24 agosto 2022

Resoconto del Secondo Summit sulla Leadership Internazionale di UPF 2022

Riconciliazione Coreana, Libertà religiosa e Nuove alleanze per la pace in Africa e nel Mondo

Condoglianze per la scomparsa del Primo Ministro Shinzo Abe

Trecentocinquanta leader mondiali appartenenti alle 157 nazioni che intrattengono relazioni diplomatiche con le due Coree hanno partecipato in presenza o virtualmente al secondo Summit 2022 e Leadership Conference.

Sponsorizzato da Universal Peace Federation (UPF), l’evento ha avuto per tema "Verso la pace nella penisola coreana e per una cultura mondiale di pace” e si è svolto presso il Jamsil Lotte Hotel di Seoul dall'11 al 15 agosto 2022. 

Nel corso dell’incontro i partecipanti hanno ribadito il loro impegno per la pace nel mondo e in particolare nella penisola coreana. Hanno affrontato il tema del diritto alla libertà di religione e hanno sollecitato un impegno maggiore per la formazione dei giovani del continente Africano, che sta emergendo come potenza globale.

Nel discorso di benvenuto Thomas G. Walsh, chairman di UPF ha espresso la speranza che l'attenzione e le prospettive di pace per la penisola coreana possano suscitare un interesse internazionale sempre maggiore e che “le divisioni del mondo possano riconciliarsi in un’umanità unita e in una cultura di pace globale”.

Particolare emozione ha destato la cerimonia in ricordo del Primo Ministro Shinzo Abe, durante la quale i convenuti hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa dell’uomo politico. UPF ha dedicato in suo onore un video e un omaggio floreale. 

"Mio nonno diceva sempre che la pace è l'unica cosa della quale le persone non possono fare a meno", ha affermato lo Sceicco Mansour Diouf esponente della Murid Brotherhood del Senegal, aggiungendo che "dovremmo sentirci tutti come fratelli...". Auspicio che è stato accolto con grande apprezzamento da parte dei leader religiosi e da tutti gli altri partecipanti.

La Riconciliazione della penisola coreana è stato il tema principale del Summit, in omaggio al Reverendo Dottor Sun Myung Moon e alla Dottoressa Hak Ja Han Moon. 

Fondatori di UPF e nati entrambi nell’odierna Corea del Nord, i coniugi Moon hanno dedicato tutta la loro vita per questa nobile causa e per la pace nel mondo. 

Nel 1991 il reverendo Moon, noto anticomunista, è volato a Pyongyang per incontrare Kim Il-sung, il presidente della Corea del Nord. Al termine dell’incontro i due leader si sono abbracciati fraternamente e hanno deciso di intraprendere insieme diversi progetti e attività. 

Per Michael Jenkins, presidente di UPF International, “questo incontro è la testimonianza della possibilità di riconciliare gli ottanta milioni di abitanti della penisola coreana nonostante decenni di divisione”. 

In occasione della commemorazione del decimo anniversario della morte del Reverendo Moon, svoltasi durante il summit, il premier nordcoreano Kim Jong-un ha fatto pervenire alla signora Moon un omaggio floreale accompagnato da un messaggio personale.

Per l'ex Primo Ministro canadese Stephen Harper ci sono ancora segnali scoraggianti per la pace. La Corea del Nord ha lanciato quest’anno trentun missili; minaccia di porre fine alla moratoria dell'era Trump sui lanci dei missili balistici intercontinentali e sui test nucleari; e “non sta dimostrando nessun interesse per i colloqui con Washington".

Nel suo videomessaggio l'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che la sua amministrazione ha lavorato innanzitutto per tenere il mondo “fuori dalla guerra" e poi per cercare una svolta. Questo ha portato alla strategia della “massima pressione” sulla Corea del Nord, ma mostrando nel contempo “una sensibilità e un coinvolgimento senza precedenti per questa nazione”.

Nel corso del convegno l’Universal Peace Federation ha organizzato una Delegazione esplorativa per la pace nella penisola coreana composta da importanti personalità statunitensi e da leader sudcoreani. All’iniziativa ha partecipato Joseph DeTrani, Ambasciatore e Inviato Speciale dei Six-Party Talks con la RPDC dal 2003 al 2006. Il diplomatico ha spiegato che uno degli argomenti di discussione è stato lo studio di “piani audaci per indurre la Corea del Nord a un riavvicinamento”.

