Le parole, sono il mezzo con cui noi codifichiamo i pensieri e contengono la modalità che tutti noi abbiamo a disposizione per produrre energia e quindi di creare la nostra realtà.
di Giorgio Boccaccio
Il linguaggio muove l’energia
Quando nel 2006 uscì il mio primo libro: “Usa le parole giuste”, tutti pensavano che il titolo si riferisse all’utilizzo delle terminologie corrette da usare per avere delle buone relazioni e raggiungere così determinati risultati nella vita. Ma piano piano che i lettori iniziarono a mettere i loro occhi tra le pagine della mia opera, si accorsero che il testo era tutto, tranne l’affrontare il significato delle parole. Affrontare il significato delle parole e quindi il loro vero significato, implicava che tutti conoscessero la lingua italiana alla perfezione. Ma anche tra italiani, non sempre tutti conoscono il vero significato di cosa dicono e certe terminologie non sono comprese appieno da chiunque.
Il mio libro affrontava, invece, la potenza energetica dei suoni che c’erano dietro alle parole. L’energia del fonema, dei morfemi, il ritmo del dialogo interno ed esterno, l’energia di quello che dico, l’intenzionalità di quello che espongo, la forza con cui dico quella parola. Per la prima volta, ci Giorgio Boccaccio |
Le parole, sono il mezzo con cui noi codifichiamo i pensieri e contengono la modalità che tutti noi abbiamo a disposizione per produrre energia e quindi di creare la nostra realtà. Più alziamo il volume quando esprimiamo un concetto e più l’effetto sarà chiaro sia dentro di noi che per il nostro interlocutore. Diventa quindi fondamentale capire e rendersi conto di come l’energia delle parole, che hanno già un’energia di per sé costituita dai rispettivi morfemi, si può amplificare alzando il volume e valorizzando il tono con cui diciamo le cose sia a noi stessi che agli altri e di conseguenza modificare i nostri stati d’animo, le nostre azioni e i risultati della nostra vita.
Ma facciamo un passo indietro…
Il concetto che esiste un’energia intorno a noi e che i nostri pensieri producono un certo tipo di energia, ha origini molto antiche ed è stato oggetto di studio e di approfondimento nel corso dei secoli. I primi a parlare di energia nel mondo occidentale furono senza dubbio i Pitagorici, già nel VI° secolo a.C.
Mille anni dopo, Paracelso, il celebre medico del XVI° secolo, denominava tale energia arqueo e la riteneva un’entità composta da forza e materia vitale, insomma un’essenza irradiante che, mediante l’immaginazione, poteva produrre effetti benefici, oppure causare malattie.
Un momento fondamentale, che segna il punto di incontro dei concetti filosofici con la scienza, è sicuramente il secolo XIX° quando si diffonde il mesmerismo. Jean Baptiste van Helmont e Franz Anton Mesmer, prendendo spunti dagli studi di Paracelso, descrivono altre proprietà dei fenomeni legati all’energia, dimostrando come oggetti animati, o inanimati, siano avvolti da un flusso atmosferico che può essere proiettato a distanza ed è in grado di influenzare altri corpi. Mi riferisco ai primi approcci all’ipnosi e al magnetismo. Anni dopo, Clerk Maxwell e Michael Faraday descrivono molto dettagliatamente la forza creata da una carica positiva e una negativa di un campo magnetico. Successivamente negli anni ‘30, è Wilhelm Reich che descrive il bione e lo definisce come una unità funzionale di tutte le materie viventi, portatore di un quantum di energia vitale, che funziona in maniera esclusivamente biologica. La grande intuizione di Reich - padre della bioenergetica e maestro di Alexander Lowen - fu quella di aver capito che tutti gli uomini sono prigionieri di una corazza energetica, che limita e, a volte, impedisce il manifestarsi dei loro sentimenti e della loro emotività nonché delle loro emozioni. Ma è solo all’inizio di questo secolo che William Kilmer constata che attorno al corpo umano esistono degli strati di energia luminosa che chiama aura.
