20 luglio 2019

TEMPO VISSUTO? TEMPO SOGNATO?

RACCONTO?

Di Antonio Saccà
E insomma, perché no? Tempo perduto? Ne perdeva tanto! Avrebbe rivisto conoscenti da anni smarriti, forse qualcuno con cui conversare non stupidamente o comunque conversare... una breve modificazione, non sempre leggere, scrivere, scrivere, leggere, o quei lunghi momenti totalmente a vuoto, solo, semicosciente... Si informò, il luogo lontano, un invito, cena dai molti sapori di vari paesi... E insomma, perché no? Si tolse la maglietta e indossò la camicia, non la giacca, impossibile che l'incontro la esigesse, caldo da sciogliersi, non voleva essere accompagnato, anzi, tentò, ma non trovò chi lo poteva accompagnare, bene così, né avrebbe chiamato un taxi, il luogo era distante, ai confini della Città, tra alberi, campagne, avrebbe guardato il tramonto, seduto, lentamente, si fermò dove
il mezzo pubblico a lui necessario giungeva, e aspettò, accanto una ragazza, di breve altezza, con  borsoni, anche lei ad aspettare, il mezzo non giungeva, chiamò chi dava notizia ai viaggiatori, sono alla fermata x, numero z, mi sa dire quando verrà il mezzo k per recarmi a M... Chi rispondeva aveva già detto: in che posso essere utile, ecco poteva essere utile nel dire etc. etc., sta vicinissimo disse in fretta l'informatore, sta vicinissimo disse l'uomo alla ragazza, che gli sorrise scoprendo dentoni sciabolati senza gengive... Ma passati alcuni minuti il mezzo non giungeva, richiamò, in cosa posso esserle utile, un suo collega mi ha detto che un mezzo di trasporto stava giungendo, ma non giunge, mi sa dire... subito... silenzio... poi l'informatore informava che non aveva notizia del mezzo con il numero dichiarato... non esisteva un tale mezzo… esisteva ma non vi era in quell'istante presenza... impossibile… è così... Lo disse alla ragazza... il mezzo non c'è... non ho premura, disse la ragazza, dove vai, chiese l'uomo, ad un concerto, disse la ragazza, a che ora, chiese l'uomo, domani sera, disse la ragazza, e vai un giorno prima, esclamò l'uomo, siamo alcuni amici, dormiamo sui prati, disse la ragazza, bello, disse l'uomo, e che concerto è, Ligabue, disse la ragazza, il pittore, disse l'uomo, il cantante, disse la ragazza, c'è un cantante che si chiama Ligabue, chiese l'uomo, non lo conosce, chiese la ragazza, conosco un pittore selvatico, Ligabue disse l'uomo, e Vasco Rossi lo conosce, domandò la ragazza, conosco un corridore rossi, disse l'uomo, questo è un cantante, disse la ragazza, quello è un corridore, disse l'uomo... Chiamò gli informatori... in cosa posso esserle utile… il mezzo numero k non arriva, disse l'uomo... un momento, disse l'informatore, l'uomo restò  a sentire, silenzio, è partito adesso tra pochi minuti arriverà, disse l'informatore, tra pochi minuti arriverà, disse l'uomo alla ragazza, la ragazza sorrise mostrando denti falangiosi senza gengive, mi vengono a prendere, disse la ragazza, tra poco arriva il mezzo, parto anch'io, disse l'uomo, giunse una macchina, e la ragazza salì sorridendogli con i dentoni allo scoperto, il mezzo non giungeva, l'uomo chiamò, in cosa posso esserle utile, il mezzo numero k non arriva, sta per arrivare, disse l'informare, è da quasi un'ora che aspetto e ciascuno mi riferisce cose diverse, disse l'uomo...
Il viaggio era molto lungo, ma l'uomo aveva deciso di perdere tempo e vedere il tramonto dalla campagna... grandi palazzi, alberi, il cielo azzurrino con tagli rosa... la natura dipingeva se stessa... che differenza con la durezza murata della Città... campi aperti estesi, gli si allargavano il respiro e lo sguardo, sieda, gli disse un uomo grassone, dovette spremerlo per giungere al posto, un grassone molliccio che si comprimeva... adesso vedeva proprio la natura, immaginò di viaggiare instabilmente, senza meta, soltanto per passare il tempo, chiese al conducente dove fosse la fermata che doveva raggiugere, il conducente disse che lo avrebbe informato,  l'uomo temeva che il conducente poteva distrarsi e si accostò al conducente e gli richiese di dirgli dove  scendere nominando il luogo, il conducente ridisse che lo avrebbe detto, erano giunti, chiese l'uomo, ancora no, disse il conducente, erano giunti, disse l'uomo, ancora no, disse il conducente, erano giunti, disse l'uomo, ancora no, disse il conducente... scenda, disse il conducente, e gli indicò il ristorante, l’uomo doveva percorrere una stradina in salita, si sentì afferrato al braccio destro, una donna, straniera, lo sosteneva, grazie, disse l’uomo, ha bisogno di una persona, che lo aiuti a casa, disse la donna, no, disse l'uomo, al ristorante vi era un tavolino all'esterno e una ragazza seduta, la donna lasciò il bracco dell'uomo, e andò via, l'uomo disse  il suo nome alla ragazza, sono invitato, disse, la ragazza sfogliò delle pagine, e gli disse che doveva pagare, sono invitato, disse l'uomo, devono pagare tutti, disse la ragazza, invitate facendo pagare, disse l'uomo, la ragazza non rispose, l'uomo strinse e abbassò le labbra disgustato, scendendo rivide la donna che lo aveva aiutato, che lo riprese al braccio e gli domandò ancora se avesse bisogno di aiuto, avrei bisogno di aiuto, disse l'uomo, sì, c'è qualcosa nel mondo che non capisco... Cosa, chiese la donna... Era ormai buio, il ritorno fu veloce, le luci della Città avevano sostituito le luci della Natura... Voleva dormire o sentire musica come se la sognasse... Si addormentò e sognò che aveva deciso di recarsi ad un invito, e insomma, perché no!

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