21 marzo 2014

Armonia fra le religioni alle Nazioni Unite?

di Katherine Marshall

L’armonia interreligiosa evoca un ideale di pace che va al di là della nostra comprensione ¬ una pace che si ispira alla mente, al cuore, all'anima e alle mani, lavorando come partner in vera armonia.

Il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio è funzione di un coinvolgimento attivo di partner, pubblici e privati, grandi e piccoli, laici e religiosi. E questa è la nostra sfida. Non solo contratti, obiettivi e vantaggi condivisi. Combattere le malattie, la povertà, le disuguaglianze e il sottosviluppo richiede qualcosa di più: un partenariato di vera armonia.

Oggi vogliamo evidenziare e celebrare una ricca gamma di partner che sono troppo spesso trascurati – le organizzazioni su base religiosa e le religioni, partner sempre più importanti delle Nazioni Unite. Senza un loro coinvolgimento, importanti obiettivi come la riconciliazione di popoli da troppo tempo nemici o la parità tra uomini e donne non possono essere raggiunti.
Le più belle tradizioni di fede si fondano su un profondo amore per l'apprendimento, l'educazione creativa, la costante ricerca per la comprensione, e la curiosità insaziabile. L’istruzione per tutti non può avere successo senza questa sapienza antica e moderna.

Partnership costruite solo su zelo e ideali raramente funzionano. C’è bisogno d’intelligenza e di apprendimento costante di giustizia e misericordia, di compassione e carità. È necessario prestare costante attenzione alla sofferenza e alle speranze frustrate dei poveri tra noi. Senza cura e attenzione, i partenariati ¬ tendono a essere asciutti e vuoti, ma quando si muovono sulle risorse delle comunità, possono raggiungere ciò che sembra irraggiungibile.

Il Festival della Musica Sacra Globale ha un tema ispiratore che vuole dare alla globalizzazione un'anima. Questo evento ha impresso nella mente di tutti l’importanza che la spiritualità ha, insieme alle campagne sulla malaria, all’obiettivo di erogare acqua potabile e servizi igienico-sanitari, alle iniziative per costruire la pace nei paesi distrutti dalla guerra e porre fine al lavoro minorile. Lo spirituale e il materiale sono inseparabili.

E l’impegno, gli ideali e le dichiarazioni devono essere applicate. Ci sono molte comunità religiose che mettono a disposizione vaste risorse, la capacità di mobilitare le energie di milioni di individui, dare scopo a programmi e sostenere l'alchimia delle idee.

La Settimana dell’Armonia Interreligiosa, come la Giornata Internazionale della Pace, ci offre la possibilità di coinvolgere persone e istituzioni dentro lo spirito delle Nazioni Unite. E' un modo di dare vita alle nobili aspirazioni su cui l'Onu è stata fondata e gli ideali concreti della vera pace. Insieme, però, abbiamo bisogno di trasmettere tre messaggi importanti: (1) che porre fine alla povertà e costruire la pace è fattibile e alla nostra portata, (2) che crediamo veramente - che crediamo nella pace e alla fine della povertà, e (3) che siamo determinati a coglierne la possibilità. Si tratta di aspirazione, ispirazione e applicazione.

Katherine Marshall è un Senior Fellow al Berkley Center for Religion, peace, and World Affairs, e Visiting Professor in the School of Foreign Service at Georgetown University. E’ a capo del World Faiths Development Dialogue, che collega il mondo dello sviluppo e della religione.

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