13 ottobre 2023

DALL’AFGHANISTAN UN GRANDE ESEMPIO DI FORZA D’ANIMO

Emilio Asti 

Forse nessun altro Paese è stato così tante volte scenario di conflitti come l’Afghanistan, i cui abitanti per lungo tempo hanno continuato a vivere in mezzo alla violenza e alla miseria, in un ambiente colpito da numerose calamità naturali. Non bisogna dimenticare che il territorio afghano è una zona ad alta sismicità, diversi infatti sono stati i terremoti verificatisi nel corso degli anni, con un clima fortemente continentale, caratterizzato da inverni gelidi ed estati torride, inoltre lunghi periodi di siccità si sono alternati a forti alluvioni, aggravando una situazione di profonda miseria. 

Alcuni giorni fa un violento terremoto ha colpito la provincia di Herat, situata nell’Afghanistan occidentale, non lontana dalla frontiera con l’Iran, provocando circa 2500 vittime e migliaia di feriti, ma il bilancio pare destinato ad aumentare. Questa dichiarazione, ripresa dai mezzi di comunicazione locali, di un residente di Herat, città fortemente colpita dal sisma, pur nella sua semplicità, è significativa: “Tutte le persone sono fuori dalle loro case. Case, uffici e negozi sono tutti vuoti e si temono nuovi terremoti. Io e la mia famiglia eravamo dentro casa, ho sentito il terremoto.” 

6 agosto 2023

LUNGO IL MEKONG: DALLE MONTAGNE DEL TIBET AL MAR CINESE MERIDIONALE. LUOGHI, VICENDE E RIFLESSIONI

Conferenza tenuta dal prof. Emilio Asti a Macugnaga (VB) il 23/7/2023

Sono già parecchi anni che a Macugnaga, famosa località di villeggiatura montana ai piedi del Monte Rosa, Emilio Asti, studioso di culture orientali, tiene conferenze, organizzando anche vari eventi culturali. Quest'anno ha tenuto un'interessante conferenza, ricca di spunti interessanti ed arricchita dalla proiezione di due video, inserita nell'ambito delle manifestazioni culturali estive organizzate con il patrocinio del Comune di Macugnaga e di altre istituzioni.

All'inizio della conferenza lui ha illustrato il corso del grande fiume Mekong, che con una lunghezza di quasi 5 mila km è uno dei fiumi più lunghi del mondo e rappresenta per diverse aree un'importante via di comunicazione. Il suo ecosistema molto complesso, con una fauna ittica particolarmente ricca, appare purtroppo minacciato da vari fattori; la costruzione di molte dighe ha infatti causato vari problemi all'ambiente. Dalle alte montagne del Tibet, dove si trova la sua sorgente fino alla foce nel Mar Cinese meridionale, è un susseguirsi di paesaggi diversi e situazioni culturali differenti, una vasta area estremamente interessante sotto molti punti di vista. Il Prof. Asti ha cercato di presentare brevemente diversi aspetti geografici e culturali, oltre alle varie condizioni politiche dei Paesi attraversati dal Mekong, mettendo inoltre in risalto le diverse questioni inerenti alla vita delle popolazioni stanziate sulle sue rive, costrette a fare i conti con molti nodi non risolti del passato e problemi ancora aperti. In questa conferenza lui ha preferito dare la priorità alle riflessioni personali, considerando che, a suo avviso, la descrizione dei paesaggi fosse meno importante.

16 luglio 2023

“Si Vis Pacem para Pacem: Se vuoi la Pace preparati alla Pace”

 27 MARZO 2023

ABSTRACT 

Matteo Luigi Napolitano è storico e diplomatico; è capo della cattedra di diplomazia e storia internazionale presso l’Università degli Studi del Molise e Campobasso; inoltre è direttore esecutivo del WEI ovvero il World Evolution Institute ed è delegato internazionale del Comitato Pontificio di Scienze Storiche presso la città del Vaticano. 

Si vis pacem para pacem, è il titolo del mio intervento. In realtà, ho trasformato in latino una frase che era di un grande diplomatico vaticano, 

Agostino Casaroli il quale, non ancora cardinale, par- tecipò ai negoziati per la conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa. Nel suo inter- vento a Helsinki, Casaroli disse esattamente questo: si vis pacem para pacem, se veramente si vuole la pace bisogna prepararsi alla pace. 

