28 novembre 2009

Il “budget del ricoverato”

Il “budget del ricoverato”. Bisogna conoscere la verità!

di Felice Previte

Da qualche tempo, da quando ho “forgiato” questa “parola”, sono sottoposto ad un bombardamento di domande. Cerco di spiegare in breve.

Il “budget del ricoverato” ai giorni nostri potrebbe consistere nel limitare ( nel nome del risparmio) il diritto alla vita ed alla salute dei cittadini, disumanizzando il rapporto sociale.

Questa “forma” non trova riscontro nelle regole statutarie, comunque, pare, che si possa trovare in alcune politiche sanitarie regionali, presentando segnali molto preoccupanti.

Nelle leggi finanziarie, nelle ripartizioni delle spese sostenute dalle Regioni e nelle convenzioni stipulate con nosocomi pubblici e privati, la parola d’ordine è quella di spendere meno, restringendo i tempi di degenza perfino per fasce dì età ed in qualunque condizione di salute si trova il malcapitato.

Certamente maggiormente penalizzate vengono le persone in età avanzata ( disabili fisici, handicappati psichici, malati terminali) in quanto la patologia abbisogna di prestazioni sanitarie molto costose ed in nome del superiore concetto del risparmio si pensa che per costoro le speranze di vita sono residue.

Qualcuno ha scritto che l’Italia ha bisogno di una “ecologia morale”. E’ vero !, perché il quotidiano antagonismo politico, le inutili dispute e quel negare ogni valore etico coperto da una superficiale solidarietà, sono tutti elementi che avvelenano l’atmosfera e fanno perdere di vista le priorità che il Paese “vuole ed abbisogna”.

Alcune argomentazioni in difesa della “qualità della vita” potrebbero nascondere un disegno di selezione del genere umano, in quanto con la scusa di lenire il dolore o di necessarie “logiche economiche”, si potrebbe arrivare ad annientare chi veramente soffre o chi potrebbe soffrire una volta venuto al mondo

E questo non piace alla logica dell’etica pubblica e pertanto bisogna conoscere la verità.!

Comunque se la teoria del “budget del ricoverato” risponde alla realtà e prendesse piede sarebbe una forma legalizzata di eutanasia, (eutanasia mascherata!!!) e pertanto è essenziale, doveroso, improcrastinabile che le Autorità Sanitarie e Politiche adottino opportuna vigilanza al fine di garantire ad ogni persona il diritto a continue e specifiche cure fino al compimento naturale della propria vita negli ospedali o nelle case di cura prescelti.

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