17 dicembre 2011

Cosa chiediamo al Governo Monti ?

Gentile Signor Direttore,
l'iniziativa che mi permetto farLe pervenire, inviata in data odierna 21 novembre 2011 al Senatore Mario Monti, nella sua qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri, intende dare risalto ad un aspetto umano e sociale di grande rilevanza per tutti i cittadini, specie per quelli più deboli, ma che spesso le Istituzioni ed il mondo della politica non vi prestano la dovuta attenzione.
Ho Inteso ribadire sia che i provvedimenti legislativi sono carenti verso questo mondo cattolico e della sofferenza e sia quanto attiene all'aspetto assistenziale, in quanto le "ricadute" delle malattie mentali possono riverberarsi nella vita di tutti i giorni riempiendo le pagine della cronaca nera in Italia come in Europa.

Per queste situazioni davvero umane, ma spesso drammatiche, confido che non manchi l'attenzione del Governo Monti, della mediatica e la presa di coscienza del grosso pubblico, anche cattolico a volte dimentico del precetto del S. Vangelo vivificato della carità che si accompagna alla giustizia, ad un tema di così elevato aspetto sociale e sanitario che riguarda TUTTI e per il bene comune.
Con deferenti ossequi
previtefelice@alice.it
http://digilander.libero.it/cristianiperservire

Al Senatore Mario Monti
Presidente Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
00186 Roma
Signor Presidente,

mi permetta porgere un sincero “buon lavoro” per il non facile compito cui è stato chiamato in un momento difficile per il n/s Paese, in cui la locomotiva economica non “tira”, augurandoci, però, che si possa raggiungere quei traguardi nazionali positivi, nonché comuni e generali, in cui “vive” il mondo economico “ Nell’ora delle responsabilità ” e nel “Messaggio di speranza” recentissimamente propagato in Africa dal Santo Padre Benedetto XVI°.

Mi consenta di rilevare, però, il tema di elevato aspetto sociale e sanitario per quella parte della n/s società che soffre di patologie psichiche, che la insensibilità della politica e delle Istituzioni ha ignorato da ben 33 anni “suonati” e non ha perseguito fin oggi per una regolamentazione della “materia”, tematica sempre proposta dalle Esortazioni Apostoliche del Beato Giovanni Paolo II° e dal Santo Padre Benedetto XVI° e dalle n/s Petizioni giacenti in Parlamento :

Desidero ricordare che con il 13 maggio 2012 saranno trascorsi 34° anni dalla emissione della legge 180 e 833, quelle “leggi” che hanno chiuso i “manicomi” senza predisporre strutture alternative per la prevenzione, cura ed inserimento sociale (?) dei sofferenti psichici, per la cui carenza le famiglie e l’opinione pubblica attendono, ancora oggi, una definizione legislativa e sanitaria.

Costernazione ed indignazione pervade nell’opinione pubblica per i diversi “episodi” originati da menti psichicamente malate che avvengono quasi ogni giorno, specie quelli verso stupri, violenze tra adolescenti ed aggressività tra consanguinei dove spesso ci scappa il morto! Non essere sensibili a questi problemi significa deludere sempre le aspettative della società.

La solidarietà sociale, principio altamente etico che ogni uomo deve sostenere verso i più sfortunati della vita più bisognosi e più diseredati, è un concetto che deve indurre tutti, specie le Istituzioni troppo “attente” alle litigiosità, ad essere portatori di diritti, di doveri di uguaglianza e pari dignità sociale più volte richiamata dalla nostra Costituzione.

Questi “cittadini”, da molti anni, attendono quei diritti legali ed anche quelli di rispetto umani che costituiscono la ragione profonda ed il motore propulsivo per il miglioramento della loro condizione di vita, l’inalienabile dignità quali persone umane ed il godimento di protezione per la vita e la salute.

Cosa chiediamo al Governo Monti ?

Bisogna tenere conto e quindi prioritario quanto abbiamo richiesto nelle n/s Petizioni n. 5 e 6 al Senato della Repubblica (Commissione XII° ) e n. 9 alla Camera dei Deputati ( Commissione XII°), per una legge-quadro nazionale, che poi ogni singola Regione l’approva a secondo delle situazioni locali.

1.) rivedere la legge Basaglia ( n. 180 e 833/1978 in soli due punti :

a.) l’autorizzazione al trattamento sanitario obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni.
b.) la realizzazione di strutture territoriali di Riabilitazione di lunga durata per i casi più difficili da riabilitare, onde evitare che sulle famiglie gravi un carico insostenibile di disagio, costi e pericoli.

Queste due modifiche, con le dovute garanzie del rispetto del paziente e dei suoi familiari, non hanno purtroppo trovato l’attenzione di qualche Deputato, per cui il Testo Unificato Burani Procaccini Concordato con tutte le parti politiche si è arenato in Parlamento nel 2005.

2.) La competenza di istituire Servizi di Riabilitazione territoriali e Servizi di vicinanza, che consentono di rilevare precocemente comportamenti anormali di pazienti noti o di persone ignote, è una competenza regionale. Purtroppo per la psichiatria si continua ad investire poco, malgrado l’evidenza che questa è un’area di disagio estremamente critica ed in aumento legata fra altro alla senescenza in forme miste ancora più complesse.

3.) L’aspetto sanitario è solo una parte del “problema”, in quanto l’aspetto sociale è altrettanto se non più importante. Il definire sostegni economici alle famiglie che si gravano dell’assistenza ai pazienti con handicap mentale, cioè il Fondo Dopodinoi, l’inserimento lavorativo e di sostegno con mediazione tra Azienda e paziente, il sostegno scolastico ecc., sono temi che competono ad altri Ministeri e che non sono mai stati affrontati in maniera decisiva.

4.) La prevenzione in età scolare dei disturbi del comportamento e delle psicopatie in Italia non viene fatta, malgrado si sappia che questa azione preventiva può consentire di affrontare le psicosi ( malattie del sistema nervoso dovute a causa congenite – nascita prematura, difficoltà respiratorie, lesioni celebrali ), mentre le nevrosi o turbe psichiche non psicotiche (sono la facile irritabilità, difficoltà motorie, totale mancanza di fiducia negli adulti, paura di andare a scuola o di stare insieme ai coetanei ) ed in particolare la schizofrenia in modo migliore e più efficace.

Per fare questo è necessario aprire un Tavolo Tecnico composto da rappresentanti dei vari Ministeri, delle Regioni e del volontariato, onde fare una proposta condivisa data l’attenzione massima che, non solo in Italia, è riservata al tema del disagio mentale.

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri: attendiamo fiduciosi da Lei un segno che “parla di equità”, ce lo dica con tutta franchezza : trova posto nel quadro delle riforme un provvedimento legislativo di riforma della legge sulla malattia mentale ?

Ci possiamo contare per non assistere, ripeto, a morti innocenti per la carenza di valide strutture atte alla prevenzione, cura e reinserimento sociale di questi “malati”, provvedimenti attesi dal mondo cattolico e della sofferenza ?

La sola “cosa certa” che resta a quei inermi concittadini colpiti da handicap psichico, alle loro famiglie ed a noi cittadini per la nostra sicurezza è la speranza che la sconfitta fin oggi registrata sia un domani di sincero rispetto e concreto realismo !

In attesa di una cortese risposta, rinnovo vive felicitazioni ed auguri per un “buon lavoro” uniti a migliori saluti.

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