13 settembre 2025

12 settembre 2025

Discorso commemorativo – 20º anniversario della Universal Peace Federation

Dr. Tageldin Hamad, Presidente, Universal Peace Federation

Eccellenze, Ambasciatori per la Pace di UPF, avanguardia della speranza, e cari amici da tutto il mondo, care sorelle e cari fratelli, è per me un profondo onore essere con voi in questa occasione memorabile: il 20º anniversario della Universal Peace Federation.

Mentre a New York si apre l’80ª Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con il tema “Meglio insieme: 80 anni e oltre per Pace, Sviluppo e Diritti Umani”, UPF riafferma il suo forte impegno verso questi ideali universali. Da due decenni lavoriamo a promuovere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile attraverso iniziative concrete in ambito educativo, di costruzione della pace, tutela dell’ambiente, parità di genere, coinvolgimento dei giovani e cooperazione interreligiosa. In quanto ONG con status consultivo generale presso l’ECOSOC, sappiamo che pace, dignità e sviluppo sono inseparabili e che un mondo giusto e sostenibile nasce dalla convinzione che siamo un’unica famiglia umana con Dio al centro.

Dare forma al sogno

Oggi celebriamo non solo un’organizzazione, ma un sogno. Un sogno plasmato ben prima del 2005 e inaugurato al Lincoln Center, quando i nostri fondatori, la dr.ssa Hak Ja Han e il compianto rev. dr. Sun Myung Moon, lanciarono UPF e intrapresero uno storico tour mondiale di 100 giorni in oltre 100 nazioni. Incontrarono presidenti e parlamentari, leader religiosi e accademici, chiamando persone in tutto il mondo a unirsi dietro una visione di pace radicata in valori spirituali e principi universali.

11 settembre 2025

Sorgere dal Sud: un nuovo orizzonte per la pace globale

Dichiarazione della Universal Peace Federation per la Giornata delle Nazioni Unite dedicata alla Cooperazione Sud-Sud

Il 12 settembre, la Universal Peace Federation si unisce alla comunità delle Nazioni Unite nel celebrare la Giornata per la Cooperazione Sud-Sud. Questa ricorrenza riafferma il crescente protagonismo dei Paesi in via di sviluppo nel plasmare un mondo più equilibrato, resiliente e armonioso. Radicata nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, essa celebra partenariati fondati non sulla dipendenza, ma sul rispetto reciproco, sulla condivisione delle conoscenze e sulla solidarietà regionale.  

Il Sud globale non è un destinatario passivo della storia. Ne è l’autore vivente. In Asia, Africa, America Latina e Pacifico sta emergendo una nuova generazione di leader, educatori e costruttori di pace, portatrice di soluzioni nate dall’esperienza e radicate nelle comunità. La Universal Peace Federation ritiene che una pace durevole inizi quando queste voci sono ascoltate, sostenute e responsabilizzate. I nostri fondatori, la dr.ssa Hak Ja Han e il compianto rev. dr. Sun Myung Moon, hanno insegnato che il vero sviluppo non nasce dal potere o dal possesso, ma dal vivere per il bene degli altri.  

Costruire la pace all’ombra della tragedia: 24 anni dopo l’11 settembre

Nel ventiquattresimo anniversario degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, la Universal Peace
Federation si unisce con solennità al mondo nel ricordare le vittime, onorare i sopravvissuti e riaffermare la nostra aspirazione condivisa a un futuro libero dalla violenza e dalla paura. Gli eventi di quel giorno hanno causato quasi 3.000 vittime provenienti da oltre 90 Paesi e hanno segnato una svolta profonda negli sforzi globali per contrastare l’estremismo e promuovere la sicurezza umana.  

Nell’immediato dopoguerra degli attentati, la nostra organizzazione predecessora, la Interreligious and International Federation for World Peace (IIFWP), convocò a New York una conferenza per la pace. Quell’urgenza riunì voci di fede, di governo e della società civile per respingere la cultura del capro espiatorio e seminare i primi semi della guarigione. I nostri fondatori, il Rev. Sun Myung Moon e la Dr.ssa Hak Ja Han, sottolinearono che nessuna religione dovrebbe essere condannata per le azioni di pochi che ne distorcono il messaggio. La fede, insistevano, non è causa di violenza, ma sorgente di compassione e di pace.

10 settembre 2025

C’è bisogno di vita, c’è bisogno di te: un appello delle religioni del mondo

Dichiarazione della Universal Peace Federation in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio

Il 10 settembre, Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, la Universal Peace Federation afferma la sacralità della vita e la nostra responsabilità condivisa di camminare accanto a chi soffre. Il suicidio non è solo una tragedia personale; è una ferita inferta alle famiglie, alle comunità e, in ultima analisi, al nostro destino umano condiviso. Oggi ricordiamo coloro che abbiamo perduto e rinnoviamo il nostro impegno a essere custodi di speranza, guarigione e dignità per tutti.

Le religioni del mondo parlano con una sola voce: la vita è un dono divino, da non abbandonare nella disperazione.

Nel Cristianesimo, la vita ci è affidata da Dio, che conosce ciascuna anima per nome. L’apostolo Paolo insegna: «Non sapete che i vostri corpi sono tempio dello Spirito Santo…? Voi non appartenete a voi stessi; siete stati comprati a caro prezzo». Il messaggio di Cristo è chiaro: anche la sofferenza più profonda può essere redenta. La disperazione non ha l’ultima parola. La risurrezione sì. La tradizione cristiana chiama i credenti alla perseveranza, alla fede nella prova e alla responsabilità sacra di sostenere i cuori affranti.

Appello alla calma e a una leadership responsabile in Nepal

Un messaggio per la pace, il dialogo e l’unità nazionale da parte della Universal Peace Federation

In questo momento di accresciuta tensione per il popolo del Nepal, la Universal Peace Federation rivolge questo sentito appello, nello spirito duraturo di armonia che unisce tutti i popoli.

Il Nepal è una terra di profonda eredità spirituale, culla di compassione e saggezza, dove gli insegnamenti del Buddha e le tradizioni del dharma hanno a lungo sostenuto l’ideale della pacifica convivenza tra culture e fedi diverse. Questa eredità di nonviolenza è un faro per il mondo. Oggi siamo certi che proprio tale eredità offra la forza necessaria per affrontare le attuali sfide con grazia e saggezza.

I momenti di collera possono innescare divisioni, ma la storia non è forgiata dalle tempeste che attraversiamo, bensì dai ponti che costruiamo insieme in mezzo ad esse. Ora è il tempo di mantenere calma, dignità e rispetto reciproco—non come slogan, ma come fondamenta della resilienza collettiva.

