Gentile Signor Direttore,
le problematiche inerenti le condizioni dei "pazienti" con disagio fisico e quelli con disagio psichico, sono ben note a tutti per la mancanza di supporti specifici, specie per sostenere le famiglie che si trovano a fronteggiare situazioni di acuta sofferenza con grande coraggio e solidarietà e che purtroppo si confrontano spesso con le carenze dei servizi socio-sanitari ed i ritardi nella assunzione di leggi di riforma.
In questo periodo di legislatura del Governo Monti non è programmato né orientato "alcunché" alla realizzazione di una rete di servizi utili per attuare in modo permanente e diffuso quel progetto di "riforma di ogni cosa", parola, che tutti usano ed abusano.
E' necessario e fondamentale che le famiglie non si sentano abbandonate, soprattutto che sia garantita la sicurezza dei cittadini.
Risponderà il Governo Monti?
di Franco Previte
Ancora una volta, dato l’andamento delle giornaliere notizie sugli animali (che rispettiamo ampiamente), tutti sappiamo che la “sorte” degli animali fa parte dei diritti e dei doveri riconosciuti, giustamente, dalla “Carta dei diritti per animali domestici” (con modifiche degli artt.638 e727 Codice Penale ), sanzionata dall’art. III-121 della Costituzione Europea.
Ma restiamo del parere che è autentica vergogna, davvero intollerabile, constatare la “sorte” e la ignobile dimenticanza di persone umane, disabili, in fin di vita ed anziane, specie quelle sofferenti le patologie croniche!
Le persone “disabili fisicamente nel corpo”e quelle “handicappate nella psiche” sono totalmente ignorate dalle Istituzioni, dalla Politica e lasciati allo “sbaraglio”, benché la Costituzione Italiana all’art.32 è molto chiara nel “rispetto della persona umana”.
Ma cosa è la malattia mentale? Forse la patologia più aggressiva, che distrugge l’umano essere?
Molto in breve, è una inclinazione, una indisposizione, definita “malattia”, che colpisce il pensiero, i comportamenti, i sentimenti della persona inducendola ad una sua condotta asociale ed anomala nelle relazioni umane.
La sofferenza umana e l’ambito della medicina si è sviluppata fin dai tempi di Ippocrate, considerato il padre della medicina, mentre Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund fu il fondatore della psicanalisi e fu uno dei primi ad interpretare il disagio mentale, cioè quella “forma” che insiste tra comportamenti normali e devianti della persona.
In medicina sono diverse le “espressioni” di questa “malattia” che possono colpire la mente della persona, suddivisa in due grandi categorie : quella della psicosi e della nevrosi. Secondo i dati Istat nella psicosi la più importante e grave è la schizofrenia, “forma” di sofferenza psichica data da una lesione molto profonda della personalità, che rende difficile il rapporto con se stesso ed il mondo esterno, mentre la nevrosi, sul cui sistema nervoso possono a volte agire delle concause, è più frequente e meno grave in quanto l’individuo mantiene il contato con il mondo esterno, anche se in maniera relativa.
Ora, dopo queste povere e modeste disquisizioni “prelevate” dalla medicina abbreviata, è necessario considerare un atto di giustizia e di etica urgente “voltar pagina” per questi sofferenti psichici”, carenti di ogni riconoscimento dei loro diritti, emarginati dalla mancata distinzione del loro delicatissimo problema costituito da quel disagio sociale che tanto danno apporta alla società, lasciati in una completa indifferenza da troppo tempo, situazione che preoccupa e sconcerta l’opinione pubblica.
Il segnale molto evidente che si continua a vedere nella lacuna legislativa, di riordino di questo trascurato ambito sanitario, resta quello della tanto decantata parola “riforma”, in uso, riuso ed abuso dalla politica, soprattutto nel constatare una assoluta “dimenticanza” di considerare urgente e prioritario quel necessario provvedimento legislativo diretto ad una concreta assistenza psichiatrica, che si riscontra assai presente quasi giornalmente negli episodi di lucide follie in cui i protagonisti sono componenti le famiglie, spesso giovani ed adolescenti.
