6 agosto 2020

Tragedie umane e banalità del male

di Pietro Masiello

Nel suo saggio del 1963, La banalità del male, la filosofa Hannah Arendt si poneva una complessa domanda, la seguente: "Una persona può fare del male senza essere malvagia?". Questa domanda che occupava la mente della giornalista, mentre, nel 1961, seguiva a Gerusalemme per il settimanale New Yorker il processo per crimini di guerra ad Adolf Eichmann, il funzionario nazista responsabile di aver organizzato il trasporto di milioni di ebrei – e non solo – nei campi di concentramento per la Soluzione Finale.
La domanda della Arendt, mi è tornata in mente, quando qualche giorno fa a Crema in provincia di Cremona, una donna si è cosparsa di liquido incendiario e si è data fuoco prima delle 13 in un campo vicino a un ristorante. Un passante, che era in auto con la moglie, è sceso dalla macchina e ha cercato di spegnere le fiamme con un asciugamano, aiutato in seguito da un uomo arrivato con un estintore. Nel frattempo - ha poi raccontato il soccorritore altre persone, sembra circa una ventina, con il telefonino in mano sono rimaste nel parcheggio del ristorante, a filmare il tragico evento in corso. Per la donna non c’è stato nulla da fare.
La prima domanda è se lo spettacolo della donna in fiamme è stato gradevole per gli avventori del ristorante che filmavano il tutto alla stregua di un interessante spettacolo improvvisato. 
Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, davanti all'episodio accaduto, si è chiesta angosciata "Cosa siamo diventati?”. Concordo pienamente con il quesito del primo cittadino, aggiungerei senza punto interrogativo, "da parecchio tempo".
Cosa pensare dopo una tragedia di questo tipo? Intanto che basta con la retorica asfissiante degli ‘italiani brava gente’ c'era da salvare una vita e solo pochissime persone si sono mosse, ai tanti cattolici e religiosi un tanto al chilo presenti, ricordo la frase del Talmud che dice "chi salva una vita salva l’umanità intera".
Quindi al di là della nostra immagine di persone buone e benpensanti, forse siamo nella stragrande maggioranza una numerosa sciatta indifferente e conformista umanità, e forse è meglio non rispondere al quesito del sindaco, visto che dovremmo prendere banalmente atto che oramai, molti di noi vivono verso il mondo intorno, uno stato di totale indifferenza e di quello che succede agli altri non ce ne importa proprio niente. 
E come ci ricordava nella sua utile riflessione il poeta inglese Auden: "Il male divide il letto con noi e siede alla nostra tavola”.

Pietro Masiello
www.pietromasiello.com

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