Incoraggiamo i leader del Nepal ad abbracciare la saggezza e la ponderazione; a confrontarsi con le preoccupazioni della popolazione creando forum inclusivi per un dialogo in buona fede, in cui ogni voce possa essere ascoltata e presa in considerazione attraverso le istituzioni democratiche della nazione, pilastro di una società giusta e stabile; e a sostenere lo stato di diritto, che protegge tutti i cittadini e rafforza il tessuto morale della nazione.

5 settembre 2025

VIOLENTO TERREMOTO NELL’AFGHANISTAN ORIENTALE. MOLTE VITTIME ED INGENTI DANNI, MA NOTEVOLE È LA FORZA SPIRITUALE DIMOSTRATA DAGLI ABITANTI

Emilio Asti

Poco prima della mezzanotte del 31 agosto, quando molti stavano già dormendo, un violento sisma di

magnitudo 6 della scala Richter, calcolato a una profondità di 8 km dal suolo, con epicentro a circa 40 km dalla città di Jalalabad, capoluogo della provincia di Nangahar nell’Afghanistan orientale, non lontana dal confine pakistano, ha colpito quella zona. Si sono poi verificate scosse di assestamento, che hanno aggravato la situazione e provocato ulteriore panico tra la popolazione, già duramente colpita. Oltre alla provincia di Nangahar il terremoto ha colpito anche le province di Kunar e Laghman, a ridosso del confine col Pakistan. L’effetto si è fatto sentire anche in altre zone del Paese e nella parte occidentale del Pakistan. Si calcola che vi siano stati circa 1500 morti ed oltre 3000 feriti, ma probabilmente, anche secondo la Mezzaluna Rossa afgana, la principale organizzazione umanitaria del Paese, il bilancio delle vittime pare purtroppo destinato ad aumentare.

26 agosto 2025

Iniziativa per la Pace nel Nord-Est Asiatico

Promuovere il dialogo e la riconciliazione nella penisola coreana

In vista del vertice del 25 agosto 2025 tra i presidenti degli Stati Uniti e della Corea del Sud, che si preannuncia incentrato sulle strategie di difesa e sulle misure di deterrenza nella penisola coreana, la Northeast Asia Peace Initiative (NEAPI) della Universal Peace Federation presenta un quadro complementare. Questa iniziativa promuove la riconciliazione attraverso un costante impegno della società civile, al fine di facilitare dialogo e scambi come vie verso un’armonia duratura.  

Contestualizzare la NEAPI all’ombra di un vertice sulla sicurezza

Il vertice USA–Corea del Sud si svolge in un contesto di tensioni crescenti, tra i progressi nucleari della Corea del Nord e l’intensificarsi delle competizioni tra grandi potenze, fattori che hanno accresciuto la centralità della preparazione militare e delle alleanze. I precedenti storici mostrano che una pace sostenibile nella penisola coreana richiede più di patti difensivi; sebbene i precedenti summit inter-coreani e i negoziati sulla denuclearizzazione abbiano prodotto progressi incrementali, essi si sono spesso arenati per la diffidenza radicata. La NEAPI introduce un modello di diplomazia di secondo canale (Track II), incentrato su interazioni guidate dalla cittadinanza, per integrare gli sforzi dei governi. Essa sostiene che la deterrenza debba essere affiancata dal dialogo, e la sicurezza rafforzata da connessioni culturali.  

Leader interreligiosi si impegnano a restare uniti per la libertà religiosa

Seul, Corea del Sud — La Conferenza Mondiale dei Leader Religiosi 2025 ha riunito a Seul 60 leader di
fede internazionali, studiosi e promotori della pace provenienti da 16 nazioni, sotto la guida visionaria della dott.ssa Hak Ja Han Moon, cofondatrice della UPF. Nell’arco di cinque giorni, dal 19 al 23 agosto 2025, la conferenza ha affermato il diritto universale alla libertà religiosa, celebrato la solidarietà interreligiosa e rafforzato l’impegno a costruire un’unica famiglia sotto Dio.  

Con partecipanti cristiani, musulmani, ebrei, sikh, induisti, buddhisti, rappresentanti di tradizioni indigene e di altre fedi, l’incontro è stato una testimonianza vivente della verità che, nel suo nucleo, la fede ci chiama a onorare Dio servendo l’umanità.  

La conferenza si è aperta con un banchetto di benvenuto, con preghiere interreligiose, esibizioni culturali e saluti di leader globali, creando un’atmosfera di rispetto, dignità e finalità condivisa. Nel secondo giorno, una Celebrazione Interreligiosa e Cerimonia dell’Acqua ha dimostrato l’armonia della preghiera tra fedi diverse.  

18 agosto 2025

Una Famiglia con Dio al centro: Al fianco del Popolo Afghano nel Giorno dell’Indipendenza

19 agosto 2025

In occasione della Giornata dell’Indipendenza dell’Afghanistan, la Universal Peace Federation porge le sue più sentite congratulazioni al popolo afghano. Questa giornata, celebrata ogni anno il 19 agosto, ricorda il momento di orgoglio in cui l’Afghanistan riconquistò piena sovranità e indipendenza nel 1919. È un giorno di unità e dignità nazionale condivisa, onorato dagli afghani di tutte le tradizioni e comunità. Possano queste celebrazioni ispirare rinnovata speranza e solidarietà tra tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Afghanistan.

La Universal Peace Federation (UPF) esprime profonda preoccupazione per la situazione in Afghanistan, mantenendo fermo un messaggio di speranza e solidarietà. Dopo decenni di conflitto, l’Afghanistan si trova a un punto di svolta cruciale. Con la riduzione della violenza, si è aperta un’opportunità per consolidare una pace duratura. Tuttavia, il popolo afghano continua ad affrontare urgenti sfide umanitarie, tra cui povertà, sfollamento e accesso limitato alle cure sanitarie.

Onorare le Forze e la Cultura dell’Afghanistan

L’Afghanistan è la culla di una delle civiltà più antiche e durature al mondo, con una storia che supera i 5.000 anni. Dalle prime culture dell’Oxus e della Battriana-Margiana al suo ruolo come centro di apprendimento islamico e di scambi commerciali, la terra afghana è stata per secoli crocevia di civiltà. Traendo saggezza dall’eredità di stimati leader comunitari e religiosi nel corso della lunga e dignitosa storia afghana,

17 agosto 2025

Un appello alla pace tra la RDC e il Ruanda

La Universal Peace Federation (UPF) esprime preoccupazione per le tensioni ricorrenti tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e il Ruanda. Mentre alcuni leader religiosi e della società civile a livello nazionale, così come diversi attori regionali e internazionali, invocano la de-escalation, la UPF sottolinea l’urgente necessità di costruire fiducia e cooperazione nella regione dei Grandi Laghi dell’Africa centrale.

