20 aprile 2018

Famiglia, Scuola e Comunità

di Giorgio Gasperoni

Cosa dire di ciò che è accaduto in una scuola di Lucca? È un problema isolato? I genitori e gli educatori di tutto il mondo stanno discutendo su quale sia il modo migliore per educare cittadini responsabili in quest'era di cambiamenti senza precedenti. La disgregazione familiare e i mali sociali che l’accompagnano sono diventati preoccupazioni a livello mondiale. Molti speravano che i progressi scientifici, tecnologici ed economici avrebbero portato una maggiore felicità e soddisfazione all’uomo, ma oggi vediamo che non è necessariamente così. Tante società stanno sperimentando un grave sconvolgimento sociale.
Sappiamo che negli ultimi cento anni il mondo è cambiato drasticamente, in un senso positivo sotto tanti aspetti. La scienza e la tecnologia moderna hanno aiutato a migliorare lo standard materiale della vita. Gli sviluppi nel campo della salute e della medicina hanno eliminato tante malattie che una volta affliggevano l’umanità. I progressi nei trasporti e nelle comunicazioni hanno creato opportunità per le persone di interagire più facilmente di prima. I rapidi sviluppi nell’uso di internet hanno trasformato velocemente il modo in cui comunichiamo e facciamo attività economiche.
La seconda metà del 20° secolo ha visto anche lo sviluppo graduale di un’altra crisi, di una natura più insidiosa e fondamentale – la disgregazione della vita familiare. Oggi questa crisi ha raggiunto proporzioni epidemiche che colpiscono quasi tutti i paesi. L’abuso dei coniugi e dei figli, l’infedeltà coniugale e il divorzio sono all’ordine del giorno. I giovani si allontanano sempre più dai loro genitori mentre il rispetto fra marito e moglie è in declino. La gente sta pensando sempre più solo a se stessa.
Poiché la disgregazione familiare è aumentata fortemente nei paesi benestanti, la convinzione in alcune società in via di sviluppo che la prosperità economica e la libertà politica risolveranno questi problemi è solo un pio desiderio. Per scoprire la causa della disgregazione familiare dobbiamo cercare delle ragioni più fondamentali, che non le semplici pressioni economiche. Le famiglie sono le cellule della società umana. Se le cellule del corpo si ammalano, alla fine tutto il corpo soffrirà.  
Storicamente il lavoro dell’educazione morale è stato condiviso da tre istituzioni sociali: la famiglia, i gruppi religiosi e la scuola. Quando le scuole cessano di essere efficienti nel trasmettere i valori morali e quando l’istituzione della famiglia è in crisi, la società si trova di fronte a un grave problema. I governi nazionali si sforzano costantemente di risolvere i problemi sociali che derivano da una crisi dei valori, ma questi sforzi spesso hanno avuto un successo molto limitato.
Potremmo dire che il cuore del problema umano è nel cuore dell’uomo. La soluzione ai problemi sociali di oggi non arriverà attraverso la nuova tecnologia o i programmi governativi. Una società buona si può formare solo educando individui dal carattere buono. Come possiamo fare questo e qual è il ruolo dell’educazione?
Naturalmente l’educazione si è sempre preoccupata di tramandare la conoscenza da una generazione all’altra e alla fine di formare persone capaci di sviluppare nuovi orizzonti nelle discipline da loro scelte. Vogliamo che i nostri giovani ereditino la conoscenza che l’umanità ha man mano accumulato, ma vogliamo anche che ereditino i valori più alti della nostra cultura. Così, tradizionalmente, l’educazione ha cercato di insegnare agli studenti gli standard morali e le responsabilità sociali preparando la generazione dei giovani a diventare cittadini e leader della loro società, buoni e responsabili. Possiamo vedere che l’educazione si è sempre interessata allo sviluppo sia morale che intellettuale dei giovani.
Le scuole sono composte da una rete di rapporti e di responsabilità. Idealmente lo standard della scuola è in armonia con lo standard della famiglia. L’educazione negli standard etici consiste in un continuo addestramento nella condotta, nelle attitudini e nelle maniere. Comprende l’arte di creare armonia nei rapporti della vita quotidiana. Comporta sapere quando e come seguire, e quando e come guidare. Una persona etica può avere un buon rapporto persino con le persone con cui è difficile andare d’accordo.
Tutte e tre le dimensioni dell’educazione – coltivare il cuore, educare nelle norme e educare alla professionalità – sono coinvolte nella realizzazione del terzo dei tre obiettivi dell’educazione: educare dei cittadini veramente produttivi. Questo scopo dell’educazione si realizza quando la famiglia, la scuola e la comunità lavorano in collaborazione per assicurare che tutte e tre le dimensioni siano in equilibrio.
Se la famiglia e la comunità entrano in crisi, com’è avvenuto in quest’ultimo mezzo secolo, la scuola che dovrebbe svolgere un ruolo di secondo genitore, da sola non è in grado di porre un freno al dilagare del caos educativo che si è venuto a generare. 
Dovremmo dire grazie ai tanti insegnanti che hanno svolto un grande lavoro per mantenere dei livelli etici almeno sufficienti. A mio avviso, la scuola dovrebbe essere sostenuta ed incoraggiata anche con maggiori investimenti, per riallacciare i rapporti con la famiglia e il territorio.

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