Sono tanti i libri in cui si parla di aura, e, per essere ancora più precisi, dovremmo dire che non esiste intorno a noi soltanto un’aura, ma più auree, cioè, tutti noi emettiamo diversi tipi di radiazioni luminose che si compenetrano tra di loro. Attraverso l’occhio umano - oppure con la camera Kirlian - è possibile vedere e fotografare queste radiazioni luminose, rilevandone anche il colore specifico. L’uomo, quindi è un centro energetico che assorbe ed emana energia. Un generatore di energia che irradia nell’etere onde ad una determinata frequenza attraverso quello che pensa e che dice.
Le manifestazioni quantiche nel rapporto di coppia
Ma come si fa a capire quelle che sono le parole giuste nella relazione di coppia? Innanzitutto devo dirvi due cose importanti: la prima è che la relazione di coppia è una scelta che si fa tra due individui e quindi va capita da entrambi le parti. La seconda cosa è che l’energia femminile è diversa dall’energia maschile. Mi piace pensare a questa diversità, perché è nella diversità che si crea la magia. È negli opposti che si crea la vita. Il simbolo cinese dello ying e yang fa capire molto chiaramente questo aspetto di cui vi sto parlando. Nero e bianco, destra e sinistra, alto e basso, e via dicendo in armonia insieme. L’energia femminile per sua natura e se intendiamo la donna in questo senso, è quella di amare. Per lei sono importanti l’intimità’ e i rapporti ed è motivata quando si sente amata e apprezzata. Le piace essere supportata e compresa, pensa utilizzando l’intuizione. È più paziente ed ha più resistenza dell’uomo. Lei si occupa del presente e a volte spera che lui cambi. Domina a livello emozionale. Le manifestazioni quantistiche nel rapporto di coppia sono innumerevoli. Innanzitutto credo che chi decide di fare un percorso di coppia, deve innanzitutto comprendere che più l’ideale di vita dei due soggetti è uguale, più il rapporto si rafforza e diventa grande. Non sono le uguaglianze dei valori o delle credenze a tenere insieme “per sempre” un uomo o una donna, ma l’ideale di vita simile. Ho conosciuto uomini e donne che sono stati sposati 40, 50 anni e discutevano su tutto. Cosa era allora che li teneva legati? Sicuramente l’amore, ma soprattutto il loro ideale di vita e la voglia di costruire una grande vita. Le visioni diverse di un determinato aspetto della vita sono normali e i conflitti anche verbali possono accadere specie quando la pace interiore fa fatica a svilupparsi. Negli ultimi tempi si parla anche di vite passate. Argomento senza dubbio ostico per molti e incomprensibile per altri, ma se si guarda alla vita come un viaggio eterno, dove la morte e la nascita sono solo due piccoli aspetti dell’esistenza umana, allora la relazione diventa un modo meraviglioso per capire noi stessi e dare un contributo per migliorare la vita di tutti quanti noi. C’è un libro che ho scritto che può essere d’aiuto: “La sedia vuota” Ed. libera sorgente, 2019.
Giorgio Boccaccio, è un esperto di comunicazione, giornalista e scrittore. Dopo aver lavorato in ambito aeronautico e aver svolto incarichi direttivi in ambito mediatico, alla fine degli anni ottanta ha fondato una delle prime società di formazione & consulenza e di spettacolarizzazione di eventi formativi diventando uno dei primi formatori italiani che diede il via a quel fenomeno che in Italia prese il nome di: “Crescita personale”. Esperto di comunicazione umana, leadership e gestione del sé, ha accompagnato numerosi individui a risvegliare il proprio potenziale umano. Alcuni di loro rivestono oggi posizioni di prestigio e importanza a livello nazionale ed internazionale. Tra le sue pubblicazioni più importanti: Usa le parole giuste, Ed. Psiche2 (2005), Les Paroles justes, Ed. Nonsolologos (2011), L’alba della nuova era, Ed. Verdechiaro (2010), La sedia vuota, Ed. Nonsolologos (2012), Parla con Te, Ed. libera Sorgente, 2018.
Per consulenze, corsi e seminari: info@giorgioboccaccio.com
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