18 febbraio 2012

La Salute e la Giustizia Sociale


E’ logico chiedere se è un atto di giustizia tutelare la salute di ogni cittadino o quella degli animali, ricorrenze che l’opinione pubblica non smette, tra altre, di domandarsi e chiedere se la salute stia diventando un problema crescente per la società o se sta incidendo grandemente sulla produttività ed il benessere della stessa?

Di Franco Previte

Nel terzo millennio cristiano l’uomo d’oggi nella sua condizione sociale deve porsi delle domande alla luce della situazione storica e culturale nella quale si trova e vive, ancor più, se cristiano (quello vero!).
Prendiamo in breve a considerare nel rapporto della Fede Cattolica, la Lettera Enciclica del 14 settembre 1998 “Fides et Ratio” del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II°, oggi Beato, su esigenze e compiti della situazione dell’epoca.
Il Sommo Pontefice fa un’analisi molto approfondita dell’affermarsi del “ fenomeno della frammentarietà, del sapere e del conoscere, considerando molto importante essere difficile e spesso vana la ricerca del senso” (81 cap. 7°), che in buona parte è riconducibile e raffrontabile ai n/s giorni.
In sostanza si può rilevare una degradazione della ragione senza ricercare la verità, una argomentazione dottrinale molto profonda che ci viene consigliata per conoscere il mondo e la vita dell’uomo moderno.
La condizione sociale dell’uomo d’oggi 2012 in una sorte di solidarietà, è conoscere chi è il n/s prossimo, capire chi si trova nella necessità di esigenze ed urgenze, adoperarsi se possiamo diventare prossimo dell’altro nella misura in cui condividiamo le sue difficoltà. In una parola come ci comportiamo di fronte a chi è nel bisogno? Il n/s tempo pare inaridirsi ! Per non dire: siamo allo sfascio totale della coscienza, della morale, della realtà?
Beh! In parte è vero e tutti lo vediamo nel rissoso clima di antagonismo sociale e nelle diverse manifestazioni ed argomentazioni culturali e politiche. In questo clima di crisi economiche, soprattutto morali, è necessario che noi cristiani, senza che nessuno ce lo “suggerisca” dai palcoscenici dei teatri, ci ri-prendiamo certi valori sociali ed etici un po’ dimenticati che tutti insieme possiamo ri-fare nostri.
Bisogna considerare, purtroppo, che il comportamento sociale in genere dei cristiani, i quali dovrebbero ri-trovare e ri-proporre quei valori etici e pubblicamente manifestare la Fede, è spesso veramente tiepidino . Perché tutto questo dire?
Perché, come afferma il Cardinale Tettamanzi ne “Lo sguardo di Cristo” un libro che ci incammina nel terzo millennio, “ la coscienza è il posto nel quale si elabora concretamente un dialogo dell’uomo con se stesso”, dove si pone maggiore attenzione a quanto avviene nel quotidiano vivere, dove siamo tutti compartecipi e responsabili della verità.
E prendiamo ad esempio, quel “dannoso” relativismo che “impera” o comunque di quanto avviene quasi ogni giorno riportato dai mass media dove, fra altri, si citano episodi nei quali si trovano coinvolti gli animali domestici che vogliamo molto bene e rispettiamo, ma bisogna e dobbiamo considerare che anche l’umano essere ha una sua priorità ed un suo valore. Sbaglio?
Infatti per il recupero psicologico dei cani e dei gatti, con problemi di comportamento, vi sono centri dove curano la depressione che significa avvilimento, tristezza, abbassamento di attività e di sensibilità verso stimoli esterni, interventi sanitari ampliati, alberghi ospedali cliniche “creati” ad hoc, spiagge private dove si possono portare gli animali domestici, provvedimenti legislativi a dis-misura. ( tanto da smuovere il fervore di un ex-Ministro della Repubblica!).
Quindi le nevrosi canine e feline hanno maggiore attenzione delle nevrosi delle persone, specie quelle con seri problemi psichici, pericolosi per la collettività, che non sanno dove andare a curarsi perché le Istituzioni sanno poco rispondere a queste esigenze, compreso il Governo Monti e la Politica ( con la P maiuscola) che esternano solo la parola “riforma”!
La Chiesa Cattolica esige il rispetto dell’integrità della Creazione e gli animali sono creature di Dio. Ma non è altrettanto un atto di giustizia, ripeto, tutelare la salute di “ogni” cittadino, anche di quello disabile nel fisico od in sofferenza psichica, come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività?
E’ un atto di civiltà il rispetto verso gli animali, che condividiamo pienamente, ma costituisce, ripeto, una fra le più importanti funzioni pubbliche della società, dello Stato e delle Istituzioni quella nel garantire e tutelare a “tutti” i cittadini la salute, specificatamente incarnata dall’art.32 della n/s Costituzione troppe volte richiamata e poco applicata come osserva il Presidente Giorgio Napolitano, un “dire” tipicamente italiano di rispondere nel modo più pilatesco possibile.
Purtroppo, specie nei riguardi dei sofferenti psichici, è in atto una spietata inefficienza della Sanità Italiana e della Sanità Regionale in questa torre di babele dove non trova spazio una legge-quadro che garantisca, anche, la sicurezza dei cittadini e la tutela della salute mentale di questi “desaparecidos della n/s civiltà”, (argomento per il quale ci siamo dovuti rivolgere alla Commissione Europea con una Petizione), “malati” tesi con le loro famiglie nella affannosa ricerca di ambiti di giustizia e della ragione ed aggiungo per il bene comune. A quante morti innocenti dobbiamo ancora assistere? E su quante coscienze pesano?
Ed ancora ci si domanda, nel proseguo dei tempi, è veramente possibile ed ha un senso pensare che con grande “naturalezza” non si dia corso ad una estrema esigenza, urgente e necessaria, nella ricerca di rimedi legislativi nonché sanitari per una malattia di evidente rilievo sociale che ci riguarda tutti e molto da vicino la cui risoluzione è voluta grandemente ed attesa dall’opinione pubblica?
Innanzi al grave attentato contro l’uomo d’oggi, l’egoismo imperante ed un relativismo eccessivo, tutti, in speciale modo le Istituzioni e nessuno escluso, abbiamo la responsabilità di un severo esame di coscienza “ in capite et in membris ”. A buon intenditore, Signori della Politica e Signori Professori Ministri, poche parole bastano!

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