29 luglio 2025

Rapporti Italia-Africa e il Piano Mattei: Sviluppi, Sinergie con l’UE e Prospettive Future

Il Piano Mattei per l’Africa è una strategia lanciata dal governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra Italia e Paesi africani attraverso un nuovo partenariato. L’iniziativa intende contrastare le cause profonde delle migrazioni forzate, promuovere lo sviluppo sostenibile e favorire una cooperazione “alla pari”, distante da logiche neocoloniali.

di Redazione

Il piano prende il nome da Enrico Mattei, fondatore dell’ENI, che già negli anni ’50 promuoveva una visione di cooperazione energetica equa con i Paesi produttori. Ma cosa significa davvero “partenariato alla pari” in un contesto così segnato da eredità storiche e nuove sfide globali?

Obiettivi e Contesto Geopolitico

Il Piano Mattei si inserisce in una cornice più ampia che include la strategia Global Gateway dell’Unione Europea, la quale prevede per il periodo 2021-2027 un impegno di 150 miliardi di euro destinati ai partner africani.

L’Italia ambisce a giocare un ruolo di primo piano in questo scenario geopolitico, proponendo un approccio complementare, ma con una propria impronta strategica.

28 luglio 2025

Vertice Mondiale 2025: Una Nuova Era di Pace e Prosperità

La cerimonia di apertura del World Summit 2025, un evento organizzato dalla Universal Peace Federation (UPF) in Corea del Sud. Leader politici e religiosi di varie nazioni si sono riuniti per discutere le sfide globali contemporanee e promuovere un'era di pace e prosperità. I discorsi hanno toccato temi come la riunificazione coreana, il ruolo delle Nazioni Unite, la diplomazia basata sulla fede e la necessità di cooperazione internazionale. I partecipanti hanno sottolineato l'importanza di affrontare conflitti, disuguaglianze e crisi ambientali attraverso il dialogo e l'azione collettiva. L'incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco come ex Capi di Stato, Primi Ministri e rappresentanti di organizzazioni internazionali, evidenziando un impegno condiviso verso la costruzione di un mondo più pacifico. L'anniversario delle Nazioni Unite e la divisione della penisola coreana sono stati temi centrali, con un forte accento sulla speranza di riconciliazione e stabilità nella regione.

di Redazione

La "World Summit 2025 Opening Ceremony" è stata organizzata dalla Universal Peace Federation (UPF) con il tema "Sfide contemporanee all'ordine mondiale: stabilire una nuova era di pace e prosperità". L'evento si è tenuto nella Repubblica di Corea, a circa 35 miglia dal confine con la Corea del Nord e la DMZ.

L’occasione del Vertice è stata la commemorazione dell’80º anniversario delle Nazioni Unite, nonché della liberazione e della successiva divisione della penisola coreana. L’obiettivo principale del Vertice è stato quello di riunire leader politici e religiosi, insieme a esperti di vari settori – tra cui il sociale, la cultura e la comunicazione – per esplorare modalità idonee a realizzare un mondo di pace, con particolare attenzione alla riunificazione pacifica della Corea del Nord e della Corea del Sud.

Tre percorsi di pace: i vincitori del Sunhak Peace Prize

di Redazione

Il Sunhak Peace Prize premia individui e organizzazioni che si distinguono per il loro contributo alla costruzione di un mondo più giusto, sostenibile e pacifico. L’edizione più recente ha celebrato tre figure straordinarie: una ambientalista, un attivista globale e un innovatore dell’educazione. I loro progetti affrontano sfide cruciali per l’umanità — il cambiamento climatico, la povertà e la formazione di leader etici — e ci mostrano come sia possibile costruire la pace attraverso azioni concrete e visioni coraggiose.

Wera Maathai: l’eredità verde che genera pace

Figlia della celebre Wangari Maathai, premio Nobel per la Pace, Wera Maathai ha raccolto con determinazione il testimone della madre, diventando direttrice del Green Belt Movement nel 2012. Attraverso questa iniziativa ha promosso il rimboschimento in vaste aree del continente africano, piantando decine di milioni di alberi e rivitalizzando comunità locali.

La sua visione è chiara: il degrado ambientale alimenta i conflitti; il ripristino della natura, invece, semina pace. Non si tratta solo di ecologia, ma di giustizia intergenerazionale e di equità di genere.

Nel 2019, Wera è diventata vicepresidente del World Resources Institute, portando il suo messaggio sui grandi palcoscenici internazionali. Attualmente guida l’ambiziosa iniziativa AFR100, che mira a rigenerare 100 milioni di ettari di terre degradate in Africa entro il 2030.

Alla guida anche della Wangari Maathai Foundation, lavora per potenziare le giovani generazioni africane, promuovendo una leadership coraggiosa e orientata al bene comune. Il suo impegno intreccia natura, giustizia e futuro: una vera architettura della pace dal basso.

Sunhak Peace Prize 2025: Celebrazione e Riconoscimenti

Il Sunhak Peace Prize 2025 ha celebrato figure eccezionali impegnate per la pace, la democrazia, l’ambiente e lo sviluppo. In questa sesta edizione, svoltasi in Corea del Sud, cinque premiati e due riconoscimenti speciali hanno incarnato la visione di “una famiglia con Dio al centro”.

di Redazione

La sesta edizione del Sunhak Peace Prize si è svolta in un clima di intensa ispirazione e speranza condivisa, all’insegna del riconoscimento verso coloro che dedicano la propria vita alla costruzione di un mondo più pacifico e prospero. L’evento ha riunito illustri ospiti e leader da tutto il mondo, inclusi membri delle famiglie dei fondatori, oratori parlamentari provenienti da circa 40 Paesi e componenti del comitato del premio, tra cui Thomas Walsh, Thomas McDevitt, Yeon Ah Moon e Charles S. Yang.

La cerimonia si è aperta con calorosi applausi per accogliere gli ospiti presenti, sia dalla Corea che dall’estero. Il Dr. Thomas Walsh, co-presidente del comitato del Sunhak Peace Prize, ha espresso il suo onore nel dare il benvenuto alla cerimonia, ricordando come il premio, fondato dieci anni fa sulla visione della Dr. Hak Ja Han Moon e in apprezzamento per l’opera del suo defunto marito, il Reverendo Sun Myung Moon, riconosca individui che incarnano l’ideale di una pace duratura, costruita trascendendo le divisioni e rispettando la dignità intrinseca di ogni persona quale figlio o figlia di Dio.

Ha sottolineato che i premiati non sono semplici spettatori della storia, ma testimoni di ciò che è possibile quando visione, convinzione, compassione e coscienza convergono nell’azione.

