6 novembre 2021

La crisi birmana, tra conflitti interni e attori esterni

Il golpe dell’esercito che ha rovesciato il governo in Myanmar e riportato il Paese nel buio della dittatura militare non è solo l’ennesima turbolenza politica interna di uno Stato lontano dall’Europa, ma si inserisce in un quadro regionale denso di sfide e criticità.

Andrea Castronovo e Luca Cinciripini*

Nell’attuale congiuntura geopolitica, il Myanmar riveste un ruolo delicato per via della vicinanza con alcuni degli scenari più intricati a livello internazionale. Stretta tra giganti come India e Cina, bagnata da mari tanto preziosi per le rotte marittime quanto per questo pericolosi, a cavallo tra alcuni dei più insidiosi nidi jihadisti del pianeta, la crisi birmana esonda dal contesto puramente regionale per porsi all’attenzione europea e occidentale nel complesso.

5 novembre 2021

Rispettare i diritti delle donne, dei bambini e delle bambine, per il futuro dell’Afghanistan

Una situazione di conflitto e sofferenza è quella che si è venuta a creare recentemente in Afghanistan con la consegna del paese in mano ai Talebani. 


di Elisabetta Nistri

Lo staff della WFWP International a Vienna, con il sostegno delle Youth WFWP, preoccupato per la situazione delle donne e dei bambini, si è attivato subito per stilare una dichiarazione scritta che è stata presentata ed accolta in data 22 agosto dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite nella sua sezione speciale sull’Afghanistan. Tale dichiarazione è stata sottoscritta da una ventina di organizzazioni tra cui:

 International Alliance of Women, Universal Peace Federation, International Federation of Business and Professional Women, Soroptimist International, Mothers Legacy Project, National Alliance of Women's Organizations, UFER - United for Equity and Ending Racism, Widows Rights International e diverse altre Organizzazioni non governative.

Al di là del perché si sia verificata questa situazione, quali siano state le cause o a chi attribuirne le colpe, c’è bisogno di agire presto, subito. Le notizie potrebbero piano piano affievolirsi. Sappiamo infatti quanto sia difficile per i giornalisti riportare dall’Afghanistan o semplicemente mantenere la loro presenza lì. Ma la popolazione soffre e donne e bambine sono coloro che subiscono le peggiori conseguenze. Il rischio è che la situazione esploda in gravi disordini o peggio ancora ricada in una dittatura religiosa integralista con la perdita di tutti i diritti acquisiti con tanta fatica. Abbiamo contatti diretti con amici e amiche afghane che ci riportano il clima di terrore che si è instaurato. Le scuole che sono rimaste aperte sono state occupate e sono sotto il controllo dei Talebani; alle ragazze non è permesso frequentare tutti i corsi, ma solo quelli dedicati a loro.

Il Rally of Hope e l’inaugurazione del Think Tank 2022

i leader mondiali rinnovano l’appello per la pace nella penisola coreana

di redazione

Leader ed esperti internazionali hanno rinnovato il loro appello per la riconciliazione pacifica nella Penisola coreana, durante il Rally of Hope svoltosi il 12 settembre 2021 in modalità virtuale. Nel corso della manifestazione è stato presentato il Think Tank 2022, il nuovo progetto della Universal Peace Federation (UPF). Questa iniziativa si propone di definire una strategia globale per promuovere una grande svolta in favore della pace entro la fine del 2022. L'evento è stato trasmesso in diretta dalla Corea del Sud ed é stato seguito online da milioni di spettatori in tutto il mondo.

"Credo fermamente che un futuro straordinario attenda il popolo della Corea del Nord. Sono convinto che se perseguiranno il cammino della denuclearizzazione, faranno di quel futuro una magnifica realtà", ha dichiarato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel corso dell'evento. "Finché non arriverà quel giorno benedetto, la forza indispensabile per garantire la pace nella Penisola coreana rimane un'America forte. Come abbiamo visto recentemente in altre parti del mondo, la debolezza favorisce solo maggiore violenza e caos".

Nuove prospettive di pace per il Continente asiatico

L’evento, promosso per celebrare la “Giornata Internazionale della Pace” istituita dalle Nazioni Unite, è stato organizzato da Universal Peace Federation (UPF- Italia), in collaborazione con l’Associazione Internazionale dei Media per la Pace (IMAP-Italia), l’Associazione Internazionale degli Accademici per la Pace (IAAP-Italia), la Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP- Italia) ed EcodaiPalazzi.it.  

di Redazione

 Il PDF di Voci di Pace
lo trovi qui: 
https://bit.ly/3bgZed2
“Qual è la peggiore sconfitta? Scoraggiarsi!”.  Riflettendo su questa celebre frase di Madre Teresa di Calcutta, Franco Ravaglioli ha affermato che “nonostante le tragedie del tempo presente, seppure con il cuore gonfio di dolore, abbiamo bisogno di continuare a credere che queste tempeste sono occasione di cambiamento. Nella consapevolezza che si possa vivere o morire per qualcosa di più grande, la pace”. Il Segretario Generale di UPF Italia ha inaugurato con queste parole la tavola rotonda “Le vie della pace per il superamento e la risoluzione dei conflitti asiatici emergenti” che si è svolta online, venerdì 24 settembre 2021. Nel suo discorso ha inoltre ricordato le più importanti iniziative di UPF: il “Summit 2020”, a cui hanno partecipato 6000 delegati da 170 paesi, le “Conferenze Internazionali per la Leadership” (ILC), i “Rally of Hope”, ovvero i Raduni della Speranza, giunti alla settima edizione e il progetto “Think Tank 2022” una rete globale e multidisciplinare di oltre duemila esperti impegnati nella ricerca delle soluzioni dei più complessi problemi del nostro tempo.

