2 aprile 2012

Sull’abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari prevista nel marzo 2013

Da troppo tempo questa situazione viene ri-evocata, ma volutamente ri-ignorata!

Ma dove sono stati e cosa hanno fatto i politici fino ad oggi?

di Franco Previte

Sulla aberrante situazione in cui versano i 6 ospedali psichiatrici giudiziari (OPG), dove albergano circa 1500 detenuti dei quali circa il 40% sarebbero dismissibili e con un sovrappopolamento di circa 90 persone, si continua a parlare, ora quasi ogni giorno imperterriti senza agire con la dovuta urgenza dopo 34 anni dalla emissione della legge 180/1987 che ne aveva stabilito la chiusura di tutti gli Ospedali Psichiatrici!

Anche il Signor Presidente della Repubblica li ha definiti “estremo orrore dei residui OPG, inconcepibile in qualsiasi Paese appena civile”, ma di fatto sono allegramente ancora aperti, malgrado che il 17 gennaio 2012 la Commissione Giustizia del Senato della Repubblica ne abbia stabilito la chiusura entro il 31 marzo 2013(?).

Mio malgrado ed a pro- memoria per “alcuni”, debbo ricordare che il 7 ottobre 1998 assieme all’Opera don Guanella e don Orione ho inoltrato al Parlamento Italiano una Petizione (assegnata col n. 520 alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e col n. 714 assegnata alla 12 ° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ), con la quale si richiedeva, e tutt’ora viene richiesto, che “ sugli attuali Presidi Socio Sanitari- siano essi ospedali psichiatrici, che “manicomi” giudiziari ancora “aperti”- a cura delle Regioni ed entro anni 2 devono essere apportati interventi di ristrutturazione edilizia degli edifici secondo linee moderne confacenti onde neutralizzare i disagi che gli utenti potrebbero subire o provocare. Le opere edilizie devono essere atte ad accogliere non più di 4 degenti per camera”.
Le successive Petizioni, da me ri-inoltrate, ultime quelle del 15 aprile 2008 e tutt’ora giacenti in Parlamento, (col n. 5 e 6 assegnata alla 12° Commissione Igiene e Sanità  e Commissione Esteri del Senato della Repubblica, annunciata in Aula il 28 maggio 2008 prot. N 231/s e col n. 9 assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, annunciata in Aula il 27 maggio 2009 prot. N.2008/0015270/GEN/TN ), in merito alla riforma delle leggi 180 e 833/1978, al punto 10° richiede, “una definitiva progettazione per gli ospedali psichiatrici giudiziari, adeguando la normativa penale a quella civile in quanto le due leggi non hanno “distinto” il malato mentale responsabile di atti criminosi da quello relativamente innocuo,” e richiedente la totale chiusura degli OPG che dura da ben 34 anni!

In breve debbo ricordare che il diritto di petizione, sancito dall’art.50 della n/s Costituzione, spetta a quivis de populo, cioè ad ogni cittadino maggiorenne ed è un mezzo di collaborazione di tutto il popolo all’opera legislativa esplicata dalle Camere, perché permette a chiunque di segnalare alle stesse i bisogni, le aspirazioni, le esigenze popolari di carattere generale affinché “queste” vi provvedano.

Sono documenti quelli da noi prodotti e non chiacchiere “per chiedere od esporre comuni necessità”(art.50) carenti da ben 34 anni!, senza dimenticare, mai, che la sovranità appartiene al popolo! (art.1 comma 2°).

Sono questioni assai complesse e delicate che avvolgono la qualità giuridica, etica o squisitamente politica, le cui soluzioni sono di competenza delle Camere Legislative, sospinte, ma non risolvibili, né da Convegni Seminari Rapporti, né da una “Commissione Parlamentare d’Inchiesta”, né dal Ministro della Salute che recentemente in un Messaggio inviato all’Ufficio Nazionale per la Pastorale Sanitaria della CEI che il 17 marzo u.s. ha tenuto un seminario sulla salute delle carceri, spiega “si sta lavorando sui requisiti minimi per le strutture che ospiteranno le persone internate negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, nonostante le difficoltà applicative non trascurabili” (da Romasette 20 marzo 2012).

Sono parole, purtroppo parole, solo parole!

