Link al PDF di Voci di Pace, Giugno 2014
“Non chiedere trasparenza
ad altri se non hai fornito loro la stessa trasparenza”
La trasparenza è una questione
importante per tutte le istituzioni sociali, non
solo il governo, perché è un aspetto
essenziale di legittimità in
un'epoca in cui ci sono istituzioni sociali molto grandi, complesse e
impersonali. Nella famiglia, l'istituzione sociale di base, la trasparenza non è un
problema serio perché le relazioni interpersonali sono così vicine che tutti sappiano quello che chiunque altro
nella famiglia sta facendo. Se la sorellina è
malata, il papà perde il lavoro, o
il fratello più grande ha una
nuova Mercedes, è difficile
nascondere queste informazioni ad altri membri della famiglia. Lo stesso vale
nelle piccole città.
Questa "trasparenza
naturale" non esiste con le relazioni impersonali
delle grandi città o le istituzioni sociali e burocratiche moderne,
siano esse, governi, aziende o chiese. Il rapporto impersonale
crea l’opportunità di nascondere
i segreti in una chiesa, di frodare il governo, di
utilizzare i ricavi aziendali
per scopi privati, ecc.
Le Istituzioni burocratiche non ottengono
le loro informazioni per contatto
diretto, ma attraverso relazioni
e schede. Le persone che queste istituzioni sono chiamate a servire non hanno conoscenza di prima mano delle motivazioni personali dei singoli
burocrati. Le istituzioni vogliono assicurarsi che le persone che cercano i loro servizi siano legittimate a
farlo mentre le persone che ricevono servizi vogliono sapere se si possono fidare di quell’istituzione
sociale perché non ci sia un abuso dei fondi o una ripartizione
corrotta dei servizi. Ciò richiede trasparenza. In una trasparenza
famigliare è difficile sfuggire, ma nelle società complesse spesso può essere difficile trovare
l’abuso.
La gente chiede sempre trasparenza agli altri, perché le
giuste informazioni servono per prendere buone decisioni. Tuttavia, le persone
raramente vogliono rivelare informazioni su se stessi. Il presidente degli
Stati Uniti Obama ha promosso una piattaforma chiamata "presidente
trasparente", ma la trasparenza che cercava era quella delle istituzioni
finanziarie che il governo aveva bisogno di regolare. Quando doveva rivelare
informazioni personali sulla sua nascita e suoi documenti universitari al fine di
permettere agli elettori di capire meglio chi fosse e se era qualificato per il
suo lavoro, si è creato un muro di silenzio. Quando, però, Wikileaks ha
denunciato il comportamento scorretto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,
la sua amministrazione ha preferito perseguire il fondatore di Wikileaks,
Julian Assange, e negargli la libertà di stampa. Il New York Times si è schierato
con Assange. Il presidente Obama non è l'unica persona a comportarsi con un
doppio standard in materia di trasparenza, quasi tutti lo fanno; sembra essere parte
della nostra natura umana.
Ripreso da “Transparency
and Peace - International Journal on World Peace”
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