Ma dove è finita quella “solidarietà sociale”, più volte “esumata” e “conclamata” da parte di tutti i politici e dai “Professori”?
di Franco Previte
La politica, sia quella che va in una certa strada che quella che cammina in quella contraria, è in cerca della ribalta dei mass media, ma tutti nella certezza che “sposare” la causa “famiglia” porta consensi.
“ Ogni albero buono dà frutti buoni, ogni albero cattivo dà frutti cattivi, non può un albero buono dar frutti cattivi, né un albero cattivo dar frutti buoni ( S. Vangelo Mt.7,17,18).
Ma la famiglia non è solo quella moderna in cui i componenti “vanno ognuno per conto proprio”, ma quella tradizionale che unisce i coniugi saldamente, che educa i propri figli, che rispetta i genitori anziani e quella, soprattutto, che cura i propri membri allorquando questi restano invalidati, questo lo devono ricordare i “fanatici” che vogliono imporre il concetto diverso della famiglia grande aggregazione sociale.
“Essa punta a gettare luce nella quotidianità”, come dice il Cardinale Tettamanzi in previsione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie nel 2012 a Milano “un’occasione propizia per rilanciare l’esperienza della famiglia e la vita quotidiana”.
Ho sempre ammirato il Presule, a parte la stima e la sincera amicizia, per il coraggio e senza tema di smentita che “nella difesa effettiva dei diritti dei deboli”, ha sempre sostenuto che “non sono diritti deboli”.
Argute previsioni di fronte ai tanti e gravi episodi che si verificano nel n/s Paese quasi giornalmente scaturiti dalla stessa matrice di follia di menti psichicamente instabili nei quali bambini giovani anziani e gente comune sono vittime di incuria violenze ed abusi d’ogni genere, ci lasciano attoniti e sconcertati e con noi l’opinione pubblica.
Areteo di Cappadoccia, medico greco ai tempi di Nerone, un luminare della scienza medica che dopo Ippocrate fu il migliore conoscitore di malati, quasi 2000 anni or sono evidenziò il fatto che la malattia mentale “esplodeva”:
1.) nei mesi primaverili ed estivi come quelli più propensi per l’instaurarsi della sintomatologia maniacale;
2.) nei mesi invernali ed autunnali quelli in cui è facile vedere insorgere la sintomatologia depressiva.
La famiglia “vive” in libertà? Forse! Ma in questi momenti è molto disorientata, incompresa e molto indignata!
L’Italia, come qualcuno ha detto, abbisogna di una ecologia morale, perché il quotidiano antagonismo politico e quel negare ogni valore etico, coperto da una superficiale solidarietà, sono tutti elementi che avvelenano l’atmosfera e fanno perdere di vista le priorità che il “Paese vuole ed abbisogna”.
Se si richiamano i fondamentali diritti umani, i principi civili, cristiani, sociali della vita e della famiglia, allora “qualcuno” innalza un “muro di opposizione”, quasi a contestare e privare il diritto di parlare se si toccano queste “problematiche”.
Se le idee non collimano con la politica con il mondo dei mass media o con frange di contestatori con la scusa ed in nome della parola libertà (noi aggiungiamo libertinaggio!), non si deve tacere, ma difendere il versante della morale!
Purtroppo oggi la famiglia, che la stessa riflessione dell’antica Roma non esitava a definire “Principium urbis est quasi seminarium rei publicae” ( il nucleo primo della città è quasi semenzaio dello Stato), è nel turbinio delle contraddizioni, ma costituisce la principale capacità di relazione sociale, perché senza famiglia non c’è socializzazione.
Anche se si starnazza di aiuti alla famiglia nelle politiche sociali (?) ed in certi ambienti che si appellano “cattolici”(ma sono proprio veri?) continua la cultura di voler prestare cura ad altri “problemi”, perché, ripeto, la famiglia (non è solo quella dei pannolini, assegni familiari o “quant’altro”), ma anche quella dove “insiste”, ripeto, un disabile fisico ed un handicappato psichico e dove avvengono tragedie che quasi ogni giorno la cronaca ci fornisce. Oh! quante ne avvengono sotto silenzio!
Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, Signori della Politica, quando verranno quelle modifiche normative sulla riforma sanitaria- sociale sia nel comparto fisico, che psichiatrico, quest’ultimo atteso da oltre 33 anni?
