8 marzo 2024

COSTRUIRE UN FUTURO COMUNE

Interdipendenza, Prosperità Reciproca e Valori Universali nell’era dell’Etica Globale 

di Giorgio Gasperoni 

La ricerca di un’Etica Globale Comune suscita la fondamentale riflessione sulla creazione di una “Famiglia Umana con Dio come unico Genitore”. Questo interrogativo coinvolge le principali religioni e supera le differenze dottrinali. Il Cristianesimo, l’Islam, l’Ebraismo, il Sikhismo, il Buddismo, i Bahá’í e lo Zoroastrismo convergono nella necessità di unire l’umanità attraverso il dialogo e la cooperazione interreligiosa, con l’obiettivo di promuovere la pace e la fratellanza. 

Pur abbracciando credenze diverse, queste religioni condividono il rispetto reciproco e valori fondamentali. Il dialogo interreligioso promuove tolleranza e armonia tra le varie fedi, riconoscendo la pluralità di percorsi verso la verità spirituale. Per gli atei e gli agnostici, la costruzione di un mondo unito potrebbe fondarsi su principi come giustizia sociale e cooperazione, immaginando un’umanità come una famiglia senza la figura divina. 

Il periodo storico che parte dal Medio Evo ed ha attraversato il rinascimento, la riforma fino all’illuminismo, ha cercato risposte a domande fondamentali su Dio, l’umanità e l’universo, mostrando una varietà di prospettive religiose e filosofiche senza una risposta universale definitiva. Filosofia e scienza, spesso in contrasto con prospettive tradizionali e religiose, hanno affrontato queste domande. 

In questo breve articolo vorrei esaminare come l’interdipendenza, la prosperità reciproca e i valori universali possano fungere da guida per un mondo unito e armonioso, costituendo le fondamenta di un’unica famiglia umana. Questi concetti non solo promuovono una visione di famiglia umana interconnessa, ma consentono anche una cooperazione fraterna e armoniosa in settori cruciali come economia, politica ed etica. 

La storia umana evidenzia, tra percorsi a tratti tumultuosi e drammatici, la comune avanzata verso il lungamente sogno dell’umanità: la creazione di una famiglia globale unica, incentrata su uno scopo collettivo piuttosto che su interessi personali. 

La Universal Peace Federation (UPF) ha sostenuto questa visione fin dalla sua fondazione nel 2005. I suoi fondatori, il Dott. Sun Myung Moon e la Dott.ssa Hak Ja Han Moon, hanno instancabilmente promosso questa prospettiva. La UPF sostiene la prosperità reciproca e l’interdipendenza come soluzioni alle sfide riguardanti i diritti di proprietà nei sistemi capitalistici e comunisti. Sostiene il principio universale della coscienza, enfatizzando l’amore degli individui verso entità sociali più ampie come criterio per un’etica universale e come via per la pace globale. La UPF parte dal presupposto che la coscienza sia il principio universale dell’amore, che brilla come luce proveniente dal Genitore Celeste. 

Inoltre, sostiene che l’origine della coscienza non sia la ragione, ma il vero amore proveniente da Dio o da una forza superiore. La luce del cuore proveniente da questa fonte superiore è considerata il fondamento della coscienza universale e la base per una società pacifica e armoniosa. 

Ritengo che questo concetto costituisca le basi per la realizzazione di una famiglia umana sotto un unico Dio. La ricerca storica rivela che l’esame della scienza e della religione si è esteso oltre l’Europa, coinvolgendo diverse regioni globali. L’Islam medievale si è impegnato in discussioni filosofiche sulla conoscenza e sull’interazione tra fede e ragione. Importanti studiosi come Al-Farabi, Avicenna e Averroè sostenevano la razionalità e la ricerca scientifica. In Cina, la dinastia Song ha visto progressi nelle scienze naturali e nella tecnologia, insieme a dibattiti sul rapporto tra religione e scienza, specialmente tra confuciani e buddisti. In India, l’esplorazione della metafisica, dell’epistemologia e dell’ontologia nelle filosofie indù e buddiste ha stimolato discussioni sul rapporto scienza-religione. La correlazione tra scienza e religione rimane un tema perenne di dibattito e contemplazione in tutte le culture e in tutti i continenti. 

Durante l’Europa cristiana medievale e rinascimentale, il latino era la lingua comune degli intellettuali. Questa unità linguistica ha permesso a menti come Copernico, Galileo e Newton, quasi contemporanei tra loro, di condividere conoscenze e intuizioni. Il latino facilitava lo scambio di idee scientifiche e filosofiche tra gli studiosi, diffondendo così progressi e scoperte. La relazione tra religione e scienza ha plasmato profondamente la storia umana in Europa. Il Rinascimento e l’Illuminismo hanno portato a grandi progressi scientifici e tecnologici, creando tensioni tra istituzioni religiose e scientifiche. Questa frattura ha alimentato uno scetticismo diffuso sul ruolo della religione nella trasmissione di conoscenza e verità, promuovendo invece ragione ed evidenza empirica come fonti primarie di comprensione. 