Il miracolo della nascita: l’inizio di un’avventura alla scoperta della vita

“Il dono della vita: la nascita” è il tema del webinar svoltosi lunedì 31 marzo 2025, organizzato dall’Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo (IAPD-Italia), un progetto di Universal Peace Federation.

di Vittorio Patanella

Primo di una serie di incontri pubblici del ciclo “Il corso e il valore della vita umana: dimensione spirituale e vita pratica”, il webinar ha visto la partecipazione di don Valentino Cottini, sacerdote diocesano di Verona; di Tenzin Khentse, monaco buddista di tradizione tibetana; e di Maria Gabriella Mieli, Relazioni esterne di UPF Italia, moderatrice. 

Dopo il saluto iniziale di Carlo Zonato, presidente di Universal Peace Federation (UPF Italia), che ha delineato le finalità delle organizzazioni promotrici e dell’evento, la moderatrice ha presentato il primo relatore, don Valentino Cottini.

Biblista e islamologo, ha esordito illustrando la prospettiva cristiana cattolica sulla nascita, mettendo in evidenza che ogni vita è ricevuta da Dio e che il Suo spirito fecondatore, che aleggia sulle acque primordiali, è il simbolo di una vita che radicalmente non appartiene all’uomo.

Per questo viene guardato con sospetto ogni tentativo di creare vite umane, prescindendo dalla generazione naturale dell’unione tra un uomo e una donna. Ha ricordato che la concezione della vita umana è frutto dell’unione d’amore e non solo di due gameti, e che il nuovo essere è unico e irripetibile, con i genitori al suo servizio fino alla sua autonomia.

24 luglio 2025

Dichiarazione della Universal Peace Federation sulla crisi di Haiti

24 luglio 2025

La Universal Peace Federation (UPF) esprime profonda preoccupazione per il continuo deterioramento della situazione umanitaria e politica ad Haiti. Un Paese con profonde tradizioni spirituali e una popolazione resiliente si trova oggi ad affrontare una delle crisi più gravi della sua storia. Il collasso della governance, l’escalation della violenza delle bande armate e le diffuse sofferenze umane richiedono un’azione urgente e coordinata a livello globale.

Dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel 2021, Haiti lotta senza un governo stabile e funzionante. Migliaia di persone sono state uccise e decine di migliaia sono state costrette a fuggire. Le famiglie ora si rifugiano in campi improvvisati, stazioni di servizio e scuole, mentre molte intraprendono viaggi pericolosi via mare alla ricerca di sicurezza. Quasi la metà della popolazione soffre di grave insicurezza alimentare, le infrastrutture sanitarie sono al collasso e una recrudescenza del colera ha aggravato una situazione sanitaria già critica.

18 luglio 2025

Nel Nelson Mandela International Day, UPF onora la sua eredità

Nel Nelson Mandela International Day, la Universal Peace Federation (UPF) si unisce alla comunità globale nell’onorare la vita e l’eredità di un leader il cui impegno per la giustizia, la riconciliazione e la dignità umana continua a ispirare e orientare sia gli sforzi nazionali sia internazionali per la pace. 

Istituita per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 2009 e celebrata ogni anno il 18 luglio — giorno di nascita di Nelson Mandela, avvenuta nel 1918 — questa giornata rappresenta un appello globale all’azione. Essa ci ricorda la responsabilità condivisa di costruire un mondo più giusto, inclusivo e compassionevole.

Il patriota sudafricano trascorse 27 anni in prigione a causa delle sue attività contro l’apartheid. Poco tempo dopo il suo rilascio, divenne il primo presidente del Paese eletto democraticamente. La sua incrollabile dedizione alla riconciliazione, alla riforma delle istituzioni e al rispetto della dignità umana resta un esempio guida per le società impegnate a superare divisioni e disuguaglianze. Dopo tanti anni di prigionia, Mandela non emerse con un messaggio di vendetta, ma con uno di unità nazionale e perdono.

2 luglio 2025

Il senso della vita nell’epoca della complessità: una riflessione tra filosofia, tecnologia e ricerca personale

di Giorgio Gasperoni, 

Viviamo in un’epoca in cui la velocità del cambiamento tecnologico e sociale sembra spesso superare la nostra capacità di comprensione e adattamento. L’intelligenza artificiale, la globalizzazione, l’accesso illimitato all’informazione hanno ridefinito in profondità il nostro modo di comunicare, di apprendere e persino di sognare. Eppure, al di là delle soluzioni pratiche offerte dal progresso, resta intatta la domanda fondamentale: “Qual è il senso della vita?” 

Questa domanda ha attraversato i secoli, animando filosofi, poeti, mistici e scienziati. Oggi essa torna a risuonare, forse con ancora maggiore urgenza, proprio perché la molteplicità di risposte possibili può generare, paradossalmente, smarrimento o superficialità. L’abbondanza di stimoli e di possibilità, se non orientata, rischia di disperdere il senso dell’esistenza in una miriade di obiettivi frammentari, talvolta effimeri.

 

Nel pensiero occidentale, autori come Socrate, Agostino, Kierkegaard o Viktor Frankl hanno sottolineato che il senso della vita non può essere imposto dall’esterno, ma va ricercato interiormente, nella riflessione, nella relazione e nell’impegno quotidiano. La dimensione del “perché” precede quella del “come”: la tecnica, da sola, non colma il vuoto di significato, ma diventa uno strumento efficace solo se integrata in una visione più ampia della persona e del suo destino. 

UPF celebra la memoria degli ebrei del piccolo comune di Parndorf vittime del Nazionalsocialismo

Parndorf, Austria – Universal Peace Federation (UPF Parndorf) ha organizzato domenica 18 maggio 2025 la terza cerimonia annuale per commemorare le vittime del nazionalsocialismo del piccolo comune di Parndorf. 

Per gli abitanti di questo paese, prevalentemente cattolici, la memoria ha una grande importanza; per questo motivo le iniziative di pace di UPF a ricordo delle vittime di quel periodo storico godono di ampio consenso.

La cerimonia commemorativa, denominata "Festival della Pace", è stata organizzata in occasione dell'80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e si è svolta presso la nuova Arena 7111, sotto la guida di Johann Rechberger, presidente di UPF Burgenland.  

L’evento ha unito rievocazione storica, condivisione di ricordi personali e componente artistica. Quest'ultima è stata curata dall’Orchestra Tamburitza, diretta da Johann Maszl, che ha eseguito il suo repertorio tra i vari interventi, creando un'atmosfera commovente e rendendo l'evento molto partecipato.