"L'idealismo deve essere radicato nel realismo" e “il dialogo e la preparazione militare devono procedere di pari passo” ha affermato Harry Harris, ammiraglio della Marina degli Stati Uniti, già ambasciatore americano in Corea del Sud dal 2018 al 2021. Ha aggiunto di sentirsi incoraggiato dalla scelta del presidente della Corea del Sud Suk-yeol Yoon di “fare dell'alleanza USA-ROK il fulcro della politica estera del governo coreano".

Per Walter Sharp, ex generale delle forze americane del Comando ONU e delle Forze congiunte ROK-US dal 2008 al 2011, “sono necessari tutti gli elementi del potere” - diplomatico, d’intelligence, militare ed economico - per portare la Corea più vicina alla riunificazione pacifica della penisola. 

 Alexandre Mansurov, professore aggiunto della Edmund Walsh School of Foreign Studies dell’Università di Georgetown ha rilevato che il silenzio della Corea del Nord nei riguardi del dialogo è “inquietante”, ma ha lodato la “solidità come una roccia delle nostre alleanze” con le potenze della regione. 

Subash Kaji Shrestha, Vicesegretario Generale dell'Istituto regionale asiatico dell’ideologia Juche in Nepal, ha affermato che la Corea del Nord mira alla riunificazione pacifica basata sull’Umanesimo Universale e "senza l'interferenza di potenze straniere". Lo studioso ha ricordato l’Accordo di Panmunjom del 2018 nel quale le due Coree “affermano il principio che determineranno il destino della nazione coreana di comune accordo”. Ha aggiunto che le attuali relazioni intercoreane sono state "riportate indietro nel tempo prima della pubblicazione" dell’accordo. “Noi, partecipanti al vertice di UPF dovremmo fare del nostro meglio per capire la situazione”, ha raccomandato il dottor Shrestha, aggiungendo che l'UPF è “molto apprezzata per la sua diplomazia parallela rivolta alle iniziative di pace” nella penisola coreana.

Questo Summit si basa sulla Risoluzione di Seoul 2022. Il documento è stato firmato nel febbraio dello stesso anno da Ban Ki-moon, già Segretario Generale delle Nazioni Unite e presidente del THINK TANK 2022 di UPF; e da Samdech Hun Sen, Primo Ministro del Regno di Cambogia. La risoluzione prevede “due Stati verso una nazione, una penisola, un popolo e una cultura”. Per Thomas G. Walsh, la risoluzione di Seul 2022 pone le basi per un futuro accordo globale che stabilisca “un pianeta, un’umanità e una cultura di pace universale”.

Sok Siphana, Responsabile dell’Asian Vision Institute, un think tank cambogiano che lavora per l’avanzamento della Risoluzione di Seoul, ha affermato che sta preparando insieme con altri studiosi la Carta della pace universale. Questo documento si basa sui principi fondamentali della convivenza pacifica; del rispetto reciproco; della tolleranza; dell’unità nella diversità; della non interferenza; e della risoluzione pacifica delle controversie. Lo studioso ha letto una lettera di congratulazioni del Primo Ministro Hun Sen, che ha esortato tutti i membri di UPF a "proseguire con fermezza nella loro missione di pace”.

Anche Muhammad Buhari, Presidente della Nigeria ha inviato una lettera di ringraziamento alla dottoressa Moon e di incoraggiamento per i partecipanti, invitandoli a continuare a lavorare attivamente per la pace.

Lu Hsiu-lien, Vicepresidente di Taiwan dal 2000 al 2008, ha invitato i leader mondiali a “fare un altro miracolo”, quello di aiutare Taiwan a rimanere “parenti lontani e vicini stretti” con la Repubblica Popolare Cinese e a dissuadere questa nazione dalla sua politica finalizzata alla realizzazione di "Una Cina".

Altri momenti salienti del Summit sono stati i festeggiamenti del Quarantesimo anniversario del The Washington Times e il Sessantesimo di fondazione dei Piccoli Angeli. Nel corso della cerimonia celebrativa del giornale della capitale americana, il Presidente Thomas P. McDevitt; il Presidente ed editore esecutivo Christopher Dolan; e l’Opinion Editor Charles Hurt hanno parlato dell’influenza positiva del The Times sulla società, per la qualità dell’informazione e per l’impegno a sostegno dei valori di libertà, fede e famiglia. Il Times, ha ricordato Dolan, come "ospite a casa tua", non prenderà mai in giro né te né la tua fede.

