3 luglio 2013

Possiamo andare aldilà della guerra culturale del Matrimonio?

di Giorgio Gasperoni

E’ possibile discutere sul matrimonio senza entrare in uno scontro di muro contro muro fra i sostenitori del matrimonio tradizionale e chi sostiene la legittimità giuridica di matrimoni fra persone dello stesso sesso? Democrazia, nella sua accezione più vera significa discussione, conversazione con persone che la pensano diversamente da te. La domanda che ci si pone è se si può superare il rancore che caratterizza il dibattito su quest’argomento.
In questo numero del nostro giornale abbiamo affrontato l’argomento da vari punti di vista. La nostra posizione è alquanto chiara ma ci rendiamo conto che secondo la prospettiva morale la valutazione può essere alquanto diversa. Il nostro obiettivo è di far emergere i dati significativi delle ricerche che sono state fatte in questi ultimi 20 e più anni.


Qui di seguito riportiamo alcune riflessioni sul recente dibattito in merito alla ridefinizione del matrimonio.

Normalmente, si sa, la madre è sempre presente quando un bambino nasce. La domanda da fare è: “il padre sarà coinvolto nella vita di quel bambino? E se lo sarà, per quanto tempo?”
Il matrimonio aumenta le probabilità che un uomo s’impegni e collabori con sua moglie nella cura e nell’educazione dei figli che ha contribuito a mettere al mondo.
Il dibattito che si è sviluppato nei mesi scorsi negli Stati Uniti, così come in diverse altre nazioni, soprattutto europee, ha evidenziato questa e altre domande chiave sulla ridefinizione del matrimonio. In America e in Europa il matrimonio è sempre stato considerato come l'unione di un uomo e di una donna come marito e moglie che fornisca ai figli di quell’unione, un padre e una madre.
L’argomentazione principale sostenuta dal pensiero liberal è che il matrimonio così inteso escluda ingiustamente le relazioni omosessuali.
Tuttavia, chi è in disaccordo con questa visione liberal ribatte che la concezione storica del matrimonio non riflette questa interpretazione che tende a escludere un particolare gruppo di persone.
Il Presidente della Corte Suprema John G. Roberts ha affermato nel recente dibattito: “Storicamente, quando l'istituzione del matrimonio si sviluppò, la gente non era favorevole al semplice scopo di escludere gli omosessuali. L'istituzione nacque infatti per scopi che, per loro natura, non includevano le coppie omosessuali”.
I sostenitori dell’istituzione del matrimonio intesa come unione di un uomo e una donna fanno leva sulla verità antropologica che uomini e donne sono diversi e complementari e sul fatto biologico che la riproduzione dipende da un uomo e una donna. In altre parole, la realtà sociale indica che i bambini hanno bisogno di una madre e di un padre.
Non esiste una cosa come la “genitorialità”. C'è maternità, e c'è paternità e ci sono i figli. Anche se gli uomini e le donne sono entrambi in grado di fornire ai loro bambini una buona educazione, sono diverse le modalità di interazione con i figli, come sono diversi i ruoli funzionali all’interno della famiglia.
Sono numerosi gli studiosi che sostengono che si dovrebbe rifiutare l'idea che le mamme possono essere dei buoni papà, proprio come dovremmo sconfessare la credenza popolare che i papà possono essere buone mamme. I due sessi sono diversi fino al midollo, e ciascuno è necessario - culturalmente e biologicamente - per lo sviluppo ottimale di un essere umano.
Il Giudice Roberts ha definito il matrimonio: “Un'istituzione non incostituzionale esistente da tempo immemorabile”.
Un altro giudice conservatore, Antonin Scalia, si è espresso in modo molto chiaro in merito all’idea di rendere incostituzionale il matrimonio. In uno scambio d'opinioni con l'avvocato Ted Olson, sostenitore dell’incostituzionalità delle leggi che definiscono il matrimonio come unione maschio-femmina, Scalia ha chiesto “Quando è diventato incostituzionale? 1791? 1868? E’ sempre stato incostituzionale?”
Olson è sembrato perplesso e ha replicato che non poteva rispondere a quella domanda. Allora, Scalia ha risposto che neanche lui poteva farlo. Ed è qui che sta il punto.
Al contrario, le leggi contro i matrimoni interrazziali sono incostituzionali. La razza non ha nulla a che fare con il matrimonio. Le leggi razziste, mantenendo le etnie separate, ne sono un esempio.