L’era attuale sottolinea l’importanza di una nuova prospettiva. La responsabilità sociale della scienza implica praticarla nel massimo rispetto della dignità umana e della natura, evitando sfruttamento e manipolazione. Dovrebbe mirare a servire il bene comune umano e a far progredire la civiltà. 

La Universal Peace Federation (UPF) si concentra su tre obiettivi chiave: Interdipendenza, Prosperità reciproca e Valori universali comuni. Questi concetti abbracciano vari aspetti di una società ideale, studiati ampiamente in ambito economico e politico. 

L’interdipendenza sottolinea l’importanza di relazioni collaborative e connessioni reciproche tra individui e nazioni, promuovendo la comprensione e la cooperazione globale. La prosperità reciproca evidenzia la necessità di un progresso che non lasci nessuno indietro, garantendo il benessere comune e l’uguaglianza di opportunità per tutti. I Valori Universali comuni si riferiscono al concetto fondamentale di etica condivisa, che mira a una società moralmente solida costruita su principi etici comuni. 

Si tratta di una comunità in cui sia la sfera pubblica che quella privata sostengono e attuano attivamente la moralità e l’etica, enfatizzando valori spesso trascurati nelle società capitaliste e comuniste attuali. In una società equa in cui prevalgono questi valori condivisi, le dottrine religiose basate sulla fede si traducono senza problemi in linee guida etiche pratiche per la vita quotidiana. Questa adesione collettiva a valori condivisi favorisce una società caratterizzata da standard etici e di rettitudine comuni. 

La famiglia rappresenta la pietra angolare dell’interdipendenza, della prosperità reciproca e dei valori universali. È all’interno della struttura familiare che si trasmette l’amore autentico, passando di generazione in generazione, dai nonni ai genitori, dai fratelli ai figli.

Le famiglie con entrambi i genitori hanno un impatto significativo sul benessere generale di una nazione. I bambini che crescono in ambienti dominati da madri o padri single tendono ad affrontare maggiori sfide. In sintesi, una comunità solidale, preferibilmente composta da genitori uniti, è essenziale per migliorare le opportunità di crescita per i bambini svantaggiati. 

L’uso della coscienza come punto di riferimento etico universale si estende ben oltre i confini familiari, nazionali e globali, coinvolgendo persino l’universo stesso. Il raggiungimento della pace globale si basa sulla coscienza universale, in cui il concetto di “proprietà comune” si armonizza con il principio fondamentale della coscienza. 

La nozione kantiana di ragione pratica si allinea al concetto di “coscienza universale” in una democrazia incentrata sulla prosperità condivisa. Kant sostiene che un principio universale che governa il mondo fenomenico consente di creare una società ideale radicata nella rettitudine e nei valori universalmente accettati. Questa coscienza universale, secondo Kant, costituisce un requisito fondamentale per una società democratica prospera. 

Il principio della coscienza universale fa eco alla guida dei genitori, promuovendo un trattamento altruistico degli altri simile alle cure parentali. Sottolinea la devozione a una figura divina, modellando i principi morali e gli obblighi etici attorno a questa fedeltà. La coscienza non è governata dalla ragione, bensì dall’illuminazione proveniente dal cuore del Genitore Celeste. Questo implica che il principio universale dell’amore si trasforma in una regola direttrice, la coscienza, grazie a quest’influenza divina. 

La UPF sostiene che il principio universale della coscienza, derivante dagli impulsi d’amore di individui maturi, rappresenti un fattore guida per l’etica universale, favorendo la pace globale. Sottolineando che la felicità umana si basa più sulle condizioni spirituali che su quelle materiali, rifiuta i fattori esterni come determinanti. La UPF considera la coscienza come il principio universale dell’amore, che emana come un faro radiante dal Genitore Celeste, definendo così un principio normativo universale. 

È essenziale garantire un’educazione morale e normativa, spesso trascurata nella scuola contemporanea. Per colmare questa lacuna, i genitori devono assumere il ruolo di educatori di questi valori in ambito domestico. L’educazione morale e normativa dovrebbe mirare a ispirare gli studenti ad abbracciare questi principi in modo organico, allineandosi con la loro comprensione e le loro convinzioni innate. 

In una società secolare che respinge l’idea di Dio, questa visione rappresenta un’alternativa vitale per promuovere “una famiglia centrata su Dio”. È cruciale riflettere sull’allontanamento dalla religione in tutto il mondo, che deriva dalla discordanza tra parole e fatti. Riorientare le nostre energie per incarnare questo credo nella nostra vita quotidiana diventa imperativo.

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