Lo diciamo sempre in maniera molto marcata alla Politica, alle Istituzioni Legislative ed ora lo ripetiamo al Governo Monti: a quante persone uccise da questi “malati” dobbiamo assistere? E su quali coscienze esse pesano?
E’ oramai troppo lampante il vedere questo nostro Paese “andare” verso la cultura sfrenata dell’indifferenza, del l’egoismo e del relativismo vergognoso e molto dilagante.
E’ ingiusto “colpire” gli animali domestici, per i quali nutriamo un profondo rispetto, come pervengono notizie dei mass media, ma è altresì super ingiusto non considerare l’umano essere o ritenere questi “ malati” cittadini di una infima serie.
Le famiglie, poi, di questi “desaparecidos della n/s civiltà” sono sfinite per le situazioni davvero gravi ed insostenibili provenienti da queste “malattie” che isolano e spremono ogni risorsa fisica ed economica, dove il sostegno etico non è sufficiente a far emergere la sofferenza e la emarginazione.
“Lottiamo contro lo stigma della malattia mentale”, è l’invito che sentiamo dire da troppo tempo!
Troppo spesso questa enunciazione viene reclamizzata da “quanti” dovrebbero difendere i “malati” e le famiglie di questi “sfortunati della vita, “dimenticando”, molto spesso, le inefficienze sociali esistenti nel campo della disabilità.
Ma la vergogna veramente da stigmatizzare è nelle leggi 180 e 833, che hanno chiuso i “manicomi”, i vari “Progetti-Obiettivi” che si sono succeduti in Italia e la evidente “dimenticanza”, ripeto, di provvedimenti legislativi inerenti l’handicap in genere anche in campo europeo.
Il Legislatore Italiano non ha garantito assistenza, strutture adeguate, finanziamenti programmati atti alla prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale, prevedendo solo l’obbligo di cura solo quando il “ malato” diventa pericoloso per sé e per gli altri ed è per questo che mi sono rivolgo al Parlamento Europeo per una Direttiva Comunitaria.
http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione%20al%20Parlamento%20Europeo%201.10.2011.pdf. Iscritta nel Ruolo Generale del Parlamento Europeo al n. 1003/2011.
“Lottare contro l’emarginazione di chi soffre di disturbi psichici e sostenere cure e prevenzione con stanziamenti e risorse umane adeguate”, è la sintesi dell’invito del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon nel 2010 nella “Giornata Mondiale della Salute Mentale” dedicata al rapporto tra benessere psichico e malattie mentali, e secondo l’OMS sono 450 milioni le persone che soffrono di disordini mentali, dei quali circa la metà dei casi, iniziano prima dei 14 anni e dove schizofrenia e depressione sono le patologie più diffuse.
Ma questo “invito” è esteso anche all’Italia, Stato componente ed “obbligato” a sostenere i vari settori di attività delle Nazioni Unite, fondamentale indirizzo della politica estera italiana.
Ma è possibile che si “dimentica” con troppa facilità queste priorità?
Chiediamo alle Istituzioni ed al Governo Monti, anche a nome della pubblica opinione e delle famiglie costrette a “vivere” ogni notte, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo i pericoli di cui tutti noi dovremmo prendere coscienza e conoscenza.
Ma quali provvedimenti legislativi, ripeto, sono in “itinere” data la scarsità di risorse economiche investite nella cura di disturbi psichici in Italia e nell’evidente aumento delle patologie per dare a questo delicatissimo “problema” una definizione concreta?
Attendiamo una risposta dalle Istituzioni e dal Governo Monti, visto che si vuole fare un decreto ogni mese su svariati “argomenti”, ma non quelli sopra esposti!
E con le parole del Beato Giovanni Paolo II°: “Andiamo avanti con speranza!”
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