di Giorgio Gasperoni
Cosa dire di ciò che è accaduto in una scuola di Lucca? È un problema isolato? I genitori e gli educatori di tutto il mondo stanno discutendo su quale sia il modo migliore per educare cittadini responsabili in quest'era di cambiamenti senza precedenti. La disgregazione familiare e i mali sociali che l’accompagnano sono diventati preoccupazioni a livello mondiale. Molti speravano che i progressi scientifici, tecnologici ed economici avrebbero portato una maggiore felicità e soddisfazione all’uomo, ma oggi vediamo che non è necessariamente così. Tante società stanno sperimentando un grave sconvolgimento sociale.
Sappiamo che negli ultimi cento anni il mondo è cambiato drasticamente, in un senso positivo sotto tanti aspetti. La scienza e la tecnologia moderna hanno aiutato a migliorare lo standard materiale della vita. Gli sviluppi nel campo della salute e della medicina hanno eliminato tante malattie che una volta affliggevano l’umanità. I progressi nei trasporti e nelle comunicazioni hanno creato opportunità per le persone di interagire più facilmente di prima. I rapidi sviluppi nell’uso di internet hanno trasformato velocemente il modo in cui comunichiamo e facciamo attività economiche.
La seconda metà del 20° secolo ha visto anche lo sviluppo graduale di un’altra crisi, di una natura più insidiosa e fondamentale – la disgregazione della vita familiare. Oggi questa crisi ha raggiunto proporzioni epidemiche che colpiscono quasi tutti i paesi. L’abuso dei coniugi e dei figli, l’infedeltà coniugale e il divorzio sono all’ordine del giorno. I giovani si allontanano sempre più dai loro genitori mentre il rispetto fra marito e moglie è in declino. La gente sta pensando sempre più solo a se stessa.
Storicamente il lavoro dell’educazione morale è stato condiviso da tre istituzioni sociali: la famiglia, i gruppi religiosi e la scuola. Quando le scuole cessano di essere efficienti nel trasmettere i valori morali e quando l’istituzione della famiglia è in crisi, la società si trova di fronte a un grave problema. I governi nazionali si sforzano costantemente di risolvere i problemi sociali che derivano da una crisi dei valori, ma questi sforzi spesso hanno avuto un successo molto limitato.
Potremmo dire che il cuore del problema umano è nel cuore dell’uomo. La soluzione ai problemi sociali di oggi non arriverà attraverso la nuova tecnologia o i programmi governativi. Una società buona si può formare solo educando individui dal carattere buono. Come possiamo fare questo e qual è il ruolo dell’educazione?
Naturalmente l’educazione si è sempre preoccupata di tramandare la conoscenza da una generazione all’altra e alla fine di formare persone capaci di sviluppare nuovi orizzonti nelle discipline da loro scelte. Vogliamo che i nostri giovani ereditino la conoscenza che l’umanità ha man mano accumulato, ma vogliamo anche che ereditino i valori più alti della nostra cultura. Così, tradizionalmente, l’educazione ha cercato di insegnare agli studenti gli standard morali e le responsabilità sociali preparando la generazione dei giovani a diventare cittadini e leader della loro società, buoni e responsabili. Possiamo vedere che l’educazione si è sempre interessata allo sviluppo sia morale che intellettuale dei giovani.
Le scuole sono composte da una rete di rapporti e di responsabilità. Idealmente lo standard della scuola è in armonia con lo standard della famiglia. L’educazione negli standard etici consiste in un continuo addestramento nella condotta, nelle attitudini e nelle maniere. Comprende l’arte di creare armonia nei rapporti della vita quotidiana. Comporta sapere quando e come seguire, e quando e come guidare. Una persona etica può avere un buon rapporto persino con le persone con cui è difficile andare d’accordo.
Tutte e tre le dimensioni dell’educazione – coltivare il cuore, educare nelle norme e educare alla professionalità – sono coinvolte nella realizzazione del terzo dei tre obiettivi dell’educazione: educare dei cittadini veramente produttivi. Questo scopo dell’educazione si realizza quando la famiglia, la scuola e la comunità lavorano in collaborazione per assicurare che tutte e tre le dimensioni siano in equilibrio.
Se la famiglia e la comunità entrano in crisi, com’è avvenuto in quest’ultimo mezzo secolo, la scuola che dovrebbe svolgere un ruolo di secondo genitore, da sola non è in grado di porre un freno al dilagare del caos educativo che si è venuto a generare.
Dovremmo dire grazie ai tanti insegnanti che hanno svolto un grande lavoro per mantenere dei livelli etici almeno sufficienti. A mio avviso, la scuola dovrebbe essere sostenuta ed incoraggiata anche con maggiori investimenti, per riallacciare i rapporti con la famiglia e il territorio.
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