7 aprile 2025

Leader dei Balcani occidentali a convegno per rafforzare la cooperazione regionale

Riflessioni su pace, stabilità e transizione demografica in una regione strategica per l’Europa.

di Vittorio Patanella

Pristina, Kosovo - Il 5 ottobre 2024 si è tenuto a Pristina, presso l’Hotel Emerald, il convegno “Pace, stabilità e transizione demografica nei Balcani occidentali”, promosso da Universal Peace Federation (UPF Europa e Medio Oriente). In una regione ancora segnata da tensioni e sfide demografiche, leader politici e accademici si sono riuniti per discutere strategie di cooperazione e riconciliazione.

L’evento, ospitato dal governo del Kosovo e inaugurato dal Primo Ministro Albin Kurti, ha visto la collaborazione dell’University of Business and Technology (UBT), la principale università privata del Kosovo, e dell’Associazione internazionale dei giovani e degli studenti per la pace (IAYSP). Hanno partecipato 130 persone, tra cui ex Capi di Stato di Albania, Kosovo e Montenegro; due Ministri e tre parlamentari in carica e precedenti; un membro del Parlamento Europeo; e un rappresentante delle Nazioni Unite.


Sessione I: Pace, stabilità e integrazione europea

La prima sessione si è concentrata sullo sviluppo della pace, della stabilità e dell’integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione Europea (UE), con particolare attenzione alle transizioni demografiche e all’importanza della cooperazione regionale. Moderata da Jacques Marion, copresidente di UPF Europa e Medio Oriente, la sessione ha visto interventi di alto profilo.

Il Primo Ministro Kurti ha sottolineato l’importanza di istituzioni forti e di una crescita economica sostenibile. Ha inoltre auspicato una maggiore cooperazione con la diaspora, evidenziando il ruolo positivo della migrazione e la necessità di rafforzare i legami tra istruzione e occupazione.

Alfred Moisiu, già presidente dell’Albania, ha richiamato l’attenzione sulle tensioni irrisolte tra Kosovo e Serbia, mettendo in guardia dall’influenza destabilizzante dei legami tra la Serbia e Mosca. Filip Vujanović, ex presidente del Montenegro, ha ribadito l’importanza della cooperazione regionale, invitando i leader a privilegiare gli interessi collettivi rispetto a quelli nazionali.

Altri interventi, tra cui quelli di Fatmir Sejdiu, ex presidente del Kosovo, e Klajda Gjosha, ex ministro dell’integrazione europea dell’Albania, hanno sollecitato riforme e un maggiore impegno dell’UE. Lukas Mandl, membro del Parlamento europeo, ha immaginato i Balcani come un potenziale centro tecnologico, evidenziando la necessità di politiche lungimiranti. Marija Miteva, parlamentare della Macedonia del Nord, ha ribadito l’impegno del suo Paese verso le riforme e la cooperazione regionale.

Michael Balcomb, copresidente di UPF Europa e Medio Oriente, ha chiuso la sessione invitando a una “rivoluzione spirituale” nella politica internazionale, sottolineando il ruolo della responsabilità individuale e della riconciliazione per una pace duratura.

Sessione II: La transizione demografica nei Balcani

La seconda sessione ha affrontato le sfide della transizione demografica, come la migrazione giovanile, l’invecchiamento della popolazione e la “fuga dei cervelli.” Daulina Osmani, vice ministro della Gioventù, della Cultura e dello Sport del Kosovo, ha descritto gli sforzi del governo per sostenere i giovani attraverso borse di studio e piattaforme per l’occupazione.

Edmond Hajrizi, presidente dell’Università UBT, ha sottolineato l’importanza di strategie coordinate per contrastare il declino demografico, puntando su riforme tecnologiche ed educative. Viktoria Nesterovaite, rappresentante dell’UNODC, ha evidenziato il ruolo dell’educazione nella lotta contro la corruzione, un tema cruciale per promuovere integrità e sviluppo tra le nuove generazioni.

Bogdan Pammer, presidente di IAYSP per l’Europa e il Medio Oriente, ha rimarcato il ruolo centrale dei giovani nella costruzione della pace, in particolare nel migliorare le relazioni tra Kosovo e Serbia. Infine, Mark Brann, vicepresidente di UPF Europa e Medio Oriente, ha concluso la sessione richiamando l’attenzione sui successi passati, come il progetto “Ponte della Pace,” e invitando a perseverare negli sforzi per la riconciliazione.

Conclusione

L’incontro si è concluso con un rinnovato impegno da parte di tutti i partecipanti a promuovere la cooperazione e la riconciliazione nella regione. L’iniziativa ha sottolineato il ruolo chiave della responsabilità individuale, delle riforme e del coinvolgimento giovanile come pilastri fondamentali per costruire un futuro di pace nei Balcani occidentali.

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