Il ruolo della legge di uno stato può essere paragonato al sistema operativo di un computer. I virus nei computer, come la corruzione politica ed economica, compiono il danno maggiore quando infettano un sistema centrale.
di Giorgio Gasperoni
In questi ultimi giorni si è tornato molto a parlare di corruzione. In un’intervista a Repubblica, Raffaele Cantone dice: “La classe politica viene utilizzata dalla mafia come un autobus. Cambiati i referenti, si cambia l’autobus. Quindi per uscirne non basterà alcuna Anac, nessuna magistratura. Servono scelte forti della classe politica”.
Cantone, infine, ha dichiarato: “La corruzione si combatte tagliando la spesa”.
Spesso quando vengono a galla scandali di corruzione, si ricorre ad affermazioni da parte della classe politica della necessità di aumentare le pene e di punire con più forza tutti i reati collegati al sistema di corruzione. Cerasa, direttore del foglio dice che “Poche volte invece si dà rilievo a quello che dovrebbe essere invece la stella polare di una classe politica che vuole compiere scelte forti per combattere la corruzione e la stella polare oggi non può che coincidere con un concetto semplice: se vuoi combattere la corruzione devi combattere gli sprechi perché la corruzione prolifera laddove esistono inefficienze che rendono in modo naturale più semplice la proliferazione della corruzione”.
Gordon Anderson* ci ricorda che il processo di riforme governative contro l’abuso della corruzione può essere visto come il processo dell’aggiornamento del software dei nostri computer per difendere il sistema operativo dagli attacchi di virus maligni.
Il perseguimento della felicità e dello sviluppo economico non è male in se stesso, lo è quando qualcuno lo persegue a discapito degli altri.
Il ruolo della legge di uno stato può essere paragonato al sistema operativo di un computer. I virus nei computer, come la corruzione politica ed economica, compiono il danno maggiore quando infettano un sistema centrale.
L’interesse privato guida tutte le persone, e la giustizia richiede che l’interesse personale sia fermato quando danneggia gli altri. Prevenire ed eliminare i conflitti d’interesse è uno dei primi obiettivi di un governo imparziale.
Sempre Cerasa sostiene che “Il sistema incancrenito esiste, dunque, ma esiste non perché vi sono delle pene inadeguate o un sistema di controlli inefficiente. Esiste anche perché la classe politica preoccupandosi del consenso non si preoccupa di fare l’unica cosa che permetterebbe di combattere la corruzione in modo definitivo: eliminare gli sprechi, tagliare la spesa pubblica e affidare ai privati la gestione delle aziende che il pubblico non riesce a mandare avanti”.
Le comunità sono di enorme sostegno al buon funzionamento delle istituzioni quando sono organizzate dal “basso” piuttosto che imposte dall’alto dello Stato. Cicerone (106-43 A.C.) è stato il primo per quello che c’è dato a sapere a usare la frase parafrasata da Lord Acton “power corrupts, and absolute power, corrupts absolutely” (Il potere corrompe, e il potere assoluto, corrompe assolutamente).
Uno studio della Banca d’Italia firmato nel 2014 da De Angelis, De Blasio e Rizzica, “The effects of EU funding on corruption”, sostiene quanto segue. Scrivono gli economisti di Bankitalia: “La corruzione, associata allo stanziamento di fondi strutturali europei, è stata minore nei comuni con amministrazioni particolarmente efficienti nella produzione di beni e servizi e in quelli in cui è più alta la partecipazione dei cittadini alla vita politica e più intenso il controllo sugli amministratori locali”.
Un semplice richiamo a una condotta morale non è possibile; la società è cambiata, il mondo è cambiato, senza riforme che ristabiliscono o creano nuovi pesi e contrappesi sul potere decisionale, si rischia di degradare la società civile e non essere persone libere.
Qualsiasi governo che non permette ai suoi cittadini di raggiungere liberamente i propri obiettivi è un sistema che li forza a perseguire gli obiettivi di altri.
Lo scopo principale di una Costituzione e del ruolo della legge è di proteggere contro qualsiasi azione legale che danneggia il bene pubblico o qualsiasi cittadino.
Questo ci porta alla conclusione che anche il governo più perfetto richiede perfette istituzioni culturali, educative ed economiche per il suo successo.
* Autore del libro: “la vita, la libertà e il raggiungimento della felicità, versione 4.0”
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