Gentile Signor
Direttore,
non si possono
"sentire" quelle "dichiarazioni" del Governo
Monti, "fuori" come siamo "fuori" da ogni
riferimento politico, ma in tempi di recupero della solidarietà, della
morale e dei principi evangelici, non possiamo stare "fermi".
Quel "Fondo
dopodinoi" è richiesto da me fin dal 7 ottobre 1998 al Parlamento Italiano
(ed Europeo) nelle Petizioni a norma dell'art. 50 della n/s Costituzione,
perché rispondente da una esigenza fondamentale delle famiglie colpite da
quel "bubbone sociale", che è la malattia mentale, dalla disabilità
fisica molto pronunciata, "Fondo" che costituirebbe un
"salvagente" per il futuro dei propri familiari superstiti, oggi
negato!
di Franco Previte
I 150 milioni di euro, derivati dal gioco d’azzardo,
previsti per la costituzione del Fondo “DOPODINOI”, approvati dalla Camera dei
Deputati, sono stati respinti dal Governo Monti!
Apprendiamo che il Fondo ed i 150 milioni di euro
derivati dal gioco d’azzardo previsti per la costituzione del Fondo “Dopodinoi”
approvato dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (maggio
2012), sono stati respinti dal Governo
Monti (Sottosegretario per le Politiche Sociali Cecilia Guerra!).
Il Governo Monti, quindi, per ora non considera il
futuro di quanti, disabili fisici od handicappati psichici, sono e saranno
senza famiglia od assistenza e getta sulle loro spalle un ulteriore pietoso
fardello, dopo il misero budget del 0,4% destinato per le spese sociali,
dimostrando uno Stato, sordo, irresponsabile e antidemocratico.
Anche se stringenti vincoli di finanza pubblica non
permettono di avviare tale “Fondo”, ci sorprende che in tempi di crisi
economiche provengono proprio dal Governo richieste di sacrifici alla povera
gente (non solo povera economica, ma del subire) ed evidenti negazioni al mondo
cattolico e della sofferenza, quando spese militari ed “altre vane” quali (viaggi
all’estero, in Italia, telefonini, auto blu, privilegi et similia) abbondano
nel bilancio statale.
La società italiana, specie le famiglie, è molto
preoccupata per la mancanza di sostenibilità finanziaria del servizi pubblici
inerenti il disagio mentale e questa “peste sociale”, purtroppo, è un progetto
sanitario-legislativo incompreso ed incompiuto.
Nei dibattiti parlamentari e con le leggi finanziarie,
come ci informano i mass media, nessuno ha riconosciuto l’urgenza di interventi
sanitari-legislativi nei confronti dei circa 10 milioni di cittadini italiani
affetti da disturbi psichiatrici di natura ed intensità diverse, colpiti da
forme di depressione o da schizofrenia, dove sono notevoli, in massima parte,
la carenza di prevenzione, strutture, cure, specie nel gruppo delle disorientate
famiglie.
A questo proposito mi ha colpito la lettera di un
disabile (pubblicata da h-Press pag.50 del 31.01.2004) con una frase :
“L’Italia non deve fare discriminazioni. Per me non è una condanna essere
disabile : lo è l’essere italiano”.
Non di meno contiene, quale grido di dolore,
l’espressione accorata di un donna, “qualcuno mi aiuti a portare la croce”, per
il figlio schizofrenico in famiglia, “urlo” che ho sentito durante una mia
partecipazione ad una Tavola Rotonda dal titolo “La malattia mentale speranze
disattese”, nella Radio Buon Consiglio a Frigento (AV) - Suore dell’Immacolata
- del 14.9.2004 (un’emittente radiofonica che trasmette in 38 Paesi nel mondo).
Ma non sono forse questi i segnali di un disagio
interno che vanno compresi ed aiutati?
Non sono state valutate, purtroppo più che per
esigenze sanitarie ragioni politiche, le carenze delle leggi 180 e 833 del 1978
e non sono state realizzate strutture alternative di accoglienza di questi
“pazienti”, scaricando tutto da ben 34 anni sulle famiglie e sulla società!
Non ci stanchiamo di ripeterlo, anche se potrebbero
essere disdicevole, ”gutta cavat lapidem” (la goccia scava la pietra!),finché
questa “situazione” non avrà una sua sicura definizione, saremo in trincea per
“evidenziare” queste urgenti necessità del tutto ignorate dalle Istituzioni.