La UPF accoglie con favore la Risoluzione 2773 (2025) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che chiede la cessazione delle ostilità, il ritiro delle forze straniere dall’est della RDC e l’apertura di corridoi umanitari. Siamo al fianco dell’ONU e dell’Unione Africana nel promuovere e far avanzare una soluzione pacifica e un dialogo inclusivo per una vera riconciliazione. La UPF accoglie inoltre con favore i recenti sforzi di pace intrapresi dagli Stati Uniti d’America per affrontare le tensioni tra la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda.

In qualità di ONG con status consultivo generale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), la UPF promuove una pace radicata nell’interdipendenza e nei valori condivisi. Attraverso i suoi capitoli in Ruanda e nella RDC, realizziamo progetti di riconciliazione, educazione alla pace, educazione del carattere, leadership femminile e cooperazione transfrontaliera. Le nostre iniziative coinvolgono figure politiche, giovani leader, leader religiosi e leader della società civile.

11 agosto 2025

Tunnel della Pace dello Stretto di Bering

Un ponte per una nuova era di cooperazione internazionale

Le notizie su un possibile incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump in Alaska hanno riacceso il dibattito sul tunnel dello Stretto di Bering, un progetto a lungo immaginato e da molti visto come un potenziale simbolo di costruzione della pace e cooperazione. I sostenitori sostengono che un simile collegamento intercontinentale tra Russia e Stati Uniti potrebbe fungere sia da rotta di trasporto pratica sia da gesto verso relazioni migliorate.

In un’epoca di rinnovati appelli alla stabilità e a un impegno costruttivo, pochi progetti eguagliano il potenziale simbolico e pratico del proposto Tunnel della Pace dello Stretto di Bering. Questa infrastruttura ferroviaria che collegherebbe l’Alaska e la regione russa della Chukotka unirebbe i continenti americano ed eurasiatico. Secondo i promotori, essa ha il potenziale di segnare l’inizio di una nuova era di dialogo e collaborazione tra Stati Uniti, Russia e altre nazioni, offrendo un canale per una comunicazione e una cooperazione migliorate.

L’idea di collegare l’Eurasia e il Nord America attraverso lo Stretto di Bering risale alla fine del XIX secolo. Nel 1890 William Gilpin, primo governatore territoriale del Colorado, propose una ferrovia intercontinentale con un tunnel sotto lo Stretto di Bering come parte di una rete globale di trasporti. Anche il Canada esplorò concetti di espansione ferroviaria settentrionale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, come percorsi verso Dawson City, che avrebbero potuto essere integrati in un sistema transcontinentale più ampio.

9 agosto 2025

Mantenere l’imperativo della pace di fronte alla crescente retorica nucleare

2 agosto

Mentre la Universal Peace Federation segna il 50º giorno della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, che conduce alla Giornata Internazionale della Pace dell’ONU del 21 settembre, richiamiamo con urgenza l’attenzione sull’escalation delle minacce nucleari. Come ha avvertito il Segretario Generale dell’ONU António Guterres, «l’umanità è sull’orlo del precipizio… è tornato il ricatto nucleare», avvicinandoci alla catastrofe umanitaria. Ispirati dai cofondatori della UPF, la dott.ssa Hak Ja Han e il compianto Rev. Sun Myung Moon, promuoviamo la pace attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e la visione di Un’unica Famiglia sotto Dio.

La Crisi dei Missili di Cuba del 1962, risolta grazie alle comunicazioni tra il presidente Kennedy e il premier Chruščëv, con concessioni reciproche — la rimozione dei missili sovietici da Cuba in cambio dello smantellamento dei missili statunitensi in Turchia — rappresenta una lezione cruciale di coraggio diplomatico. Un simile dialogo rimane la linea di salvezza essenziale dell’umanità in conflitti moderni complicati da disinformazione e proliferazione di molteplici attori.

7 agosto 2025

La Universal Peace Federation dichiara l’Unità Spirituale e la Libertà Religiosa

Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, Repubblica di Corea

Dal 5 all’8 agosto 2025, la Universal Peace Federation ha organizzato la Conferenza di Leadership Interreligiosa sul tema “Libertà Religiosa e Valori Universali” presso il Lotte Hotel World di Seoul, in Corea. Questo incontro ha riunito oltre 250 leader religiosi, provenienti sia dalla Corea che dall’estero, tra cui 65 delegati da Stati Uniti, Europa, Sud America e Asia. Tra i presenti vi erano arcivescovi, vescovi, pastori e leader interreligiosi rappresentanti una vasta gamma di tradizioni e regioni spirituali. La conferenza è stata la prima di una serie di appuntamenti previsti due volte al mese fino a dicembre, con una partecipazione stimata di oltre 4.000 leader religiosi di tutto il mondo. Insieme, ci siamo impegnati a difendere i principi sacri della libertà religiosa e della dignità spirituale che uniscono tutta l’umanità.

Il Dr. Tageldin Hamad, presidente della Universal Peace Federation, si è rivolto alla conferenza con le seguenti riflessioni.

La Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, tenutasi in Corea, è stata per me un momento di urgente chiarezza morale. Come presidente della Universal Peace Federation, sono stato profondamente commosso nell’accogliere leader religiosi e decisori politici da tutto il mondo in risposta a una preoccupazione crescente che tutti condividiamo: l’erosione della libertà religiosa e dei valori spirituali.

5 agosto 2025

IL SUFISMO. LA CORRENTE MISTICA DELL’ISLAM

Presente in tutto il mondo islamico e anche in Occidente, il Sufismo, fenomeno spirituale di grande portata, introduce elementi innovativi rispetto all’Islam tradizionale e continua a esercitare notevole interesse.

di Emilio Asti

Il misticismo attraversa tutte le principali religioni, e anche l’Islam non fa eccezione, contraddicendo un’immagine spesso superficiale. Il Sufismo, cui sono attribuite varie definizioni, ha radici molto antiche e ha profondamente influenzato la storia dell’Islam. Secondo alcuni studiosi, questa disciplina spirituale risale allo stesso profeta Maometto, che pregava e digiunava nella grotta di Hira, presso la Mecca, dove ricevette la prima rivelazione del Corano. Si narra che anche alcuni suoi compagni abbiano scelto il ritiro dal mondo per cercare una spiritualità più profonda. I primi mistici islamici furono influenzati dal Cristianesimo e, in parte, anche da Induismo e Buddismo, traendo ispirazione dalle pratiche dei monaci eremiti del deserto egiziano e siriano.

