2 luglio 2016

Chi è Putin?

Unendo aspetti biografici, psicologici e aspetti sociali, l'Autore interpreta la figura di Vladimir Vladimirovic Putin, Presidente della Federazione Russa, come Capo della Nazione, ossia Colui che interviene nel momento della catastrofe per indicare al suo popolo il risveglio e la rinascita, e ne costituisce l'anima.
Come giornale ospitiamo diverse voci per capire e analizzare le varie correnti di pensiero e le diverse anime che compongono questo nostro mondo. Naturalmente Il contenuto degli articoli dei collaboratori, esprimono il pensiero degli autori e non necessariamente rappresentano la linea editoriale che rimane autonoma e indipendente.

di Antonio Saccà

CONSIDERAZIONI GEOPOLITICHE   
Ormai Vladimir Vladimirovic Putin, il Presidente della Federazione Russa, ha una vita ampiamente narrata, con opinioni diverse e contrarie ma che, in ogni caso, mostrano la rilevanza di questo uomo politico nella scena pubblica, e segnatamente nella politica internazionale. Ed è stato, come si vedrà, un rapidissimo, fulmineo modo, il suo, di rendersi capo di una delle nazioni più potenti del pianeta e delle più rilevanti culturalmente. Vladimir Vladimirovic Putin nacque a Leningrado, nel 1952, da una famiglia di media condizione, decisamente patriottica. Dopo due figli venuti a mancare, egli costituì l'ultimo ed unico figlio.

30 giugno 2016

«La Brexit è stata uno choc, ma non la fine del mondo. Usiamola per ricostruire una nuova Europa»

Ripreso dal New York Times e Corriere della Sera

C’è una superpotenza europea — che difende da sempre democrazia liberale, pluralismo e mercato libero - caduta in mano a un paio di politici cinici, che hanno visto nelle paure della gente una straordinaria opportunità per fare carriera. C'è una questione complessa come la Brexit ridotta da questi politici a una scelta tra un sì e un no. C'è una campagna elettorale fatta a suon di bugie che in pochi — tra i sostenitori dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue — si immaginavano di potere vincere. E ora ci sono questi improbabili trionfatori che si ritrovano senza un piano preciso per andare avanti. È il quadro dipinto da Thomas L. Friedman in un commento sul New York Times Un quadro poco roseo, certo ma niente paura: «Non è la fine del mondo», dice l'editorialista del Nyt. I guai seri inizieranno se altri Paesi europei (ma anche gli Stati Uniti, se dovesse vincere Trump) seguiranno le orme del Regno Unito. «Questo è quello che succede a un Paese che cede alle lusinghe di venditori di fumo che pensano che la vita possa imitare Twitter — risposte facili a domande difficili — e che uomini non all'altezza possano riorganizzare sistemi complessi semplicemente tirando su un muro». Il problema non è l'immigrazione, ma l'integrazione. Il futuro insomma «è di chi sa costruire reti, non muri, di chi riesce a integrare, non a separare. Con la Brexit invece ci perdono tutti, Ue e Gran Bretagna. Per questo l'auspicio, per l'editorialista del Nyt, è che la campagna per la Regrexit abbia successo e che gli americani abbandonino Trump». Come dice Eric Beinhocker direttore esecutivo dell'Istituto per il Nuovo pensiero economico di Londra, dobbiamo usare lo choc che ci ha provocato la Brexit per «re immaginare, riformare e ricostruire una nuova Europa».
E noi, citando sempre qualcun altro, stiamo attenti perché il popolo inconsapevolmente ha liberato Barabba.

Il Giornale Voci di Pace

È disponibile il numero del secondo quadrimestre 2016 di Voci di Pace.

La versione in PDF la potete trovare qui.
Per chi desidera ricevere il giornale stampato, lo può richiedere alla nostra redazione.