Prendendo la parola Rechberger ha ricordato la liberazione del campo di concentramento di Mauthausen, la conclusione della Seconda Guerra Mondiale e la dolorosa storia della comunità ebraica di Parndorf.

UPF Austria: Investire sulla famiglia per uno sviluppo sostenibile

Nel 1993, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per celebrare in tutto il mondo, il 15 maggio, la "Giornata Internazionale delle Famiglie”.

Per onorare questa ricorrenza, Universal Peace Federation (UPF Austria), in collaborazione con la Federazione delle Famiglie (FFWPU Austria); la Federazione delle Donne (WFWP Austria); e la Casa della Saggezza Iraniana di Vienna, ha organizzato il 17 maggio 2025 una conferenza sul tema "Politiche orientate alla famiglia per lo sviluppo sostenibile". 

L'incontro, tenutosi presso il Centro per la Pace UPF di Vienna, ha affrontato il tema del ruolo della famiglia in un'epoca caratterizzata da profondi cambiamenti e da sfide sempre più impegnative, e ha visto la partecipazione di un pubblico internazionale e di cinque relatori, moderati da Marinela Stefanc

UPF Auckland celebra la Giornata della Famiglia con particolare attenzione alla condizione giovanile

Aukland, Nuova Zelanda - Per celebrare la Giornata Internazionale delle Famiglie, Universal Peace Federation (UPF Nuova Zelanda), ha organizzato un evento presso il Kelston Community Centre, nella vivace cornice di Te Pae o Kura, Hikurangi, il 24 maggio 2025. 

L'incontro, incentrato sul tema "Politiche orientate alla famiglia per uno sviluppo sostenibile", ha visto la partecipazione di sessanta persone, rappresentanti di tutte le età, dalle nuove generazioni ai più anziani.

Iniziato con la preghiera dell'apostolo Shannon Leilua della Chiesa di Ratana, l’evento è proseguito con la lettura da parte di Geoffrey Fyers, Segretario Generale di UPF Nuova Zelanda, della dichiarazione di UPF per la Giornata delle Famiglie. 

Webinar di UPF Thailandia celebra la Giornata delle Famiglie

Bangkok, Thailandia - Il 27 maggio 2025, oltre cinquecento persone hanno partecipato al programma online organizzato da Universal Peace Federation (UPF Thailandia), per celebrare la Giornata Internazionale delle Famiglie.

L’incontro aveva per tema "Il potere dell'amore in famiglia: portare felicità e armonia per completare le nostre vite" e mirava a promuovere la consapevolezza dell'importanza della famiglia quale fondamento della pace, della sicurezza e della solidarietà nella società.

Il seminario moderato da Kamol Thananopavarn, Segretaria Generale di UPF-Thailandia, si è aperto con il discorso del Generale Terdsak Marom, presidente di UPF Thailandia, a cui sono seguiti gli interventi di illustri relatori. 

Nepal: docenti e studenti celebrano la Giornata Internazionale delle Famiglie

Kathmandu, Nepal – Universal Peace Federation (UPF Nepal) ha celebrato la Giornata Internazionale delle Famiglie, presso la Miniland English Secondary School di Kathmandu, il 27 maggio 2025. 

L'evento incentrato sul tema "Politiche orientate alla famiglia per lo sviluppo sostenibile" ha riunito studenti, educatori e leader comunitari per condividere esperienze e prospettive sul ruolo delle famiglie nella costruzione di società pacifiche, inclusive e sostenibili.

Dopo l’esecuzione dell'inno nazionale, Mani Ram Wagle, Preside della Miniland School, ha parlato dell’importanza della collaborazione tra le istituzioni educative e le famiglie per la formazione dei giovani ai valori.

Prendendo la parola, Prakash Babu Thapa, direttore di UPF Asia meridionale, ha evidenziato l'importanza globale della Giornata, ricordando che celebrare le famiglie significa onorare le fondamenta della civiltà umana. 

27 giugno 2025

Giornata Internazionale del Parlamentarismo

Dichiarazione della Universal Peace Federation

30 giugno 2025

In occasione della Giornata Internazionale del Parlamentarismo, la Universal Peace Federation (UPF) si unisce alla comunità globale nel rendere omaggio al ruolo fondamentale dei parlamenti nella promozione del buon governo, della leadership morale e del benessere di tutti i popoli. Salutiamo le assemblee legislative di tutto il mondo quali custodi della democrazia e della pace.

Nel celebrare l’anniversario della fondazione dell’Unione Interparlamentare (IPU) nel 1889, l’edizione di quest’anno pone l’accento sull’importanza di parlamenti forti, indipendenti e trasparenti. In linea con il tema 2025, Raggiungere l’uguaglianza di genere, azione dopo azione, celebriamo il 40° anniversario del Forum delle Donne Parlamentari dell’IPU e il significativo contributo delle leader femminili a una governance inclusiva.

25 giugno 2025

La UPF interviene alla Seconda Conferenza Parlamentare sul Dialogo Interreligioso

Roma, Italia — Dal 19 al 21 giugno 2025, presso la sede della Camera dei Deputati italiana a Palazzo Montecitorio, si è tenuta la Seconda Conferenza Parlamentare sul Dialogo Interreligioso, sul tema: “Rafforzare la fiducia e abbracciare la speranza per il nostro futuro comune”. La conferenza è stata organizzata dall’Unione Interparlamentare (IPU) in collaborazione con la Camera dei Deputati italiana, il Senato italiano e l’ONG Religions for Peace.

Alla Conferenza hanno partecipato 650 delegati provenienti da quasi 100 nazioni, inclusi parlamentari di 68 Stati membri dell’IPU e di due organizzazioni associate (il Parlamento Arabo e il Parlamento Europeo), oltre a rappresentanti di dieci organizzazioni osservatrici permanenti (come le Nazioni Unite e l’UNESCO), di 19 organizzazioni accademiche e oltre 70 ONG, organizzazioni religiose e intergovernative, nonché 26 leader religiosi.

La conferenza di Roma è seguita alla prima Conferenza Parlamentare sul Dialogo Interreligioso organizzata nel 2023 a Marrakech dall’IPU e dal Regno del Marocco. Svoltasi in occasione dell’Anno del Giubileo indetto dal defunto Papa Francesco all’inizio del 2025, questa seconda conferenza ha portato avanti lo spirito del Comunicato di Marrakech, che ha affermato che il dialogo interreligioso è “fondato sul sostegno dei diritti e delle libertà fondamentali” ed è “essenziale per promuovere inclusività e pacifica convivenza”.