Dall’Africa all’Asia Centrale e Meridionale, fino al Sud-Est asiatico e ai Balcani, il Sufismo ha avuto un’ampia diffusione; e, nonostante la diversità etnica e linguistica, i Sufi hanno condiviso valori comuni. In Occidente, diversi gruppi si ispirano agli insegnamenti dei maestri sufi; in Italia fu particolarmente noto Gabriele Mandel Khan, studioso e autore di numerose opere. Alcuni ritengono che anche San Francesco d’Assisi, soprattutto con il Cantico delle Creature, sia stato influenzato da questa corrente, considerando i suoi rapporti col mondo islamico. Il cantante Franco Battiato, interessato alla dimensione mistica, in alcune sue canzoni ha espresso sentimenti riconducibili al Sufismo.

Quando l’acqua manca: il volto umano della crisi climatica nel Sahel

La crisi climatica ha molte facce, ma poche sono così drammatiche come quella che si consuma ogni giorno nel Sahel. Qui, la sete non è solo fisica: è sete di giustizia, sviluppo, cooperazione. L’articolo che segue, a firma di Giorgio Gasperoni, ci accompagna in una delle aree più fragili del pianeta, dove la scarsità d’acqua alimenta conflitti, migrazioni e povertà. Ma ci sono anche semi di speranza: visioni, progetti e iniziative capaci di invertire la rotta. Perché l’acqua può dividere, ma anche unire. La scelta è nostra.

di Giorgio Gasperoni

L’acqua, fonte essenziale di vita, è oggi al centro di una crescente crisi globale. L’aumento della popolazione e i cambiamenti climatici rendono la scarsità idrica una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Secondo l’ONU, oltre 2 miliardi di persone vivono in aree con grave stress idrico, e la domanda globale potrebbe aumentare del 55% entro il 2050. Questo scenario minaccia non solo la sicurezza alimentare e sanitaria, ma alimenta anche conflitti e instabilità.

Conflitti globali legati all’acqua

In molte regioni del mondo, l’accesso limitato all’acqua ha generato forti tensioni:

• Medio Oriente: le risorse del Giordano e del Tigri-Eufrate sono al centro di contese tra Israele, Giordania, Siria e Iraq.

• Asia meridionale: il controllo dell’Indo è un nodo critico tra India e Pakistan.

• Africa settentrionale: la diga etiope GERD ha suscitato allarmi in Egitto e Sudan per la riduzione del flusso del Nilo.

4 agosto 2025

Mantenere l’Imperativo della Pace nell’Era Nucleare

Una Chiamata alla Vigilanza e al Dialogo

Premessa alla riflessione sull’imperativo della pace nell’era nucleare

Nell’ambito della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, la Universal Peace Federation richiama l’attenzione sull’aumento delle tensioni e della retorica nucleare tra le superpotenze. Il ritorno delle minacce nucleari nel dibattito globale ci ricorda quanto la pace sia fragile e quanto sia urgente la nostra responsabilità collettiva.

La storia ci insegna che il dialogo può evitare il disastro. La Crisi dei Missili di Cuba rappresenta una lezione: negoziati fondati su principi possono disinnescare anche le minacce più gravi. Oggi dobbiamo nuovamente scegliere la cooperazione al posto dello scontro, nello spirito dell’umanità come un’unica famiglia sotto Dio.

Gli sforzi globali per il disarmo hanno registrato progressi, ma occorre fare ancora di più. L’attuale quadro normativo va rafforzato, e tutte le nazioni devono rinnovare il loro impegno per una visione condivisa di un mondo libero dalla minaccia della distruzione nucleare.

Siamo convinti che la pace inizi nel cuore, ma debba essere vissuta attraverso azioni che attraversano confini, culture e ideologie. Le voci della società civile, degli educatori e delle comunità religiose sono fondamentali per costruire fiducia e promuovere una cultura di pace.

Uniamoci per un futuro fondato sulla dignità, sul dialogo e sulla sicurezza condivisa. Il disarmo non è un sogno, è una scelta. È il momento di compierla, vivendo per il bene degli altri.

Mantenere l’Imperativo della Pace nell’Era Nucleare

Riaffermare la responsabilità di fronte a una crescente retorica nucleare

Mentre la Universal Peace Federation celebra il 50º giorno della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, che culminerà con la Giornata Internazionale della Pace dell’ONU il 21 settembre, richiamiamo con urgenza l’attenzione sull’escalation delle minacce nucleari. Come avvertito dal Segretario Generale dell’ONU António Guterres, «l’umanità è sull’orlo del precipizio… è tornato il ricatto nucleare», avvicinandoci così alla catastrofe umanitaria . Ispirati dai fondatori della UPF, la dott.ssa Hak Ja Han e il defunto Rev. Sun Myung Moon, promuoviamo la pace attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e la visione di «Una Famiglia sotto Dio».

29 luglio 2025

Rapporti Italia-Africa e il Piano Mattei: Sviluppi, Sinergie con l’UE e Prospettive Future

Il Piano Mattei per l’Africa è una strategia lanciata dal governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra Italia e Paesi africani attraverso un nuovo partenariato. L’iniziativa intende contrastare le cause profonde delle migrazioni forzate, promuovere lo sviluppo sostenibile e favorire una cooperazione “alla pari”, distante da logiche neocoloniali.

di Redazione

Il piano prende il nome da Enrico Mattei, fondatore dell’ENI, che già negli anni ’50 promuoveva una visione di cooperazione energetica equa con i Paesi produttori. Ma cosa significa davvero “partenariato alla pari” in un contesto così segnato da eredità storiche e nuove sfide globali?

Obiettivi e Contesto Geopolitico

Il Piano Mattei si inserisce in una cornice più ampia che include la strategia Global Gateway dell’Unione Europea, la quale prevede per il periodo 2021-2027 un impegno di 150 miliardi di euro destinati ai partner africani.

L’Italia ambisce a giocare un ruolo di primo piano in questo scenario geopolitico, proponendo un approccio complementare, ma con una propria impronta strategica.