Perché parlo di Casaroli? Perché la CSCE (Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa) è stata rievocata il 13 dicembre dello scorso anno come un’idea per recuperarne il patrimonio come modello di pace anche per i giorni nostri; idea ripresa dal Segretario di Stato vaticano, card. Parolin, durante una conferenza che abbiamo tenuto all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.

«Religione e credo: la prima libertà umana, anche politica»

 ABSTRACT 

27 FEBBRAIO 2023

Marco Respinti è giornalista, saggista e conferenziere.

Direttore responsabile di “Bitter Winter”, quotidiano online in inglese su libertà religiosa e diritti umani, e del periodico accademico “The Journal of CESNUR”, incentrato sulle nuove religioni, ha partecipato a diversi eventi, anche internazionali, di UPF, di cui è ambasciatore di pace. 

Ringrazio dell’invito rivoltomi a svolgere questo tema giacché mi consente di condividere con voi alcune riflessioni. È sempre un piacere partecipare alle attività di UPF in Italia e all’estero. E non lo dico solo perché sono ospite di UPF: gli amici di UPF sanno che le mie sono parole sincere. Trattando oggi di libertà religiosa, o di liber- tà di religione, declinerò queste espressioni nel modo in cui vengono intese a livello internazionale attraverso l’acroni- mo, FoRB, cioè «Freedom of Religion or Belief», in italiano «libertà di religione e di credo», che è diventato canonico anche in ambito scientifico. 

[...] L’articolo 18 della «Dichiarazione Universale dei Diritti Umani» esprime la sostanza di quella formula: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti». È dunque questo il senso con cui, sul piano accademico così come sul piano giornalistico, uso l’espressione «libertà di religione». 

UPF Italia PEACE FORUM

CONFLITTO E PACE 

Approcci multidisciplinari per la costruzione di un futuro armonioso 

Il PEACE Forum, organizzato da UPF-Italia, si impegna a promuovere il dialogo e la cooperazione per affrontare il conflitto e costruire la pace. 

Questo Think Tank “tutto italiano” si riunisce mensimente e coinvolge importanti referenti provenienti da diverse discipline. Il forum offre una piattaforma per discutere e approfondire il tema del conflitto da prospettive multidisciplinari, al fine di sviluppare nuovi approcci e soluzioni per costruire una società futura pacifca ed equilibrata 

14 luglio 2023

IL SOGNO INFRANTO DELLE GIOVANI DONNE

di Elisabetta Nistri 

Suor Maria Rosa Venturelli è una religiosa con una formazione teologica a Roma. Dal 1977 lavora come insegnante e responsabile del movimento africano cristiano “I Giovani della Luce”. Ha viaggiato molto per lavo- ro, visitando diversi paesi come Austria, Spagna, Portogallo, Germania, Togo, Uganda, Sudan, Egitto e Sicilia. Ha avuto un’esperienza significativa in Sardegna. 

Dal 1989 al 2007 ha aperto una nuova sede Comboniana a Varsavia e successivamente è stata richiamata a Roma. Ha perfezionato i suoi studi in storia della Chiesa e beni culturali presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha lavorato nell’archivio storico del suo istituto e ha svolto il ruolo di postulatrice generale. 

A Roma, si dedica ai migranti come vicepresidente dell’associazione Comboniana “Servizi Emigranti e Profughi” e si impegna nella lotta contro la tratta di persone sia in Italia che nell’Unione Europea. 

Recentemente ha celebrato i suoi cinquant’anni di consacrazione missionaria Comboniana. Durante il lockdown ha avuto l’opportunità di riflettere sulla sua vita attraverso esperti che ha evangelizzato l’anno scorso, contribuendo alla sua crescita come persona. Ha anche pubblicato il libro “Storia di cinquanta anni di vita missionaria”. 

