4 luglio 2018

Buon Governo

Come possiamo definire un Buon Governo? Un Buon Governo c’è se sottostanti vivono principi morali che gestiscono un sistema sociale
Uno degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti,
datato 1338-1339, che fanno parte
delle “Allegorie del Buono e Cattivo Governo
e dei loro Effetti in Città e in Campagna.




di Giorgio Gasperoni
Viviamo in un'epoca in cui la politica si intromette quotidianamente nelle nostre vite. Ascoltando la radio, la TV o accedendo ai social, non possiamo fare a meno di notare le lamentele e le promesse dei politici, nonché soluzioni da spot elettorale capaci di risolvere tutti i problemi se solo venisse dato loro il potere. Ad intervalli più o meno regolari, ai cittadini adulti è data l'opportunità di votare per decidere i propri rappresentanti. Pertanto, è molto importante considerare il ruolo e la funzione del governo, valutare, giudicare e rispondere in modo intelligente a ciò che accade nel mondo della politica.
Per governare, a mio parere, bisogna avere ben chiaro il significato di essere “umani”. Alla base di ogni teoria di governo c’è infatti una definizione o una convizione diversa su ciò che siamo. Buone teorie di governo hanno portato a prosperità, mentre sbagliate convizioni hanno portato al disastro.
Cosa vogliono tutte le persone? Aristotele sosteneva che in considerazione del fatto che tutta la conoscenza e ogni ricerca mirano ad un bene superiore, qual è il più alto di tutti i beni realizzabili con l'azione? A livello verbale c'è un accordo molto generale; sia per gli uomini in generale che per le persone di raffinatezza superiore, è la felicità; identificano il vivere bene e stare bene con l'essere felici.
Aristotele disse questo 2500 anni fa. Viene ancora citato perché aveva ragione. Ha senso. Non lo scoprì, ma lo articolò semplicemente perché aveva una comprensione accurata e saggia della natura umana. Grazie a questa saggezza condivisa dal filosofo greco, tante teorie “inumane” sono state screditate.
Cos'è che porta felicità? Tornando al maestro greco, è importante avere una comprensione accurata e realistica della natura umana. Non idealistica. Bisogna adattare le istituzioni alle persone, non viceversa. Egli affermò che sarebbe strano rappresentare l'uomo estremamente felice come un recluso; nessuno sceglierebbe di avere tutte le cose buone possibili a condizione che se le goda da solo, perché l'uomo è un essere sociale e la cui natura, di conseguenza, è vivere con gli altri; l'uomo felice deve avere la società, perché a quel punto ha tutto ciò che è naturalmente buono.
La prima domanda che dovremmo porci è questa: qual è lo scopo del governo? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo guardare alla storia in modo da capire l'origine della società. C'è mai stato un tempo in cui la società non esisteva e le persone vivevano separatamente l'una dalle altre? Probabilmente no, come notò Aristotele molto tempo fa. Quindi, quali sono gli scopi fondamentali del governo?
- Difesa! Proteggere un paese dall'invasione che distruggerebbe il modo di vivere delle persone e impedirebbe loro di essere felici. 
- Giustizia! Mantenere le leggi necessarie per creare un sistema di libertà in cui le persone possano vivere una vita morale e significativa e quindi essere felici e soddisfatti.
Dove si colloca la famiglia in questo contesto? A mio modo di vedere, la famiglia è l’incotro d'amore tra marito e moglie, riproduzione e affetto tra genitori e figli, socializzazione ed educazione nei modi, nei costumi e tradizioni della propria comunità, trasmissione della cultura e del buon modo di vivere.
La famiglia è un'istituzione naturale basata sull'amore coniugale e l'attrazione sessuale tra un uomo e una donna e il loro desiderio di avere figli che sono il frutto di quell'amore. Poiché sono così emotivi, i legami all'interno della famiglia sono molto forti e naturalmente generano doveri e obblighi che uniscono. Questo affetto è sentito non solo all’interno della famiglia “ristretta”, ma anche in quella “allargata” formata da zii, zie, cugini e altri parenti, anche se mai incontrati. Naturalmente, più un parente è distante, più l'attaccamento diventa debole; tuttavia “Il sangue è più denso dell'acqua”.
Le relazioni sociali più intime che abbiamo sono familiari. In realtà, non c'è mai stata una società che non abbia avuto la famiglia come unità più piccola e basilare. Un individuo da solo può fare certe cose: può sopravvivere, coltivare il proprio cibo, costruire la propria casa, cucire i propri vestiti ecc. Solo collaborando però può essere felice.  È naturale che le persone preferiscano lavorare con i loro parenti perché di solito possono fidarsi di più. Scopriamo allora che una delle prime e più importanti funzioni della famiglia era economica ed è per questo che nella maggior parte delle società tradizionali i genitori, i figli e altri parenti lavoravano insieme per garantire tutto ciò di cui avevano bisogno per sopravvivere. Il collasso familiare porta al collasso sociale.