28 luglio 2025

Vertice Mondiale 2025: Una Nuova Era di Pace e Prosperità

La cerimonia di apertura del World Summit 2025, un evento organizzato dalla Universal Peace Federation (UPF) in Corea del Sud. Leader politici e religiosi di varie nazioni si sono riuniti per discutere le sfide globali contemporanee e promuovere un'era di pace e prosperità. I discorsi hanno toccato temi come la riunificazione coreana, il ruolo delle Nazioni Unite, la diplomazia basata sulla fede e la necessità di cooperazione internazionale. I partecipanti hanno sottolineato l'importanza di affrontare conflitti, disuguaglianze e crisi ambientali attraverso il dialogo e l'azione collettiva. L'incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco come ex Capi di Stato, Primi Ministri e rappresentanti di organizzazioni internazionali, evidenziando un impegno condiviso verso la costruzione di un mondo più pacifico. L'anniversario delle Nazioni Unite e la divisione della penisola coreana sono stati temi centrali, con un forte accento sulla speranza di riconciliazione e stabilità nella regione.

di Redazione

La "World Summit 2025 Opening Ceremony" è stata organizzata dalla Universal Peace Federation (UPF) con il tema "Sfide contemporanee all'ordine mondiale: stabilire una nuova era di pace e prosperità". L'evento si è tenuto nella Repubblica di Corea, a circa 35 miglia dal confine con la Corea del Nord e la DMZ.

L’occasione del Vertice è stata la commemorazione dell’80º anniversario delle Nazioni Unite, nonché della liberazione e della successiva divisione della penisola coreana. L’obiettivo principale del Vertice è stato quello di riunire leader politici e religiosi, insieme a esperti di vari settori – tra cui il sociale, la cultura e la comunicazione – per esplorare modalità idonee a realizzare un mondo di pace, con particolare attenzione alla riunificazione pacifica della Corea del Nord e della Corea del Sud.

Tre percorsi di pace: i vincitori del Sunhak Peace Prize

di Redazione

Il Sunhak Peace Prize premia individui e organizzazioni che si distinguono per il loro contributo alla costruzione di un mondo più giusto, sostenibile e pacifico. L’edizione più recente ha celebrato tre figure straordinarie: una ambientalista, un attivista globale e un innovatore dell’educazione. I loro progetti affrontano sfide cruciali per l’umanità — il cambiamento climatico, la povertà e la formazione di leader etici — e ci mostrano come sia possibile costruire la pace attraverso azioni concrete e visioni coraggiose.

Wera Maathai: l’eredità verde che genera pace

Figlia della celebre Wangari Maathai, premio Nobel per la Pace, Wera Maathai ha raccolto con determinazione il testimone della madre, diventando direttrice del Green Belt Movement nel 2012. Attraverso questa iniziativa ha promosso il rimboschimento in vaste aree del continente africano, piantando decine di milioni di alberi e rivitalizzando comunità locali.

La sua visione è chiara: il degrado ambientale alimenta i conflitti; il ripristino della natura, invece, semina pace. Non si tratta solo di ecologia, ma di giustizia intergenerazionale e di equità di genere.

Nel 2019, Wera è diventata vicepresidente del World Resources Institute, portando il suo messaggio sui grandi palcoscenici internazionali. Attualmente guida l’ambiziosa iniziativa AFR100, che mira a rigenerare 100 milioni di ettari di terre degradate in Africa entro il 2030.

Alla guida anche della Wangari Maathai Foundation, lavora per potenziare le giovani generazioni africane, promuovendo una leadership coraggiosa e orientata al bene comune. Il suo impegno intreccia natura, giustizia e futuro: una vera architettura della pace dal basso.

Sunhak Peace Prize 2025: Celebrazione e Riconoscimenti

Il Sunhak Peace Prize 2025 ha celebrato figure eccezionali impegnate per la pace, la democrazia, l’ambiente e lo sviluppo. In questa sesta edizione, svoltasi in Corea del Sud, cinque premiati e due riconoscimenti speciali hanno incarnato la visione di “una famiglia con Dio al centro”.

di Redazione

La sesta edizione del Sunhak Peace Prize si è svolta in un clima di intensa ispirazione e speranza condivisa, all’insegna del riconoscimento verso coloro che dedicano la propria vita alla costruzione di un mondo più pacifico e prospero. L’evento ha riunito illustri ospiti e leader da tutto il mondo, inclusi membri delle famiglie dei fondatori, oratori parlamentari provenienti da circa 40 Paesi e componenti del comitato del premio, tra cui Thomas Walsh, Thomas McDevitt, Yeon Ah Moon e Charles S. Yang.

La cerimonia si è aperta con calorosi applausi per accogliere gli ospiti presenti, sia dalla Corea che dall’estero. Il Dr. Thomas Walsh, co-presidente del comitato del Sunhak Peace Prize, ha espresso il suo onore nel dare il benvenuto alla cerimonia, ricordando come il premio, fondato dieci anni fa sulla visione della Dr. Hak Ja Han Moon e in apprezzamento per l’opera del suo defunto marito, il Reverendo Sun Myung Moon, riconosca individui che incarnano l’ideale di una pace duratura, costruita trascendendo le divisioni e rispettando la dignità intrinseca di ogni persona quale figlio o figlia di Dio.

Ha sottolineato che i premiati non sono semplici spettatori della storia, ma testimoni di ciò che è possibile quando visione, convinzione, compassione e coscienza convergono nell’azione.

Il miracolo della nascita: l’inizio di un’avventura alla scoperta della vita

“Il dono della vita: la nascita” è il tema del webinar svoltosi lunedì 31 marzo 2025, organizzato dall’Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo (IAPD-Italia), un progetto di Universal Peace Federation.

di Vittorio Patanella

Primo di una serie di incontri pubblici del ciclo “Il corso e il valore della vita umana: dimensione spirituale e vita pratica”, il webinar ha visto la partecipazione di don Valentino Cottini, sacerdote diocesano di Verona; di Tenzin Khentse, monaco buddista di tradizione tibetana; e di Maria Gabriella Mieli, Relazioni esterne di UPF Italia, moderatrice. 

Dopo il saluto iniziale di Carlo Zonato, presidente di Universal Peace Federation (UPF Italia), che ha delineato le finalità delle organizzazioni promotrici e dell’evento, la moderatrice ha presentato il primo relatore, don Valentino Cottini.

Biblista e islamologo, ha esordito illustrando la prospettiva cristiana cattolica sulla nascita, mettendo in evidenza che ogni vita è ricevuta da Dio e che il Suo spirito fecondatore, che aleggia sulle acque primordiali, è il simbolo di una vita che radicalmente non appartiene all’uomo.

Per questo viene guardato con sospetto ogni tentativo di creare vite umane, prescindendo dalla generazione naturale dell’unione tra un uomo e una donna. Ha ricordato che la concezione della vita umana è frutto dell’unione d’amore e non solo di due gameti, e che il nuovo essere è unico e irripetibile, con i genitori al suo servizio fino alla sua autonomia.

