Visione e appello all’azione della Universal Peace Federation in preparazione al 2026
Avvicinandoci al 2026, la Universal Peace Federation (UPF) abbraccia l’Anno Internazionale dei Volontari per lo Sviluppo Sostenibile. Proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questo anno è un appello globale ad ampliare il contributo dei volontari al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).
La risoluzione è stata promossa dalla Repubblica del Kazakistan e co-sponsorizzata da oltre cinquanta Stati membri dell’ONU. Il Kazakistan è stato anche il primo Paese a istituire un Comitato Nazionale per IVY 2026, coinvolgendo governo, società civile e agenzie ONU in una pianificazione congiunta. La tempistica è cruciale: siamo a metà percorso dell’Agenda 2030. Il volontariato risveglia l’empatia, costruisce coesione e promuove corresponsabilità.
Le Nazioni Unite sottolineano che i volontari sono indispensabili allo sviluppo. Si incoraggiano gli Stati membri a integrare il volontariato nelle strategie nazionali sugli SDG. Il programma Volontari delle Nazioni Unite (UNV) coordina l’osservanza dell’Anno e collaborerà con governi, ONG e volontari per monitorare i progressi e condividere storie di successo.
Principali eventi globali includono:
• la 28ª Conferenza Mondiale sul Volontariato di IAVE;
• forum regionali come il Comitato delle OING del Consiglio d’Europa per IVY 2026;
• osservanze guidate dall’ONU, tra cui il Forum Politico di Alto Livello e le revisioni nazionali sugli SDG.
UPF afferma che la pace nasce dal vivere per il bene degli altri. In quanto ONG con status consultivo generale presso l’ECOSOC, consideriamo il volontariato un ethos morale radicato nell’interdipendenza e nell’umanità condivisa.
Il nostro Religious Youth Service (RYS) ha realizzato progetti di soccorso in oltre 70 Paesi, mobilitando team giovanili interreligiosi per il servizio alla comunità. Inoltre, i capitoli nazionali di UPF hanno condotto iniziative di volontariato orientate al soccorso in Libano, Malesia, Haiti, Pakistan, India, Giappone, Thailandia e molti altri Paesi. Attraverso lavoro congiunto e dialogo, i partecipanti maturano come costruttori di pace. I capitoli UPF hanno promosso anche interventi umanitari, risposta alle inondazioni in Asia, campagne sanitarie in Africa, iniziative educative e ambientali in Europa e nelle Americhe. Questi sforzi riflettono la nostra visione: il volontariato come fondamento di pace.
In preparazione all’Anno Internazionale dei Volontari, incoraggiamo la nostra comunità globale ad avviare attività di volontariato significative nel 2025. Queste iniziative potranno essere condivise nella Giornata Internazionale del Volontariato, il 5 dicembre 2025, come preludio al 2026.
Esortiamo tutti gli Ambasciatori per la Pace, i capitoli nazionali e i partner ad agire:
1. Partecipare alle iniziative di IVY 2026. Collaborare con comitati nazionali, agenzie ONU e società civile. Dove non esista una struttura formale IVY, contribuire a crearla.
2. Organizzare progetti guidati dai valori. Pulizie ambientali, campi giovanili interreligiosi, mentoring: ogni atto di servizio conta.
3. Promuovere pubblicamente il volontariato. Raccontare storie, valorizzare gli eroi locali e riposizionare il volontariato come dovere civico.
4. Garantire inclusività. Coinvolgere gruppi emarginati, donne, giovani e persone con disabilità.
5. Cooperare con ONU e ONG. Lavorare con UNDP, UNICEF, UNHCR, IAVE e le società di Croce Rossa/Mezzaluna Rossa.
Il mondo sta rivolgendosi al volontariato. Rispondiamo con azioni significative. UPF deve essere un faro di servizio basato sui valori. Facciamo del 2026 l’anno in cui lo spirito di servizio si diffonde più che mai. Ricostruiamo la cultura della pace attraverso un’azione compassionevole. Questo è il nostro momento per agire. Questo è il nostro tempo per guidare.
Dr. Tageldin Hamad - Presidente, Universal Peace Federation
Nessun commento:
Posta un commento