17 gennaio 2017

IL LABIRINTO DI SISIFO

Per gentile concessione dell'Editore e dell'Autore pubblichiamo il romanzo appena uscito di Antonio Saccà: Il labirinto di Sisifo. Memorie di un Superuomo malinconico.
Il romanzo narra in prima persona le vicende di un supposto Dodicesimo Barone di Munchhausen, il quale teme di morire e di essere meno che niente nello sterminato spazio, nell'inesauribile tempo, si che inventa imprese fenomenali pur di considerarsi "qualcosa". Ma anche ottenendo il dominio totale sfuggirebbe la morte? No|  Allora, inutile vivere? Tutt'altro, appunto perché mortale il Barone di Munchhausen vivrà massimamente per la bellezza e l'amore.
Per informazioni rivolgersi al nostro sito o telefonale al numero 37115 64 796 Emai: tlisa@mail.com 

MEMORIE DI UN SUPERUOMO MALINCONICO 
DOVE SI NARRA COME ANTHONY SACCA, DODICESIMO BARONE DI MUNCHHAUSEN, PASSEGGIANDO, È (MAL)TRATTATO QUASI FOSSE UN CITTADINO COMUNE. 

Camminando, qualche irresponsabile mi urta, e non si giustifica. Io attendo, sono paziente, che si scusi. Quei disgraziati non si rendevano conto del malfatto, aizzando la mia opinione, che stiamo in una società di bufali crestati. Sapete il risultato che abbiamo ottenuto con l'uguaglianza? Che non c'è riguardo: tu chi sei che ti devo rispettare! Uomini, siete bufali crestati. Peggio per voi. Io proseguo. Di sicuro non si rendevano conto del mio me. Giusto. Spiegabile. Le bestie non hanno naso che per le bestie, Io sono un uomo, io profumo di uomo, non di urina bestiale. E ancora uno che mi colpisce. E non si giustifica. Mi fermo. Lo guardo. Aspetto. Se ne va. Ancora uno che ignora chi ha urtato, nientedimeno che il Dodicesimo Barone di Munchhausen! Ehi! Questa è una botta alla schiena da far male! Stavolta finisce a duello! Mi volto furibondo. Capisco che la paura ha reso questo tizio
indifferente. Mi sta di fronte come se niente fosse accaduto. Lui non c'entra. E perfino se ne sta andando. Una ritirata in maschera. Andando? Ebbi l'impulso di rivelarmi. Anthony Sacca, Dodicesimo Barone di Munchhausen, imparentato ai Chisciano, ossia a Don Chisciotte e all'immortale filosofo Ammonio Sacca. Se non ti basta! Lo avrei annientato o inferocito? Questi se si accorgono che non sei della loro stirpe, capaci di azzannarti. Mi raffrenai. E camminai nella gente fingendo di essere un qualsiasi uno. Ora questo, ora quello, braccia, spalle, gambe, piedi, botte continue. Siete degli irresponsabili! Che fare? Disvelarmi? Ne sarebbero sorti conflitti, ciascuno a volermi toccare, ho toccato il Dodicesimo Barone di Munchhausen! Un dilemma: consentire che mi lordassero dei loro corpi ignari o che mi lordassero volendomi avvicinare sapendo chi sono? Scelsi di mantenermi occulto. E camminando, gomitate, un pazzo che mi scosta, uno che si para di fronte, uno che entra davanti a me, di botto, in un negozio, una commessa che serve uno che era giunto dopo di me, il conducente del mezzo di trasporto che chiude gli sportelli mentre sto salendo... Ma chi credete di asfissiare, poveri miei sottosimili, raggiungere me, suscitarmi feritine, vedermi con la faccia giallobile come la vostra? Deludetevi, illusi! Mentre la schiuma della rabbia vi scende dagli occhi e monta sul terreno allagandolo, io mi spazio in me stesso, ripetendomi: Niente di voi ni raggiunge, Io sono Anthony Sacca, Dodicesimo Barone di Munchhausen, e voi feccia nemica che cerca di abbassare colui che non siete in grado di raggiungere. Intanto, per segnalare le distanze, cominciai a fingere di voler conoscere dove si trovava il Senato della nostra Repubblica, perché intendessero in quale posto mi recavo, e che non ero un formicone a due gambe che si agita di qua e di là per conquistare una mollichina da infossare nella scura tana... Il portafoglio, mi ha rubato il portafoglio, sciagurata, con il bambino al petto, chi sa di quale paese, ed io le davo qualche soldo, impietosito. A me! 

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