27 ottobre 2019

Tra le evenienze belle dell'esistenza vi è l'amicizia

di Antonio Saccà

E tra le evenienze belle dell'amicizia vi è il ritrovarsi. Conosci una persona da bambino, da ragazzo. Gli anni volano lentamente, lo perdi, gli anni passano, lo rivedi, gli anni tramontano, lo rivedi, sembra un salire e scendere montagne, la veduta ora è chiusa, ora spazia. Così è la vita, finché siamo vivi.
Posta, un involucro pesante, il nome di chi lo spedisce, e chi lo spedisce... Chi lo spedisce è il pittore Togo*, no, non il pittore Togo, ovvero: il pittore Togo, ma il pittore Togo è un amico di infanzia, proprio di infanzia, a Messina, non soltanto amico di infanzia ma incredibilmente sua madre era stata compagna di scuola di mia madre, e sono rimaste amiche presso che centenarie, e noi andavamo a casa loro... Casa loro: il padre di Enzo (Enzuccio) si chiamava Emilio, ed era un Migneco, fratello del noto pittore Giuseppe Migneco, nell'abitazione di Emilio e Maria, la madre di Enzo, vi erano quadri di Giuseppe Migneco, uno l'ho presentissimo,
alto metri, pescatori con i calzoni arrotolati, volti affamati, e la sabbia a goccioloni pietrosi, Giuseppe Migneco amava quel mondo siciliano  e lo incideva con dura evidenza.

Io parto per Firenze, poi Roma. Enzo si stabilisce a Milano dove opera lo zio Giuseppe. Quando torno a Messina ne so qualcosa da mia madre: Enzo si è dato alla pittura e si denomina Togo. Ora non ricordo se con Enzo ci siamo rivisti a Messina, di sicuro ci siamo visti, e con qualche assiduità diretta o per comunicazione, quando miei conoscenti editori di litografie, serigrafie, incisioni sapendo della mia conoscenza con i Migneco mi chiesero di poter avere qualcosa da Giuseppe Migneco. Andammo a Milano, combinammo con Giuseppe Migneco, ovviamente c'era Enzo. Poi Enzo fece una mostra a Roma, e andai a trovarlo.
Mi inviava alle ricorrenze sue figurine... Adesso questo grosso, elegante, ampio, vistoso libro: TOGO, la sua pittura, giudizi, immagini con amici, critici, un’estesa analisi biografica e valutativa di Rocco Familiari, pure in inglese.
Vi è un tragitto nell'opera di Enzo (non riesco a chiamarlo Togo, mi fa perdere la nota di quando eravamo ragazzi a Messina), dal figurativo all'informale con innesti futuristi, astrattisti, espressionisti. Masse, masse colorate, masse di colore, scontri e incontri di masse colorate, talvolta geometrizzanti. Il rapporto della volumetria coloristica drammatizza o rende lieve il quadro, ed Enzo mantiene questo doppio motivo, tumultuoso,
Togo
nebuloso, burrascoso, tempestoso o quasi evanescente, celestiale... Talvolta combina una sezione del quadro primaverile, rasserenato, un'altra parte corrucciata. Mi fa davvero piacere dire all'amico Enzuccio che non ho colto una minima stonatura di colori! Tanti, tanti quadri, tutti gli arcobaleni della Terra e mai una coloritura fuori posto o che stoni. Non che manchi il contrasto, la drammatizzazione delle masse ma è un contrasto appropriato per dare contrasto non lo sghimbescio dell'informale senza forma di essere informale, è l'informale voluto come informale. E non è che questa armonia degli opposti perda di urto, all'opposto, dà appunto il contrasto, se lo si vuole.
 Sfogliare le pagine ed in ogni quadro percepire le varianti dei colori, delle masse, del dosaggio, e mai una ripetizione, ogni quadro diverso, ogni quadro una composizione a sé stante. Tutti i colori in tutte le sfumature in tutte le masse sezionate in formulazioni distinte e… impaginate. Enzo vive a Milano da... millenni, negli occhi si è portato l’Etna, i nostri giardini, ed il mare dello Stretto di Messina con il tramonto rosso buttafuoco a Capo Milazzo.

* Nota Biografica
Togo (Enzo Migneco) è nato nel 1937 a Milano ove vive e lavora.
Nel suo curriculum figurano circa duecento mostre personali in gallerie di grande prestigio e la partecipazione a rassegne e biennali, sia per la pittura che per la grafica, in Italia e all’estero.
È stato titolare della cattedra di incisione presso l’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como. Dal 2010 espone alla Galleria San Carlo di Milano, è invitato alla 54° Biennale di Venezia, alla Rassegna “Artisti Siciliani” a Favignana, Palermo, Londra e New York, all’Università di Messina, e al Monte di Pietà della stessa città, a Soncino (ex Filanda Meroni), all’Expo di Milano e a Caorle, (Scogliera viva), al palazzo Martinengo di Brescia, al Castello di Montesegale, al Museo di Gibellina, ad Agen (Francia), ancora alla Galleria San Carlo (i quadri neri) al Teatro Vittorio Emanuele di Messina e alla Casa del Mantegna a Mantova presentato via via da Aligi Sassu, Enzo Fabiani, Raffaele de Grada, Paolo Volponi, Sebastiano Grasso, Alberto Cavicchi, Giorgio Seveso, Lucio Barbera, Luciano Caramel, Paolo Bellini, Tommaso Trini, Maria Teresa Prestigiacomo, Vincenzo Consolo, Teresa Pugliatti, Luigi Ferlazzo Natoli, Aldo Gerbino, Sergio Spadaro, Carlo Vanoni, Angela Manganaro, Francesco Poli, Vincenzo Bonaventura, Vincenzo Zuccaro, Elena Pontiggia, Patrizia Danzè e Rocco Familiari.

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