Commemorazione: Il 20° Anniversario
dell'Anno Internazionale della Famiglia (9 dicembre 1994), il
25° Anniversario della Convenzione sui
Diritti del Bambino (20 novembre 1989)
Intervento al Parlamento europeo, Bruxelles, 20 novembre 2014
Illustri leader parlamentari, donne e uomini, e illustri leader giovanili, il titolo dell’argomento che tratterò, riguarda “Le famiglie sane assicurando cittadini responsabili: i diritti umani, la pace e la dignità umana”, tutti concetti che sono stati già citati oggi. E per ribadire, soprattutto, che questo evento è stato indetto per ricordare sia il 25° anniversario della Convenzione sui diritti del Bambino (oggi) e sia il 20° anniversario dell'Anno Internazionale della Famiglia (che si celebra nel 2014).
Evoluzione delle nozioni dei Diritti dei Bambini
Guardiamo allo sviluppo del concetto dei “Diritti del Bambino”. Ci sono molti studenti tra il pubblico, e non siamo tutti esperti di queste convenzioni, così darò una breve panoramica. Il concetto di un quadro globale sui diritti dei bambini emerse per la prima volta nel 1924, dopo gli eventi della prima guerra mondiale, quando la Società delle Nazioni ha adottato una convenzione chiamata, la
“Dichiarazione di Ginevra sui Diritti del Bambino”.
Eglantyne Jebbs, che ha fondato l’ONG “Save The Children”, era nel comitato di redattori e lei fu molto schietta nell'identificare alcuni dei cinque punti principali di questa convenzione. Spiegò che il mondo nel suo insieme ha una responsabilità nei confronti dei bambini. Proteggere i bambini, nutrirli, non è unicamente la responsabilità della famiglia - anche se in primo luogo lo è - pure la comunità nel suo insieme deve essere consapevole dei loro bisogni. Questa idea dell’umanità di dare il meglio ai bambini per il loro sviluppo materiale e spirituale, che viene ripresa in altri documenti, è nata proprio in quell’occasione. Il documento afferma “Un bambino dovrebbe essere fatto crescere nella consapevolezza dei suoi talenti”. Dovrebbe essere orientato al servizio degli altri, un punto fondamentale questo, per la comprensione del ruolo, il valore e le responsabilità del bambino verso la società nel suo insieme.
Ventiquattro anni dopo, nel 1948, abbiamo avuto l'adozione della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, che vorrei approfondire di più, ma lo farò più avanti. Nel 1959, promossa dalle Nazioni Unite, ci fu una revisione della Dichiarazione dei Diritti del Bambino, comunque non vincolante. Erano una serie di principi e linee guida, dove punti simili erano enfatizzati. Il bambino, per quanto possibile, dovrebbe essere sotto la cura e la responsabilità dei genitori. Allora sembrava evidente ai più, ma ora, come abbiamo sentito, questo è sempre più messo in discussione. L'interesse superiore del bambino deve essere il principio guida dei responsabili alla formazione e la responsabilità giace, in primo luogo, con i suoi genitori.
Nel 1978, si è convenuto di elaborare una convenzione più vincolante, e il 1979, è stato designato “Anno Internazionale del Bambino”. Venticinque anni fa, c’è stata l’adozione della “Convenzione sui Diritti del Bambino”, che ha portato un coinvolgimento senza precedenti della società civile per il raggiungimento di quest’obiettivo. Fondamentalmente, ci sono quarantuno articoli.
Gli articoli possono essere raggruppati in quattro categorie: a) Il Diritto alla Sopravvivenza- Vita, cibo, alloggio, salute, standard di vita. B) Il Diritto allo Sviluppo- Istruzione, svago/gioco, cultura, libertà di coscienza e di religione. C) Il Diritto di Protezione- Sfruttamento del lavoro, abuso durante i conflitti, appropriata giustizia penale, riabilitazione. d) Diritto di partecipazione- Esprimere pareri e incremento delle opportunità a partecipare alle attività della società, in preparazione per l'età adulta. Alcune di queste aree, come i diritti di sopravvivenza o la protezione da catastrofi, conflitti, ecc. sono evidenti. Ci deve essere un quadro di riferimento per individuare e rispondere a queste gravi violazioni. Ma i diritti di partecipazione, furono un concetto nuovo e per alcuni, creava timore. In alcune culture, i bambini sono considerati strettamente sotto la protezione della famiglia e non deve necessariamente essere chiesto il loro parere.