Nel corso delle celebrazioni del loro anniversario, i Piccoli Angeli, la compagnia di danza folcloristica sudcoreana di fama mondiale, composta da bambini e bambine dai nove ai quindici anni, fondata dai coniugi Moon, ha allietato i presenti con uno spettacolo di canti e danze tradizionali. Anche la Dottoressa Moon, nota come Madre della Pace, ha partecipato alla rappresentazione e ha espresso parole di gratitudine e di amore per i bambini e per i presenti.

La Sessione sulla Protezione della libertà di religione nel mondo 

Mike Pence, ex Vicepresidente americano ha affermato nel suo videomessaggio che la libertà di religione è la “prima delle libertà” perché è “il fondamento della vera grandezza di una nazione” 

La libertà religiosa è “l’argomento più importante del pianeta” ha affermato Newt Gingrich, Presidente della Camera degli Stati Uniti dal 1995 al 1999. Presuppone l'esistenza di Dio, che sia Lui a dare all'umanità i suoi diritti e questo stabilisce la base della libertà”.

“La libertà religiosa è un elemento chiave per la sicurezza”, ha dichiarato Mike Pompeo, Segretario di Stato americano dal 2018 al 2021, ricordando che durante il suo mandato lasciava sempre la Bibbia aperta sulla sua scrivania per trarne ispirazione. Le nazioni che minacciano gli altri Paesi come la Cina e l’Iran, ha aggiunto, “hanno la presa della morte” anche sulla libertà di religione.

Dal Giappone, l'avvocato Norishige Kondo della Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l'Unificazione (FFWPU) ha parlato della situazione surreale dei media nazionali giapponesi, che hanno già tolto dalla narrazione il vero assassino e stanno inducendo l’opinione pubblica a credere che il vero colpevole sia la Federazione. Ha aggiunto che coloro che stanno alimentando questa campagna mediatica sono gli stessi che si sono macchiati delle violazioni dei diritti umani nei confronti di più di quattromila membri della Federazione, attraverso rapimenti, confinamenti e conversioni forzate. Nel 2014 questa storia di abusi è stata presentata al Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite con riferimento alla Convenzione ONU dei Diritti dell’Uomo, che ha fatto richiesta al governo giapponese di prendere i provvedimenti del caso. L’avvocato ha terminato il suo intervento affermando che “nel Paese c’è davvero una grave crisi della libertà di religione”.

Ha fatto seguito la testimonianza di Toru Goto, un membro della Federazione che è stato rapito dai “deprogrammatori” e segregato per più di 12 anni dalla sua famiglia, che non condivideva la sua scelta religiosa. Dopo il suo rilascio è stato ricoverato in ospedale per cinquanta giorni a causa del suo grave stato di denutrizione. 

In seguito a quei fatti Goto ha sporto denuncia contro i suoi rapitori, ma alla querela non sono seguiti né arresti né indagini. Ha quindi intentato una causa civile contro i deprogrammatori, che ha vinto, ottenendo un cospicuo risarcimento. 

Gli attuali attacchi dei media nazionali giapponesi alla Federazione hanno fatto riaffiorare i suoi timori che “questa piaga tossica dei rapimenti, delle reclusioni e delle conversioni forzate possa riemergere, nonostante la Costituzione giapponese garantisca i diritti umani fondamentali e la libertà di religione”.

Jan Figel, Inviato speciale per la promozione della libertà di religione dell’Unione europea dal 2016 al 2019, ha osservato che mentre l'84% della popolazione mondiale dichiara di aderire a una religione, il 79% vive in Paesi “che pongono ostacoli alti o molto alti all’esercizio di questo diritto”. 

Per Massimo Introvigne, direttore del Centro studi sulle nuove religioni (CESNUR), il pregiudizio religioso genera tre mali: "L’intolleranza, la discriminazione e la persecuzione”.

Altri oratori della sessione sono stati il pastore Paula White-Cain della City of Destiny Church; il Vescovo Don Meares della Cattedrale dell’Evangelo; Tom McDevitt del Washington Times, sostenitore della libertà religiosa; e Hee-Taek Chung, presidente del quotidiano Segye Ilbo di Seoul.

La Sessione sull’Africa e le Iniziative per la Pace, la formazione dei Giovani e la Cooperazione Religiosa

L’Africa ha una popolazione composta per il 70% da giovani e ha la potenzialità di diventare il motore del futuro per l’instaurazione di un mondo di pace e di prosperità duratura. Questa situazione offre grandi opportunità per l’istruzione, il lavoro e la protezione dell'ambiente, in particolare per quanto riguarda la desertificazione. “Per noi è imperativo formare i nostri giovani in modo che possano assumersi con determinazione la responsabilità del loro destino”, ha affermato Brigi Rafini, Segretario Esecutivo della Comunità degli Stati del Sahel e del Sahara (CEN-SAD) ed ex Primo Ministro del Niger.

