24 novembre 2015

25 novembre: giornata per l’eliminazione delle violenze contro le donne

Femminicidio e disordine della mente veleno del vivere quotidiano: ma dove stiamo andando?

di Franco Previte 
Ormai è quasi diventata una consuetudine, una moda, un sistema: l’escalation di violenze fisiche o verbali verso il mondo femminile! Per celebrare il 25 novembre la “Giornata per l’eliminazione delle violenze contro le donne”, tra altre Associazioni del settore, organizzata dalla Mason Perkins Deafness Fund Onlus, si svolgerà a Siena la seconda Edizione “Donne Segnate”: giornata per ricordare la violenza sulle donne sorde, compresi quei “fattacci” a danno di donne in condizione genetica di ritardo mentale, di disabilità fisica e di altre inferiorità.
Ancora una volta costatiamo che casi di femminicidio avvengono con estrema frequenza e aneliamo ulteriori provvedimenti legislativi. La lotta contro la violenza sulle donne, oggi 2015, si è spostata con estrema escalation nelle famiglie, contro i coniugi, i bambini, i disabili, gli emarginati, le persone indifese. Non possiamo non ricordare quelle donne, madri, sorelle, figlie vittime indifese di violenze d’ogni genere, soprattutto di stupri ricorrenti che lasciano nella vittima profondi solchi, a volte irreparabili anche di natura anche psichica, condotte da uomini senza scrupoli sulla strada dell’egoismo, della permissione più sfrenata e di un relativismo aberrante. Anche se l’espressione “dignità umana” è diventata la parola corrente, essa indica l’essere insita nell’uomo il cui fine è la promozione e la difesa della stessa, di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, promuovendo una cultura della vita che dia un fondamento di amore all’intera società . Le famiglie, incolpevoli, prendono atto di un bilancio sociale alquanto deludente, anche proveniente dai vari gradi d’insensibilità dei rappresentanti della vita pubblica non proprio elogiabili, soprattutto nell’osservare il disinteresse delle Istituzioni, tutte o quasi tutte, intente come sono nella loro litigiosità, invece di “guardare” verso il mondo della sofferenza e perseguire quegli sforzi per assicurare benefici specifici, che non lesino l’inalienabile dignità della persona umana. Reiterati episodi di stupro o di violenze di diverso genere, da alcuni giorni ritornano sulla scena del quotidiano e questi “fattacci” ci lasciano sempre più sgomenti, disgustati, perplessi e sono ancor più gravi se fossero compiuti su donne psichicamente instabili. La dignità umana è un grande capitale da salvare! Questa violenza si potrebbe ritenere un disordine della mente, comunque sta offuscando il vivere quotidiano: ma dove stiamo andando? In quest’ottica rinnoviamo quanto richiesto nella nostra Petizione 2013, per una legge-quadro che garantisca il riordino e la tutela dei diritti di tutti i membri della comunità civile.

Nessun commento:

Posta un commento