19 giugno 2025

Dichiarazione in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2025

20 giugno 2025

La Universal Peace Federation (UPF), ONG con status consultivo generale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, si unisce alla comunità internazionale nell’osservanza della Giornata Mondiale del Rifugiato 2025. In questa ricorrenza così significativa, rinnoviamo il nostro impegno verso tutte le persone costrette ad abbandonare le proprie case a causa di guerre, persecuzioni o disastri naturali.

Il tema di quest’anno, “Solidarietà con i rifugiati”, promosso dall’UNHCR, ci ricorda che la compassione non è soltanto un ideale astratto, ma deve tradursi in azioni concrete. La solidarietà significa garantire ai rifugiati non solo protezione, ma anche la possibilità di ricostruire la propria vita con dignità. Significa altresì fornire alle comunità ospitanti le risorse e la resilienza necessarie per accogliere chi è nel bisogno.

Nel contesto della Settimana del Rifugiato (16–22 giugno) e del suo tema per il 2025, “La comunità come superpotere”, UPF incoraggia gli Ambasciatori di Pace e i nostri partner in tutto il mondo a promuovere iniziative basate sulla comunità che favoriscano l’inclusione e il rispetto reciproco. Crediamo che riconoscendo l’umanità che ci accomuna sia possibile costruire ponti al di là delle differenze.

17 giugno 2025

Pace, dialogo e sviluppo sostenibile: il nuovo numero di Voci di Pace

È in arrivo in versione cartacea il nuovo numero di Voci di Pace, relativo al secondo quadrimestre 2025.

Questa edizione propone una panoramica ricca e articolata sulle principali attività, riflessioni e iniziative promosse dalla Universal Peace Federation (UPF), dalla Women’s Federation for World Peace (WFWP) e dai loro partner.

I temi affrontati spaziano dal World Summit 2025 alla crisi idrica nel Sahel, dal dialogo interreligioso alla sostenibilità ambientale, dalla giustizia sociale al ruolo delle donne nella costruzione della pace.

Un numero che intende offrire spunti di riflessione e strumenti di orientamento per chi crede nella cultura della pace come fondamento per affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

di Giorgio Gasperoni

Il nuovo numero di Voci di Pace, relativo al secondo quadrimestre del 2025, offre una panoramica ricca e articolata sulle principali attività, riflessioni e iniziative promosse dalla Universal Peace Federation (UPF), dalla Women’s Federation for World Peace (WFWP) e dai loro partner.

Al centro di questa edizione si trovano i grandi temi del nostro tempo: la pace come responsabilità condivisa, il dialogo interreligioso, lo sviluppo sostenibile, la cooperazione internazionale e la centralità dei valori umani.

14 giugno 2025

Dichiarazione della Universal Peace Federation sull’Escalation tra Israele e Iran

14 giugno 2025

New York, United States - La Universal Peace Federation (UPF) esprime profonda preoccupazione per la recente escalation delle ostilità tra lo Stato di Israele e la Repubblica Islamica dell’Iran. Rivolgiamo un appello urgente alla moderazione, alla protezione dei civili e a un rinnovato impegno verso un confronto costruttivo. Questa crisi in atto sottolinea la necessità fondamentale di una leadership che dia priorità al dialogo, alla de-escalation e ai principi umanitari.

Questo confronto non solo mette in pericolo vite innocenti, ma aggrava anche le già esistenti tensioni regionali. Esortiamo tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale e ad astenersi da azioni che possano portare a un’ulteriore escalation.

UPF ricorda l’impegno della propria Middle East Peace Initiative, che da tempo riunisce leader di diversa provenienza per promuovere il dialogo e la cooperazione in tutta la regione. Riconosciamo inoltre l’importanza di quadri internazionali come gli Accordi di Abramo e il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, entrambi strumenti che hanno aperto preziosi canali di comprensione e scambio. Queste iniziative dimostrano che il confronto – seppur complesso – è possibile, necessario e benefico.

Incoraggiamo i leader religiosi e delle comunità in Israele, Iran e nelle nazioni vicine a sostenere attivamente gli sforzi di costruzione della pace e a facilitare la cooperazione umanitaria. I popoli ebraico e persiano, entrambi ricchi di patrimonio spirituale e culturale, condividono tradizioni che promuovono la pace, la compassione e il rispetto per la vita. Una pace duratura deve radicarsi in un’educazione che favorisca empatia, comprensione reciproca e rispetto.

Invitiamo inoltre le comunità della diaspora a svolgere un ruolo costruttivo attraverso attività di sensibilizzazione, advocacy e iniziative di ponte che promuovano il dialogo e la de-escalation.

Esortiamo inoltre le Nazioni Unite e gli attori regionali ad adottare misure pratiche volte a costruire la fiducia e ridurre il rischio di conflitto. Una pace sostenibile richiede comunicazione costante, trasparenza e un sincero impegno verso la diplomazia.

In vista della Giornata Internazionale della Pace del 21 settembre, UPF invita tutti i governi a considerare cessate il fuoco temporanei, misure di rafforzamento della fiducia o iniziative umanitarie congiunte. Questo momento di crisi deve essere un catalizzatore per la riflessione, la moderazione e una diplomazia preventiva.

La Universal Peace Federation si dichiara pronta a sostenere ogni sforzo volto al dialogo, alla riconciliazione e alla cooperazione regionale.

Dr. Tageldin Hamad

Presidente Internazionale, Universal Peace Federation

13 giugno 2025

Etica e Intelligenza Artificiale dopo il crollo di Babele

L’algoretica di Paolo Benanti come fondamento di un nuovo umanesimo digitale

Nel dibattito contemporaneo sull’intelligenza artificiale, spesso dominato da entusiasmi tecnicistici o paure apocalittiche, si alza una voce lucida e profetica: quella del teologo Paolo Benanti. Questo saggio, ispirato alla sua opera Il crollo di Babele, riflette sulla necessità urgente di un’etica degli algoritmi — l’algoretica — come fondamento per un nuovo umanesimo digitale. Attraverso un’analisi attuale e multidisciplinare, proponiamo una lettura critica e costruttiva del rapporto tra intelligenza artificiale, educazione, cittadinanza e dignità umana. Una visione pericolosamente attuale, ma anche ricca di speranza.

