Mercoledì 29 agosto 2018
“Promuovere la Pace con la logica dell'amore”: questo il titolo della tavola rotonda a Palazzo Graziani promossa dalla “Women's Federation for World Peace”, nell'ambito del progetto “Un Calcio per la Pace”
Il calcio femminile come strumento di integrazione in Medio Oriente. Questo lo spirito dell'iniziativa, ospitata per la terza volta in Repubblica, a testimonianza della vocazione del Titano al dialogo e alla riconciliazione. Protagoniste 16 adolescenti, provenienti da Israele, e conosciutesi proprio in questa occasione: 8 sono ebree; altrettante arabo-israeliane. Queste ultime studentesse di una scuola media di Akko - frequentata da mussulmani e cristiani -, e la cui preside è Tamam Wakid-Dabbah: relatrice principale della tavola rotonda, e decisa sostenitrice del multiculturalismo. La donna è rammaricata per la recente norma – di rango costituzionale – che definisce Israele “Stato nazionale del Popolo ebraico”, ma non si scoraggia.
Ad accompagnare le calciatrici in erba, che domani saranno ricevute in udienza dalla Reggenza, anche 2 parlamentari arabo-israeliani. Presenti, all'incontro di oggi, anche donne italiane e del Titano, impegnate in ambito sociale ed istituzionale, e Giorgio Gasperoni, Presidente della sezione sammarinese della Universal Peace Federation: l'organizzazione che – insieme alla Federazione Sammarinese Giuoco Calcio – ha reso possibile questa quarta edizione del progetto “Un Calcio per la Pace”.
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