24 luglio 2025

Dichiarazione della Universal Peace Federation sulla crisi di Haiti

24 luglio 2025

La Universal Peace Federation (UPF) esprime profonda preoccupazione per il continuo deterioramento della situazione umanitaria e politica ad Haiti. Un Paese con profonde tradizioni spirituali e una popolazione resiliente si trova oggi ad affrontare una delle crisi più gravi della sua storia. Il collasso della governance, l’escalation della violenza delle bande armate e le diffuse sofferenze umane richiedono un’azione urgente e coordinata a livello globale.

Dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel 2021, Haiti lotta senza un governo stabile e funzionante. Migliaia di persone sono state uccise e decine di migliaia sono state costrette a fuggire. Le famiglie ora si rifugiano in campi improvvisati, stazioni di servizio e scuole, mentre molte intraprendono viaggi pericolosi via mare alla ricerca di sicurezza. Quasi la metà della popolazione soffre di grave insicurezza alimentare, le infrastrutture sanitarie sono al collasso e una recrudescenza del colera ha aggravato una situazione sanitaria già critica.

18 luglio 2025

Nel Nelson Mandela International Day, UPF onora la sua eredità

Nel Nelson Mandela International Day, la Universal Peace Federation (UPF) si unisce alla comunità globale nell’onorare la vita e l’eredità di un leader il cui impegno per la giustizia, la riconciliazione e la dignità umana continua a ispirare e orientare sia gli sforzi nazionali sia internazionali per la pace. 

Istituita per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 2009 e celebrata ogni anno il 18 luglio — giorno di nascita di Nelson Mandela, avvenuta nel 1918 — questa giornata rappresenta un appello globale all’azione. Essa ci ricorda la responsabilità condivisa di costruire un mondo più giusto, inclusivo e compassionevole.

Il patriota sudafricano trascorse 27 anni in prigione a causa delle sue attività contro l’apartheid. Poco tempo dopo il suo rilascio, divenne il primo presidente del Paese eletto democraticamente. La sua incrollabile dedizione alla riconciliazione, alla riforma delle istituzioni e al rispetto della dignità umana resta un esempio guida per le società impegnate a superare divisioni e disuguaglianze. Dopo tanti anni di prigionia, Mandela non emerse con un messaggio di vendetta, ma con uno di unità nazionale e perdono.

2 luglio 2025

Il senso della vita nell’epoca della complessità: una riflessione tra filosofia, tecnologia e ricerca personale

di Giorgio Gasperoni, 

Viviamo in un’epoca in cui la velocità del cambiamento tecnologico e sociale sembra spesso superare la nostra capacità di comprensione e adattamento. L’intelligenza artificiale, la globalizzazione, l’accesso illimitato all’informazione hanno ridefinito in profondità il nostro modo di comunicare, di apprendere e persino di sognare. Eppure, al di là delle soluzioni pratiche offerte dal progresso, resta intatta la domanda fondamentale: “Qual è il senso della vita?” 

Questa domanda ha attraversato i secoli, animando filosofi, poeti, mistici e scienziati. Oggi essa torna a risuonare, forse con ancora maggiore urgenza, proprio perché la molteplicità di risposte possibili può generare, paradossalmente, smarrimento o superficialità. L’abbondanza di stimoli e di possibilità, se non orientata, rischia di disperdere il senso dell’esistenza in una miriade di obiettivi frammentari, talvolta effimeri.

 

Nel pensiero occidentale, autori come Socrate, Agostino, Kierkegaard o Viktor Frankl hanno sottolineato che il senso della vita non può essere imposto dall’esterno, ma va ricercato interiormente, nella riflessione, nella relazione e nell’impegno quotidiano. La dimensione del “perché” precede quella del “come”: la tecnica, da sola, non colma il vuoto di significato, ma diventa uno strumento efficace solo se integrata in una visione più ampia della persona e del suo destino. 

UPF celebra la memoria degli ebrei del piccolo comune di Parndorf vittime del Nazionalsocialismo

Parndorf, Austria – Universal Peace Federation (UPF Parndorf) ha organizzato domenica 18 maggio 2025 la terza cerimonia annuale per commemorare le vittime del nazionalsocialismo del piccolo comune di Parndorf. 

Per gli abitanti di questo paese, prevalentemente cattolici, la memoria ha una grande importanza; per questo motivo le iniziative di pace di UPF a ricordo delle vittime di quel periodo storico godono di ampio consenso.

La cerimonia commemorativa, denominata "Festival della Pace", è stata organizzata in occasione dell'80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e si è svolta presso la nuova Arena 7111, sotto la guida di Johann Rechberger, presidente di UPF Burgenland.  

L’evento ha unito rievocazione storica, condivisione di ricordi personali e componente artistica. Quest'ultima è stata curata dall’Orchestra Tamburitza, diretta da Johann Maszl, che ha eseguito il suo repertorio tra i vari interventi, creando un'atmosfera commovente e rendendo l'evento molto partecipato.

Prendendo la parola Rechberger ha ricordato la liberazione del campo di concentramento di Mauthausen, la conclusione della Seconda Guerra Mondiale e la dolorosa storia della comunità ebraica di Parndorf.

UPF Austria: Investire sulla famiglia per uno sviluppo sostenibile

Nel 1993, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per celebrare in tutto il mondo, il 15 maggio, la "Giornata Internazionale delle Famiglie”.

Per onorare questa ricorrenza, Universal Peace Federation (UPF Austria), in collaborazione con la Federazione delle Famiglie (FFWPU Austria); la Federazione delle Donne (WFWP Austria); e la Casa della Saggezza Iraniana di Vienna, ha organizzato il 17 maggio 2025 una conferenza sul tema "Politiche orientate alla famiglia per lo sviluppo sostenibile". 

L'incontro, tenutosi presso il Centro per la Pace UPF di Vienna, ha affrontato il tema del ruolo della famiglia in un'epoca caratterizzata da profondi cambiamenti e da sfide sempre più impegnative, e ha visto la partecipazione di un pubblico internazionale e di cinque relatori, moderati da Marinela Stefanc

UPF Auckland celebra la Giornata della Famiglia con particolare attenzione alla condizione giovanile

Aukland, Nuova Zelanda - Per celebrare la Giornata Internazionale delle Famiglie, Universal Peace Federation (UPF Nuova Zelanda), ha organizzato un evento presso il Kelston Community Centre, nella vivace cornice di Te Pae o Kura, Hikurangi, il 24 maggio 2025. 

L'incontro, incentrato sul tema "Politiche orientate alla famiglia per uno sviluppo sostenibile", ha visto la partecipazione di sessanta persone, rappresentanti di tutte le età, dalle nuove generazioni ai più anziani.

