2 febbraio 2009

Mostra artistica “I figli di Gerusalemme”

di Elena Chirulli

È rimasta aperta al pubblico per tutto il mese di novembre 2008 la mostra “I figli di Gerusalemme” della pittrice Hadassa Shimon, e ha riaperto il 22 Dicembre 2008 fino al 4 Gennaio 2009.
La realizzazione dell’evento è stata sponsorizzata dalla Giunta di Castello di Borgo Maggiore con il patrocino della Segreteria di Stato agli Istituti Culturali. La mostra ha finalità benefica a favore dei bambini che vivono nel Medio Oriente. L’inaugurazione è avvenuta il primo novembre presso la sala del Castello di Borgo Maggiore che l’ospiterà fino alla fine del mese. In apertura, Giorgio Gasperoni, promotore della mostra e Presidente nazionale dell’Universal Peace Federation per San Marino, ha tracciato un breve profilo dell’artista. Ottima la collaborazione tra la pittrice e l’ UPF per la realizzazione di questo progetto culturale che mira a valorizzare e a far conoscere al pubblico vite diverse, come quelle che mussulmani ed ebrei affrontano ogni giorno in Medio Oriente. In seguito, la pittrice ha cercato di farsi portavoce della difficile situazione in cui vivono i suoi connazionali, presentando al pubblico una breve relazione. All’interno di essa, sono stati messi in luce i disagi del suo popolo a causa delle continue azioni terroristiche correlati da stralci di notizie autobiografiche della pittrice. Hadassa Shimon è rimasta ferita in una azione terroristica nel 1983 e a seguito di questo è stata costretta a cambiare lavoro. La drammatica esperienza ha però creato in lei il bisogno di capire e ricercare il dialogo, per approfondire la conoscenza sia del popolo palestinese che israeliano. Negli anni è stata insegnante d’arte per i bambini palestinesi ed israeliani presso il centro Variety di Gerusalemme dove però nel 1998, è stata testimone di una seconda azione terroristica. Quella tragedia ha spinto la pittrice ad essere un canale di comunicazione sulla reale situazione in Medio Oriente La paura impressa negli occhi dei bambini ha scatenato l’istinto creativo di Hadassa portandola a realizzare una serie di dipinti finalizzati ad un possibile dialogo fra palestinesi e israeliani.
La mostra vuole proporre, attraverso immagini e testimonianze un futuro ricco di speranza. Sono “spaccati” che rappresentano situazioni che tuttora coinvolgono famiglie intere, come quella di Dalit, uno dei suoi primi soggetti: una bambina ebrea la cui casa è stata bombardata. La panoramica proposta dai dipinti però assume svariate sfumature, mettendo in risalto anche primi piani di personaggi celebri come Madre Teresa di Calcutta, Gandhi, il Dalai Lama, Padre Pio. Si tratta di persone che, per il loro coraggio, il loro carisma e la loro volontà si sono impegnate per favorire la pacifica convivenza tra i popoli sacrificando la propria vita per il bene degli altri. L’ intervenuto di Renato Piccioni, ambasciatore di pace dell’ Upf nonché Presidente dell’Accademia Culturale “ Le Tre Castella” ha concluso l’interessante percorso pittorico.

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