Il matrimonio deve essere daltonico, ma non può non considerare la razza. Il colore della pelle di due persone non ha nulla a che vedere con il loro vincolo coniugale. Tuttavia, la differenza sessuale tra un uomo e una donna è centrale per quanto riguarda il matrimonio. Uomini e donne senza distinzione di razza possono unirsi in matrimonio, proprio perché tutti i bambini hanno bisogno di mamme e papà.
Proprio per queste ragioni, il Giudice Sonia Sotomayor, di tendenza liberal, ha capito l'importanza di definire cosa sia il matrimonio. Ha chiesto a Olson: “Se si dice che il matrimonio è un diritto fondamentale, ... quali restrizioni potrebbero mai esistere? In altre parole, quali restrizioni statali dovrebbero essere poste al riguardo del numero di persone ... che potrebbero sposarsi?” Ancora una volta, l'avvocato non ha potuto dare una risposta convincente.
Se eliminiamo la differenza complementare tra uomo e donna come una caratteristica essenziale del matrimonio, allora non saremo in grado di limitare il matrimonio civile alle coppie monogame. Altre istanze sorgeranno.
Il Giudice Roberts afferma che il matrimonio è il mezzo meno restrittivo della società che allo stesso tempo è in grado di assicurare il benessere dei bambini. Il riconoscimento da parte dello Stato del matrimonio protegge quest’ultimi proprio incoraggiando uomini e donne a impegnarsi insieme in modo permanente ed esclusivo, ad assumersi questa responsabilità per i propri figli. Ridefinire il matrimonio saboterebbe questa ragione fondamentale per un interesse del Governo nella gestione delle politiche matrimoniale.
Ma qual è la percezione di chi crede che le rivendicazioni degli omosessuali a favore del matrimonio fra individui dello stesso sesso con conseguente diritto all'adozione di bambini siano giuste?
Comunemente, essi credono che gli unici motivi di coloro che si oppongono al matrimonio omosessuale siano il bigottismo e altri motivi religiosi, nessuno dei quali - si sostiene - ha alcun posto nel determinare le leggi o le norme di diritto pubblico.
Sondaggio dopo sondaggio, soprattutto negli Stati Uniti, si nota che per i giovani, l'omosessualità è normale e il matrimonio gay non è un grosso problema, tranne, naturalmente, se ci si oppone, nel qual caso si viene definiti approssimativamente segregazionisti come alla fine degli anni '60.
Il matrimonio gay significa il trionfo definitivo della rivoluzione sessuale e la detronizzazione del cristianesimo perché nega il concetto di base dell'antropologia cristiana. Nella dottrina cristiana classica, l'unione divinamente sancita di maschio e femmina è un’icona del rapporto di Cristo e la sua Chiesa e, in definitiva di Dio e la Sua creazione. Questo è il motivo per cui il matrimonio omosessuale nega la visione cosmologica cristiana, da cui deriva il nostro concetto moderno di diritti umani e di altri beni fondamentali della modernità.
L'unico modo per invertire il declino sociale attuale sarebbe di inserire un emendamento nella costituzione, come: “Crediamo che tutti i bambini abbiano il diritto inalienabile e naturale di essere allevati con impegno, se possibile, dai loro due genitori biologici”. In tutti i settori del diritto di famiglia, il diritto inalienabile del bambino è prioritario ai presunti diritti degli adulti. Il punto è se la società è pronta a fare una tale mossa.
Il matrimonio non è una parola “qualsiasi”. E’ una parola profondamente legata alla salute sociale. Bambini, uomini, donne e società tutti hanno risultati migliori quando le norme coniugali sono forti. Come potremmo definire il matrimonio? È la perfezione dell'io. È la perfezione di un uomo e di una donna,
Anche se gli attivisti omosessuali vorrebbero portare il dibattito sulla ridefinizione del matrimonio come una questione sulla parità dei diritti tra gli adulti, in realtà non è così. Ci sono tre soggetti, non solo due.
L’elemento principale della discussione sulla ridefinizione del matrimonio riguarda il bisogno della società di uno spazio sociale in cui è riconosciuto il diritto e il desiderio naturale del bambino di essere allevato dai suoi due genitori biologici.

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