Iniziato con la preghiera dell'apostolo Shannon Leilua della Chiesa di Ratana, l’evento è proseguito con la lettura da parte di Geoffrey Fyers, Segretario Generale di UPF Nuova Zelanda, della dichiarazione di UPF per la Giornata delle Famiglie. 

Webinar di UPF Thailandia celebra la Giornata delle Famiglie

Bangkok, Thailandia - Il 27 maggio 2025, oltre cinquecento persone hanno partecipato al programma online organizzato da Universal Peace Federation (UPF Thailandia), per celebrare la Giornata Internazionale delle Famiglie.

L’incontro aveva per tema "Il potere dell'amore in famiglia: portare felicità e armonia per completare le nostre vite" e mirava a promuovere la consapevolezza dell'importanza della famiglia quale fondamento della pace, della sicurezza e della solidarietà nella società.

Il seminario moderato da Kamol Thananopavarn, Segretaria Generale di UPF-Thailandia, si è aperto con il discorso del Generale Terdsak Marom, presidente di UPF Thailandia, a cui sono seguiti gli interventi di illustri relatori. 

Nepal: docenti e studenti celebrano la Giornata Internazionale delle Famiglie

Kathmandu, Nepal – Universal Peace Federation (UPF Nepal) ha celebrato la Giornata Internazionale delle Famiglie, presso la Miniland English Secondary School di Kathmandu, il 27 maggio 2025. 

L'evento incentrato sul tema "Politiche orientate alla famiglia per lo sviluppo sostenibile" ha riunito studenti, educatori e leader comunitari per condividere esperienze e prospettive sul ruolo delle famiglie nella costruzione di società pacifiche, inclusive e sostenibili.

Dopo l’esecuzione dell'inno nazionale, Mani Ram Wagle, Preside della Miniland School, ha parlato dell’importanza della collaborazione tra le istituzioni educative e le famiglie per la formazione dei giovani ai valori.

Prendendo la parola, Prakash Babu Thapa, direttore di UPF Asia meridionale, ha evidenziato l'importanza globale della Giornata, ricordando che celebrare le famiglie significa onorare le fondamenta della civiltà umana. 

27 giugno 2025

Giornata Internazionale del Parlamentarismo

Dichiarazione della Universal Peace Federation

30 giugno 2025

In occasione della Giornata Internazionale del Parlamentarismo, la Universal Peace Federation (UPF) si unisce alla comunità globale nel rendere omaggio al ruolo fondamentale dei parlamenti nella promozione del buon governo, della leadership morale e del benessere di tutti i popoli. Salutiamo le assemblee legislative di tutto il mondo quali custodi della democrazia e della pace.

Nel celebrare l’anniversario della fondazione dell’Unione Interparlamentare (IPU) nel 1889, l’edizione di quest’anno pone l’accento sull’importanza di parlamenti forti, indipendenti e trasparenti. In linea con il tema 2025, Raggiungere l’uguaglianza di genere, azione dopo azione, celebriamo il 40° anniversario del Forum delle Donne Parlamentari dell’IPU e il significativo contributo delle leader femminili a una governance inclusiva.

25 giugno 2025

La UPF interviene alla Seconda Conferenza Parlamentare sul Dialogo Interreligioso

Roma, Italia — Dal 19 al 21 giugno 2025, presso la sede della Camera dei Deputati italiana a Palazzo Montecitorio, si è tenuta la Seconda Conferenza Parlamentare sul Dialogo Interreligioso, sul tema: “Rafforzare la fiducia e abbracciare la speranza per il nostro futuro comune”. La conferenza è stata organizzata dall’Unione Interparlamentare (IPU) in collaborazione con la Camera dei Deputati italiana, il Senato italiano e l’ONG Religions for Peace.

Alla Conferenza hanno partecipato 650 delegati provenienti da quasi 100 nazioni, inclusi parlamentari di 68 Stati membri dell’IPU e di due organizzazioni associate (il Parlamento Arabo e il Parlamento Europeo), oltre a rappresentanti di dieci organizzazioni osservatrici permanenti (come le Nazioni Unite e l’UNESCO), di 19 organizzazioni accademiche e oltre 70 ONG, organizzazioni religiose e intergovernative, nonché 26 leader religiosi.

La conferenza di Roma è seguita alla prima Conferenza Parlamentare sul Dialogo Interreligioso organizzata nel 2023 a Marrakech dall’IPU e dal Regno del Marocco. Svoltasi in occasione dell’Anno del Giubileo indetto dal defunto Papa Francesco all’inizio del 2025, questa seconda conferenza ha portato avanti lo spirito del Comunicato di Marrakech, che ha affermato che il dialogo interreligioso è “fondato sul sostegno dei diritti e delle libertà fondamentali” ed è “essenziale per promuovere inclusività e pacifica convivenza”.

19 giugno 2025

Dichiarazione in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2025

20 giugno 2025

La Universal Peace Federation (UPF), ONG con status consultivo generale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, si unisce alla comunità internazionale nell’osservanza della Giornata Mondiale del Rifugiato 2025. In questa ricorrenza così significativa, rinnoviamo il nostro impegno verso tutte le persone costrette ad abbandonare le proprie case a causa di guerre, persecuzioni o disastri naturali.

Il tema di quest’anno, “Solidarietà con i rifugiati”, promosso dall’UNHCR, ci ricorda che la compassione non è soltanto un ideale astratto, ma deve tradursi in azioni concrete. La solidarietà significa garantire ai rifugiati non solo protezione, ma anche la possibilità di ricostruire la propria vita con dignità. Significa altresì fornire alle comunità ospitanti le risorse e la resilienza necessarie per accogliere chi è nel bisogno.

Nel contesto della Settimana del Rifugiato (16–22 giugno) e del suo tema per il 2025, “La comunità come superpotere”, UPF incoraggia gli Ambasciatori di Pace e i nostri partner in tutto il mondo a promuovere iniziative basate sulla comunità che favoriscano l’inclusione e il rispetto reciproco. Crediamo che riconoscendo l’umanità che ci accomuna sia possibile costruire ponti al di là delle differenze.

17 giugno 2025

Pace, dialogo e sviluppo sostenibile: il nuovo numero di Voci di Pace

È in arrivo in versione cartacea il nuovo numero di Voci di Pace, relativo al secondo quadrimestre 2025.

Questa edizione propone una panoramica ricca e articolata sulle principali attività, riflessioni e iniziative promosse dalla Universal Peace Federation (UPF), dalla Women’s Federation for World Peace (WFWP) e dai loro partner.

I temi affrontati spaziano dal World Summit 2025 alla crisi idrica nel Sahel, dal dialogo interreligioso alla sostenibilità ambientale, dalla giustizia sociale al ruolo delle donne nella costruzione della pace.

