di Antonio Saccà
Mercoledì,
dalle 21,15 fino alla mezzanotte, non ci sono per alcuno. Ho un incontro assai
intimo con una solerte, piacente donna, lei non sa di quest’appuntamento, al
quale in ogni caso non manca, come non manco io. Ci vediamo, per dire, a “CHI
L'HA VISTO?”, un programma eterno del terzo canale della RAI, ne sono fanatico,
mentre di regola seguo minimamente la televisione, con una seconda eccezione,
di cui scriverò. È Federica Sciarelli che regge il programma. Piccola, bionda,
partecipe, grazie al cielo prende posizione, si accende, ribatte, si ostina,
battaglia e ne viene la trasmissione più etica a mia cognizione, un vero
servizio pubblico.
E una fonte di accertamento della nostra società che vale
uno studio sociologico. È noto, “Chi l'ha visto?”, indaga peculiarmente sugli
scomparsi, e li evidenzia al fine di reperirli. E siamo al primo rilievo:
sbalorditivo quante persone svaniscono, e non se ne conosce l'andamento. La
loro vita sembrava nell'ordinarietà. Invece il nulla. Escono di casa, e addio.
Da diventare pazzi, i congiunti. In vero la sparizione è peggior malessere
della morte, dico: malessere. La morte è tragica ma certa, la sparizione,
un’ansia di speranza e delusine da rovinarci, come che sia, sbalordisce quanti
scompaiono. E non la scomparsa per un eventuale misfatto, bensì individui che
volontariamente o per demenza spariscono. O spariscono quasi di certo per un
misfatto, però dubbio, tra la sparizione e il delitto. Epocali, le sparizioni
di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi, in una oscura storia interna ed
esterna al Vaticano, e la sparizione della piccola Denis Pipitono, in una
torbida vicenda di odi familiari in Sicilia. Per anni la trasmissione ha
favorito ogni investigazione e soprattutto ha messo in evidenza le “narrazioni”
perché non fossero trascurate.
Ma, dicevo,
impressiona la scomparsa volontaria o non obbligata. Persone che vagano senza
memoria di se stesse, persone che non intendono restare nella società, persone
che si vergognano di non riuscire a sopravvivere e si occultano, quando non si
uccidono, ragazzi o ragazze in fuga dalla famiglia. La demenza ferisce,
immaginare individui che non sanno ritrovare l'abitazione, viaggiano a casaccio,
preda di tutto e di tutti... Di recente a “Chi l'ha visto?” l'evento di un
giovane che si è illabirintito nella Metro di Roma, e tutte le settimane a
presentarne la rattristante immagine, e il desolato padre, e il devoto
fratello, e sempre Federica Sciarelli, partecipe, e il comitato che si occupa
degli sperduti, e la popolazione che si anima... E veniamo alle considerazioni
psicosociologiche. L'essere umano è ad un tempo sublime e degenerato, e tra gli
esseri umani campeggia somma la Madre. Lo “spettacolo” di madri che cercano i
figli o giustizia per i figli è, in “Chi l'ha visto?”, memorabile. Memorabile
la madre della fanciulla Elisa Klaps (credo sia la denominazione esatta) che
non ebbe requie finché non vide in galera un assassino compulsivo, Danilo
Restivo, e che mai si infangò della sciagurata malattia del “perdonare”,
tutt'altro; e la madre di Denis Pipitone, Piera Maggio, costante dopo anni di
(in)giustizia; e la madre del ragazzo Marco Vannini, implacabile, distrutta ma
ferrigna, oltretutto a dover conoscere che il figlio colpito a morte non venne
soccorso, e la invocava. Quel che onora “Chi l'ha visto?”, è di stare dalla
parte offesa, il che ormai sembra fuor di tempo, non solo dalla parte offesa ma
da chi chiede giustizia e non si contenta dei Tribunali. Così aspettiamo che il
signor Antonio Lolli venga infine processato per la scomparsa della moglie,
della quale si dichiara inconsapevole, e lo vedremo. Ma di “casi” e di figure
materne, soprattutto, ne presenterei a non terminare. Chi vede il programma si
stringe passionalmente, ritrova l'etica sociale, la sente, si scuote
l'indifferenza: è il merito radicale della trasmissione.
Ho un
ulteriore interesse, per FORUM, che avviene giornalmente, dalle ore 11 alle 13
sul V Canale e dalle ore 14 alle 15,30 sul IV Canale, entrambi della Mediaset.
Chi dirige è Barbara Palombelli, più distaccata di Federica Sciarelli, sicura,
elegante, e con qualche lato opinabile, come dirò, nell'insieme del programma.
Forum è una rubrica giudiziaria, dei convenuti conflittuali, e, appunto, un
giudice. Il Giudice ascolta le ragioni delle parti e si ritira per decidere,
nel frattempo i litiganti di solito... litigano, e assai ostilmente, vengono
convocati personaggi in favore o nemici dell'uno o dell'altro contendente,
ciascuno racconta, la Palombelli riassume, dà la parola, legge missive degli
spettatori esterni, concede espressione agli spettatori della sala. Due giovani
fanno da portatori del microfono, o mettono in funzione una bilancia che pesa
chi per gli spettatori in sala avrebbe ragione, o annunciano il Giudice, il
quale, al termine, fa sentenza. Il programma è una miniera sociopsicologica.
Anche in tal caso va notato che abbiamo a che fare con dispute, ma la famiglia
ne risulta massacrata; tradimenti, figli illegittimi, riconoscimenti richiesti
e negati, risse ereditarie, adozioni andate a male, disoccupazione,
disoccupazione, disoccupazione, guerre per tenere o non tenere i figli,
combattimenti per due lire... se il nostro Paese fosse soprattutto quale appare
in Forum ci sarebbe da temere il naufragio, rarissima la generosità, ardua la
sopravvivenza... e, anche, un pubblico in sala che in alcuni soggetti accresce
la tensione, con interventi esagitati, con eccessiva violenza nei confronti
delle parti in causa, con interpretazioni cervellotiche; aggiungono qualcosina
i due “valletti” che commentano a vanvera, e purtroppo cogliamo anche uno dei
malanni del nostro tempo, con l'arte di “perdonare”, l'ideologia del
pregiudizio. Se in trasmissione si ha da vedersela con stranieri vi è un
blocco, il terrore di avere “pregiudizi”, e il pregiudizio apocalittico è
l'essere razzista. Un giovanotto estero convive con un’italiana, incinta di
lui. La donna fa contratto di affitto, non dice che è gravida meno che mai che
ospita in casa parenti del “compagno”, esponendola a problemi legali. Che
proclama il giovane straniero, che la signora la quale vuole interrompere il
contratto dato che è stata ingannata è... razzista. È la chiave magica: se ad
un bugiardo e ad un ladro non comunitario gli si dice ladro e bugiardo, la
risposta è costante: sei razzista, hai dei pregiudizi. Mi spiace che l’interessante
trasmissione non trovi nella Palombelli e nel pubblico la negazione netta di
questo paradigma del pregiudizio, così non possiamo giudicare.
Al dunque,
vengono in luce, in questi apprezzabili manifestazioni televisive non soltanto
quelle bolle nella nostra società ma due problematiche cruciali, la
problematica del “perdonare” e la problematica del pregiudizio. L'una più
micidiale dell'altra. Tutte da scampare.
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