Il CEN-SAD conta ventinove Stati membri; seicentocinquanta milioni di abitanti; copre circa la metà del continente; ed è una delle otto comunità economiche regionali che compongono l'Unione Africana, guidata dal Presidente senegalese Macky Sall.

Nella Conferenza internazionale dei leader giovanili, i responsabili del Malawi, della Nigeria, dell'eSwatini, di Capo Verde, della Somalia, della Repubblica Democratica del Congo e del Niger hanno discusso dell'importanza della formazione professionale e dell’educazione del carattere dei giovani africani. La sessione è terminata con la firma di un accordo per promuovere la formazione di "giovani per la pace".

In un’altra sessione sono stati affrontati i temi riguardanti le religioni e la spiritualità dell’Africa. Alcuni importanti leader religiosi e laici hanno redatto e sottoscritto una risoluzione per la protezione della libertà di religione nel continente. Tra i firmatari, Imboni Dr. Uzwi-Lezwe Radebe, fondatore della Revelation Spiritual Home del Sud Africa; l’Arcivescovo Daniel Okoh, Presidente dell'Associazione Cristiana della Nigeria; l’Onorevole Issaka Sourwema, Ministro degli Affari Religiosi del Burkina Faso; il Reverendo Nevers Mumba, fondatore della Coalizione nazionale cristiana dello Zambia; e il Dottor Nokuzola Mndende, Presidente nazionale del Consiglio delle religioni africane del Sud Africa.

Le Risoluzioni

I partecipanti al Summit sono stati invitati a firmare tre documenti: la Risoluzione per la Carta Universale della Pace; la Risoluzione per istituire un Comitato consultivo IAPD-Africa in collaborazione con l’Unione Africana, per promuovere la cooperazione interreligiosa; e una Dichiarazione sul Valore Universale della Libertà Religiosa, a tutela di questo diritto per tutte le persone.

In aggiunta è stato firmato un Protocollo d’Intesa tra la Comunità degli Stati del Sahel e del Sahara (CEN-SAD), l’UPF, l’International Association of Youth and Students for Peace e la Sunhak Educational Foundation per promuovere la formazione professionale e l'educazione del carattere dei giovani africani.

Il 14 agosto in una cerimonia tenutasi presso l'HJ Global Arts Center, fuori Seul, alla presenza di più di trentamila partecipanti, è stato commemorato il Decimo anniversario della dipartita del Reverendo Moon, “un pioniere della pace e della riunificazione” come ha ricordato Yun Young-ho, Direttore Generale Internazionale di UPF. 

Tra gli oltre cento illustri relatori che hanno partecipato al Summit, vanno annoverati: Macky Sall, Presidente del Senegal; Muhammadu Buhari, Presidente della Nigeria; Mike Pence, Vicepresidente degli Stati Uniti (2017-2021); Dan Burton, membro del Congresso degli Stati Uniti (1983-2013); Jim Rogers, Presidente di Beeland Interests; Paula White-Cain, Pastora della Chiesa della Città del Destino; Don Meares, Vescovo della Cattedrale dell'Evangelo; Hee Taek Chung, Presidente del quotidiano Segye Ilbo; Boris Tadic, Presidente della Serbia (2004-2012); Yves Leterme, Primo ministro del Belgio (2008, 2009-2011); Ehud Olmert, Primo Ministro d’Israele (2006-2009); Neziha Labidi, Ministro delle donne, della famiglia e dei bambini della Tunisia; (2016-2020); German Blanco Alvarez, Senatore della Colombia; Grigore Novac, membro del Parlamento, della Moldavia; Sunaina Singh, Professoressa e Vice Cancelliere dell’ Università di Nalanda in India; Adi Koila Nailatikau, First Lady delle Fiji (2009-2015); Johnson Toribiong, Presidente della Repubblica di Palau(2009-2013); Patricia Terrazas Baca, Membro del Parlamento del Messico; Ann Higgins, Presidente del World Dance Congress delle Bahamas; Dave Laksono, membro del Parlamento dell’Indonesia; Ross Robertson, membro del Parlamento della Nuova Zelanda (1987-2014); e José Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea (2004-2014).

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