La costituzione di un Fondo Speciale Economico (“Dopodinoi”) per i disabili!
di Franco Previte
Il “Fondo Dopodinoi” ed i 150 milioni di euro derivanti dal gioco d’azzardo previsti ed approvati dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (maggio 2012) sono stati respinti dal Governo Monti (Sottosegretario per le Politiche Sociali Cecilia Guerra).
Sono realtà e non chiacchiere! in quanto non è stato considerato il futuro di quanti disabili fisici (ciechi civili ed assoluti – sordi – sordomuti - invalidi civili – lavoratori con drepanocitosi o talassemici major), handicappati psichici (depressivi -schizofrenici – anoressici - bulimici – psicotici – autistici – epilettici ecc) sono o saranno un giorno senza famiglia ed assistenza, si sono visti gettate sulle loro spalle, come un ulteriore fardello, il misero budget del 0,4% destinato per le spese sociali, ricevendo, inefficienza, irresponsabilità, diniego, non paliamo, poi, delle provvidenze economiche, vergognosamente in atto.
Ancora una volta desideriamo ripetere che la n/s Associazione non usufruisce, né ha mai chiesto o chiede a nessuno contributi finanziari occulti o palesi, né rappresenta posizioni politiche, ma solo “spinti” dalle ferme intenzioni di fare il nostro dovere di cristiani e di cittadini, nella stessa maniera che ci aspettiamo faccia utilmente la Politica Amministrativa!
E’ fuori di dubbio che la fondamentale istituzione assistenziale è la famiglia, fulcro indispensabile e centrale della vita della società, ma uno dei problemi più scottanti, più difficili, più urgenti, più impellenti e di maggior rilievo che affliggono le famiglie dei disabili psico-fisici è l’incertezza “dopo”.
di Franco Previte
Il “Fondo Dopodinoi” ed i 150 milioni di euro derivanti dal gioco d’azzardo previsti ed approvati dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (maggio 2012) sono stati respinti dal Governo Monti (Sottosegretario per le Politiche Sociali Cecilia Guerra).
Sono realtà e non chiacchiere! in quanto non è stato considerato il futuro di quanti disabili fisici (ciechi civili ed assoluti – sordi – sordomuti - invalidi civili – lavoratori con drepanocitosi o talassemici major), handicappati psichici (depressivi -schizofrenici – anoressici - bulimici – psicotici – autistici – epilettici ecc) sono o saranno un giorno senza famiglia ed assistenza, si sono visti gettate sulle loro spalle, come un ulteriore fardello, il misero budget del 0,4% destinato per le spese sociali, ricevendo, inefficienza, irresponsabilità, diniego, non paliamo, poi, delle provvidenze economiche, vergognosamente in atto.
Ancora una volta desideriamo ripetere che la n/s Associazione non usufruisce, né ha mai chiesto o chiede a nessuno contributi finanziari occulti o palesi, né rappresenta posizioni politiche, ma solo “spinti” dalle ferme intenzioni di fare il nostro dovere di cristiani e di cittadini, nella stessa maniera che ci aspettiamo faccia utilmente la Politica Amministrativa!
E’ fuori di dubbio che la fondamentale istituzione assistenziale è la famiglia, fulcro indispensabile e centrale della vita della società, ma uno dei problemi più scottanti, più difficili, più urgenti, più impellenti e di maggior rilievo che affliggono le famiglie dei disabili psico-fisici è l’incertezza “dopo”.
Cioè del “dopo” la morte di colui/e che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole sicurezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare malato o disabile dovrà affrontare nel "grande buio e nella grande solitudine futura"!
1.) Il “Dopodinoi” cioè gli interventi che si ritengono necessari per garantire l’assistenza ed il sostentamento ai soggetti privi dei familiari e di autonomia a causa dei gravi handicap, è una “forma” che è già stata valutata sul piano socio-legislativo in Italia in passato.