“I bambini dovrebbero essere visti, non ascoltati” era un cliché ben noto. Ma questo concetto di diritto di partecipazione è strettamente connesso al diritto di sviluppo, e non deve essere frainteso. Il modo in cui sono stati impostati sia lo sviluppo che la formazione dei bambini mentre imparano a diventare cittadini responsabili nella società, da un lato; e dall’altro lato, è importante essere in contatto direttamente con coloro la cui vita sarebbe influenzata dai programmi creati e dall’impostazione delle norme. La partecipazione dei bambini, come si può notare nella maggior parte delle famiglie, dovrebbe essere permessa in base alla loro età e maturità, e se fatto con saggezza, non è una minaccia per la buona autorità dei genitori. È molto dannoso per un bambino essere totalmente esente dalla conduzione familiare fino al 18 o 21 anni e poi, da un giorno all'altro, dover fare qualsiasi cosa e per di più, da soli. Ci deve essere un processo, ed è certamente prezioso discutere questo su scala globale.
La responsabilità di essere vigili contro l’Interpretazione selettiva
Come già è stato detto da altri relatori, la nostra responsabilità come società civile è quella di essere vigili contro (mal) interpretazioni selettive di questi articoli della convenzione. La Convenzione riconosce chiaramente il ruolo primario dei genitori nella famiglia e l'obbligo dello Stato di non sostituirsi al ruolo e alla responsabilità dei genitori se non per gravi fatti avvenuti. Un sano dibattito fra gli educatori circa la partecipazione dei bambini può essere prezioso quando si è in una struttura dove esiste la fiducia nel ruolo genitoriale. È molto diseducativo se s’incoraggiano i bambini a diffidare del parere dei genitori o del considerare i loro consigli meno validi dei propri, oppure di quelli di un professionista. Mantenere l'integrità della famiglia, quando possibile, è una grande prevenzione contro l'intrusione chiamata da alcuni, epidemia sociale.
Detto questo, anche noi difensori della famiglia naturale, non siamo così ingenui nel pensare che la famiglia tradizionale del secondo dopoguerra (o di qualsiasi altro momento) sia esattamente quella cui vogliamo tornare. Dobbiamo guardare le nostre famiglie e considerare seriamente ciò che sia bene cambiare e ciò che non è negoziabile.
Il Valore e i valori della famiglia sono stati riassunti bene dal Segretario Generale Ban Ki Moon quest'anno nella sua dichiarazione nel 20° anniversario della Giornata Internazionale della Famiglia. Egli disse: “Sforziamoci di rafforzare queste piccole ma importanti unità, (riferendosi alla famiglia), che si trovano in ogni società, in modo che possiamo avanzare come un’unica famiglia umana verso un maggior progresso”. Poi ha aggiunto, “Famiglie ben funzionanti, forti, qualunque forma esse abbiano, possono contribuire a ridurre la povertà, migliorare il benessere delle madri, promuovere la parità di genere e rispetto dei diritti umani”.
Perché vivere la "Famiglia di Pace”, è così importante alla realizzazione della Pace Mondiale?
Ho preso un po’ di tempo nell’analizzare le quattro categorie dei diritti dei bambini nel contesto del ruolo che le famiglie possono giocare nel garantirli: cioè, Diritti di Sopravvivenza, Diritti di Sviluppo, Diritti di Protezione e di Diritti di Partecipazione. In ogni categoria, questi diritti sono chiaramente appresi e protetti nelle famiglie intatte. Le famiglie in buona salute mantengono la sopravvivenza dei loro membri, danno vita ai loro membri, si assumono la responsabilità di nutrirli e dargli un riparo gratuitamente. Anche se ho scelto solo 4-5 punti per ogni categoria, avrei potuto scrivere molto di più. Diritti di Sviluppo: le famiglie in buona salute preparano l'ambiente in cui la libertà e la responsabilità possono mettere radici per sviluppare un buon carattere e un senso di cittadinanza globale. Esse forniscono un’educazione informale fin dalla prima infanzia e sorvegliano e incoraggiano l'educazione formale e lo sviluppo maturo. Le famiglie cercano di instillare buone norme culturali, valori religiosi e modelli di stile di vita responsabile.
Non è difficile riconoscere che i semi della Famiglia di Pace sono necessari per l'adempimento di tutti i diritti umani, perché insegnano e praticano la responsabilità umana. Il gioco di rivendicare i "miei" diritti non potrà mai portare a un mondo o ad una cultura di pace. Dobbiamo essere tutti consapevoli dei diritti reciproci, e addolorati per le violazioni dei diritti altrui. La famiglia è quel tipo di campo d’addestramento, che inizia prestissimo. È molto più difficile disimparare atteggiamenti e abitudini, più avanti nella vita.
