28 febbraio 2012

La coscienza come nostro senso morale


di Giorgio Gasperoni
(Testo rielaborato dall’Iniziativa dell’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation)


Il cuore e la coscienza sono intimamente legati fra loro e uniscono le loro forze nella ricerca del vero amore. Il cuore è come un propulsore emotivo e intuitivo, mentre la coscienza è come un timone razionale e istintivo. Il cuore ci sprona a stabilire un rapporto di vero amore con gli altri, mentre la coscienza ci guida su un corso sicuro espandendo cerchi di collegamenti con le altre persone.Le diverse teorie sulla natura umana concordano sul fatto che gli esseri umani hanno un  senso morale di base. Esso è stato descritto in vari modi come ragione, coscienza, imperativo categorico o intuizione morale. Il nostro senso morale è fondamentalmente razionale, secondo Immanuel Kant, che definì la sua essenza come l’imperativo categorico.

Il nostro cuore dà l’impulso soggettivo ad agire come un organo esecutivo. La nostra ragione formula leggi generali che servono da struttura oggettiva e pratica per le nostre azioni, come un organo legislativo. La nostra coscienza è un mediatore tra il cuore soggettivo e la ragione oggettiva e funge anche da organo giudiziario, giudicando l’onestà del nostro comportamento.
Gli sforzi per coltivare il carattere morale e stabilire una società civile attestano la funzione giudiziaria svolta dalla coscienza nel produrre un cambiamento sociale. La coscienza gravita verso il bene e la verità e ci mette in guardia contro le tendenze distruttive. Ci punisce anche, facendoci provare un senso di colpa se rompiamo il nostro patto interiore.
Ad esempio le persone sposate possono sentirsi attratte verso qualcuno che non è il loro coniuge. Impulsi potenti possono minacciare l’impegno che uno ha preso nei confronti del matrimonio e della famiglia. Le persone possono avere un’avventura amorosa ma il piacere momentaneo di cedere ai sensi svanisce in confronto ai rimorsi della coscienza che durano tutta la vita.
Naturalmente non tutti sperimentano questi rimorsi di coscienza, perché, proprio come la coscienza può essere rafforzata quando si segue la sua voce, così può anche essere indebolita quando è costantemente ignorata. Come osservò l’educatore russo V. A. Sukhomlinsky nella sua pedagogia per l’educazione morale: “Reprimere la voce della vostra coscienza è molto pericoloso”. Disse: “Se siete abituati a non rispondere ai rimorsi della vostra coscienza su una particolare questione, presto non presterete attenzione a nessun pungolo della vostra coscienza”.*
 * V.A. Sukhomlinsky, Letters to a Son, (Mosca: Provescheniye [Illuminazione], 1987), p. 11.


L’amore che non è vero prende una direzione non etica:

  • È egocentrico e manipolatore; cerca il proprio beneficio a scapito delle altre persone.
  • Spesso esprime un cuore vanitoso che cerca l’attenzione degli altri.
  • Sottovaluta gli altri e trascura i suoi stessi valori.
  • Ignora le posizioni e tende a mettere tutto sullo stesso piano.
  • Tende ad essere possessivo e coercitivo mentre ignora l’impegno.
  • Non dura.
  • Tende ad essere corruttore e corruttibile. Confonde la gioia e il piacere, i valori spirituali e i valori materiali, mentre ignora l’etica familiare.

Le Caratteristiche del Vero Amore
Poiché tutti cerchiamo il vero amore, sappiamo più o meno che cos’è. Ma il potere dell’amore che non è vero può interferire e renderci ciechi. Per mantenere la direzione del vero amore, dovremmo applicare le seguenti linee direttive:


Il vero amore è motivato dal cuore.
Il cuore è l’origine soggettiva dell’amore. Essendo più profondo dell’intelletto, dell’emozione e della volontà, il cuore stimola il soggetto che ama a pensare, sentire ed agire per la felicità dell’oggetto amato.


Il vero amore è orientato sui valori.
Amare gli altri è favorire la loro prosperità, verità, bellezza e bontà. Il modo per cercare i valori negli altri è realizzarli nella nostra vita. Perciò una vita esemplare genera un circolo virtuoso.


Il vero amore è disciplinato.
Essendo reciproco, l’amore crea aree di alta e bassa pressione fra il cuore del partner soggetto e i valori del partner oggetto; il vero amore cerca l’equilibrio e l’eguaglianza e controlla che la giusta qualità e quantità di amore scorra fra i partner. I genitori vogliono che i loro figli si distinguano, pur ricordando che ogni bambino è unico.


Il vero amore è responsabile
Il vero amore si dedica persino a chi è difficile da amare. Se dovessero sorgere degli ostacoli sulla via che porta alla gioia, il vero amore non si tira indietro ma lavora per spianare la strada. I genitori si sentono responsabili di amare i bambini difficili. Il vero amore mantiene costantemente la porta aperta alla reciprocità, ma non obbliga l’altro a varcarla.


Il vero amore è duraturo e costante.
Il vero amore non è sminuito dalle circostanze.


Il vero amore è puro.
Le considerazioni del denaro, del potere e della fama non possono alterare la sua direzione. Guidato dall’etica familiare, cerca la completezza e la perfezione e non si accontenta di risultati parziali o mediocri.


La via del vero amore è quella di integrare sacrificandosi. Alcuni tipi di sacrificio richiedono la disintegrazione del livello più basso per il bene di quello più alto. Questo avviene, ad esempio, quando un missile è lanciato nello spazio; solo lo stadio superiore del missile raggiunge l’orbita, perché gli stadi più bassi si disintegrano e sono sacrificati durante il lancio. Per contro, la via del vero amore comporta un amore che si sacrifica integrando. Nel vero amore il valore del livello più basso cresce mentre serve il livello più alto.

Nessun commento:

Posta un commento