Una norma del Regio Decreto n. 6535 del 19.11.1889 imponeva alle Amministrazioni Comunali l’obbligo di provvedere al ricovero in Istituti di Beneficenza delle persone d’ambo i sessi inabilitate al lavoro, con infermità croniche, con “difetti psico-fisici” tali da non essere in grado di procacciarsi quanto era necessario alla loro assistenza ed esistenza. Questa normativa è stata inserita negli artt.154 e 155 del Regio Decreto n.773 del 18.6.1931.
Oggi, 2013, questa “forma” di assistenza si è fatta sempre più necessaria, pressante, decisiva, ipotizzando al “ricovero di massa” quello di “poche unità”, quali casa-famiglia, comunità alloggio od altro, in grado di garantire parzialmente l’affetto familiare ed assistenziale, ma con quella solidarietà che pur non trascurando l’ambito della normalità sappia dare quell’aiuto necessario per compensare il deficit di natura familiare .
Un “sistema di vita” che pur essendo, ripeto extra familiare, si riveli idoneo ai bisogni assistenziali, soprattutto, a quelli esistenziali della persona diversamente abile.
2.) “Dopodinoi”: chi deve provvedere quando la famiglia scompare ed il disabile psico-fisico resta solo?
Ai politici domandiamo: si mettano una mano sulla coscienza su questa urgentissima necessità del mondo della sofferenza e della disabilità! Riconoscere e tutelare il diritto di ogni persona, è obbligo che compete alle Istituzioni!
Provvedimenti sono stati assunti per estendere la particolare tutela giurisdizionale, come quelli accordati ai disabili vittime di discriminazioni nel contesto lavorativo comprese quelle situazioni in cui il disabile risulti destinatario di trattamenti discriminatori al di fuori del rapporto di lavoro. Non è molto, ma…!
Recentemente per “aiutare” il disabile, la legge n. 6 del 9 gennaio 2004 ha introdotto nell’Ordinamento Giuridico Italiano la figura dell’Amministratore di Sostegno, con lo scopo precipuo di sostenere le persone la cui capacità è limitata o totalmente priva di effetti giuridici. Non è molto, ma…!
Tale norma prevedendo che il beneficiario del provvedimento di tutela conservi la capacità di agire per tutti gli atti diversi da quelli che richiedono la rappresentanza esclusiva o l’assistenza necessaria dell’amministratore puntualmente indicati nel decreto di nomina, cerca di rendere la tutela delle persone, non in grado di provvedere pienamente a se stesse, più flessibile e vicina alle reali esigenze degli interessati, concretizzando un ulteriore passo verso la piena salvaguardia dei diritti dei disabili. Non è molto, ma…!
Ma occorre che le famiglie dei disabili psico-fisici usufruiscano di un sostegno economico e legislativo che possa compensare situazioni di svantaggio per tutti i membri delle stesse. Questo è stato fatto molto poco fin’ora!
Ironia della sorte, devo aggiungere che il “Fondo Dopodinoi” ed i 150 milioni di euro derivanti dal gioco d’azzardo previsti ed approvati dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ( Aula maggio 2012) sono stati respinti dal Governo Monti (Sottosegretario per le Politiche Sociali Cecilia Guerra).
Questo ci ha sorpreso ed amaramente ci stupisce in quanto non sono state tenute in considerazione, all’unisono con le famiglie e con l’opinione pubblica le n/s richieste fin dal 7 ottobre 1998 unitamente alle Opere don Orione, don Guanella, circa l’attuazione di questo “Fondo Dopodinoi” condensate nelle n/s Petizioni al Parlamento Italiano, a quello Europeo, al Governo pro-tempore in carica.
3.) Ecco, ripeto, questo assillo è uno dei problemi più scottanti, più difficili, più complessi, più urgenti e di maggior rilievo di questi n/s ultimi tempi che abbiamo sempre sostenuto presso la UE, le Istituzioni Italiane ed anche alla Radio Vaticana:
http://it.radiovaticana.va/news/2012/12/05/si_celebra_oggi_in_italia_la_giornata_della_salute_mentale/it1-644962
In Italia i disabili fisici sono circa 3 milioni, di cui il 73% anziani, 900 mila circa le persone costrette a letto o su una sedia a rotelle, circa 1 milione e mezzo le famiglie aventi in casa parenti con gravi handicap od in fase terminale, circa 10 milioni le persone che soffrono patologie mentali (Fonte Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).
