1 giugno 2010

UPF Bergamo Celebrazione della Giornata Internazionale della Famiglia 15 maggio 2010

Si è svolta sabato 15 maggio 2010 alle ore 10 la Giornata Internazionale della Famiglia organizzata dalla UPF di Bergamo, in collaborazione con la FFWP, la Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo, ed altre Associazioni della stessa Provincia come l’associazione “ARCOBALENO Onlus”, la Comunità Ghanese di Bergamo e l’Associazione Camerunense volontari del progresso. L’incontro si inquadra nelle celebrazioni della Giornata della Famiglia proclamata dall'ONU nel 1993 per ribadire la necessità di mettere la famiglia al centro dell’attenzione delle politiche dei governi, come cellula fondamentale per la crescita ed il miglioramento della società.
Il luogo prescelto per l'evento è stato l’Auditorium del Centro Sociale Loreto della Circoscrizione 2 di Bergamo; Poco più di 60 ospiti hanno fatto da cornice alla giornata ed il suo significato insieme alle emozioni che ne sono scaturite sono stati superiori alle aspettative.
L’incontro è stato aperto dal Presidente della UPF di Bergamo, Carlo Zonato, che ha spiegato il significato della giornata ed il motivo per cui la Universal Peace Federation aderisce alla celebrazione: è attraverso le famiglie, infatti, che si crea la pace. Come qualcuno ha detto, spesso il desiderio di cambiare il mondo nasconde il desiderio di non cambiare se stessi; in altre parole, il senso di impotenza che si prova di fronte alle tante situazioni drammatiche che affliggono la nostra società diventa per alcuni una scusa per proseguire nel proprio stile di vita con la motivazione che, nonostante il proprio desiderio di cambiamento , l’individuo non può influire in alcun modo sul trend generale. Fortunatamente non è così; come ci ha detto Gandhi, dobbiamo essere noi il cambiamento che desideriamo vedere nella società. E questo cambiamento comincia dalla famiglia come microcosmo della comunità globale.
In sostanza, ha sostenuto Zonato, il nostro desiderio di pace deve prima di tutto essere espresso nei nostri comportamenti di tutti i giorni, e deve poi essere portato nella famiglia. E' da questo nucleo, da questa cellula sociale, che inizia poi la diffusione della vera pace, che è quella che proviene dal cuore e non dai trattati.
Un saluto particolarmente gradito è stato quello del Dr. Leonio Callioni Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo e Presidente della Consulta alle Politiche familiari, che ha manifestato la particolare sensibilità ed accoglienza dell’Amministrazione verso questi temi e che ha onorato con la sua presenza fino all’ultimo momento questo incontro.
Hanno parlato poi Giannina Ravaglioli, presidente della Federazione delle Donne per la Pace di Bergamo, Enrico Bianchini, presidente della Federazione delle Famiglie per la Pace nel Mondo di Bergamo, e Christine Bianchini che ha sviluppato il tema centrale sul “Valore sociale ed Universale della Famiglia”. Ciascuno di loro ha arricchito dal punto di vista della propria Associazione il concetto espresso dal presidente Zonato.
In particolare Enrico Bianchini ha spiegato come la famiglia occupi un posto centrale nella concezione delle varie fedi, ed ha letto alcuni passi dai testi sacri delle principali religioni per dimostrare questo punto.
La festa – perché di questo si è trattato – è proseguita, nella tradizione di questi incontri bergamaschi, con il conferimento di un premio quale "famiglia esemplare" a due famiglie della provincia: Sergio ed Alzira Rossini per la propria attività nel campo del volontariato, dell'assistenza e della mediazione culturale.
L’altra famiglia premiata è stata quella di Alex ed Edi Djomo, coniugi del Camerun residenti da alcuni anni a Filago, nella provincia. I due, giunti in Italia dal Camerun, si sono trovati di fronte ad una certa chiusura nei loro confronti, sia da parte dei vicini che da parte del mondo del lavoro. Hanno però avuto l'intelligenza di capire che questo comportamento non era rivolto a loro personalmente, ma all'immagine che l'uomo comune ha dell’immigrato, visto come fonte di problemi, di delinquenza e di disordine. Invece di lamentarsi della situazione nella quale si trovavano hanno pazientemente lavorato per porsi verso i loro concittadini non come un problema ma come una risorsa. Hanno dato vita anche a varie iniziative pubbliche, ed un po’ alla volta sono riusciti a sciogliere l’alone di diffidenza che li circondava. Sono infine diventati così apprezzati che Edi ha potuto candidarsi alle elezioni per il consiglio comunale, ed è stata eletta, risultando anche uno dei candidati più votati nella cittadina ricevendo l’incarico come Assessore alla Cultura.
È stato sottolineato, nel corso della premiazione, che questa non intende premiare delle famiglie “migliori in assoluto”, perché questo è impossibile. Intende invece essere un riconoscimento ed un ringraziamento per famiglie che con il loro esempio possono aiutare altre famiglie ad aprirsi al mondo, a fare di più per gli altri.
Dopo questa premiazione, il presidente Zonato ha consegnato il diploma di “Ambasciatore di Pace” a quattro persone che si sono distinte per la loro azione volta nel senso indicato dal titolo loro conferito. Il primo è stato il sindaco di Filago Dr. Massimo Zonca per come ha saputo accogliere ed offrire spazi ed iniziative volte ad una integrazione reale degli immigrati nel suo comune; il secondo al Dr. Nicola Sisto, che nel quadro del suo incarico in un partito politico ha aperto uno sportello telefonico al quale le famiglie in difficoltà per la crisi economica possono rivolgersi ed ottenere per quanto possibile aiuti concreti; il terzo a Gabriella Vavassori quale Presidente dell’Associazione L’ARCOBALENO Onlus per l'impegno e la dedizione svolta con la sua associazione che si occupa di integrare a livello sociale le famiglie degli immigrati . Infine il quarto riconoscimento è andato proprio all’assessore Leonio Callioni per lo spirito di accoglienza e di concreto sostegno proprio sul tema della famiglia, testimoniato anche da molti dei presenti.
Come ultimo evento nell'evento cito la partecipazione di Elena Vittoria, una giovane cantautrice bergamasca, che ha ricevuto lo scorso anno il premio di Amnesty International per le sue canzoni di pace. I vari momenti dell’incontro sono stati scanditi dai suoi brani, cantati accompagnandosi con la chitarra: brani appassionati e molto apprezzati dal pubblico.
La giornata si è poi conclusa con un aperitivo e l'espressione del desiderio di tutte le realtà rappresentate di collaborare su attività concrete volte all'obiettivo comune.

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