In questa n/s società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, violenze in famiglia, violenze negli stadi, disagio giovanile, omicidi, suicidi, corruzione in “voga”, droga, eutanasia, depressione, “malesseri” che largamente soffre, se si tenta di distrugge la famiglia, ma come si possono riconquistare i valori umani e fondamentali che regolano la vita e la libertà?
Nei momenti difficili della vita non possiamo restare nel “palazzo” dei nostri privilegi estraniandoci dal mondo, ma è necessario ed improrogabile il coraggio di prendere coscienza e conoscenza della nostra povertà interiore.
La famiglia che i rilevamenti statistici vogliono affermare verso varie forme di vita sociale e di nuove modalità, questa tradizionale famiglia turlupinata è ancora “viva” ed è quella che “vive” di libertà e non, ripeto, di libertinaggio!
Questa deve essere la sintesi di un migliore concetto di libertà, azione, proposizione, civiltà che costituiscono il senso della vita e rispetto della dignità umana in questa civiltà dell’individualismo e dell’indifferenza che si tenta di instaurare I “fattacci” avvenuti dove sofferenti di depressione od in cura per una grave forma di depressione od “altro” uccidono, sono crude manifestazioni di una realtà che da moltissimi anni “invadono le cronache dei mass media” e dimostrano l’inconfondibile e grave stato di deterioramento prodotto dal silenzio e dall’incuria delle Istituzioni.
Cresce e diventa più forte e sentito il bisogno di giustizia, di protezione a fronte di situazioni che procurano paura, insofferenza e delusione per la mancanza di credibili azioni che diano al cittadino almeno la sensazione di essere tutelati, malgrado il meritevole impegno delle Forze dell’Ordine, alle quali devono essere indirizzate parole di plauso per l’impegno di sicurezza .
Si fa tanto clamore nell’immediatezza del dramma, per poi voltare pagina e lasciare nel buio di un angolo, anche della nostra coscienza, i diversi scottanti problemi .
L’Associazione “Cristiani per servire”, a mia firma, con una Petizione col n.1 assegnata alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato e col n.9 assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha richiesto, con la massima urgenza dal 15 aprile 2008, una legge-quadro nazionale di riforma dell’assistenza psichiatrica, affinché le singole Regioni possano in maniera omogenea intervenire con provvedimenti legislativi di aiuto alla patologia mentale.
Non è eccessivo rilevare che per “gente estera” l’assistenza sanitaria è “positiva”, mentre per i cittadini italiani è molto “arida”.
Rifinanziare missioni militari, inutili “viaggi” all’estero, ora, poi, sono diventati “incredibili” e nello stesso tempo “ridicole” le strenue difese per giustificare gli stipendi ai parlamentari, le affannose ricerche di evasioni fiscali a quelli che già pagano ogni balzello, in breve tutto ciò costituisce miliardi di euro usciti dalle pubbliche casse o sottratti alla salute dei cittadini, ebbene queste “metodologie” comportano un non amministrare come dovrebbe fare il “buon padre di famiglia”.
Non voler trovare “fondi” per attivare quegli strumenti tecnici per abbattere le molte barriere fisiche e psicologiche atte a permettere l’integrazione dei disabili nella società affinché siano in grado di assicurare un livello di indipendenza e sicurezza, o non programmare quelle strutture per gli handicappati psichici che attendono una soluzione da moltissimo tempo, dimostrano un grandissimo disinteresse verso la società e verso quel principio fondamentale di solidarietà etica (e dico poco!).
Bisogna stare molto attenti ed accantonare, una volta per tutte, il “mondo ed il libro dei sogni” !
Ma dove è finita quella “solidarietà sociale”, più volte “esumata” e “conclamata” da parte di tutti i politici e dai “Professori”?
Un ennesimo appello è rivolto al buon senso del Governo Monti ed alla capacità del Legislatore perché trovino una soluzione più confacente alla evidente gravità delle molte insufficienze per i disabili fisici, delle notevoli turbe di cui soffrono i malati mentali, per la mascherata eutanasia verso i malati cronici, terminali, anziani, per non dovere ancora “assistere” alla “mattanza di innocenti” come quasi giornalmente avvengono dove impotenti assistiamo!
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