Da ciò il desiderio e l’auspicio che possano sopravvivere quelle Comunità che rispecchiano la famiglia, composta possibilmente da pochi utenti e qui dobbiamo dire un grande grazie per quanto operano da lungo tempo gli Istituti Cattolici tipo Opera don Orione, don Guanella, don Gnocchi ecc., oggi, anch’esse in grave pericolo per la sofferenza finanziaria e per il risparmio pubblico, spending review, che l’Italia in questo momento deve compiere.
Il definire, poi, sostegni economici alle famiglie che si gravano di assistenza ai pazienti con handicap sia fisico che mentale, l’inserimento lavorativo, il sostegno scolastico ed altro, sono temi che le Istituzioni od l’eventuale nuovo Governo e Parlamento dovranno affrontare in maniera efficace, decisiva, senza indugio e non vaghe promesse elettorali o litigi incomprensibili che stanno dando un indecoroso spettacolo privo di ragionevole equità!
La mancata realizzazione di questa realtà, che abbiamo sotto gli occhi smarriti, ci lascia perplessi, molto perplessi e con noi l’opinione pubblica, tutti insieme che aneliamo ed auspichiamo sia condivisa la necessità di adozione di questo provvedimento da parte delle Istituzioni che urgentissimamente devono compiere, perché il mondo della sofferenza e della disabilità non gestisce digiuni, provvedimenti per cani e gatti, manifestazioni di piazza, giochetti politici, elettorali od “altro”!
Coloro che hanno la responsabilità della res pubblica, il prossimo Parlamento ed il nuovo Governo (?) si mettano, ripeto, una mano sulla coscienza, perché l’handicap in genere non ha tempi di attesa!
1.) Il “Dopodinoi” cioè gli interventi che si ritengono necessari per garantire l’assistenza ed il sostentamento ai soggetti privi dei familiari e di autonomia a causa dei gravi handicap, è una “forma” che è già stata valutata sul piano socio-legislativo in Italia in passato.
Una norma del Regio Decreto n. 6535 del 19.11.1889 imponeva alle Amministrazioni Comunali l’obbligo di provvedere al ricovero in Istituti di Beneficenza delle persone d’ambo i sessi inabilitate al lavoro, con infermità croniche, con “difetti psico-fisici” tali da non essere in grado di procacciarsi quanto era necessario alla loro assistenza ed esistenza. Questa normativa è stata inserita negli artt.154 e 155 del Regio Decreto n.773 del 18.6.1931.
Oggi, 2013, questa “forma” di assistenza si è fatta sempre più necessaria, pressante, decisiva, ipotizzando al “ricovero di massa” quello di “poche unità”, quali casa-famiglia, comunità alloggio od altro, in grado di garantire parzialmente l’affetto familiare ed assistenziale, ma con quella solidarietà che pur non trascurando l’ambito della normalità sappia dare quell’aiuto necessario per compensare il deficit di natura familiare .
Un “sistema di vita” che pur essendo, ripeto extra familiare, si riveli idoneo ai bisogni assistenziali, soprattutto, a quelli esistenziali della persona diversamente abile.
2.) “Dopodinoi”: chi deve provvedere quando la famiglia scompare ed il disabile psico-fisico resta solo?
Ai politici domandiamo: si mettano una mano sulla coscienza su questa urgentissima necessità del mondo della sofferenza e della disabilità! Riconoscere e tutelare il diritto di ogni persona, è obbligo che compete alle Istituzioni!
Provvedimenti sono stati assunti per estendere la particolare tutela giurisdizionale, come quelli accordati ai disabili vittime di discriminazioni nel contesto lavorativo comprese quelle situazioni in cui il disabile risulti destinatario di trattamenti discriminatori al di fuori del rapporto di lavoro. Non è molto, ma…!
Recentemente per “aiutare” il disabile, la legge n. 6 del 9 gennaio 2004 ha introdotto nell’Ordinamento Giuridico Italiano la figura dell’Amministratore di Sostegno, con lo scopo precipuo di sostenere le persone la cui capacità è limitata o totalmente priva di effetti giuridici. Non è molto, ma…!