Se si presta attenzione ai Diritti di Partecipazione, le famiglie in buona salute forniscono istruzione e formazione alla leadership, offrono lezioni di lavoro di gruppo, insegnano i benefici della condivisione, della cura, creano la fiducia, la mediazione e la capacità di diplomazia. Modelli di ruolo di leadership maschili e femminili sono appresi dai genitori che insegnano ai figli diversi elementi di orchestrazione, non solo come diversità, ma il modo in cui sono destinati ad armonizzarsi. Se la colla delle famiglie è l'amore, allora anche le mancanze dei genitori possono essere parte del processo di apprendimento.
Sappiamo che i bambini sono a rischio durante i conflitti, ma ci rendiamo conto che tenere insieme le famiglie, e in armonia, è in realtà una delle più grandi prevenzioni di gran parte dei danni causati dalla guerra: fisici, emotivi e spirituali. Sostenere le famiglie e le comunità che resistono al reclutamento dei bambini, è quello che alcuni governi stanno facendo, ed è dimostrato, molto efficace. Programmi a orientamento familiare per la riabilitazione e il reinserimento dei bambini soldato hanno un buon tasso di successo.
Il valore della famiglia nel contesto di gravi violazioni
Guardiamo a due citazioni di due diversi bambini soldato riabilitati. Il primo è di Stephan, 17 anni, che era stato un bambino soldato per 5 anni. Egli è stato testimone e commesso atrocità indicibili. Sta cominciando a capire ora com’era stato ingannato in quello stile di vita e a commettere delle proprie barbarie. Ha iniziato il lungo, doloroso processo di cercare di perdonare se stesso ed è stato segnalato per aver detto: “Il mio sogno è che i miei genitori possano trovare nei loro cuori il modo di perdonarci”.
Ma c'è un pericolo di mal interpretare quando usiamo i dati di casi di studio o le nostre statistiche per far prevalere il nostro punto di vista. Ad esempio, la seconda citazione è di un altro giovane bambino soldato, Edgar, di 15 anni: ha espresso, "Voglio che la mia famiglia stia fuori dalla vita che abbiamo ora. L'istruzione è l'unica cosa che può fare qualcosa di te”. Ora possiamo immaginare un bambino che abbia detto questo, che abbia avuto questa esperienza e probabilmente avrà un grande senso di colpa e confusione. Non sappiamo cosa gli sia successo, perché ha lasciato la sua famiglia o è stato spinto a diventare un bambino soldato. Ma non possiamo prendere quella citazione e dire: "Vedi? Questo prova che la famiglia ha bisogno di essere completamente ricreata o eliminata”. Il potenziale delle famiglie è di fornire protezione il più possibile personalizzata, nutrimento e incoraggiamento, ma quando non sono in grado di farlo, non è meglio prima guardare il "perché"? Stephan, con il cuore verso la sua famiglia, probabilmente avrà meno ostacoli nella sua riabilitazione, e migliori possibilità per la piena reintegrazione.
Allora, che cosa è una famiglia sana? 1. Un cittadino è considerato sano quando lui o lei non è un peso, ma un contributo all’insieme, la cui esperienza, la conoscenza e il talento sono orientati verso il beneficio della comunità circostante e il bene più grande. 2. Allo stesso modo, le famiglie sono dei beni quando lasciano in eredità i benefici del loro ambiente alla comunità che li circonda. 3. I valori imparati e vissuti nelle famiglie dovrebbero guidare i suoi membri a cercare di dare un contributo. 4. Le famiglie stressate con le esigenze di sopravvivenza hanno bisogno di “protezione”, perché non vivono appieno le loro potenzialità. 5. Alcune tendenze moderne nelle forme di famiglia possono essere “reali”, ma non possono essere accreditate come standard o norma globale. 6. Le famiglie con il loro potenziale intatto sono una risorsa delle nazioni e hanno una capacità di recupero incredibile e di difendersi e assorbire gli attacchi che gli vengono mossi contro. 7. Possiamo costruire una cultura di pace solo quando vi è uno standard o definizione ottimale per la famiglia, come passo fondamentale verso il progetto. La disgregazione della famiglia o la sua ricomposizione non era stata prevista a priori.
Abbiamo approfondito e discusso con grande entusiasmo sul “diritto alla pace per tutti” e alla “prosperità” e “Il nostro diritto alla felicità”. Eppure, l'ingrediente essenziale, e il più difficile, è “da dove viene l'incentivo che ci spinge a fare i sacrifici richiesti, per avere l'empatia necessaria per farlo funzionare”? La poesia non è sufficiente. Abbiamo del ritardo da recuperare nelle pratiche quotidiane.
