1 luglio 2007

News UPF

La UPF nepalese lancia il giornale “Universal Times”

La Universal Peace Federation nepalese ha lanciato il bisettimanale bilingue (inglese e nepalese) Universal Times, in Kathmandu. Il primo numero, a colori, è comparso il 15 gennaio.
Il direttore, Bindu Raj Adhikari, ha affermato che il giornale sosterrà il processo di pace in corso nel turbolento regno himalayano. “Lo Universal Times desidera contribuire alla creazione di un Nepal pacifico”, ha detto il direttore Adhikari. “Il nostro giornale è indipendente; vogliamo ascoltare la gente, e formare una leadership, che guidi la nostra nazione come dei genitori guidano dei figli”.
La Universal Peace Federation assegna, a persone che si sono particolarmente distinte, il diploma di Ambasciatore di Pace; questo nelle oltre 180 nazioni in cui è presente, e chiede a tali persone di contribuire alla realizzazione della pace sulla base delle loro capacità. Attualmente nei 75 distretti del Nepal vi sono oltre 2.100 Ambasciatori di Pace.

Gli Ambasciatori di Pace dell’Honduras per i bambini senza casa

Gli A.d.P. dell’Honduras hanno dedicato una giornata ai bambini che vivono nel quartiere povero della capitale, conosciuto come la “Città della discarica”. I volontari hanno fornito cure mediche, cibo, ed una festa a sorpresa per quei bambini sfortunati. L’Honduras ha il tasso più elevato di tutto il Sud America di bambini che lavorano nelle discariche: circa 2.000 su una popolazione di soli 7 milioni di abitanti (dati UNICEF). Nella giornata di servizio gli A.d.P. hanno ricevuto la visita di Jorge Mahomar, una persona conosciuta come il “buon samaritano dei senzatetto”. Il governo honduregno ha recentemente assegnato a Mahomar il Primo Premio per il Volontariato. Toccato dalle difficili condizioni di quella comunità, egli sta lavorando per costruire un centro di assistenza per questi bambini che sarà pronto entro il 2007.

Il Presidente indiano Kalam invita i giovani a lavorare per la pace

Parlando al Festival Nazionale della Gioventù, il Presidente Kalam ha detto che l’incredibile forza dei giovani deve essere incanalata verso il lavoro per la pace globale, oggi che la comunità internazionale è dilaniata dal terrorismo e dai conflitti armati.
“Nel ventunesimo secolo, dovremmo conoscere lo scopo della vita”, ha detto il Presidente. “L’umanità sta vivendo un conflitto profondo al proprio interno; nell’ultimo secolo abbiamo avuto due guerre mondiali, terrorismo, conflitti a bassa intensità. Oggi, la metà della popolazione mondiale è formata da giovani, e questa è una forza che deve lavorare per l’avanzamento della pace”.
Egli ha poi stabilito gli obiettivi che la nazione asiatica deve porsi: raggiungere la trasparenza nell’amministrazione politica, la piena alfabetizzazione, la sostenibilità energetica. Ha anche riferito che il 54% della popolazione indiana vive al di sotto della soglia di povertà, e che queste persone possono uscirne se il volano della crescita – le infrastrutture, l’istruzione, l’acqua, l’energia, la creazione di posti di lavoro – subiscono una accelerazione.
“Ogni indiano deve giungere ad avere un titolo di studi universitari o comunque una qualifica accettabile a livello lavorativo”, ha detto, aggiungendo: “Il sistema del venture capital e la formazione all’imprenditoria devono mirare a creare più imprese, in modo tale che possa essere generata un’occupazione sempre maggiore e che ci siano più offerte che richieste di lavoro”.
Gli studenti hanno letto ad alta voce gli obiettivi del suo piano “Vision 2020”, ed hanno giurato di “stabilire delle mete, di raggiungerle e di essere felici del successo degli altri; di mantenere pulito il loro ambiente, di contribuire alla pace nel mondo, di vivere onestamente senza mai farsi corrompere; di accendere la lampada della conoscenza e fare del loro meglio per contribuire alla visione dell’India”.

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