Le Istituzioni hanno paradossalmente dimenticato il
problema handicap mentale, ritenuto esautorato nonostante gli episodi di lucide
follie che si fanno sempre più frequenti in questi n/s turbolenti giorni, (ultimo
quello avvenuto a Codroipo-Udine, dove il figlio ha ucciso a coltellate il
proprio padre ed in campo europeo in Finlandia a Hyvinkaa dove un giovane ha
sparato con due fucili sulla folla senza una motivazione).
Secondo i mass media, l’Italia oggi, è allineata con
gli altri Paesi Europei per malati con disturbi psichici, ma con livelli più
bassi di terapie e strutture non sufficientemente appropriate, da una poca
valutazione e di validi provvedimenti legislativi, questi ultimi, che in Europa
si attivano ogni 2/3 anni, mentre in Italia sono passati 34 anni senza alcun
“risveglio parlamentare o governativo”.
Le patologie mentali che affliggono milioni di persone
nel mondo ed in Italia , fra le principali sono:
Depressione, il male
“oscuro” che comporta disturbi del tono
dell’umore, distrugge il morale e lo spirito della persona. Essa colpisce in
età giovanile tra i 18 e 30 anni ed il fenomeno acquista il carattere di vera e
propria calamità sociale. Gli psichiatri dicono che spesso non è facile
distinguere la semplice demoralizzazione ad una condizione patologica, ma pare
che a tutto ciò vada incontro circa il 15% di uomini ed il 25% le donne. Quindi
una malattia da non confondere con i banali e transitori rilassamenti dell’umore.
La depressione grave, dopo l’accertamento psicoterapeutico, diventa difficile
perché le funzioni psichiche sono limitate. La malattia si può curare con
farmaci per fare in modo che la persona recuperi la capacità di comunicazione
necessaria per intraprendere una psicoterapia. Questa ultima tende ad ottenere
una riattivazione del pensiero e la correzione di atteggiamenti mentali
negativi, cosa che avviene principalmente con il colloquio tra paziente ed il
terapeuta.
Schizofrenia, o
dissociazione della personalità psichica. E’ una forma di psicosi molto
complessa che investe il pensiero, la vita emotiva e gli atti volitivi
dell’interessato caratterizzando persona, mimica e movimenti. Sotto il profilo
soggettivo viene vissuta dall’infermo come un fenomeno di depersonalizzazione
in alternanza ad atteggiamenti normali.
Anoressia,
consiste nella perdita di appetito o l’abbandonarsi a digiuni che spesso
culminano in un disordine mentale.
Bulimia, consiste
nell’eccesso di appetito, che al contrario come sopra, è uno stato d’ansia che esaspera un errato rapporto con
il proprio corpo. Entrambi disturbi sono
gravi sotto il profilo medico e sociale. Il 9% tra i giovani tra i 9 e 15 anni soffrono di queste due
malattie.
Psicosi, è una
malattia che può provenire da cause congenite, nascita prematura o difficoltà
respiratorie fino all’asfissia, o lesioni cerebrali al momento della nascita,
con forti probabilità di diventare psicotici.
Nevrosi e
turbe psichiche non psicotiche, colpiscono, specie i bambini, in forme indotte da
fattori ambientali, quali carenze affettive da parte di uno od entrambi i
genitori, facile irritabilità, difficoltà motorie, totale mancanza di fiducia
negli altri, paure eccessive quale quella di andare a scuola o stare insieme ai
coetanei, sono appunto sintomi di turbe psichiche non psicotiche.
Autismo,
consiste in un deficit cognitivo, cioè difficoltà di comprendere il linguaggio
con gli altri .
Mutismo, il
contrario dell’autismo in quando il paziente sceglie alcune persone con cui
comunicare.
Epilessia, malattia legata a cause congenite, con attacchi che
possono scatenarsi anche solo con l’esposizione per poco tempo davanti alla
televisione, oppure per una timidezza di origine patologica.
Alzheimer, il
Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-IV) definisce la
malattia come “decadimento delle funzioni corticali superiori in assenza di
importanti obnubilamenti della coscienza” deterioramento della memoria, incapacità
di controllo delle emozioni ecc.
La realtà psichiatrica” oggi è un po’ diversa da
quando nel 1978 vennero promulgate le leggi 180 e 833.