L'integrazione delle donne e delle ragazze in tutti gli elementi del processo di sviluppo è sicuramente essenziale. C'è quasi il 50% della nostra popolazione mondiale che non conosce il proprio valore alla leadership e alla governabilità - e l'altro 50% non può eventualmente guidare e governare a pieno regime, senza il partenariato dell’altro 50%. Sono le madri nella famiglia che di solito instillano i valori, la cultura e la religione che forniscono il quadro di riferimento e il comportamento durante lo sviluppo di un bambino. Ma sono sicuramente anche il rispetto e l'amore tra il padre e la madre, insieme per il bambino, che dà uno stimolo enorme per l’aspettativa di quel figlio che una più ampia "Pace" è possibile: nessuna aspettativa, probabilmente nessuno sforzo. Come in una famiglia, guidata e gestita dai genitori, la famiglia umana, nel suo insieme, avrebbe bisogno di quegli stessi elementi di leadership per far funzionare la pace. Questo, credo, è la migliore garanzia di un senso d’interdipendenza (non solo con la minaccia di sanzioni, ma con riguardo ed empatia). Il "sacrificio" necessario di uno per l'altro diventa un privilegio, non qualcosa da temere. Come detto nel cartone animato lilo & stitch, “Famiglia significa, nessuno è lasciato indietro”.
Imparare a conoscere i Diritti Umani fin dall'infanzia può essere molto convincente. Siamo abituati a leggere ai nostri figli libri per bambini sui Diritti Umani che ho trovato nella libreria delle Nazioni Unite. Se insegniamo sul diritto all'alimentazione con le immagini che mettono a confronto una famiglia felice intorno a un tavolo ricco di cibo con un bambino debole, in piedi da solo con le braccia protese, un bambino capisce naturalmente il senso di giustizia. Egli potrebbe anche decidere che crescendo voglia contribuire a risolvere tale problema.
Nell’Articolo 29 “Doveri verso la comunità” della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo si scoprono naturalmente attraverso la responsabilità verso altri membri della famiglia. Dovrebbe essere la gioia della vita e la radice di una vera fiducia in se stessi e lo sviluppo personale. Imparare l’appoggio alla bontà è il modo migliore nello sfruttare la nostra bontà. Ispirata dai principi della pace del Rev. Dr Sun Myung Moon, sono arrivata a identificare un termine che può essere utile per noi oggi, soprattutto alla luce dei riferimenti al patriarcato come quasi la radice di tutti i nostri problemi.
Una proposta di un nuovo paradigma per la pace... Famigli-arcato: 1. Un sistema di società in cui la famiglia è il nesso; i genitori, i bambini, e membri della famiglia allargata cooperano in base ai loro ruoli interdipendenti per migliorare il valore di ogni suo membro. 2. Essi contribuiscono nel loro insieme e come singoli membri per lo sviluppo della comunità più ampia... diventando una rete intrecciata di famiglie consapevoli. 3. Un’espansione naturale a un sistema di governo inclusivo, in cui uomini e donne condividono le responsabilità, similmente al modo in cui genitori guidano e nutrono i loro figli, prendendo in considerazione il parere e la partecipazione attiva degli anziani della famiglia.
I modelli per i ruoli di genere e la leadership condivisa tra madre e padre influenzano fortemente i bambini. Padre e madre di solito non dirigono o guidano nella stessa maniera, ma l’uno non è più prezioso dell’altro. Quando un genitore è assente, l'altro ha bisogno di riempire quell’aspetto, ma con l'atteggiamento giusto, non dovrebbe essere un grosso problema. Eppure, chiaramente, le famiglie deboli, con ruoli di genere inesistenti, possono causare confusione. La violenza domestica ha un effetto sulle relazioni padre / figlio, su questioni di autorità, sulla realizzazione e la fiducia di sé, sulle aspettative in altre relazioni personali.
La domanda più importante è: alla luce di famiglie distrutte o danneggiate, dovremmo riaggiustare i ruoli paradigmatici per adattarli al corrente trend; o impostare saldamente un Optimum come nostro obiettivo e lavorare sulla prevenzione, nello stesso modo in cui la medicina fa sempre riferimento al corpo sano per il trattamento; e poi progettare un sistema di supporto migliore per la famiglia sana?
Un’ultima riflessione, l’articolo 29 della UDHR stabilisce che, “ognuno ha dei doveri verso la comunità, nella quale è solo possibile il libero e pieno sviluppo della propria personalità”.
Si può moltiplicare quel pensiero un centinaio di volte nell’immaginare il tasso e la creatività dello sviluppo umano possibile, poiché le famiglie, come unità, possono essere abilitate e nobilitate a contribuire consapevolmente alla pace nel mondo. Ho avuto questa esperienza come bambina andando con i miei genitori a riparare i giocattoli per i bambini bisognosi a Natale. Mi ha lasciato una forte impressione, più che un investimento personale di bene. Questo a me sembra, essere un’opportunità nel settore dei diritti e delle responsabilità dei bambini del mondo.
1 WFWP – Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo
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