Ritengo che diversi temi siano da evidenziare per la loro importanza e attualità:
1. Libertà religiosa vista da varie prospettive.
    a. dibattito molto attuale. È importante capire i termini del dibattito in corso e sue implicazioni
2. Visione UPF su libertà religiosa
4. Angeli della Pace dalla Russia a Torino
5. Le attività dell'UPF in Russia
6. Il lavoro della WFWP con le donne della R. D. del Congo
7. Articolo sull'ambiente: importante! È possibile contrastare l’aumento di CO2 con il petrolio?

RICOSTRUIRE L'EUROPA. QUALE EUROPA?

Il contenuto degli articoli dei collaboratori, esprimono il pensiero degli autori e non necessariamente rappresentano la linea editoriale che rimane autonoma e indipendente.

di Antonio Saccà
Ricostruire l'Europa senza la Gran Bretagna potrebbe essere addirittura miglior condizione di un’Europa costruita con la Gran Bretagna. Questo eminente Paese è sempre stato anti europeo nel senso che ha combattuto la eventuale superiore potenza di nazioni dell'Europa continentale, Francia, Germania, Spagna, Olanda che fossero o perché, di recente, è più statunitense che europea. Ama l'Italia perché non le è rivale nel dominio temporale, quando osò sfidarla, la stroncò. Non riuscirà mai, l'Inghilterra, a pervenire alla nostra arte, specie in musica, architettura, pittura, scultura, e così sia. 

12 giugno 2016

RIFORMISMO, RIVOLUZIONE O REAZIONE

di Antonio Saccà
Stiamo perdendo la pazienza? O no? Di sicuro nei dialoghi la pazienza l'abbiamo perduta. Fatto sbalorditivo: si discute di economia più spesso di quanto si discute di calcio o di spettacoli visivi. Lamentele, più che altro ma è una indicazione di insopportabilità. Reputare segno di pessimismo dannoso questa insopportabilità è da falsificatori della realtà. Non si tratta di sfiducia immotivata, si tratta del non potere stabilire fiducia. La volontà esiste, altrimenti saremmo già perduti, ma non riesce a conquistare mete rassicuranti, tutt'altro. In questi anni di crisi, quale risultato abbiamo messo in salvo?

Papa Francesco al SG dell’ONU, Ban Ki-moon

Bisogna ascoltare il grido di dolore che proviene dall’uomo anziano e sofferente?

di Franco Previte
Dice Papa Francesco: “Non ci deve essere una famiglia senza casa, nessun rifugiato senza un’accoglienza, nessuna persona senza una dignità, nessun ferito senza cure, nessun bambino senza un’infanzia, nessun giovane senza un futuro, nessun anziano senza una dignitosa vecchiaia”. 
(2 giugno 2016)

Vicende del Professor Kappa


di Antonio Saccà
Il Professor Kappa chiese di botto al Signor Alfa, erano al Bar Ceppo Nuovo, Sala Ceppo Verde, il Cameriere Leopoldo toglieva i piattini: “Ha per caso sperimentato, Signor Alfa, la fine di un amore?”. “No!”, rispose il Signor Alfa immediatamente, più per la sorpresa della domanda che alla domanda. “Allora è un uomo fortunato, Signor Alfa, lei ignora la morte durante la vita”.

3 giugno 2016

Dialogo con l’iraniano italiano

Ovvero il guadagno della bontà

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di Antonio Saccà
Tra i più avveduti stranieri di mia conoscenza, gli iraniani.
Una millenaria civiltà, sedimenta. Uomini e donne, queste ultime appassionate alla cultura. Mi vede nella mia panchina prediletta, dove vivo ore, indifferente al rumore, talvolta incuriosito dell'andare di questo e quella, leggo, scrivo, non leggo né scrivo, penso, non penso... Molti mi salutano; mi vede e si affretta verso di me. Come sta, e via continuando, lo conosco senza riconoscerlo, avvento una domanda esplorativa: non è venuto alla presentazione del mio libro. Stupisce: è venuto. E precisa quando e dove. Mi basta, per riconoscerlo. Un iraniano animatissimo.