Un numero che intende offrire spunti di riflessione e strumenti di orientamento per chi crede nella cultura della pace come fondamento per affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

di Giorgio Gasperoni

Il nuovo numero di Voci di Pace, relativo al secondo quadrimestre del 2025, offre una panoramica ricca e articolata sulle principali attività, riflessioni e iniziative promosse dalla Universal Peace Federation (UPF), dalla Women’s Federation for World Peace (WFWP) e dai loro partner.

Al centro di questa edizione si trovano i grandi temi del nostro tempo: la pace come responsabilità condivisa, il dialogo interreligioso, lo sviluppo sostenibile, la cooperazione internazionale e la centralità dei valori umani.

14 giugno 2025

Dichiarazione della Universal Peace Federation sull’Escalation tra Israele e Iran

14 giugno 2025

New York, United States - La Universal Peace Federation (UPF) esprime profonda preoccupazione per la recente escalation delle ostilità tra lo Stato di Israele e la Repubblica Islamica dell’Iran. Rivolgiamo un appello urgente alla moderazione, alla protezione dei civili e a un rinnovato impegno verso un confronto costruttivo. Questa crisi in atto sottolinea la necessità fondamentale di una leadership che dia priorità al dialogo, alla de-escalation e ai principi umanitari.

Questo confronto non solo mette in pericolo vite innocenti, ma aggrava anche le già esistenti tensioni regionali. Esortiamo tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale e ad astenersi da azioni che possano portare a un’ulteriore escalation.

UPF ricorda l’impegno della propria Middle East Peace Initiative, che da tempo riunisce leader di diversa provenienza per promuovere il dialogo e la cooperazione in tutta la regione. Riconosciamo inoltre l’importanza di quadri internazionali come gli Accordi di Abramo e il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, entrambi strumenti che hanno aperto preziosi canali di comprensione e scambio. Queste iniziative dimostrano che il confronto – seppur complesso – è possibile, necessario e benefico.

Incoraggiamo i leader religiosi e delle comunità in Israele, Iran e nelle nazioni vicine a sostenere attivamente gli sforzi di costruzione della pace e a facilitare la cooperazione umanitaria. I popoli ebraico e persiano, entrambi ricchi di patrimonio spirituale e culturale, condividono tradizioni che promuovono la pace, la compassione e il rispetto per la vita. Una pace duratura deve radicarsi in un’educazione che favorisca empatia, comprensione reciproca e rispetto.

Invitiamo inoltre le comunità della diaspora a svolgere un ruolo costruttivo attraverso attività di sensibilizzazione, advocacy e iniziative di ponte che promuovano il dialogo e la de-escalation.

Esortiamo inoltre le Nazioni Unite e gli attori regionali ad adottare misure pratiche volte a costruire la fiducia e ridurre il rischio di conflitto. Una pace sostenibile richiede comunicazione costante, trasparenza e un sincero impegno verso la diplomazia.

In vista della Giornata Internazionale della Pace del 21 settembre, UPF invita tutti i governi a considerare cessate il fuoco temporanei, misure di rafforzamento della fiducia o iniziative umanitarie congiunte. Questo momento di crisi deve essere un catalizzatore per la riflessione, la moderazione e una diplomazia preventiva.

La Universal Peace Federation si dichiara pronta a sostenere ogni sforzo volto al dialogo, alla riconciliazione e alla cooperazione regionale.

Dr. Tageldin Hamad

Presidente Internazionale, Universal Peace Federation

13 giugno 2025

Etica e Intelligenza Artificiale dopo il crollo di Babele

L’algoretica di Paolo Benanti come fondamento di un nuovo umanesimo digitale

Nel dibattito contemporaneo sull’intelligenza artificiale, spesso dominato da entusiasmi tecnicistici o paure apocalittiche, si alza una voce lucida e profetica: quella del teologo Paolo Benanti. Questo saggio, ispirato alla sua opera Il crollo di Babele, riflette sulla necessità urgente di un’etica degli algoritmi — l’algoretica — come fondamento per un nuovo umanesimo digitale. Attraverso un’analisi attuale e multidisciplinare, proponiamo una lettura critica e costruttiva del rapporto tra intelligenza artificiale, educazione, cittadinanza e dignità umana. Una visione pericolosamente attuale, ma anche ricca di speranza.

A cura di Giorgio Gasperoni

Nel suo saggio Il crollo di Babele (San Paolo, 2024), il teologo e bioeticista Paolo Benanti utilizza l’antico mito biblico della torre di Babele come chiave di lettura del nostro presente digitale. L’utopia iniziale di una rete globale capace di unire popoli e culture si è rovesciata nel suo contrario: una frammentazione dell’informazione, una crisi del linguaggio condiviso e una crescente disumanizzazione della comunicazione. Oggi, a fronte di un’evoluzione tecnologica rapidissima e pervasiva, soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale, emerge l’urgenza di una riflessione morale profonda: come custodire la centralità della persona umana in un mondo sempre più governato dagli algoritmi?

Il sogno infranto della rete

Negli anni Dieci del nuovo millennio, Internet sembrava la promessa di una nuova torre positiva: una

Il Dialogo Cristiano-Musulmano: Una Storia Complessa e le Sfide del Presente

L’articolo trae spunto dal capitolo 15 di The Wiley-Blackwell Companion to Inter-Religious Dialogue (a cura di Catherine Cornille), in cui Daniel Madigan, SJ, ripercorre il cammino storico del dialogo tra cristiani e musulmani.

di Giorgio Gasperoni

Una lunga tradizione di confronto e scambio

Il dialogo, inteso come scambio di idee e opinioni, accompagna le relazioni tra musulmani e cristiani fin dall’emergere dell’Islam nel VII secolo. Già il Corano e le prime tradizioni islamiche riportano riferimenti a discussioni tra i seguaci della nuova fede e le comunità ebraiche e cristiane dell’epoca, spesso divise sull’opportunità di accogliere la novità islamica. Come accaduto tra ebraismo e cristianesimo, anche l’Islam fu oggetto di polemiche da parte delle religioni già consolidate, a cui rispose con proprie argomentazioni. In molte religioni scritturali, tali polemiche sono confluite nei testi sacri una volta che le nuove fedi si sono istituzionalizzate, creando così una base intellettuale e religiosa per i successivi dibattiti apologetici e per il dialogo produttivo.

Contesto storico: tra coesistenza e tensioni

Nei primi secoli di dominio musulmano, le relazioni con le comunità religiose soggette si svolsero secondo la legge della dhimma: ebrei e cristiani (dhimmi) godevano di protezione legale, pur