Una riflessione di RENATO PICCIONI
L’11 Luglio 2007, dalla Congregazione Vaticana per la Dottrina della Fede, è venuto al mondo dei Cristiani, una sorta di “dictat” che impone al popolo dei fedeli di riconoscere quale “Unica Chiesa voluta da Cristo Gesù, soltanto quella Cattolica Romana che si raccoglie attorno al “Primato di Pietro”.
Con questa promulgazione, la Congregazione della Dottrina della Fede, dichiara che è stato frainteso quanto risultava dall’insegnamento dottrinale emerso dal Concilio Vaticano II°, dichiarando quindi la nullità delle risultanze del Concilio Stesso.
La teologia del “Pluralismo delle Chiese Cristiane”, viene quindi cassata “a bruptus” e quale unica spiegazione sta nella dichiarazione che recita che:- “La lettura e le interpretazioni date da alcuni teologi cattolici sono infondate, erronee, e fuorvianti”
Si cita anche il teologo Leonardo Boff, che è stato artefice della cosidetta “falsa interpretazione” che ha dato del documento conciliare nel suo scritto del 1963 intitolato “Lumen Gentium” in cui espone il concetto che la “Chiesa di Cristo” sussiste in pari dignità e valore di quella “Cattolica” anche in tutte le “Altre Chiese Cristiane”.
Infatti nella “Lumen Gentium”, il Boff fa riferimento all’ispiratore comune delle varie chiese che è riconosciuto e riconoscibile nella sola persona del Cristo Gesù quale fondatore della “Sua Chiesa”, mentre nella chiesa Cattolica, il Vaticano, fa riferimento al “Dogma” del Primierato del Papa quale unico rappresentante della Fede la cui Dottrina é solo nella Chiesa di Cristo se Cattolica, che gli riconosce anche la sua “Infallibilità” quale discendente diretto di Pietro e Vicario dello stesso Gesù in terra..
Il Boff cita il messaggio evangelico delle parole stesse del Cristo, quando rivolgendosi ai suoi Apostoli dice loro:-“ Andate ed ammaestrate la gente nel riconoscere in Dio il primato della Creazione ed in me, il suo figlio prediletto, mandato per redimere i popoli dal peccato, con il sacrificio estremo, perchè io risorgerò e sarò la vostra “ecclesia” nella quale vi riconoscerete fratelli fra voi.
Nell’autocitarsi quale “ecclesia” , Egli non fa riferimento alcuno quali saranno o dovranno essere le definizioni in cui per ritualità e regole i seguaci, si dovranno riunire per “Glorificare Dio”, ma chiama “ecclesia” intendendo che “qualora due o più persone si riuniranno fra loro per indirizzare il loro pensiero a Dio quale Padre di tutti, in quella riunione sarà la mia “Ecclesia” ( cioè intendendo “La mia rappresentanza sulla terra e fra gli uomini” ).
E l’unica preghiera che Cristo ci ha lasciata è il “Pater Noster” quale unico riconoscimento alla paternità di Dio su tutta l’umanità.
Quindi è chiaro il messaggio evangelico di Cristo che non da una stretta definizione della sua “ecclesia” ma la riconosce solo nel significato di “riunione di fedeli in preghiera a Dio”.
Quindi, che si chiami Chiesa Cattolica Apostolica Romana” o, comunque, “Chiesa Cristiana” in quanto riferita al culto di un unico Dio e del Figlio di Lui Gesù”, tutte hanno diritto e libertà di riunirsi, pregare e onorare Dio, e testimoniare con il loro comportamento il rispetto della legge che Lui ha consegnato a Mosè sul monte Sinai, ed ogni concentrazione avrà pari dignità senza che nessuna prevalga su altre Comunità Cristiane, ma che tutte, e fra loro, si riconoscano affratellate nel nome di Dio.
Quindi nei Vangeli non troviamo una specificità di preminenza di una Comunità Cristiana su altre comunità di fedeli, ma eguaglianza e parità nel riconoscersi, pur nella diversità, tutti nella fede che Cristo Nostro Signore ha dettato tracciandola con le sue parole ed i suoi insegnamenti, e che i suoi Apostoli, disperdendosi per il mondo ci hanno tramandato, dalla venuta del Cristo fra noi fino ai giorni nostri, e nei secoli futuri, per sempre.
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