Tale norma prevedendo che il beneficiario del provvedimento di tutela conservi la capacità di agire per tutti gli atti diversi da quelli che richiedono la rappresentanza esclusiva o l’assistenza necessaria dell’amministratore puntualmente indicati nel decreto di nomina, cerca di rendere la tutela delle persone, non in grado di provvedere pienamente a se stesse, più flessibile e vicina alle reali esigenze degli interessati, concretizzando un ulteriore passo verso la piena salvaguardia dei diritti dei disabili. Non è molto, ma…!
Ma occorre che le famiglie dei disabili psico-fisici usufruiscano di un sostegno economico e legislativo che possa compensare situazioni di svantaggio per tutti i membri delle stesse. Questo è stato fatto molto poco fin’ora!
Ironia della sorte, devo aggiungere che il “Fondo Dopodinoi” ed i 150 milioni di euro derivanti dal gioco d’azzardo previsti ed approvati dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ( Aula maggio 2012) sono stati respinti dal Governo Monti (Sottosegretario per le Politiche Sociali Cecilia Guerra).
Questo ci ha sorpreso ed amaramente ci stupisce in quanto non sono state tenute in considerazione, all’unisono con le famiglie e con l’opinione pubblica le n/s richieste fin dal 7 ottobre 1998 unitamente alle Opere don Orione, don Guanella, circa l’attuazione di questo “Fondo Dopodinoi” condensate nelle n/s Petizioni al Parlamento Italiano, a quello Europeo, al Governo pro-tempore in carica.
3.) Ecco, ripeto, questo assillo è uno dei problemi più scottanti, più difficili, più complessi, più urgenti e di maggior rilievo di questi n/s ultimi tempi che abbiamo sempre sostenuto presso la UE, le Istituzioni Italiane ed anche alla Radio Vaticana:
http://it.radiovaticana.va/news/2012/12/05/si_celebra_oggi_in_italia_la_giornata_della_salute_mentale/it1-644962
In Italia i disabili fisici sono circa 3 milioni, di cui il 73% anziani, 900 mila circa le persone costrette a letto o su una sedia a rotelle, circa 1 milione e mezzo le famiglie aventi in casa parenti con gravi handicap od in fase terminale, circa 10 milioni le persone che soffrono patologie mentali (Fonte Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).
Da ciò il desiderio e l’auspicio che possano sopravvivere quelle Comunità che rispecchiano la famiglia, composta possibilmente da pochi utenti e qui dobbiamo dire un grande grazie per quanto operano da lungo tempo gli Istituti Cattolici tipo Opera don Orione, don Guanella, don Gnocchi ecc., oggi, anch’esse in grave pericolo per la sofferenza finanziaria e per il risparmio pubblico, spending review, che l’Italia in questo momento deve compiere.
Il definire, poi, sostegni economici alle famiglie che si gravano di assistenza ai pazienti con handicap sia fisico che mentale, l’inserimento lavorativo, il sostegno scolastico ed altro, sono temi che le Istituzioni od l’eventuale nuovo Governo e Parlamento dovranno affrontare in maniera efficace, decisiva, senza indugio e non vaghe promesse elettorali o litigi incomprensibili che stanno dando un indecoroso spettacolo privo di ragionevole equità!
La mancata realizzazione di questa realtà, che abbiamo sotto gli occhi smarriti, ci lascia perplessi, molto perplessi e con noi l’opinione pubblica, tutti insieme che aneliamo ed auspichiamo sia condivisa la necessità di adozione di questo provvedimento da parte delle Istituzioni che urgentissimamente devono compiere, perché il mondo della sofferenza e della disabilità non gestisce digiuni, provvedimenti per cani e gatti, manifestazioni di piazza, giochetti politici, elettorali od “altro”!
Coloro che hanno la responsabilità della res pubblica, il prossimo Parlamento ed il nuovo Governo (?) si mettano, ripeto, una mano sulla coscienza, perché l’handicap in genere non ha tempi di attesa!
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