A cura di Giorgio Gasperoni

Nel suo saggio Il crollo di Babele (San Paolo, 2024), il teologo e bioeticista Paolo Benanti utilizza l’antico mito biblico della torre di Babele come chiave di lettura del nostro presente digitale. L’utopia iniziale di una rete globale capace di unire popoli e culture si è rovesciata nel suo contrario: una frammentazione dell’informazione, una crisi del linguaggio condiviso e una crescente disumanizzazione della comunicazione. Oggi, a fronte di un’evoluzione tecnologica rapidissima e pervasiva, soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale, emerge l’urgenza di una riflessione morale profonda: come custodire la centralità della persona umana in un mondo sempre più governato dagli algoritmi?

Il sogno infranto della rete

Negli anni Dieci del nuovo millennio, Internet sembrava la promessa di una nuova torre positiva: una

Il Dialogo Cristiano-Musulmano: Una Storia Complessa e le Sfide del Presente

L’articolo trae spunto dal capitolo 15 di The Wiley-Blackwell Companion to Inter-Religious Dialogue (a cura di Catherine Cornille), in cui Daniel Madigan, SJ, ripercorre il cammino storico del dialogo tra cristiani e musulmani.

di Giorgio Gasperoni

Una lunga tradizione di confronto e scambio

Il dialogo, inteso come scambio di idee e opinioni, accompagna le relazioni tra musulmani e cristiani fin dall’emergere dell’Islam nel VII secolo. Già il Corano e le prime tradizioni islamiche riportano riferimenti a discussioni tra i seguaci della nuova fede e le comunità ebraiche e cristiane dell’epoca, spesso divise sull’opportunità di accogliere la novità islamica. Come accaduto tra ebraismo e cristianesimo, anche l’Islam fu oggetto di polemiche da parte delle religioni già consolidate, a cui rispose con proprie argomentazioni. In molte religioni scritturali, tali polemiche sono confluite nei testi sacri una volta che le nuove fedi si sono istituzionalizzate, creando così una base intellettuale e religiosa per i successivi dibattiti apologetici e per il dialogo produttivo.

Contesto storico: tra coesistenza e tensioni

Nei primi secoli di dominio musulmano, le relazioni con le comunità religiose soggette si svolsero secondo la legge della dhimma: ebrei e cristiani (dhimmi) godevano di protezione legale, pur

8 giugno 2025

Apprezziamo il valore e la bellezza degli oceani

La Universal Peace Federation (UPF) è orgogliosa di unirsi alla comunità internazionale per celebrare la Giornata Mondiale degli Oceani, l’8 giugno 2025, all’insegna del tema ispiratore: “Wonder: Sustaining What Sustains Us” (Meravigliarsi di ciò che ci sostiene, per imparare a proteggerlo).

Oggi riconosciamo l’immenso valore degli oceani, fonte di vita, nutrimento e straordinaria bellezza. L’oceano fornisce cibo, regola il clima e sostiene una ricca rete di biodiversità. Ancora più importante, collega persone e nazioni, ricordandoci il nostro destino comune e la nostra interdipendenza.

I cofondatori di UPF hanno sottolineato il potenziale degli oceani come risorsa fondamentale di nutrimento e sostentamento per tutta l’umanità. Questa visione lungimirante continua a guidare i nostri sforzi nel promuovere l’uso sostenibile delle risorse marine a beneficio delle generazioni future

In qualità di ONG con status consultivo generale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, UPF riafferma il proprio forte impegno a sostegno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e del principio di interdipendenza. La nostra visione – un mondo di pace fondato su valori spirituali e morali universali – è indissolubilmente legata alla cura e salvaguardia del nostro ambiente naturale, in particolare dei mari e degli oceani.

7 giugno 2025

Nasce il Podcast “Voci di Pace”: Un Nuovo Spazio per il Dialogo e la Cultura della Pace

Con grande piacere annunciamo la nascita del podcast Voci di Pace, un nuovo progetto editoriale promosso dalla redazione della rivista Voci di Pace.

Il podcast nasce dal desiderio di offrire uno spazio di approfondimento e confronto sui temi della pace, del dialogo interreligioso, dell’educazione alla cittadinanza globale e dell’etica contemporanea. Attraverso episodi periodici, con voci di esperti, testimoni e protagonisti, intendiamo dare voce alle esperienze, alle idee e alle buone pratiche che contribuiscono a costruire una società più giusta e solidale.

Ogni puntata sarà dedicata a un tema attuale, affrontato con un taglio divulgativo ma rigoroso, per favorire la riflessione e stimolare il dibattito nella comunità dei nostri lettori e ascoltatori.

Invitiamo tutti gli interessati ad ascoltare e a diffondere Voci di Pace:

Per restare aggiornati sulle prossime uscite, seguiteci anche sui nostri canali social e sul sito della rivista.

Link diretto al podcast

Oltre il Conflitto, Verso il Dialogo: Il Cristianesimo alla Prova del Pluralismo Religioso

 Abstract

Il pluralismo religioso, ben lungi dall’essere una novità della contemporaneità, rappresenta una costante
della storia cristiana e dell’umanità. A partire da World Christianity Encounters World Religions di Edmund Kee-Fook Chia, questo articolo ripercorre i principali snodi storici, teologici e pratici che hanno caratterizzato l’incontro tra cristianesimo e religioni mondiali: dalle radici bibliche e dallo sviluppo dello studio comparato delle religioni, fino alle svolte del Vaticano II, al “triplice dialogo” asiatico e alle teologie contemporanee del pluralismo. Si evidenzia come il dialogo interreligioso – ben riassunto nell’invito conciliare a “non rigettare nulla di quanto è vero e santo” nelle altre fedi – non rappresenti una semplice opzione strategica, ma una vocazione essenziale per la testimonianza cristiana oggi.

(A partire da Edmund Kee-Fook Chia, “World Christianity Encounters World Religions”)

Introduzione: Pluralismo religioso e urgenza del dialogo

“Il dialogo interreligioso non si apprende solo nei libri: si impara soprattutto nella pratica. La vera scuola del dialogo è la vita condivisa” (Chia). In un mondo sempre più interconnesso, questa prospettiva si fa esigenza vitale per ogni comunità cristiana chiamata a confrontarsi con la pluralità religiosa come dato di fatto, sia nel vissuto quotidiano che nelle sfide globali. Edmund Chia, teologo di origine asiatica e protagonista della riflessione interreligiosa, offre in World Christianity Encounters World Religions una guida preziosa per comprendere e vivere questo incontro, sottolineando la dimensione esperienziale del dialogo oltre le mere dottrine.