18 settembre 2021

Le vie della pace per il superamento e la risoluzione dei conflitti asiatici emergenti

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE 


Tavola Rotonda ONLINE 

venerdì 24 settembre 2021 alle 18

Quale ruolo possono svolgere le realtà occidentali per favorire questo processo? 

Iscriviti qui https://bit.ly/3kiWyRB


INTERVENGONO 

Marco Lombardi - Direttore Dip.to Sociologia Unicatt MI 

Michele Pavan - Presidente “Mondo Internazionale” 

Marino D’Amore - Sociologo della Comunicazione Unicusano 

Pier Ferdinando Casini - Senatore, Presidente Unione Interparlamentare 


INTERVIENE E MODERA 

Carmen Lasorella - Giornalista

11 settembre 2021

AFGHANISTAN. UN PAESE ANCORA NEL CAOS

Emilio Asti

Ancora una volta l’Afghanistan, che più di ogni altro Paese ha conosciuto lotte ed invasioni nel corso della sua travagliata storia, tuttora afflitto da una miseria profonda, pare non conoscere pace. Le attuali vicende afghane, ancora al centro dell’attenzione mediatica, al di là di qualsiasi giudizio che si possa formulare, ci costringono ad una riflessione profonda, tenendo anche presente che dietro le notizie, spesso imprecise, si celano complesse vicende umane e storie dolorose, a volte difficili da capire.

La rapida vittoria dei Talebani, movimento fondamentalista islamico, molti aspetti del quale rimangono tuttora poco conosciuti, che ha conquistato rapidamente il potere senza sparare un colpo, non è stata infatti opposta resistenza alla loro avanzata, ha sorpreso tutti, anche se già da tempo i Talebani avevano il controllo di varie aree del Paese, e diversi analisti avevano previsto il loro ritorno al potere. La bandiera dei Talebani, che hanno promesso una transazione pacifica, sventola ora sul palazzo presidenziale di Kabul, mentre le notizie si susseguono da una parte all’altra del mondo, anche se l’allarmismo, spesso ad uso mediatico appare eccessivo, destinato poi a scivolare nell’oblio, anche se si continuerà a parlare dell’Afghanistan ancora per molto.

9 settembre 2021

Comunicato Stampa Rally of Hope

La settima edizione del “Rally of Hope Think Tank 2022” si terrà domenica 12 settembre 2021 alle 2:30 AM ora italiana, in modalità online e in lingua inglese.

L’incontro sarà presieduto dalla Dottoressa Hak Ja Han Moon e sponsorizzato dalla Universal Peace Federation (UPF) e sarà incentrato sulla pacifica riunificazione della Penisola coreana. 

Interverranno in qualità di oratori S.E. Hun Sen, Primo Ministro del Regno di Cambogia; S.E. Mohamed Bazoum, Presidente della Repubblica del Niger; S.E. Denis Sassou Nguesso, Presidente della Repubblica del Congo; l’On. Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America (2017-2021); S.E. José Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea (2004-2014); S.E. Natasa Micic, Presidente della Repubblica della Serbia (2002-2004); S.E. Gloria Arroyo, Presidente della Repubblica delle Filippine (2001-2010); S.E. H.D. Deve Gowda, Primo Ministro della Repubblica dell’India (1996-1997); la Dr. Hak Ja Han Moon, Co-fondatrice della UPF International. 

L’incontro sarà allietato da uno spettacolo di intrattenimento musicale che vedrà la partecipazione dei “Piccoli Angeli” il corpo di ballo folkloristico coreano di fama mondiale e da altri artisti internazionali.

Per registrarsi, copiate e incollate questo indirizzo nel vostro browser per collegarvi alle 18:00 - https://www.rallyofhope.eu/

ll Rally of Hope è un programma online ideato e iniziato dalla Dottoressa Moon e dalla UPF nell’agosto 2020, allo scopo di promuovere un mondo di pace attraverso la lotta alla povertà, alla fame, alle discriminazioni razziali, ai cambiamenti climatici e ponendo fine ai conflitti religiosi. 

8 settembre 2021

COVID: DISAGIO MENTALE E CURE POST PANDEMIA

di Pietro Masiello

Le numerose ricerche effettuate sia a livello nazionale che internazionale ci hanno consegnato un quadro allarmante: fatto sia di disturbi psichici molto gravi e di una parte più consistente e sotterranea fatta di stress, malessere e disagio psicologico.

Tanto per dare una idea, in base all’ultima indagine sullo stress degli italiani dell’Istituto Piepoli per il CNOP del 6 aprile scorso risulta che il 44% della popolazione ha un livello di stress elevato (tra 80 e 100), una recentissima indagine della Fondazione Italia in Salute ha mostrato l’impatto della pandemia sulla psiche collettiva. Ci sono dati impressionanti: l’82,2% dei genitori evidenzia situazioni psicologiche negative nei figli, valutate come “molto pesanti” in un caso su quattro. La metà della popolazione denuncia uno stress crescente e il 16,5% manifesta sintomi di depressione. Il disagio psicologico incide sui comportamenti: 7 persone su 10 hanno drasticamente ridotto la vita sociale ben al di là delle restrizioni imposte dalle norme Covid; oltre la metà della popolazione evita di fare acquisti per paura e oltre sei persone su dieci evitano, per paura, di ricorrere al medico di famiglia o ai servizi sanitari.