1 novembre 2007

Nuovi Paradigmi per la Pace

di Carlo Zonato

Da sette anni siamo entrati nel nuovo millennio e il sogno della pace è ancora lontano dalla realtà, ciononostante, la Federazione Universale della Pace(UPF) continua ad esplorare nuovi ed innovativi paradigmi per la pace.
Questi sono stati i temi di due recenti conferenze organizzate dalla UPF a Seul, Sud Corea in Luglio ed Agosto, con più di 300 partecipanti per conferenza, vi hanno partecipato ambasciatori, Capi religiosi, accademici e rappresentanti dei media.
Nella conferenza di Luglio, la maggior parte dei partecipanti proveniva da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia – le nazioni “Alleate” nella seconda Guerra Mondiale - mentre nella conferenza di Agosto i partecipanti venivano principalmente dalla Germania, Giappone e Italia, le nazioni dell’”Asse” sconfitte della seconda guerra mondiale.
Questi gruppi hanno posto l’accento sul fatto che gli ostacoli alla pace mondiale sorgono da limitazioni e contraddizioni dei regimi del dopo guerra.
Oltre al tema della pace, l’UPF sviluppa una costante attività diplomatica mirata al rinnovamento delle Nazioni Unite, l’Istituzione principale nata nel dopoguerra per promuovere la pace e la sicurezza internazionale, stabilita inizialmente dai paesi alleati. Fra le riforme proposte in questo campo, l’UPF ha suggerito alle Nazioni Unite di creare un “Consiglio Interreligioso” che includa rappresentanti di tutte le religioni. Questa proposta è stata inclusa in una risoluzione, sottoposta dal rappresentante delle Filippine, in cui si chiedeva di aprire un dialogo interreligioso mondiale sotto l’egida dell’ONU. La risoluzione è stata esaminata e si è trovato l’accordo di approfondire ulteriormente l’argomento in deliberazioni future, in accordo a Ricardo Sena, Direttore delle relazioni tra l’UPF e le Nazioni Unite.
E’ ormai noto a tutti che la sicurezza globale è profondamente influenzata da fattori religiosi, come dimostrano la Jihad islamica internazionale e la guerra al terrorismo. Nonostante ciò, i leaders dell’UPF ritengono che questo insorgere della violenza è un’interpretazione politica delle religioni, che può essere corretta solo se i rappresentanti del mondo religioso possono avere una voce autorevole negli affari internazionali. La Federazione non esita a chiedere di utilizzare la diplomazia e il governo globale incentrati sulla fede in Dio e nella realtà spirituale.
Jack Corley, assistente del Segretario Generale dell’UPF, ha affermato che: “Quando il mondo affronta problemi le cui soluzioni sono così elusive tramite strumenti politici, economici o militari, le persone disperatamente cercano opzioni orientate su valori certi, inclusa la religione”.
Thomas Walsh, Segretario Generale dell’UPF, immagina la religione come “una guida che dirige le persone e la loro condotta di vita verso una realtà più elevata, principi migliori e una visione più grande”.
L’UPF, da anni, ha dato vita a una Alleanza Globale di personalità col titolo di “Ambasciatori di Pace”, molti di loro sono ex-membri di governo, politici o diplomatici, che sono dedicati alla costruzione di una pace mondiale focalizzata sulla fede, la famiglia e la cooperazione per superare le barriere nazionali e religiose.
Un altro progetto per la pace ispirato dell’UPF è la “Iniziativa per la Pace in Medio Oriente” (MEPI), che ha portato diversi gruppi di persone in Israele e Palestina per studiare le problematiche di quell’area, creando poi un Forum per il dialogo e la riconciliazione in un’area tra le più calde del mondo.
Il progetto MEPI ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone di molte religioni e nazionalità in Medio Oriente per incontrarsi con Deputati e Rappresentanti istituzionali delle parti in conflitto.
Durante le visite era costante il timore di possibili attentati palestinesi ed era palpabile la tensione generata dalla divisione con un muro di 700 km. costruito da Israele, il MEPI, perciò, ha insistentemente chiesto una soluzione pacifica dei conflitto basandosi sul reciproco riconoscimento della fratellanza fra i due popoli e fra credenti nelle due fedi generate da un unico Padre spirituale: Abramo.

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