1. Dalle radici bibliche al pluralismo delle religioni

Le Scritture stesse sorgono in un contesto di pluralità. “Il racconto della creazione in Genesi non presenta un Dio di un solo popolo, ma un Dio creatore di tutti, fondamento di una teologia dell’umanità come famiglia universale” (Chia, p. 109). La Bibbia, con le sue narrazioni di esilio e ritorno, di fedeltà e tradimento, riflette costantemente la tensione tra universalità (il Dio di tutti i popoli) e particolarità (il

9 maggio 2025

Coscienza e realtà: una riflessione ispirata a Federico Faggin

di Giorgio Gasperoni

Negli ultimi anni, una voce fuori dal coro ha saputo richiamare l’attenzione della scienza a interrogativi più profondi: Federico Faggin, pioniere dell’informatica e inventore del primo microprocessore, ha dedicato la seconda parte della sua vita a una ricerca sorprendente – quella sulla coscienza.

Secondo Faggin, la coscienza non è un prodotto del cervello, né il risultato accidentale dell’evoluzione materiale. Essa è realtà primaria, preesistente alla materia, e non riducibile a un algoritmo. Le sue parole fanno eco a tradizioni filosofiche e spirituali antiche, per le quali la coscienza è ciò che dà origine e significato alla vita, e non il contrario.

Questa prospettiva rovescia la visione dominante. Non siamo macchine biologiche complesse, ma esseri coscienti che abitano un corpo. La materia non genera la vita, ma è piuttosto la vita – e la coscienza – a informare la materia. È una rivoluzione silenziosa, ma potente, che apre nuove strade al dialogo tra scienza e spiritualità.

Nel tempo dell’intelligenza artificiale, dove si sogna (o si teme) la nascita di una coscienza artificiale, la testimonianza di Faggin ci ricorda un punto essenziale: nessuna macchina potrà mai contenere l’infinito che è in noi. Non si tratta di nostalgia del passato, ma di custodia di una verità profonda: l’essere umano è irriducibile, perché cosciente, libero e unico.

In un mondo che corre verso il futuro, abbiamo bisogno di fermarci e ascoltare queste voci coraggiose. Perché solo una tecnologia che riconosce il mistero dell’uomo può essere davvero al servizio della pace.

L’intelligenza artificiale e la coscienza: una distinzione necessaria

di Giorgio Gasperoni

Nel dibattito sempre più acceso sull’intelligenza artificiale, emerge spesso una confusione tra ciò che le macchine sono in grado di fare e ciò che significa essere umani. La capacità dell’IA di elaborare enormi quantità di dati, generare linguaggio naturale, simulare emozioni o ragionamenti, affascina e inquieta. Ma vi è un punto su cui è urgente fare chiarezza: l’intelligenza artificiale non possiede né potrà mai possedere la coscienza.

La coscienza non è il prodotto di una quantità di calcolo, né un epifenomeno emergente della complessità. Essa è esperienza interiore, libertà, intenzionalità, e per molti anche apertura al trascendente. Le macchine, per quanto avanzate, non “sentono”, non “vogliono”, non “decidono”. Esse simulano comportamenti, ma non sono soggetti morali. Non hanno un “io”.

Questa distinzione non è solo filosofica: è etica, antropologica e spirituale. Se dimentichiamo che l’essere umano è insostituibile nella sua dignità, rischiamo di costruire società disumanizzate, in cui le persone sono ridotte a numeri e i criteri di giudizio a meri algoritmi. È compito della cultura, dell’educazione e anche della spiritualità, custodire questa differenza ontologica e non lasciarsi sedurre dalla mitologia tecnologica.

L’IA potrà essere un potente strumento al servizio dell’uomo, ma mai un sostituto della sua coscienza. La sfida etica del nostro tempo è proprio questa: utilizzare la tecnologia con intelligenza, ma vivere con coscienza.

2 maggio 2025

L’incarnazione per affinità: oltre la reincarnazione, verso un’etica della cooperazione spirituale

Desideriamo dedicare uno spazio di riflessione a una visione poco conosciuta ma intensamente attuale del rapporto tra spirito e identità personale. L’articolo proposto esplora una lettura alternativa della reincarnazione, ispirata a una conversazione registrata nel 1965 tra il celebre medium Arthur Ford e Sun Myung Moon, fondatore del movimento dell’Unificazione.

Attraverso una prosa filosofica ma accessibile, l’autore ci guida in una comprensione non meccanicistica della vita spirituale: non ritorni forzati, ma collaborazioni per affinità; non sostituzioni d’anima, ma cooperazione tra spiriti e individui che condividono una stessa vibrazione etica e una medesima missione.


In un tempo in cui l’umanità cerca nuove sintesi tra spiritualità e coscienza storica, questa visione offre uno spunto prezioso per pensare una “civiltà dello Spirito” non come utopia religiosa, ma come progetto etico universale.


Questo testo si inserisce nel nostro percorso di dialogo interreligioso e interculturale, offrendo un contributo originale al dibattito sul senso della vita, dell’identità e della missione dell’uomo nel mondo.

 

di Giorgio Gasperoni


Vi sono momenti nella vita in cui, improvvisamente, ci si sente abitati da qualcosa che ci supera. Non si tratta di una voce esterna, né di un pensiero propriamente nostro: è un impulso silenzioso, una chiarezza che non ci appartiene, eppure ci attraversa. È forse in quei momenti che si manifesta ciò che potremmo chiamare una incarnazione spirituale: un incontro fra il visibile e l’invisibile, fra ciò che siamo e ciò che potremmo essere.

7 aprile 2025

«A tutti gli uomini di buona volontà»

Pacem in Terris e il sogno di una pace universale

di Giorgio Gasperoni

Nel cuore della Guerra Fredda, Papa Giovanni XXIII si rivolge all’intera famiglia umana. La sua enciclica del 1963, rivolta a tutti gli uomini di buona volontà, resta un faro per chi crede che la pace sia una vocazione condivisa. Una riflessione attuale alla luce della visione unificazionista.

«La pace sulla terra, suprema aspirazione di tutta l’umanità, non può essere stabilita e consolidata se non nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio.»

— Giovanni XXIII, Pacem in Terris, 1963

Un messaggio per il mondo intero

Quando l’11 aprile 1963 Giovanni XXIII firmò Pacem in Terris, scelse un destinatario inedito: non solo i cattolici, non solo il clero o i credenti, ma tutti gli uomini di buona volontà. In un’epoca segnata dalla paura nucleare e dalle divisioni ideologiche, l’enciclica si propose come un appello universale alla coscienza umana.