Gli ospedali psichiatrici giudiziari, dove tuttora sono ospitati i “reclusi”, sono malgrado tutto, seguiti dai centri penitenziari gestiti dall’amministrazione giudiziaria le cui competenze socio-sanitarie dovrebbero passare al Servizio Sanitario Nazionale, la cui piena funzione sarà svolta dal Dsm (Dipartimento di salute mentale), come viene solo affermato (?) entro marzo 2013.

“E’ pertanto inconcepibile e inaccettabile, a mio avviso, che delle persone in Ospedale Psichiatrico Giudiziario siano costrette a restare in una struttura carceraria perché mancano posti all’esterno “, è il risultato, evidenziato nel punto 117 del Rapporto dr. Alvaro Gil-Robles “Commissario Europeo per i Diritti Umani” sulla sua visita in Italia 10/17 giugno 2005, CommDH (2005) 9 Strasburgo 14 dicembre 2995.

Una “lectio schola aliquem auditum ire” davvero esemplare, soprattutto per l’Italia! Un “nosocomio” da tutti conosciuto da ben 34 anni!

Le condizioni igieniche vergognose, sempre secondo quel “Documento” della Commissione Parlamentare condotta dal Senatore Ignazio Marino, tra altre anomalie riscontrate, sono in breve: “tre metri quadro” di spazio per ogni detenuto, “acqua ghiacciata da bere sotto il water”, “ affollamento in stanze ridotte” ed altre “cose” irripetibili, che non abbiamo alcuna difficoltà a ritenerle vere, insomma dimostrano una situazione disumana che il rispetto per cani e gatti resta ed è superiore a quello che avviene in questi lager, “situazioni!”, ripeto, conosciute da ben 34 anni, che ci fanno accapponare la pelle ri-conoscerle solo ora!  Ma dove sono stati e cosa hanno fatto i politici fin oggi?

E’ doveroso, necessario, nonché impellente, ricordare che la legge 180/1978, la famosa legge Basaglia priva del Regolamento d’Applicazione, ha voluto abolire i “manicomi”, ha attivato poche strutture residenziali alternative previste dai vari “Progetti-Obiettivi di salute mentale” ed “altro”, ma non ha migliorato le condizioni dei malati, così come la legge 833 (che garantisce l’universalità delle cure ai malati di mente), non ha “chiuso” questi Ospedali Psichiatrici Giudiziari in contrasto con il dettami Costituzionali, contro la stessa legge, contro il Piano Sanitario 2003-2005, contro i vari Provvedimenti Legislativi e che non ha adeguato la normativa penale a quella civile per i 6 OPG, contro ogni logica etica.

Sulla gestione di quest’ultimi è molto interessante il Documento Conclusivo dell’Indagine Conoscitiva del Senato sullo “stato di assistenza psichiatrica in Italia” nei riguardi della medicina psichiatrica penitenziaria dove “né una dimissione forzata, né il mancato invio in OPG risolvono il problema di fondo dei trattamenti di pazienti autori di reati spesso di reati violenti che non sono sovrapponibili per percorso terapeutico, alla restante popolazione di pazienti psichiatrici (letterali affermazioni, Resoconto Sommario n. 312 Senato della Repubblica del 1 febbraio 2006 - Legislatura 14°).

Questo vuol dire che i pazienti dovrebbero essere affidati a personale specializzato per arrivare alla nozione di tutela della salute mentale superando l’accezione di “psichiatria”, in termini di prevenzione e diagnosi precoce destinando il 5% minimo dei fondi sanitari.
Purtroppo oggi si continua a dare ampia rilevanza al superamento dei “manicomi”, rispetto alla gravità dei malati sul territorio ed alle priorità come nel caso in esame, mentre le famiglie, i “malati”, anche quelli in Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sono soli e questa situazione urgente ed irrevocabile ha una sua drammatica attualità e riscontri tragici, malgrado il gran clamore, con ipocrisia, che si va instaurando con le sole parole in Convegni Seminari Rapporti Documenti Inchieste, dimenticando che, non solo cani e gatti, ma anche questi “reclusi” sono da essere attenzionati, perché esseri umani!
Ma per favore, suvvia, dobbiamo finirla con queste ipocrisie!

Nessun commento:

Posta un commento