1 novembre 2010

Gli obiettivi della Dichiarazione Universale dei Diritti del' Uomo

La conferenza di S. Francisco del 1945, che diede vita all'ONU, si era posta tre obiettivi principali: salvaguardare la pace, contribuire allo sviluppo, proteggere i Diritti Umani. L a Commissione per i Diritti dell'Uomo, creata nel 1946, avrebbe dovuto elaborare una dichiarazione che contenesse i principi fondamentali. Doveva contenere due parti: una sui Diritti Civili e Politici, e l'altra su quelli Economici, Sociali e Culturali. Alla fine ci si limitò alla sola Dichiarazione.
La Commissione fu presieduta da Eleanor Roosevelt, vedova del presidente degli USA, il cinese Chang, ricopri il ruolo di vice presidente, relatore fu il libanese Malik. Determinate fu l'apporto del giurista francese René Cassin. Un ruolo importante lo ricoprì il canadese John Humphrey, direttore della Divisione dei diritti dell'uomo, a nome del Segretario Generale. Humphrey era professore di Legge all'Università Mc Gill. Lui si occupò di diritti umani fino alla fine della sua carriera. Soltanto molto più tardi gli venne riconosciuto il vero contributo dato alla Dichiarazione. Per anni si pensò che fosse stato il rappresentante francese a scrivere la bozza della Dichiarazione. Egli credeva che "Ci fosse un collegamento fondamentale fra i diritti umani e la pace... Ci sarà pace sulla terra quando i diritti di tutti saranno rispettati"
La bozza della Dichiarazione reca, ad ogni modo, una forte impronta di René Cassin e dei suoi successivi interventi.. Dopo tre mesi di discussione il testo fu votato dall'Assemblea Generale il 10 dicembre 1948 con 48 voti a favore, nessuno contrario, e 8 astensioni: Arabia Saudita, Polonia, URSS, Bielorussia, Ucraina, Cecoslovacchia, Yugoslavia, Sudafrica.
La Dichiarazione, essendo una risoluzione dell'Assemblea Generale, aveva almeno inizialmente, solo il valore di una raccomandazione. Ma in seguito il suo contenuto è divenuto parte integrante dei principi inderogabili del diritto internazionale.
Passarono diversi anni affinché molti di questi diritti enunciati nel 1948 entrassero in vigore. Uno dei principali ostacoli fu la guerra fredda. I diritti Economici, Sociali e Culturali furono sostanzialmente delle norme programmatiche che ogni stato avrebbe dovuto sviluppare. Questo fu un grosso limite in parte superato nel 1978 quando l'ECOSOC diede vita a comitati che divennero operativi dal 1987.
Un momento importante fu la Dichiarazione ed il Programma concernenti l'instaurazione di un Nuovo Ordine Economico Internazionale adottato dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 1974. È il punto di riferimento essenziale per ogni discussione in proposito. La vera pace e rispetto dei Diritti Umani non è solo assenza di guerra, o addirittura di una guerra mondiale, ma un impegno quotidiano contro tutti i motivi di tensione e di conflitto.
Un altro argomento molto dibattuto fu il nuovo ordine mondiale dell'informazione: l'UNESCO è stata riconosciuta dagli organismi internazionali come la principale "arena" in cui discutere i problemi dell'informazione e della comunicazione, grazie al suo carattere interdisciplinare ed interculturale.

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