L’8ª settimana della Seconda Campagna, dal 12 al 18 dicembre, è dedicata ai diritti umani, allo stato di diritto e alla solidarietà con le comunità sfollate e vulnerabili, in armonia con l’agenda globale sui diritti umani.
Due ricorrenze delle Nazioni Unite che cadono il 12 dicembre ampliano la prospettiva dell’8ª settimana, passando dalla protezione immediata dalla violenza alle condizioni strutturali di una società giusta e inclusiva. La Giornata internazionale della neutralità, proclamata dall’Assemblea Generale nel 2017, sottolinea il valore della neutralità di principio e del dialogo nelle relazioni internazionali, soprattutto per gli Stati che scelgono di mediare e costruire fiducia tra le parti in conflitto. Allo stesso tempo, la Giornata internazionale della copertura sanitaria universale, istituita con la risoluzione 72/138 (2017) dell’Assemblea Generale, ricorda al mondo che l’accesso a servizi sanitari di qualità e a prezzi sostenibili è una componente fondamentale del diritto alla salute e dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 3 (Salute e benessere). La più ampia campagna per la copertura sanitaria universale, incluso il tema 2025 “Unaffordable health costs? We’re sick of it!” promosso dalla piattaforma UHC Day, mette in evidenza che sistemi sanitari che lasciano i più poveri senza protezione minano sia la dignità umana sia la stabilità sociale. Le reti collegate a UPF sono invitate a sottolineare le politiche pubbliche che tutelano i gruppi vulnerabili e a mettere in luce esempi di leadership che pongono al primo posto la salute e la sicurezza delle persone.
Il 18 dicembre le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale dei migranti, richiamando l’attenzione sulle decine di milioni di migranti e rifugiati nel mondo e sui molti altri che sono sfollati all’interno dei loro Paesi. Il sistema ONU collega questa giornata agli impegni del Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare e all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Per UPF e i suoi partner, incluse le organizzazioni giovanili e di servizio, questo è il momento per ribadire che migranti e sfollati non sono statistiche, ma famiglie, studenti e lavoratori che cercano sicurezza e una possibilità di contribuire. La vincitrice del Premio della Pace Sunhak, la dott.ssa Sakena Yacoobi dell’Afghanistan, ha dedicato la sua vita all’educazione e ai servizi sanitari per rifugiati afghani e donne sfollate, mostrando come una leadership basata su principi possa trasformare gli standard dei diritti umani in solidarietà concreta.
L’8ª settimana è in sintonia anche con il Quarto Decennio internazionale per l’eliminazione del colonialismo (2021–2030), che riafferma il diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione e all’uguaglianza e invita a completare l’agenda della decolonizzazione. L’agenda ONU sulla decolonizzazione sottolinea che l’indipendenza politica deve tradursi in una reale partecipazione, in uno sviluppo equo e nel rispetto dell’identità culturale. Per la Universal Peace Federation, questo si collega direttamente al principio di interdipendenza, secondo cui la pace richiede cooperazione oltre i confini nazionali, culturali e religiosi.
L’8ª settimana mette in evidenza l’importanza di sanare le ferite storiche, promuovere istituzioni inclusive e assicurare che le comunità che emergono da conflitti coloniali e post-coloniali non rimangano indietro.
Nel campo della leadership e della governance, questa settimana trae particolare ispirazione dall’International Association of Parliamentarians for Peace (IAPP) e dall’International Summit Council for Peace (ISCP), due tra le principali associazioni di UPF. IAPP offre una piattaforma in cui i rappresentanti eletti possono discutere di stato di diritto, ordine costituzionale e diritti umani al di là delle appartenenze di partito. ISCP riunisce ex e attuali capi di Stato e di governo che riflettono sulle loro esperienze ed esplorano modalità per rafforzare la leadership etica, la riconciliazione e la cooperazione. Durante l’8ª settimana, incoraggiamo parlamenti, consigli comunali e leader civici che collaborano con IAPP e ISCP a convocare dialoghi che colleghino il quadro globale dei diritti umani con le costituzioni nazionali, i processi di giustizia di transizione e le politiche che proteggono minoranze, bambini e future generazioni.
