Ma dove sono stati e cosa hanno fatto i politici fino ad oggi?
di Franco Previte
Sulla aberrante situazione in cui versano i 6 ospedali psichiatrici
giudiziari (OPG), dove albergano circa 1500 detenuti dei quali circa il 40%
sarebbero dismissibili e con un sovrappopolamento di circa 90 persone, si
continua a parlare, ora quasi ogni giorno imperterriti senza agire con la
dovuta urgenza dopo 34 anni dalla emissione della legge 180/1987 che ne aveva
stabilito la chiusura di tutti gli Ospedali Psichiatrici!
Anche il Signor Presidente della Repubblica li ha definiti “estremo orrore
dei residui OPG, inconcepibile in qualsiasi Paese appena civile”, ma di fatto sono allegramente ancora aperti,
malgrado che il 17 gennaio 2012 la Commissione Giustizia del Senato della
Repubblica ne abbia stabilito la chiusura entro il 31 marzo 2013(?).
Mio malgrado ed a pro- memoria per “alcuni”, debbo ricordare che il 7
ottobre 1998 assieme all’Opera don Guanella e don Orione ho inoltrato al
Parlamento Italiano una Petizione (assegnata col n. 520 alla 12° Commissione
Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e col n. 714 assegnata alla 12 °
Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ), con la quale si
richiedeva, e tutt’ora viene richiesto, che “
sugli attuali Presidi Socio Sanitari- siano essi ospedali psichiatrici, che
“manicomi” giudiziari ancora “aperti”- a cura delle Regioni ed entro anni 2
devono essere apportati interventi di ristrutturazione edilizia degli edifici
secondo linee moderne confacenti onde neutralizzare i disagi che gli utenti
potrebbero subire o provocare. Le opere edilizie devono essere atte ad
accogliere non più di 4 degenti per camera”.
In breve debbo ricordare che il diritto di petizione, sancito dall’art.50
della n/s Costituzione, spetta a quivis de populo, cioè ad ogni cittadino
maggiorenne ed è un mezzo di collaborazione di tutto il popolo all’opera
legislativa esplicata dalle Camere, perché permette a chiunque di segnalare
alle stesse i bisogni, le aspirazioni, le esigenze popolari di carattere
generale affinché “queste” vi provvedano.
Sono documenti quelli da noi prodotti e non chiacchiere “per chiedere od
esporre comuni necessità”(art.50) carenti da ben 34 anni!, senza dimenticare, mai,
che la sovranità appartiene al popolo! (art.1 comma 2°).
Sono questioni assai complesse e delicate che
avvolgono la qualità giuridica, etica o squisitamente politica, le cui
soluzioni sono di competenza delle Camere Legislative, sospinte, ma non
risolvibili, né da Convegni Seminari Rapporti, né da una “Commissione
Parlamentare d’Inchiesta”, né dal Ministro della Salute che recentemente in un
Messaggio inviato all’Ufficio Nazionale per la Pastorale Sanitaria della CEI
che il 17 marzo u.s. ha tenuto un seminario sulla salute delle carceri, spiega “si
sta lavorando sui requisiti minimi per le strutture che ospiteranno le persone
internate negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, nonostante le difficoltà
applicative non trascurabili” (da Romasette 20 marzo 2012).
Sono parole, purtroppo parole, solo parole!
Gli ospedali psichiatrici giudiziari, dove
tuttora sono ospitati i “reclusi”, sono malgrado tutto, seguiti dai centri
penitenziari gestiti dall’amministrazione giudiziaria le cui competenze
socio-sanitarie dovrebbero passare al Servizio Sanitario Nazionale, la cui
piena funzione sarà svolta dal Dsm (Dipartimento di salute mentale), come viene
solo affermato (?) entro marzo 2013.
“E’ pertanto inconcepibile e
inaccettabile, a mio avviso, che delle persone in Ospedale Psichiatrico
Giudiziario siano costrette a restare in una struttura carceraria perché
mancano posti all’esterno “, è il risultato, evidenziato nel punto 117 del
Rapporto dr. Alvaro Gil-Robles “Commissario Europeo per i Diritti Umani” sulla
sua visita in Italia 10/17 giugno 2005, CommDH (2005) 9 Strasburgo 14 dicembre
2995.
Una “lectio schola aliquem auditum ire”
davvero esemplare, soprattutto per l’Italia! Un “nosocomio” da tutti conosciuto
da ben 34 anni!
Le condizioni igieniche
vergognose, sempre secondo quel “Documento” della Commissione Parlamentare
condotta dal Senatore Ignazio Marino, tra altre anomalie riscontrate, sono in
breve: “tre metri quadro” di spazio per ogni detenuto, “acqua ghiacciata da bere
sotto il water”, “ affollamento in stanze ridotte” ed altre “cose”
irripetibili, che non abbiamo alcuna difficoltà a ritenerle vere, insomma
dimostrano una situazione disumana che il rispetto per cani e gatti resta ed è
superiore a quello che avviene in questi lager, “situazioni!”, ripeto,
conosciute da ben 34 anni, che ci fanno accapponare la pelle ri-conoscerle solo
ora! Ma dove sono stati e cosa hanno fatto i politici fin oggi?
E’ doveroso, necessario,
nonché impellente, ricordare che la legge 180/1978, la famosa legge Basaglia
priva del Regolamento d’Applicazione, ha voluto abolire i “manicomi”, ha
attivato poche strutture residenziali alternative previste dai vari
“Progetti-Obiettivi di salute mentale” ed “altro”, ma non ha migliorato le
condizioni dei malati, così come la legge 833 (che garantisce l’universalità
delle cure ai malati di mente), non ha “chiuso” questi Ospedali Psichiatrici
Giudiziari in contrasto con il dettami Costituzionali, contro la stessa legge,
contro il Piano Sanitario 2003-2005, contro i vari Provvedimenti Legislativi e
che non ha adeguato la normativa penale a quella civile per i 6 OPG, contro
ogni logica etica.
Sulla gestione di
quest’ultimi è molto interessante il Documento Conclusivo dell’Indagine
Conoscitiva del Senato sullo “stato di assistenza psichiatrica in Italia” nei
riguardi della medicina psichiatrica penitenziaria dove “né una dimissione
forzata, né il mancato invio in OPG risolvono il problema di fondo dei
trattamenti di pazienti autori di reati spesso di reati violenti che non sono
sovrapponibili per percorso terapeutico, alla restante popolazione di pazienti
psichiatrici (letterali affermazioni, Resoconto Sommario n. 312 Senato della Repubblica
del 1 febbraio 2006 - Legislatura 14°).
Questo vuol dire che i
pazienti dovrebbero essere affidati a personale specializzato per arrivare alla
nozione di tutela della salute mentale superando l’accezione di “psichiatria”,
in termini di prevenzione e diagnosi precoce destinando il 5% minimo dei fondi
sanitari.
Purtroppo oggi si continua a
dare ampia rilevanza al superamento dei “manicomi”, rispetto alla gravità dei
malati sul territorio ed alle priorità come nel caso in esame, mentre le
famiglie, i “malati”, anche quelli in Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sono
soli e questa situazione urgente ed irrevocabile ha una sua drammatica
attualità e riscontri tragici, malgrado il gran clamore, con ipocrisia, che si
va instaurando con le sole parole in Convegni Seminari Rapporti Documenti
Inchieste, dimenticando che, non solo cani e gatti, ma anche questi “reclusi”
sono da essere attenzionati, perché esseri umani!
Ma per favore, suvvia,
dobbiamo finirla con queste ipocrisie!
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