13 dicembre 2013

Alzheimer dilatante, anziani maltrattati: sono “argomenti” prioritari da non trascurare!


di Franco Previte
Fra le malattie neurologiche che affliggono milioni di persone nel mondo, specie in Italia, “spicca” l’Alzheimer
definita dal Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali “decadimento delle funzioni corticali superiori in assenza di importanti obnubilamenti della coscienza”, deterioramento della memoria, incapacità di controllo delle emozioni, il morbo di Alzheimer è ritenuto quale demenza senile, forma più comune, degenerativa invalidante.
Fra gli anziani maltrattati, specie nelle Case di Riposo a larga estensione, molti casi sono sviluppati e definiti in Italia e per questo dobbiamo molta riconoscenza ai NAS dei Carabinieri che li “scoprono”, dove quelle persone non autosufficienti sono costrette a dormire in angusti seminterrati o ad assumere medicine ed alimenti scaduti.
E’ una realtà che si nasconde nelle famiglie e nella società, ripeto, anche in alcune Case di Riposo, specie di cura, che ogni tanto vengono alla ribalta della realtà quotidiana, un frutto amaro della “cultura dello scarto”, così definita da Papa Francesco (incontro con l’Istituto Dignitas Humanae 7 dicembre 2013).
I familiari di quelle persone ricoverate denunciano carenze di assistenza per la mancanza di personale o di fornitura di presidi igienico-sanitari e quelle denunce sono dovute, in alcuni casi, anche alla riscontrata somministrazione eccessiva di medicinali, anche se a scopo solo contenitivo, onde prevenire o sedare un comportamento agitato in persone, anche, con demenza degenerativa, comunque in ogni Casa di Riposo, dovrebbero esserci diversi livelli formativi del personale, in modo che non li rende attuatori di abusi sugli anziani, che è poi pura violenza.
L’Italia, rispetto al resto dell’Europa, è in ritardo notevole, mentre Francia, Inghilterra, Germania ormai hanno tutte le loro “Carte dei diritti degli anziani”, dove viene fatto preciso riferimento ai casi di abuso, mentre in Italia questo concetto è ancora difficile.
Altro tema che si dibatte in Europa: il 2012 è stato l’anno de “L’Europa amichevole verso le diverse età” e il 2013 “Anno europeo dei cittadini” nel concetto di cittadinanza europea e l’idea è sviluppare il più possibile progetti che portino ad uno scambio intergenerazionale in modo tale che “gli anziani possano costituire ancora una risorsa” concetto più volte espresso da Papa Francesco (S. Marta 29/11/2013 ).
Quelle persone che soffrono di problemi degenerativi sono dimenticati perché considerati un fardello di persone inutili il cui peso dell’assistenza viene, in parte, “scaricato” sulle spalle dei familiari e “ri-scaricati” sulla società, perché sono poche le strutture ed i provvedimenti legislativi necessari e non adottati alla risoluzione di questo prioritario disagio sociale da ben 35 anni: Petizione 2013

Tra le varie forme di demenza la malattia di Alzheimer è quella più sviluppata nel mondo e sono colpiti almeno 35-36 milioni; in Europa 7 milioni e mezzo. Sono rilevamenti statistici destinati ad aumentare, poiché la malattia è strettamente correlata all’età in cui più facilmente si può sviluppare questo tipo di demenza. In Italia sono oltre un milione i malati con demenza e almeno la metà è affetta da malattia di Alzheimer, valutata, nel mondo nuova diagnosi di demenza ogni quattro secondi. Questa patologia è stata chiamata l’epidemia silente del terzo millennio ed ora si comincia a considerare pandemia del terzo millennio per i numeri estremamente alti che sono destinati a raddoppiare e addirittura a triplicare al 2050.

La patologia mentale colpisce a vari livelli dalla depressione alla schizofrenia grave, ma geme sotto le ceneri del silenzio e dell’indifferenza più assoluta da parte delle Istituzioni. Colpisce circa il 20% della popolazione, il 16% da varie forme di disagio mentale ed il 4% di disordini mentali, in maniera sempre più crescente in persone di età diversa, specie i giovani ed anche gli adolescenti.

Ricorda la Società Italiana di Psichiatria che hanno in carico circa il 2% della popolazione, oltre un milione e 200 mila persone dei casi più gravi. Complessivamente, lo scenario legato ai disturbi psichici presenta dati allarmanti, aggravati dalla crisi economica, di circa 17 milioni gli italiani con problemi di salute mentale, ovvero 4 cittadini su 10 soffrono di qualche disturbo psichico, tra cui ansia, depressione e insonnia. Le donne sono le più colpite. Uno scenario preoccupante aggravato dal perdurare della crisi economica, anche morale (Radio Vaticana 10 ottobre 2013 nella Giornata Mondiale della Salute).

Ed ancora secondo la Società Italiana di Psichiatria, la prevalenza di disturbi d'ansia è doppia nelle persone con uno status socio-economico basso, come i casi di depressione e di abuso di sostanze, circa otto milioni di persone con gravi disturbi d’ansia, quattro milioni con depressione, altrettanti con disturbi del sonno, due milioni con problemi legato all’alcool, insomma le gravi condizioni economiche si riversano sulle fasce sociali colpendo di più le categorie più popolari e più esposte alla legge imperiosa di mercato, fenomeno che pregiudica il buon funzionamento dell’economia ed impedisce il riscatto sociale delle nuove generazioni (Radio Vaticana 10/10 2013).

Sono decisivi i servizi territoriali di salute mentale, ma negli ultimi dieci anni il personale sanitario dedicato all’assistenza e alla cura dei pazienti con disturbi psichiatrici si è ridotto quasi del 50%, con una assistenza meno capillare (gli universitari preferiscono di più professioni mediche più redditizie, scarso il personale infermieristico).

Perché il delirio per gli animali (che rispettiamo) è intenso e per converso non c’è delirio, anche, per questa umanità sofferente che dovrebbe essere in vetta alle buone regole etiche e civili, che non sono nelle virtù di certi politici?

Spesso la cronaca ci porta a conoscere i drammi che si consumano e si verificano nelle famiglie quando le malattie pongono una sofferenza fisica, ma soprattutto quando sfociano nella patologia psichica spesso cronica, quale il morbo di Alzheimer che costituisce, a volte, un elemento di vera disgregazione della famiglia.

Purtroppo la famiglia in queste condizioni deve sperare nella risoluzione di questo “disagio”, che è anche di natura sociale di emarginazione di disinteresse di silenzi e che costituisce uno stato di grave emergenza latente, mentre, in genere, chi subisce il dramma resta nella perfetta solitudine e chi non collabora alla risoluzione di questa situazione ne dovrà rispondere alla propria coscienza (“dura lex, sed lex”/ “dura è la legge, ma è legge”).

Dostojevski, il celebre poeta russo, diceva che una società va giudicata a secondo del trattamento che riserva ai malati di mente e le n/s Petizioni difendono le negazione di un diritto fondamentale dell’uomo: speciale dossier.

Purtroppo la famiglia e la società in queste condizioni deve sperare nella risoluzione di questo “disagio” sociale di emarginazione di disinteresse di silenzi e che costituisce uno stato di grave emergenza latente, mentre resta una pia illusione che come tutte le illusioni lascia posto alla delusione!

Comunque viviamo in una società sorda, molto sorda!, ma il livello di civiltà si dimostra e si evidenzia nel rispetto della persona: di ogni persona, sia malata di Alzheimer, che detentrice di maggiore età!

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