LA SCHIAVITÙ MODERNA Sotto i nostri occhi

L’occasione per celebrare la Giornata Internazionale di Commemorazione delle Vittime della Schiavitù e della Tratta Transatlantica degli Schiavi è stata colta dalla Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo Italia, in partnership con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Roma, presso la Sala delle Bandiere lo scorso 21 marzo

di Maria Gabriella Mieli 

L’incontro ha affrontato la grave questione della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, con particolare attenzione all’Italia e all’Europa ed è stato condotto dalla dottoressa Maria Pia Turiello, mediatrice di alta conflittualità. Come questa forma di traffico coinvolga principalmente ragazze provenienti dalla Nigeria, dall’Europa orientale e dai Balcani, spesso minorenni. Nonostante il governo italiano abbia adottato il primo piano nazionale d’azione nel 2007 per combattere e prevenire questo fenomeno, il sistema di tutela delle vittime della tratta rimane ancora insufficiente e richiede un potenziamento. 

La tratta di esseri umani è stata definita “un crimine contro l’umanità” da Papa Francesco. Questo tema è stato portato all’attenzione del Parlamento Europeo, sottolineando come la dignità e la libertà della persona debbano avere la priorità rispetto al mercato e alla moneta. Si sollecita il Parlamento a fare di più per contrastare il fenomeno. 

Il Presidente dell’Ufficio italiano del Parlamento Europeo, Carlo Corazza, ha condiviso parte della sua esperienza personale come assistente dell’allora Pre- sidente Tajani a Bruxelles, durante i vari viaggi in cui ha incontrato donne vittime della tratta in Niger e in Libia. Ha sottolineato l’importanza di collaborare con le parlamentari che si occupano di questa problematica per trovare soluzioni efficaci. 

10 luglio 2023

Storia del complicato rapporto tra SCIENZA E RELIGIONE - con uno sguardo al futuro

RIFLESSIONI SU SCIENZA E RELIGIONE 

Complementarità e sfere interconnesse 

di Giorgio Gasperoni 

Possiamo sostenere che la scienza e la religione non sono in contrasto tra di loro, ma si completano reciprocamente? La scienza si occupa dell’indagine razionale ed empirica del mondo naturale, mentre la religione si occupa della dimensione spirituale e trascendente dell’esistenza umana. Entrambe le discipline offrono una comprensione diversa della realtà e possono arricchire la vita umana in modi differenti. 

Tuttavia, è importante evitare di dare spazio al riduzionismo scientista, che limita la realtà solo alla dimensione empirica e razionale, escludendo la sfera spirituale. La scienza dovrebbe essere aperta a considerare anche l’aspetto trascendente dell’esistenza umana. Questa è l’analisi svolta da Niccolò Pozzato nell’articolo presente su queste pagine del giornale. 

Mercoledì 22 giugno 1633. Roma, tribunale della Santa Inquisizione

di Niccolò Pozzato* 

Un settantenne Galileo Galilei è inginocchiato davanti ai cardinali inquisitori della Santa Sede e sta pronunciando le frasi che costituiranno la sua celeberrima abiura: “con cuore sincero e fede non finta, abiuro, maledico e detesto i suddetti errori e eresie”. Se agli occhi dei contemporanei di Galilei queste parole suonarono “solo” come la fine della parabola del grande pensatore pisano, noi posteri siamo ormai in grado di leggervi altro: l’abiura di Galileo Galilei rappresentò la pietra tombale sul fiorente rapporto che da secoli legava religione e scienza. 

Se è vero che la credibilità “scientifica” delle teorie tolemaiche contenute nelle Sacre Scritture iniziò a vacillare con la fine del Medioevo e l’inizio dell’età rinascimentale, esse subirono il primo vero colpo con la fondamentale pubblicazione di Niccolò Copernico, intitolata De revolutionibus orbium coelestium (Sulle rivoluzioni dei corpi celesti, 1543), testo di riferimento per Galileo e le sue teorie eliocentriche. Prima si credeva che fosse la Terra, e quindi l’Uomo, a essere stata posta al centro dell’Universo da Dio, ma con Copernico questa convinzione crollò. Friedrich Hegel, nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817), parlava di individui cosmico storici, quei veggenti capaci di far progredire la storia, andando oltre il proprio tempo. È naturale riconoscere nelle parole del filosofo tedesco figure come quella di Ke- plero, oltre a quelle di Copernico e Galilei. Furono loro, infatti, a dare inizio a ciò che storicamente viene indicato come Ri- voluzione scientifica (ufficialmente lanciata dalla già menzionata pubblicazione di Copernico).