La società è ad un livello superiore rispetto alle famiglie; include strutture e istituzioni sociali. Quali distinzioni troviamo tra famiglia e società? La famiglia è basata sull'affetto e sul perdono. La società è basata sulla giustizia.
Quali sono le controindicazioni? Relazioni familiari strette nel contesto della cosa pubblica, portano alla corruzione o al nepotismo. Il legalismo nelle relazioni familiari può ferire i cuori delle persone.
La società è un'espansione della famiglia. Tuttavia, l'affetto diminuisce all'aumentare della distanza.
Quali problematiche possono sorgere? Cosa succede quando le risorse scarseggiano? Le persone sono meno generose, specialmente per coloro che non fanno parte della loro famiglia. La scarsità di beni desiderabili porta a conflitti distruttivi. Pertanto, abbiamo bisogno di un quadro di regole comunemente accettate.
Quali sono le politiche governative utili? Leggi che proteggono la famiglia e il matrimonio. Sistema fiscale che favorisca il matrimonio e i figli. Leggi di successione che favoriscono l'accumulo di ricchezza e responsabilità generazionale.
Col passare del tempo le famiglie si espandono gradualmente diventando piccole società. Mentre lo fanno, la forza dell'affetto tra le persone diminuisce man mano che aumenta la distanza. In circostanze favorevoli attraverso il matrimonio e l'amicizia queste piccole società si fondono in società più ampie. Aiutandosi gli uni con gli altri, festeggiando insieme, celebrando occasioni importanti e condividendo i prodotti del loro lavoro si sono sviluppate tradizioni e abitudini sfociate poi in culture.
Il ruolo del sistema economico è quello di soddisfare il desiderio di beni materiali, garantire un livello di vita confortevole, tutelare la proprietà e regolare le relazioni tra persone e proprietà.
Tuttavia, per gli individui non è sufficiente avere stabilità di possesso. Dal momento che le persone hanno beni diversi deve esserci un modo per poterli scambiare. È necessaria quindi la convenzione secondo cui i diritti sui beni possono essere trasferiti con il consenso e solo con il consenso. Solo così può nascere il commercio, nonché la divisione del lavoro necessaria affinché le merci possano essere prodotte e disponibili per tutti.
Diventa però molto scomodo contrattare e scambiare merci senza l’aggiunta di un principio fondamentale: le colture di una persona possono essere mature in primavera e altre in autunno. Il rispetto delle promesse è ciò che è necessario. Se le persone si impegnano in prestazioni future, devono mantenerle. Altrimenti non ci può essere alcuna fiducia, nessun commercio e nessuna società.
Il governo dovrebbe proteggere lo stile di vita delle persone ma non impegnarsi nell'ingegneria sociale, con tecniche per trafugare informazioni personali di ogni genere.
Il ruolo del Sistema Educativo è quello di soddisfare il desiderio di conoscenza e comprensione del mondo in cui viviamo.
Cos'è l'educazione? Trasferimento di conoscenze e competenze. Fondamentalmente, imparare ad agire umanamente.
Dove si svolge l'istruzione? La famiglia insegna come comportarsi, come vivere una vita spirituale, come pensare senza dire cosa pensare. Ancora, trasmette passioni e abilità come il nuoto, il giardinaggio, la gestione del denaro, eccetera.
Le scuole insegnano storia, letteratura, lingue, religione, conoscenze e abilità specialistiche, pensiero più complesso, filosofia.
In conclusione, come possiamo definire un Buon Governo? Un Buon Governo c’è se sottostanti vivono principi morali che gestiscono un sistema sociale. Qualsiasi sistema, sia esso un'istituzione sociale, il corpo umano, una macchina meccanica, un intero sistema sociale o l'intero universo, è governato da principi. Quando i principi che mantengono un sistema cessano di funzionare, il sistema si rompe e si disintegra. La progettazione di qualsiasi sistema richiede la conoscenza dello scopo per il quale lo stesso viene creato e i principi necessari affinché raggiunga il suo obiettivo.
Questo livello di governabilità deve comprendere le fasi dello sviluppo sociale, i livelli di governabilità, la relazione tra sfera politica, economica e culturale, e i principi che consentiranno a una società complessa come quella del 21° secolo di funzionare bene e con integrità.

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