Prima della disanima dei brevi dati statistici,
bisogna considerare che il Testo
Unificato Burani-Procaccini, dove era abbinata un mia Petizione, è sparito letteralmente dall’Agenda
Parlamentare dal 2005 e da quella data non sono state rilevate risorse
parlamentari relazionali sorte per la soluzione di questo grave ed urgente
disagio sociale che tante vittime innocenti apporta nella società e che investe
anche la sicurezza di tutti i cittadini.
Il 40 % delle richieste al medico di famiglia ed il
20% dei ricoveri, pare, siano conseguenti a patologie psichiatriche, mentre il
modello unico di trattamento dei servizi pubblici che affrontano l’attacco di
panico, depressione o schizofrenia dimostrano che è inadeguato e costosissimo.
Il 20% della popolazione (quasi 10 milioni) accusa
disturbi psichiatrici (dalla depressione alla schizofrenia grave, quest’ultimi
in cura circa il 10%), il 16% da varie forme di disagio mentale, il 4% di
disturbi mentali, mentre il 30% assume psicofarmaci.
Le famiglie sono colpite in almeno dei suoi componenti
dalla depressione: il 15% uomini, il 25% donne.
Solo circa 500.000 persone all’anno si recano nei
Centri di Salute Mentale, a fronte di una spesa sanitaria per la psichiatria
del 3,5% (in Tanzania il 7%, in Inghilterra il 10% in Australia il 12%), ma
circa 5 milioni di cittadini oggi devono ricorrere alle cure private (9°
Congresso Nazionale della Società di Psicopatologia- Roma 24/28 febbraio 2004).
Il Piano
Sanitario 2003/2005 (Governo Berlusconi) sul problema inerente la
salute mentale, pur riconoscendo urgenti necessari significativi interventi,
era solo sintesi propositiva e programmatica di futuro decentramento dei poteri
per la salute pubblica alle Regioni da parte delle Stato, quest’ultimo garante
dell’equità di attuazione nelle singole realtà regionali e delle discrepanze
tra il Nord ed il Sud, considerando impellente la chiusura degli Ospedali
Psichiatrici Privati (oggi chiusi definitivamente), quelli Giudiziari (verranno,
forse, chiusi nel 2013), l’attivazione di interventi nel disagio psichico nelle
carceri, programmai adeguati per il sostegno delle famiglie dei malati psichici.
Il Piano
Sanitario 2006/2008 ( Governo Prodi) sulla tutela della salute mentale,
riportando punti di criticità, aveva solo sostituita la “Commissione Nazionale
per la Salute Mentale” in coordinamento con la “ Consulta Nazionale per la
Salute Mentale” senza altri significativi riscontri a favore a favore della
patologia .
Sul
concreto odierno 2012 le Istituzioni non risolvono, dopo ben 34
anni in maniera tangibile le reali esigenze dei malati, delle loro famiglie e
quello che preoccupa l’opinione pubblica è la sicurezza di tutti i cittadini ed
il “dopo di noi”, è stato
sempre richiesto nelle n/s Petizioni fin dal 7 ottobre 1998 ai
Parlamenti Italiani ed Europei con una “procedura “suggerita” alle Istituzioni
ed al Governo in carica
Secondo
il Censis il 15% delle famiglie sono colpite in alcuni dei suoi
componenti da malattie mentali.
Secondo
dati ANSA (4.12.2004 R
CRO SOB S04 R46 INT QBXB) le famiglie che vivono un dramma di psicopatologia
grave sono circa 600 mila e 200 mila famiglie con un familiare che non risponde
alle cure oppure non vuole curarsi. I Dipartimenti di Salute Mentale sono
presenti in tutta Italia, ma con diversità nelle Regioni, queste ultime al di
sotto degli standard obiettivi. I posti letto in strutture pubbliche sono più
numerosi al Nord. Le strutture residenziali hanno operatori in numero di circa
30.700 di cui il 48% infermieri ed il 18% medici e sono sufficienti in Liguria,
Toscana, Trento e Bolzano. Gli psichiatri sono in numero inferiore del 25%
dell’auspicabile, cioè mancherebbero almeno 5000-7000 operatori.
Secondo
l’Istat soffrono di disturbi psichici il 15% gli uomini ed il
25% le donne, dai 18 ai 30 anni di depressione, gli adolescenti circa 80 mila.
Secondo
Aris Dossier Psichiatria – dicembre 1995, ogni anno 235 bambini di età
compresa tra 0 e 12 anni vengono ricoverati per disturbi mentali: nevrosi e
turbe psichiche non psicotiche e psicosi. Tra queste ultime vi è l’autismo,
sempre più in crescendo, che colpisce 2 bambini su 1000.
