LaPresse/AP | 23.01.2014
Rangoon (Birmania) - Più di 40 musulmani sono stati uccisi la settimana scorsa in un attacco lanciato da buddisti armati di coltelli in un villaggio nell'ovest della Birmania. Lo riferiscono ufficiali, che hanno parlato a condizione di anonimato, citando i risultati di un'indagine delle Nazioni unite. Altre decine di persone, fanno sapere i funzionari, risultano disperse e si teme che siano morte. I dettagli del massacro, hanno riferito gli ufficiali, sono stati illustrati durante un incontro con il personale dell'ambasciata degli Stati Uniti in Birmania e con dipendenti di agenzie umanitarie. I funzionari hanno parlato a condizione di anonimato perché i risultati dell'indagine non sono stati ancora diffusi ufficialmente. Un portavoce del presidente birmano Thein Sein, Ye Htut, ha "obiettato con forza" alle affermazioni dell'Onu. I dati presentati dalle Nazioni unite, ha dichiarato, "sono completamente sbagliati". Le violenze settarie in Birmania, un Paese con una popolazione a maggioranza buddista, vanno avanti da giugno del 2012.
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