5 settembre 2011

Oggetto : Richiesta legge-quadro Nazionale sulla riforma della legge sugli handicappati psichici. (n. 180 e 833 del 1978).

Richiesta di risposta della Petizione a firma Previte Francesco sul “budget del ricoverato” del 30 ottobre 2009.

Gentile Signor Direttore
per opportuna conoscenza invio quanto richiedo ai Presidenti del Parlamento Italiano :
1. ) il diritto alla salute mentale, così come sancisce l'art. 32 della n/s Costituzione "nel rispetto della persona umana", ha una sua priorità e come tale esige interventi di tutela in modo prioritario, coerente e coordinato, da ben 33 anni, che interessa malati, famiglie degli stessi e per la sicurezza di tutti i cittadini.
Pertanto sarebbe opportuno ed urgente, che il Consesso ne accelerasse l'iter legislativo per una legge-quadro nazionale.
2. ) Il "budget del ricoverato", di cui si richiede una risposta dal Parlamento, pare essere una dimissione anzi tempo dei pazienti dalle corsie ospedaliere italiane e potrebbe essere una "forma" di eutanasia mascherata, una regola che non é statutaria, ma si presume però, essere in atto per restringere i tempi di degenza dei pazienti in qualunque condizione di salute si trovino, siano essi pazienti normali oppure disabili in età avanzata od in pericolo di vita per il superiore interesse del risparmio.
Attendiamo, ripeto, la risposta da tempo ad una specifica Petizione dal 2009, per le motivazioni di quanto allego.
Nel supremo interesse del bene di tutti, mi permetto richiedere una Sua preziosa solidarietà.
Un cordiale saluto.

Lettera aperta a :
Ill.mo Signor Presidente
Senato della Repubblica
Palazzo Madama
00186 Roma

Ill.mo Signor Presidente
Camera dei Deputati
Palazzo di Montecitorio
00186 Roma

Signor Presidente,
l’attenzione, l’assistenza pubblica e le varie necessità dei cittadini colpiti da disturbi psichiatrici ( si “parla” di circa 10 milioni di sofferenti dalla depressione - primo disordine funzionale della persona - alla schizofrenia grave), nonostante la “1° Conferenza Nazionale per la salute mentale” del 10/12 dicembre 2001 e la “1° Giornata Nazionale per la salute mentale” del 5 dicembre 2004 e qualche “citazione remota”, non hanno trovato una opportuna e concreta risposta alle necessità, troppe volte evidenziate da episodi di lucide follie, a tutt’oggi anno domini settembre 2011.
L’allora Ministro della Sanità Veronesi ( Governo Prodi ) nella “1° Conferenza Nazionale per la salute mentale” ammise che ben 500 mila pazienti erano gravi e bisognosi di assistenza e cure continue, dei quali solo assistiti circa 25 mila ( ma dove sono finiti i restanti 475 mila “malati” ?) ed in circa 700 mila le persone con disagio mentale ( Documento “Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap 2000-2003”) approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 luglio 2000 su proposta dell’allora Ministro per la solidarietà sociale On. Livia Turco. Tutto è rimasto invariato!
Gli spot televisivi sulle reti RAI e mass media, centrate sulla lotta al pregiudizio isolamento discriminazione (www.fuoridallombra.it) voluti per la “Giornata Nazionale per la salute mentale” ( Governo Berlusconi ) “celebrata” con lo scopo di essere un segno d’inizio di valutazione di questa malattia, invece si è ridotta ad una “celebrazione di parole”, molto negativa, : per vincere i pregiudizi sui pazienti che faticano ad “uscire” allo scoperto, ai familiari che considerano le patologie psichiatriche “argomenti tabù”, nei riguardi della società che emargina il malato psichico e lo “valuta” solo alla luce dei fatti di cronaca. Tutto è rimasto invariato!
E poi dove è finito il concordato Testo Unificato Burani-Procaccini sulla malattia mentale, misteriosamente scomparso dall’agenda parlamentare dal 2005 ? Perché dopo il nulla?
I tempi della politica nei riguardi di questi “diversamente abili” non hanno tenuto nella dovuta considerazione queste necessità, in un sordido egoismo e mutismo, mi permetta l’espressione, Signor Presidente, in perfetta antitesi con il senso della solidarietà. L’opinione pubblica e noi con essa assistiamo increduli e sbigottiti innanzi a quelle mancate forme di solidarietà, mentre le famiglie di questi sofferenti devono sobbarcarsi, dopo 33 anni, questo grave disagio sociale, soprattutto per far riconoscere il loro status sociale sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione e ribadito dalla Costituzione Europea.
La semplice considerazione della dignità umana ci porta a pensare che non è sufficiente mettersi dalla parte di chi soffre ed essere promotore di salute solo a parole, ma è necessario ed urgente una priorità d’intenti, con opportuni provvedimenti legislativi, Regolamento d’Applicazione, interventi sanitari che “aiutino” a capire come curare la malattia, “programmare” possibili piani terapeutici in strutture valide e confacenti, onde aiutare le famiglie coinvolte in queste difficoltà.
Signor Presidente,
è parimente inutile ricercare l’impossibile passato inaccettabile, dobbiamo guardare avanti e la nostra speranza è che il Parlamento Italiano provveda ad approvare una legge-quadro nazionale, una normativa che dia adeguata soluzione a questo ambito sanitario a tutela dei diritti dei malati e nell’interesse della collettività. Una legislazione adeguata, efficace, chiara e categorica, libera da forme di burocratismo che ne svilisce l’applicazione dopo, ripeto, ben 33 anni dall’emanazione della legge n. 180 e n. 833 del 1978.
E’ quanto abbiamo proposto dal 7 ottobre 1998 e riproposto nella Petizione n. 5 e n. 6 del 15 aprile 2008 assegnata alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e n.9 del 15 aprile 2008 assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che sollecitiamo cortesemente alla Sua attenzione e valutazione, ai sensi dell’art.141 del Regolamento del Senato della Repubblica e Capo XXV° art.109 del Regolamento della Camera dei Deputati.
Mentre è in itinere l’iter parlamentare sulla legge sul “fine vita”, pare che si vada uniformando, anche nel campo della disabilità, il “budget del ricoverato”, vale a dire che superato l’intervento finanziario predisposto dal SSN il paziente in qualsiasi condizione di salute si trova, viene dimesso dalla struttura ospedaliera, ancor più grave se agonizzante, in fase terminale od in età avanzata, come pare, ripeto, stia avvenendo nelle corsie ospedaliere italiane.
Allora questa è pura eutanasia, non mascherata e, se tale, legalmente autorizzata!
Vedere anche http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione al Parlamento Italiano.pdf,
col n.911 assegnata alla 12 Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e col n.787 dalla Camera dei Deputati assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, dal 30 ottobre 2009, ancora oggi settembre 2011 inevasa da parte del Parlamento, dove, se vero, potrebbe subentrare la possibilità che tutti possono correre il rischio di subire violenze, come con quel “budget del ricoverato” che nega il diritto alla vita.
Signor Presidente
in attesa di una Sua cortese risposta, molto attesa dal mondo cattolico e della sofferenza, ringrazio anche a nome di chi voce non ha e porgo deferenti ossequi.

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