pandemia della divisione finirà.

Grazie mille per la vostra attenzione.

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