Leader dei Balcani occidentali a convegno per rafforzare la cooperazione regionale

Riflessioni su pace, stabilità e transizione demografica in una regione strategica per l’Europa.

di Vittorio Patanella

Pristina, Kosovo - Il 5 ottobre 2024 si è tenuto a Pristina, presso l’Hotel Emerald, il convegno “Pace, stabilità e transizione demografica nei Balcani occidentali”, promosso da Universal Peace Federation (UPF Europa e Medio Oriente). In una regione ancora segnata da tensioni e sfide demografiche, leader politici e accademici si sono riuniti per discutere strategie di cooperazione e riconciliazione.

L’evento, ospitato dal governo del Kosovo e inaugurato dal Primo Ministro Albin Kurti, ha visto la collaborazione dell’University of Business and Technology (UBT), la principale università privata del Kosovo, e dell’Associazione internazionale dei giovani e degli studenti per la pace (IAYSP). Hanno partecipato 130 persone, tra cui ex Capi di Stato di Albania, Kosovo e Montenegro; due Ministri e tre parlamentari in carica e precedenti; un membro del Parlamento Europeo; e un rappresentante delle Nazioni Unite.

Donna e famiglia in Iraq oggi: Intervista a Suor Caroline Jarjis

In un contesto segnato da conflitti, difficoltà sociali e leggi spesso discriminatorie, il ruolo delle donne in Iraq continua ad evolversi. Nonostante le sfide, ci sono segnali di cambiamento, alimentati dalla determinazione di figure come suor Caroline Jarjis, che, attraverso la sua attività religiosa e sociale, promuove l’empowerment femminile. In questa intervista, suor Jarjis ci offre una panoramica della realtà odierna in Iraq, evidenziando le opportunità e le difficoltà delle donne, e riflette su come la cultura e la politica possano evolversi per garantire loro diritti fondamentali e dignità.

di Elisabetta Nistri

L’Iraq è una nazione che ha attraversato numerose tragedie nel corso della sua storia. Attualmente, l’opinione pubblica irachena è al centro di un acceso dibattito su una serie di emendamenti alla Legge sullo Status Personale, i quali potrebbero portare a significative violazioni dei diritti di donne e bambine.

In questo contesto, i cristiani, sebbene minoranza spesso vittima di persecuzioni, trovano sostegno in una Chiesa che trae forza dalla testimonianza dei suoi martiri e dal viaggio apostolico di Papa Francesco in Iraq, avvenuto tre anni fa, che ha portato un rinnovato senso di speranza.

Questi e altri temi sono stati al centro di un’intervista a Suor Caroline Jarjis, coordinatrice dell’Associazione “Martyr Anaheed Assembly to Empower Girls and Women” (MAA). L’incontro si è svolto durante il webinar “Donna e famiglia in Iraq oggi,” organizzato dalla Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP Italia) martedì 5 novembre 2024, presso l’Ambasciata di Pace di Roma.

Israele e Palestina: Un piano congiunto per ripristinare la pace

di Giorgio Gasperoni

UPF-EUME – In situazioni segnate dalla guerra è fondamentale cercare segni di speranza e riflettere su quali azioni possano essere intraprese per ristabilire la pace. Il 16 dicembre 2024 UPF ha organizzato un webinar nell’ambito del Middle East Peace Program, l'iniziativa per la pace in Medio Oriente.  Guy Taylor del The Washington Times ha moderato la discussione su una nuova proposta di pace tra Israele e Palestina. L'incontro è stato aperto da David Fraser-Harris, segretario generale di UPF per il Medio Oriente e il Nord Africa, ed è terminato con un intervento finale del dottor Michael Jenkins, presidente di UPF International.

Nel luglio 2024 Ehud Olmert e Nasser Al Kidwa hanno proposto un piano che potrebbe dare nuovo impulso alla soluzione a due Stati. Olmert, eletto due volte sindaco di Gerusalemme, è stato Primo Ministro di Israele dal 2006 al 2009. Nasser Al Kidwa, nipote dello storico leader dell'OLP Yasser Arafat, ha rappresentato l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina alle Nazioni Unite dal 1991 al 2005 ed è stato Ministro degli Esteri dell'Autorità Palestinese fino al 2006. I due leader hanno firmato e reso pubblica la loro proposta nel luglio dello scorso anno e l'hanno presentata a Papa Francesco nel mese di ottobre.

Giuseppe Malpeli: Educatore, Ambasciatore di Pace e Difensore dell’Umanità

Giuseppe Malpeli ha lasciato un segno indelebile come educatore, ambasciatore di pace e instancabile difensore dei diritti umani. La sua vita è stata un viaggio tra l’Italia e l’Asia, guidato dall’impegno per l’istruzione e dalla dedizione verso i più vulnerabili. Il Peace Forum di UPF Italia ha dedicato un evento speciale alla sua memoria, raccontando l’eredità di un uomo straordinario attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto e apprezzato.

di VittorioPatanella

Oggi rendiamo omaggio a Giuseppe Malpeli, una figura straordinaria che ha dedicato la sua vita alla causa della pace e che purtroppo non è più tra noi. Nell’ambito del ciclo “Essere costruttori di pace”, abbiamo l’onore di accogliere due ospiti d’eccezione: l’onorevole Albertina Soliani e la professoressa Roberta Cardarello dell’Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE). Entrambe, avendo avuto il privilegio di conoscerlo, hanno curato la raccolta dei suoi scritti e oggi ci offrono una riflessione sulla sua figura.

Con queste parole, Franco Ravaglioli, vicepresidente della Universal Peace Federation (UPF Italia), ha introdotto il webinar “Giuseppe Malpeli - Sulle strade dell’educazione in Italia e in Asia”, svoltosi lunedì 25 novembre 2024 e organizzato dal Peace Forum di UPF Italia.

3 aprile 2025

Lontane da Gaza

di Emma Garroni*

La stanza risuona di voci: arabo e inglese si mescolano nei sorrisi e nelle parole cordiali riservate a quelle persone che si ha davvero voglia di conoscere.

Ci troviamo a Betlemme, nell’ufficio di Pro Terra Sancta, dove le donne della città imparano a cucire e a ricamare grazie a un corso di formazione online tenuto da Maha, una ragazza di Gaza rimasta bloccata in Egitto dopo lo scoppio della guerra. Maha si è reinventata, trasformando la sua attività di artigiana in un corso erogabile digitalmente, capace di annullare le distanze e le barriere della guerra.

Maha non è l’unica cittadina di Gaza costretta a un esilio non voluto: tra le donne che siedono in questa stanza ce ne sono tre che vengono da Gaza e che ora non possono più farvi ritorno. I veli colorati incorniciano i loro volti, segnati dal dolore e dalla forza necessaria a rimanere salde.

