Gentile Signor Direttore,
l'attentato alla scuola ebraica di Tolosa colpita da
un'azione terroristica dove sono stati uccisi e gravemente feriti bambini,
genitori e docenti, comporta sgomento ed orrore.
Questi crimini colpiscono gli innocenti e
se da una parte è da ritenere ad una possibile
"azione" politica, non si può non pensare che simili gesti
possono essere dettati da menti psichicamente instabili, malate e tarate.
Quanto mi permetto far ri-giungere, è il rinnovo di
quanto ho richiesto con la Petizione n.1003/2011 al Parlamento Europeo, in atto
all'esame presso la "Commissione Europea per le Petizioni",
quindi in fase di accertamento, ma teso ad una sollecita definizione di
quel provvedimento legislativo comunitario invocato.
Sarebbe molto importante, anche per il bene di tutti,
che quanto richiesto venisse sollecitamente preso nella massima attenzione
dalla Commissione Europea ed approvato dal Parlamento Europeo, "documento
legislativo" utile specie per tutti i 27 Stati dell'Unione
Europea, tra i quali l'Italia.
Ringrazio e porgo migliori saluti.
Franco Previte
Franco Previte
Perché la Petizione n.1003/2011 del 1/10/2011 di
“Cristiani per servire” al Parlamento Europeo.
“Uniti nella diversità” è il motto della Costituzione
Europea (art.8), “Documento” che con
le altre Regole Generali di libertà sicurezza e giustizia ribadisce la difesa e
la tutela della dignità della persona umana, “compresi i più deboli e bisognosi” come rimarca il Preambolo
Generale.
Questo
strumento costituzionale nel Preambolo Parte 2° comma 3° Carta dei diritti
fondamentali “pone la persona al centro”
dell’azione dell’Unione Europea, costituendo un grande risultato
storico-politico-sociale-economico ed importante tappa nel processo
d’integrazione dell’Europa.
La generica
parola disabilità dal significato di
privazione della forza fisica, è più volte richiamata dalla Costituzione
Europea, mentre la parola handicap
formalizzata dall’OMS è di natura psichica, una mancanza causata da una menomazione
di origine o invalidità susseguente che può compromettere un regolare processo
di crescita, di difficoltà psicologica, è solo nominata nell’art.63 nel diritto
all’integrità della persona che sancisce
“ogni persona ha diritto alla propria
integrità fisica e psichica”.
La
Petizione n. 1003/2011 di “Cristiani per
servire”, a mio nome, inviata in data 1 ottobre 2011 al Parlamento Europeo ai
sensi del Titolo V° art.104 della Costituzione Europea ed art.227 del Trattato
del Funzionamento della Unione Europea, in mancanza d’iniziativa verso la
patologia mentale, in virtù del principio della sussidiarietà, richiede una
specifica Direttiva Comunitaria,
Normativa o Risoluzione o Provvedimento legislativo relativo ai portatori
di handicap psichici uguale e nello stesso trattamento usato in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea,
quindi un modesto umile “suggerimento”
comunitario:
http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione%20al%20Parlamento%20Europeo%201.10.2011.pdf.
Iscritta nel Ruolo Generale del Parlamento Europeo al n. 1003/2011.
Infatti,
pare, che, ogni 3/5 anni in alcuni Stati dell’Unione la normativa sulla
malattia mentale viene rivista ed aggiornata, mentre in Italia sono passati ben
34 anni da quella legge che ha ignorato profondamente tale ambito
sanitario. Sarebbe davvero auspicabile che adottando quanto “suggerito” si potrebbe raggiungere un uguale trattamento, sanitario e costituzionale, per tutti gli Stati membri
della Unione Europea, Italia compresa.
In tale
maniera è bene ricordare che la libera circolazione in sicurezza (art.3 comma
2° e art.66) deve essere garantita sia in Italia come negli altri Stati membri,
pertanto senza diversificazione tra uno Stato e l’altro, ma con provvedimenti
comunitari in materia di salute mentale, in modo che il cittadino sia protetto
ovunque in ambito UE dei 27 da “soggetti” pericolosi.
Queste sono
le motivazioni del n/s Ricorso n.44330/06 alla “Corte Europea dei diritti
dell’Uomo” di Strasburgo del novembre 2006, ritenuta irricevibile con una
motivazione davvero inaccettabile, che lascio al lettore ogni commento.
Ed in
ultimo, ma non certamente in ordine d’importanza, è auspicabile comunque che si
possa realizzare omogeneità mirata a
concetti di solidarietà verso esseri
umani concretizzando il malato
mentale un cittadino, anche, europeo che deve essere tutelato pienamente nella
sua dignità e nella sua precaria esistenza, per essere comunitariamente “uniti
nella diversità”.
Nessun commento:
Posta un commento