di Vittorio Patanella
Il “Summit Mondiale 2022 per la Pace nella Penisola Coreana” si è svolto a Seul dall'11 al 13 febbraio 2022. Sponsorizzato da Universal Peace Federation (UPF) e dal Governo Reale della Cambogia, il vertice è stato presieduto dalla cofondatrice di UPF, dottoressa Hak Ja Han Moon, dal Primo Ministro del Regno della Cambogia Samdech Hun Sen e dall’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Il Summit ha visto la partecipazione in presenza e online di leader in rappresentanza di 160 nazioni, di cui 157 con legami diplomatici con le due Coree. I lavori sono terminati con un rinnovato impegno per la riconciliazione e l’unità della penisola coreana e sono stati seguiti dalla stampa internazionale.
La manifestazione si è aperta con la Cerimonia Interreligiosa dell’acqua per la pace. Esponenti religiosi di fedi diverse hanno versato dell’acqua in un unico recipiente, manifestando la comune aspirazione all’unità e all’armonia. Sono seguiti i discorsi della Pastora Paula White e del Monaco buddista Khy Sovanarata.
“Solo onorando Dio possiamo porre fine alla dolorosa divisione del meraviglioso popolo coreano”, ha dichiarato la pastora. Ha aggiunto che “per realizzare la pace nel mondo è necessaria la collaborazione tra i leader spirituali e gli esponenti politici. Anch’essi sono chiamati da Dio a ricostruire tutte le nazioni secondo l’ideale che il Creatore ha concepito da sempre”. Ha concluso affermando che “Il Summit ha sicuramente creato un’opportunità per Dio di poter agire nella penisola coreana”.
“La pace si raggiunge solo quando facciamo di noi stessi un individuo pacificato. Una tale persona forma una famiglia, una società, una nazione e un mondo di pace”. Ha ricordato che “con una mente pacifica possiamo vivere armoniosamente senza creare problemi alla società e al mondo”. Ha proseguito invitando i presenti a un momento di meditazione in memoria del Reverendo Moon e per la pace in Corea. Ha terminato con un canto di benedizione e per “Il successo della nostra nobile missione”.
Ad aprire ufficialmente i lavori è stato il Primo Ministro Hun Sen. “A settantadue anni dallo scoppio della Guerra di Corea conclusasi con un armistizio è giunto il tempo di stipulare urgentemente un trattato di pace che ponga fine alla guerra”, ha dichiarato. “Il mio paese è stato diviso dalla guerra, ma l’abbiamo terminata promuovendo un dialogo che è durato quattro anni. Questa è la scelta migliore. Non quella della guerra per porre fine alla guerra”.
Per l’ex Vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence “Non c'è niente d’impossibile quando le nazioni lavorano insieme per il bene comune”, ha affermato riferendosi alla risposta globale alla pandemia da COVID-19. Questa cooperazione è il motivo per cui “il sogno di una Corea unita e pacificata è possibile”. Ha aggiunto che nessun regime oppressivo può durare per sempre perché “nel cuore di ogni essere umano c’è un inestinguibile fuoco che brucia per la libertà”.
L’incontro è continuato con l’ex Primo ministro del Canada Stephen Harper. “La pace nella penisola coreana è importante non solo per l’Asia nordorientale, ma per l’intero pianeta perché coinvolge le maggiori potenze mondiali”. “La Corea del Sud” ha affermato “rappresenta una delle più grandi storie di successo dell’umanità, perché è passata in pochi anni da una condizione di povertà e di disperazione a una di grande prosperità, pace e progresso”.
Il programma è proseguito con l’ex Ministro dell’Ambiente del Giappone Yoshiaki Harada, in collegamento da Tokio. “Il Giappone è preoccupato per separazione della penisola coreana e rispetta il desiderio del popolo coreano di ritornare a essere un’unica nazione”. Ha manifestato la forte preoccupazione per i frequenti lanci missilistici della Corea del Nord e ha espresso la speranza che “la Corea del Sud entri a far parte del Quad, l’alleanza strategica per il contenimento dell’espansionismo cinese”.
Ehud Olmert, già Primo Ministro d’Israele ha esordito lodando l’impegno per la pace svolto dalla precedente amministrazione americana in Medio Oriente. Ha espresso grande ammirazione per Ban Ki-moon e per la dottoressa Moon. Ha continuato affermando “Siamo tutti a favore della pace, dell’amicizia e del rispetto reciproco. La domanda è cosa siamo disposti a fare per rendere questi valori possibili". Per l’oratore non può esserci pace nella penisola coreana finché il Nord Corea non abbandona il totalitarismo e diventa una società libera e democratica. “Solo allora potrà esserci la soluzione di un unico stato”.
Il programma è proseguito con il videomessaggio del Presidente del Senegal, Macky Sall. “Il futuro è condizionato dalle nostre scelte, che possono essere di guerra, di violenza, di morte o di pace. Quelle di pace fioriscono dalla saggezza e producono azioni di progresso e di fraternità umana”. L’oratore ha affermato “Come vincitore del Premio Sunhak per la Pace mi unisco a voi nella scelta illuminata della pacificazione”. Ha auspicato che si possa superare la diffidenza e ricostruire la fiducia e il dialogo per realizzare la riconciliazione della penisola coreana.
A fatto seguito il videomessaggio di Romano Prodi, già Presidente della Commissione Europea. “Dobbiamo capire che la questione coreana è assolutamente assurda. È il solo paese al mondo diviso dopo settant’anni”. Ha affermato che l’unificazione deve essere un processo win-win, dove nessuno è danneggiato e ha elencato le ricadute positive di questo percorso. “Sport, cultura, scambi studenteschi, musica e turismo sono i passaggi per creare un’atmosfera positiva per l’unificazione”. Ha ricordato l’importanza del dialogo continuo e della cooperazione, che diffonde le virtù. “Il mio augurio che il forte legame tra i popoli del Nord e del Sud sia la precondizione per l’unificazione”.
Altri relatori della prima giornata sono stati in presenza, Lim JongSeong, membro dell’Assemblea Nazionale della Corea del Sud; Newt Gingrich, già Speaker della Camera negli USA; Jim Rogers, Presidente Beeland Enterprises. Da remoto, Chuichi Date, già membro della Camera dei Consiglieri del Giappone; Michel Temer, ex Presidente del Brasile.
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