di Flora Grassivaro,
Agosto 2021 ha presentato allo scenario internazionale un Afghanistan nuovamente in mano alle truppe talebane pronte a ricondurre il paese sotto le rigide regole integraliste. Secondo le Nazioni Unite servono circa 4.4 miliardi di euro per arginare l’ondata di miseria che sta attanagliando il paese e lo sta facendo precipitare in un baratro. Questa terribile situazione è probabilmente la più grave dell’ultimo decennio. Il 98% della popolazione non ha abbastanza cibo, su più di 24 milioni di persone incombe una fame estrema e 9 milioni di persone sono a rischio carestia. Il peso di questa situazione rischia di falciare le vite di più di 13 milioni di bambini. In questi mesi il termometro arriva a -15 e ruba le vite della popolazione che non ha né legna né coperte e spesso neppure teloni per ripararsi dalla morsa del gelo. Per un po’ di tepore si brucia tutto: stracci, plastica, qualsiasi cosa che spesso produce fumo, fuligginoso e poco sano.
Un paese allo stremo in cui la voce delle donne è stata cancellata dalla legge della sharia dove, se con il precedente governo erano stati mossi i primi timidi passi in favore dei diritti delle donne, oggi tutto è stato cancellato con la forza e la paura. Le donne non sono rappresentate al governo, non possono lavorare, devono essere soggette all’uomo, devono ubbidire e fare figli. Solo in questi giorni, forse perché sotto la lente della comunità internazionale i talebani hanno deciso che le università riapriranno anche alle ragazze ma dovranno frequentare in spazi separati dagli uomini. In questo scenario di fame, povertà e paura non sono poche le madri che pur di sfamare i figli si trovano costrette a venderne alcuni in cambio di pochi dollari. Per denunciare questo la Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo- Padova ha promosso un incontro a cui ha partecipato Barbara Schiavulli reporter di guerra e Direttrice di Radio Bullets da poco rientrata da Kabul. Il suo racconto così vivido quasi fotografico della realtà ha sottolineato l’urgenza di attivare aiuti. Molte le persone che hanno deciso di aderire alla nostra raccolta fondi, tra cui l’Associazione ABC Amici dei Bambini che da tempo sostiene le iniziative della WFWP. Barbara Schiavulli è tornata a Kabul a gennaio; a lei abbiamo affidato 2000 euro per far fronte alle situazioni di emergenza di alcune famiglie. Siamo riusciti quindi, grazie alla sua disponibilità, a distribuire cibo, ad evitare la vendita di una bambina, a comperare latte per 12 neonati, a dare riparo e soprattutto a strappare un sorriso a bambini che per un attimo hanno dimenticato l’inferno che li circonda.
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