12 maggio 2012

Dopo ben 34 anni, con il 13 maggio 2012 pervade nell’opinione pubblica una sola domanda: quali sono i risultati?


Legge 180, “legge” ispirata dallo psichiatra veneziano Franco Basaglia,

Gentile Signor Direttore,
domani 13 maggio ricorre il 34mo anno dalla emissione della legge 180 che ha "chiuso" i "manicomi".
Desidero ricordare tale ricorrenza, per dare un "segnale" alle Istituzioni che non ci sono solo richiesti provvedimenti per cani e gatti, come sta andando di moda, ma anche per esseri umani, come appunto quanti hanno sulla loro pelle questo grave ed urgente disagio sociale, che necessita di urgenti provvedimenti legislativi e sanitari.
Aveva ragione il Poeta russo che ha detto "La civiltà di una Nazione si riconosce dal trattamento che riserva ai malati di mente!".
Alla "politica" al Governo ho inviato il messaggio: riducete i molti privilegi e date una mano a chi soffre!
Un cordiale saluto.
Franco Previte,

Per la malattia mentale sono passati ben 34 anni di disinteresse delle Istituzioni.
Con il 13 maggio 2012, insiste spontanea una sola domanda: quali risultati qualitativi sono stati raggiunti?
Il 13 maggio 1978 il Parlamento Italiano approvava la legge 180, “legge” ispirata dallo psichiatra veneziano Franco Basaglia, che sanzionava che il malato mentale è da curare e non segregare ed il “manicomio” una istituzione da abbattere.
Dopo ben 34 anni, con il 13 maggio 2012 pervade nell’opinione pubblica una sola domanda: quali sono i risultati?
La legge 180, che è stata emanata priva del Regolamento d’Applicazione e la legge 833, non hanno previsto strutture alternative ed adeguate, organizzazione dei servizi, perché non vi è stata una serena valutazione dei limiti terapeutici attuati nell’epoca, stabilendo che la malattia mentale è un problema sociale ed il “malato” assimilato all’emarginato, all’handicappato, all’anziano non autosufficiente ed oggi si continua come se non fosse avvenuto tutto questo! E’ davvero avvilente!
Con l’entrata in vigore della “legge” 180, per decenni Basaglia ha cercato di curare i malati psichici fuori dagli ospedali ; viene vietata la  riapertura e la costruzione di nuovi “manicomi” introducendo la norma che “accertamenti e trattamenti sanitari sono volontari”; che TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) a base di farmaci antipsicotici dura solitamente 7 giorni e deve essere richiesto da uno psichiatra, firmato dal Sindaco e convalidato del giudice tutelare; che tutti gli interventi relativi alla cura,  prevenzione e riabilitazione devono essere attuati di norma dai servizi e dai presidi psichiatrici extra ospedalieri.
In quel di norma si nota tutta la lacuna in cui la psichiatria ha vissuto e vive tutt’ora in aperta ambiguità perché si dà il mandato al privato di curare i pazienti con costi elevati; inoltre nei Reparti Ospedalieri a volte non esiste la presenza psichiatrica ed i pazienti vengono sottoposti a terapie massicce di farmaci tanto da renderli socialmente accettabili e poi dimessi, per essere riammessi qualche settimana o mese dopo.
In breve la legge ha due movimenti d’interpretazione, perché alcuni sostengono che la legge 180 va rivista, rimodernata, mentre il privato, ripeto “copre” il 50% delle esigenze del pubblico con alti costi; altri propensi per potenziare i Dipartimenti di Salute Mentale  ed attuare prevenzione, reinserimento sociale, lavorativo.
Siamo favorevoli al potenziamento dei Dipartimenti, ma contrari a quanti sostengono per nessun ricovero od ospedalizzazione pubblica, negando la cronicità ed il problema dei pazienti “difficili” (forse pensando di curare con la buona parola in alberghi a 5 stelle), favorendo in tal modo il lucro ed i business privati, come, forse, in atto sussiste!
E’ opportuna la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi più “difficili” da riabilitare onde evitare che sulle famiglie gravino un carico insostenibile di disagi, costi e pericoli, con servizi specifici in strutture adeguate, l’autorizzazione al TSO obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente almeno in determinate condizioni, la prevenzione dei disturbi di comportamento e di psicopatie in età giovanile.
Le norme che regolano la 180 vanno rivedute in una proposizione che renda ragione e giustizia, perché ancora oggi questa “problematica” ha compiuto un cammino tra demagogia e conflittualità (dobbiamo sottolineare che il concordato Testo Unificato Burani-Procaccini sulla riforma dell’assistenza psichiatrica è letteralmente sparito dall’agenda parlamentare dall’aprile 2005: quelli che hanno compiuto questo “pateracchio” ne dovranno rispondere alla loro coscienza!).
A 34 anni dall’emissione della legge 180, insiste una sola domanda : mentre le famiglie sono rimaste sole e con esse la società, su una realtà così sconvolgente, quali risultati qualitativi sono stati raggiunti?
Per le iniziative a favore di questo popolo di sofferenti, non possiamo non citare i continui ricordi di questo grave ed urgente disagio sociale con finalità pastorali-sociali da parte dei Vescovi, dalla Santa Sede Apostolica “Servire i malati nel corpo, nell’anima e nello spirito” è il monito che ci viene dal Messaggio del S.Padre Benedetto XVI°( XXIII° Congresso Mondiale della FIAMC 6/9 maggio 2010).
Vorrei ricordare una frase che illustra molto bene quale importanza ha in seno alla società la malattia mentale nelle parole del dr. Hiroshi Nakajima ex-Direttore Generale OMS che nel 1996 in Vaticano nella Conferenza Internazionale sul disagio mentale disse: “Dobbiamo offrire delle strutture sanitarie e non dei luoghi di custodia “ (da Atti XI° Dolentium Hominum n. 34 Anno XII° 1997 n. 1 Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari).
La n/s Associazione ha chiesto ai Parlamenti Italiano ed Europeo con due Petizioni in itinere, ripeto, servizi specifici in strutture adeguate e norme legislative aderenti alla realtà che non si deve più nascondere!
Lo recepiscono i Signori della Politica ed il Governo Monti?
Tutti dobbiamo mantenere molto attenta e vigile l’attenzione verso le attese dei cittadini, tutti, specie le Istituzioni, con profondo senso di responsabilità da non ignorare, nella consapevolezza che deve essere recuperato quella credibilità e quel “buon senso” che la gente attende in questi momenti, dove manca in maniera grave!
Alla Politica, al Governo: riducete i privilegi e date una mano a chi soffre!

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