Secondo
Eurispes 1 adolescente su 4 fa uso di droghe ed alcolici.
Secondo
Datamedia rileva che su un campione di 1000 italiani nella
fascia tra i 15 e 17 anni il 27,5% dichiara di aver esperienze di depressione,
il 9% di anoressia e bulimia, il 62,5% dichiara di sentirsi depresso qualche
volta, il 2,5% dichiara di fare uso di caffè, droghe leggere, alcool che
possono scatenare l’insorgere di malattie maniaco-depressive.
La depressione interessa sempre più giovani, dei quali
il 12,5% afferma di aver pensato al suicidio per un grave lutto, il 35% per la
solitudine, il 20% paura del futuro, la mancanza d’affetto il 2,5%. Interessa
un numero sempre più crescente di adulti, infatti il 44,6% la considera una
vera e propria malattia, afferma di aver avuto esperienze dirette il 17% tra i
18 e 24 anni, il 36% tra i 24/ 44 anni ed il 40% sopra 65 anni. Il disagio mentale colpisce
circa 80 mila adolescenti. Colpisce ancora immigrati senza fissa dimora,
imprenditori a seguito di fallimento, persone per mancanza di lavoro, con
anomalo inserimento sociale, stress, alzheimer, computer addition (malattia
psicologica che può portare al disordine psichico per persone che trascorrono
molto tempo al computer), epilettici (malattia legata a cause congenite),
mobbing ( abusi psicologici nei confronti di terzi sul posto di lavoro o dalla
società).
Secondo
l’Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione e la schizofrenia colpiscono il 2% della
popolazione di tutti i 5 Continenti.
Questi “convulsi”, forse “incerti” ed “aridi” dati
statistici, sono molto significativi ed indicativi, anche se possono costituire
dubbi o perplessità sulla loro autenticità o veridicità, tuttavia non ci
distolgono dal pensare che i “fattacci” compiuti da menti psicologicamente
alterate e da raptus che quasi ogni giorno avvengono nel nostro Paese,
costituiscono una verità, una cruda realtà, una fondamentale dimostrazione di
questo grave disagio sociale che ci deve
richiamare alla ragione tutti, principalmente le Istituzioni.
In ambito europeo data la diversificazione di leggi e
trattamenti, necessita una normativa
d’adeguamento comunitario utile e tale che i membri della UE possono
indirizzarsi in maniera omogenea e con meccanismi di perequazione per
migliorare la qualità di servizio, prevenzione, cure, reinserimento sociale e
lavorativo garantendo sicurezza ai cittadini ed ampia tutela della salute per i
sofferenti psichici, cittadini europei che necessitano ed abbisognano più degli
altri di promozione della loro dignità e dei loro diritti. (vedere http://digilander.libero.it/cristianiperservire
15 maggio 2012 comunicazione della Commissione Europea – Petizione n.1003/2011
sull’handicap mentale ), per una n/s richiesta di una Direttiva Comunitaria specifica, limitata, circoscritta,
uguale e con la stessa valenza in tutti i 47 Stati membri della Unione Europea.
Il Beato Giovanni Paolo II° nel gennaio 2004 al
Simposio Internazionale avvenuto in Vaticano sul tema “Dignità e diritti della
persona con handicap mentale”, ha rivolto un’ invito morale alle Istituzioni al
rispetto della dignità dell’uomo psichicamente malato ed a prendere opportuni
provvedimenti legislativi affermando, fra altre volte, che: “tutele giuridiche
devono essere prese ed essere capaci di rispondere ai bisogni ed alle dinamiche
di crescita della persona handicappata e di coloro che condividono la sua
situazione a partire dai suoi familiari” (Atti 1° Conferenza Internazionale Vaticana
Dolentium Hominum n.34 Anno XII 1997 n. 1 “Disagio della mente umana”).
Una “voce” forte, una “parola” indicativa, una
“proposta” vera quella che viene dalla Chiesa Cattolica che non lascia alcun
dubbio nell’esercizio pastorale, perché “i valori della vita non possono essere
decisi dalle mode o dalla politica” (Udienza Generale del Papa- Piazza S. Pietro
17 ottobre 2007).
La politica non è una pia illusione, ma come tutte le
illusioni lascia il posto alla delusione e soltanto la speranza non ha fine.
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