La Northeast Asia Peace Initiative (NEAPI), promossa da UPF, è anch’essa altamente rilevante per questa settimana. Il Nord-Est asiatico è una delle regioni più sensibili al mondo, dove antichi risentimenti storici, famiglie divise e tensioni di sicurezza di lunga data coesistono con profondi legami culturali e un’elevata interdipendenza economica. NEAPI promuove il dialogo invece della divisione, incoraggia la diplomazia su più livelli e cerca di creare nuove abitudini di cooperazione tra studiosi, leader religiosi, parlamentari ed ex capi di Stato. Presentare NEAPI durante l’8ª settimana consente ai capitoli UPF di mostrare come diritti umani, sicurezza e riconciliazione siano interconnessi e come una pace duratura richieda sia coraggio morale sia misure pratiche di costruzione della fiducia.
Le date di questa settimana sono significative anche nella cronologia storica del movimento di Unificazione e dell’opera dei fondatori di UPF. Nel dicembre 1971, durante il Terzo Giro Mondiale, i futuri fondatori della Universal Peace Federation, la dott.ssa Hak Ja Han e il dott. Sun Myung Moon, arrivarono a Toronto il 12 dicembre e a Washington, DC il 18 dicembre, aprendo una nuova fase di attività e di outreach a livello mondiale e presentando i Little Angels a pubblici internazionali, incluso il John F. Kennedy Center for the Performing Arts.
Il 18 dicembre 1983 si tenne la prima Conferenza internazionale della Professors World Peace Academy al Little Angels Performing Arts Center di Seoul, riunendo studiosi per riflettere su pace, valori e responsabilità sociale. Il 18 dicembre 1986 fu pubblicato a Washington, DC, il primo numero della rivista The World & I, che ampliò l’accesso a prospettive interdisciplinari su cultura, scienza e relazioni internazionali e contribuì a più ampi sforzi educativi all’interno del movimento. Il 18 dicembre 1997 fu inaugurata a Montevideo, in Uruguay, la Martial Arts Federation for World Peace, promuovendo tra i giovani un’educazione del carattere improntata alla disciplina. Il 18 dicembre 2007, una conferenza internazionale ad Arlington, in Virginia, esplorò proposte per un foro complementare di leader e attori religiosi che potesse sostenere l’operato delle Nazioni Unite rafforzandone le fondamenta morali e spirituali.
Queste tappe storiche mostrano che il movimento che in seguito avrebbe fondato UPF ha costantemente collegato il peacebuilding alla coscienza, all’educazione e al rispetto per coloro che si trovano in prima linea nella protezione della vita umana. Dalle forze di peacekeeping agli studiosi, dagli artisti ai leader politici, i fondatori dell’UPF hanno cercato in ogni ambito persone disposte a difendere i vulnerabili e a costruire ponti. Questa settimana incoraggia i capitoli e i partner di UPF a integrare i temi dei diritti umani e della solidarietà nei loro progetti in corso. I seminari di educazione alla pace includono riferimenti al quadro per la prevenzione del genocidio, ai diritti dei migranti e al principio di non discriminazione. I progetti di servizio a sostegno di famiglie sfollate, comunità colpite dai conflitti o giovani emarginati sono espressioni concrete della responsabilità di proteggere la dignità umana.
L’8ª settimana coincide anche con Hanukkah, la Festa delle Luci ebraica, che si celebra in questo periodo secondo il calendario lunare. Hanukkah ricorda la libertà religiosa e la ridedicazione del Tempio a Gerusalemme. Per UPF, è un promemoria dell’importanza di proteggere la libertà di religione o di credo e di stare al fianco delle comunità che hanno sofferto l’antisemitismo e altre forme di odio. Gli eventi interreligiosi di questa settimana possono mettere in evidenza il contributo delle comunità ebraiche alla promozione dei diritti umani e affermare che la luce della coscienza brilla attraverso molte tradizioni di fede.
Quando la campagna passa dall’8ª alla 9ª settimana, l’attenzione si sposta dal linguaggio dei diritti e delle istituzioni a un linguaggio più personale, fatto di solidarietà festiva e celebrazione condivisa. I diritti diventano reali quando sono vissuti nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nei quartieri, soprattutto nei momenti in cui molte persone si sentono sole o escluse. Fondando la compassione festiva su solidi pilastri di giustizia, responsabilità e rispetto per la dignità umana, la rete UPF può contribuire a fare della stagione delle festività un tempo in cui le società si avvicinano alla visione di un’unica famiglia umana sotto Dio.
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