Afghanistan: tra aspirazioni di rinnovamento e il peso della tradizione

Dopo anni segnati da conflitti e instabilità, l’Afghanistan sembra attraversare una fase di relativa calma. Tuttavia, le sfide interne e le tensioni geopolitiche restano profonde, mentre il Paese si trova a un bivio tra il desiderio di cambiamento e il radicamento di antiche strutture sociali e religiose.

di Emilio Asti

Finora sull’Afghanistan è stato detto molto, forse troppo, ma ora il mondo sembra dimenticarlo. Un Paese sconvolto da anni di conflitti, ma anche ricco di ideali e speranze, purtroppo ancora in preda a gravi problemi umanitari. Dall’11 settembre in poi non sono mancate accuse e pregiudizi contro l’Afghanistan e il suo popolo, ma nessuno degli attentatori era afgano, e lo stesso Bin Laden, ritenuto l’organizzatore degli attacchi, era saudita.

Da metà agosto 2021, con la ripresa del potere, i Talebani si sono trovati a governare con scarse risorse, isolati politicamente e costretti a fronteggiare le minacce dell’ISIS. Rispetto al primo regime talebano, hanno mostrato un volto più moderato, cercando di smentire le preoccupazioni internazionali. Il loro ritorno al potere ha provocato una fuga precipitosa di migliaia di persone, descritta dai media con immagini drammatiche, paragonate, talvolta con eccessi, alla caduta di Saigon e alla fuga dal Vietnam del Sud.

Il Premio Sunhak per la Pace: Un Faro di Speranza per la Cooperazione e la Pace Globale

A cura della Redazione

1. Introduzione al Premio

Il Premio Sunhak per la Pace, istituito nel 2014 dalla Dott.ssa Hak Ja Han Moon, è un riconoscimento internazionale che celebra individui e organizzazioni impegnati nella realizzazione della visione di un mondo pacifico come “un’unica famiglia sotto Dio.” Riconosciuto come uno dei più prestigiosi premi per la pace a livello globale, il Sunhak Peace Prize continua a promuovere il dialogo e la cooperazione per affrontare le sfide del nostro tempo.

2. Ideali FondamentaIl Premio si fonda su tre principi cardine:

Sviluppo Umano Sostenibile: Promuovere una crescita economica e sociale che soddisfi i bisogni presenti senza compromettere le risorse delle generazioni future.

Risoluzione dei Conflitti: Favorire il dialogo e la comprensione reciproca per risolvere le dispute e costruire una pace duratura.

Conservazione Ecologica: Proteggere l’ambiente e promuovere pratiche sostenibili per garantire un pianeta sano per tutti.

Presentazione dei Vincitori del Premio Sunhak per la Pace 2025

Con grande onore, celebriamo quattro straordinarie personalità le cui innovative iniziative hanno dato un contributo significativo alla causa della pace e dello sviluppo sostenibile.

1. Patrick Awa

Fondatore dell’Ashesi University in Ghana, Patrick Awa ha trasformato l’istruzione superiore in Africa. Il suo curriculum innovativo combina leadership etica e formazione tecnologica all’avanguardia, preparando laureati capaci di affrontare sfide sistemiche come la povertà e le disuguaglianze. Il suo lavoro sottolinea il potere trasformativo dell’istruzione come pilastro del progresso sociale.

2. Hugh Evans

Fondatore di Global Citizen, Hugh Evans guida un movimento che mobilita le persone a intraprendere azioni concrete contro la povertà e le disuguaglianze. Grazie alla sua leadership, Global Citizen ha ottenuto impegni per oltre 43,6 miliardi di dollari, migliorando le vite di oltre 1,3 miliardi di persone in tutto il mondo. Il suo impegno ha ridefinito il concetto di cittadinanza globale, dimostrando il potenziale straordinario dell’azione collettiva nell’affrontare le sfide globali.

3. Wanjira Maathai

Prominente attivista ambientale e leader del Green Belt Movement, Wanjira Maathai è una pioniera nell’integrazione tra conservazione ambientale ed empowerment economico. Grazie alla sua guida, sono stati piantati oltre 51 milioni di alberi, contribuendo a combattere la deforestazione e l’erosione del suolo, mentre le comunità, in particolare le donne, hanno trovato nuove opportunità. Il suo impegno rappresenta l’importanza della sinergia tra sostenibilità ambientale e sviluppo comunitario.

4. Sua Eccellenza Sanana Gusmão

Ex Presidente e attuale Primo Ministro di Timor Est, Sanana Gusmão è riconosciuto per il suo incrollabile impegno nella non-violenza e nella pace. La sua leadership durante la lotta per l’indipendenza di Timor Est e i suoi sforzi per la riconciliazione hanno ispirato un modello globale di cooperazione tra nazioni colpite da conflitti. La sua dedizione al perdono e all’unità rappresenta un faro di speranza per l’umanità.

Un esempio per il mondo

Questi laureati incarnano gli ideali del Premio Sunhak per la Pace, dimostrando come gli sforzi individuali possano generare cambiamenti trasformativi e ispirare le future generazioni a costruire un mondo più giusto e pacifico.

Uniti nella Diversità: Il Ruolo delle Religioni nella Costruzione della Pace

La conferenza interreligiosa sulla pace e la fratellanza umana, intitolata "Cooperazione interreligiosa - fondamento per la fraternità umana e la cultura per la pace", ha evidenziato l'importanza del dialogo tra le diverse religioni come base per costruire una società coesa e pacifica. Durante l'incontro, si sono alternati interventi che hanno sottolineato il ruolo cruciale delle donne nei processi di mediazione e la famiglia come modello sociale. I relatori hanno condiviso messaggi di pace dall'Islam e dalla tradizione ebraica, enfatizzando la responsabilità individuale nel promuovere il rispetto e la comprensione reciproca. 

In particolare, la componente cristiana ha richiamato l'importanza della fratellanza e della solidarietà, sottolineando che le religioni devono essere strumenti di pace e non di conflitto. Inoltre, il rappresentante buddista ha enfatizzato la necessità di superare le divisioni e di riconoscere l'umanità comune che ci unisce, invitando tutti a scegliere di essere costruttori di pace. Questa sinergia tra le diverse tradizioni religiose ha messo in luce la ricchezza della diversità e l'urgenza di lavorare insieme per un futuro di armonia e giustizia.

Convegno sulla Cooperazione Interreligiosa e Fraternità Umana

di Redazione

“Cooperazione Interreligiosa: Fondamento per la Fraternità Umana e la Cultura per la Pace”, è il tema del convegno che si è svolto nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, presso il Senato della Repubblica a Roma, martedì 4 febbraio 2025.